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ERBE SELVATICHE

Erbe selvatiche

Autore LU Xun (鲁迅 Lǔ Xùn)
Editore Libri Scheiwiller, Milano
Collana Il sigillo. Piccola biblioteca cinese
Prima edizione 1994
Pagg. 128
Titolo originale 野草 Yě cǎo (1927)
A cura di Anna Bujatti
N. ISBN 9788876441929
 

Ci sono pietre che, per venature o per cristalli, presentano, in sezione, paesaggi e figure, alberi e rocce, riconoscibili profili umani, edifici e rovine, animali e uccelli in volo, nuvole erranti. I testi di Erbe selvatiche hanno la stessa suggestione fantastica, la stessa inalterabile forza espressiva, la stessa oscura ma non indecifrabile eloquenza.
"Il poeta è colui che turba il cuore dell'uomo" aveva scritto Lu Xun nel 1907, nel suo primo saggio di vasto respiro sulla poesia ribelle del romanticismo europeo. Attraverso i testi di Erbe Selvatiche, a cui il lettore ritorna, come appunto si ritorna, con amorosa interrogativa consuetudine, a scrutare i paesaggi, le figure offerti dalla sezione delle pietre, il poeta Lu Xun riesce a turbare con rara intensità il cuore dell'uomo, a comunicargli una struggente sensazione di bellezza e insieme di slancio creativo, di ansia di verità.
(Anna Buiatti)

Lu Xun (pseudonimo di Zhou Shuren) nasce a Shaoxing, provincia del Zhejiang, nel 1881. Dopo gli studi a Nanchino, dal 1901 al 1905 vive in Giappone, dove studia medicina. E in Giappone, nell’ambiente degli studiosi cinesi di Tokyo, trova una circolazione di idee attivamente rivoluzionarie che, insieme alla lettura di classici (inglesi, francesi, russi), lo indirizzano verso la scelta definitiva della letteratura intesa come missione civile dello scrittore che si impegna pe il riscatto del suo popolo. Autore di racconti, di versi e di numerosissimi saggi, Lu Xun è uno fra i maggiori scrittori cinesi di questo secolo. Muore a Shanghai nel 1936, dopo aver ricoperto importanti carche nel mondo culturale cinese.

 

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