"La mia mano ha il potere che uccide in cielo e in terra:
decapitare i malvagi, risparmiare i giusti e lenire il dolore del popolo". Così dice
Hong Xiuquan, quando, nel 1837, si risveglia dal sogno che lha incoronato figlio di
Dio, fratello minore di Gesù. Il Padre celeste, che indossa una veste nera con un drago e
un alto copricapo e ha la bocca nascosta da una folta barba dorata, lo ha incaricato di
uccidere i demoni malvagi (la dinastia Qing regnante) che allontanano la Cina e le sue
genti dalla retta via.
Intorno a Hong e la sua fede si raccoglie un esercito sempre più numeroso e organizzato,
quellarmata celeste che, avanzando vittoriosa nella Cina meridionale e centrale,
arriva a creare il Regno Celeste Taiping, della "Grande Pace", e sceglie come
capitale Nanchino, il cuore della più ricca provincia cinese. Per undici anni Hong, il Re
Celeste lo governerà, difendendolo dalle truppe imperiali e dai nemici interni, e
conducendo grandiosi campagne militari in direzione di Pechino, il "covo del
demonio", alla ricerca della vittoria risolutiva. Lo stato di guerra permanente, la
lotta ai traditori, lapplicazione della legge marziale nonché di regole ascetiche e
protocomuniste, la ricerca interessante di reclute e scorte per sostener lenorme
sforzo bellico dei Taiping e, infine, la sanguinosa distruzione del Regno Celeste a opera
delle armate dei Qing provocheranno, "per carestia, per foco o spada", oltre
venti milioni di morti.
Generato dallincontro fra la cultura mistica e visionaria della Cina
dellOttocento e il cristianesimo portato in Estremo Oriente dai missionari
occidentali, per lo più battisti, il sogno di Hong, frutto di unerronea traduzione
del Vecchio Testamento, si afferma in una Cina politicamente instabile, governata da una
dinastia in declino, preda di pirati e banditi, spinta dagli occidentali al traffico e al
consumo di oppio e dai mercanti di armi ai nuovi mezzi bellici della rivoluzione
industriale.
Nel Figlio cinese di Dio, Jonathan D. Spence, uno dei più autorevoli sinologi
occidentali, ricrea la febbrile atmosfera di quel periodo e rirae, in un affresco di
grande fascino, eserciti in lotta, audaci incursioni strategiche, prolungati assedi,
eroiche resistenze, ma anche il caos e lorrore che accompagnarono
laffermazione dellArmata Celeste. La conclusione di questa incredibile
avventura, sanguinaria e affascinante insieme, è tutta nelle ultime parole che Gesù, per
bocca di Yang Xiuqing, Re dellEst di Taiping, dice a Hong: "La città del
vostro Dio è data alle fiamme. Non cè modo di salvarla".
Jonathan D. Spence è nato in Inghilterra nel 1936.
Dal 1959 vive negli USA, dove insegna storia alluniversità di Yale. Ha pubblicato
numerosi saggi sulla Cina, fra cui ricordiamo: Imperatore della Cina. Autoritratto di
Kang-hsi (Adelphi, 1986), Il palazzo della memoria di Matteo Ricci
(Il Saggiatore, 1987), Enigma di Hu (Adelphi, 1992) e Girotondo cinese (Fazi
Editore, 1997)