È tarda sera a Pechino. Una giovane donna percorre in bicicletta le strade deserte
della città. È bianca, americana, e sul suo biglietto da visita cè scritto: Alice
Mannegan, interprete. Ma, in realtà, è una donna in fuga: dalla sua vita, da suo padre
(un esponente della destra razzista americana), dalle sue radici, dalla sua stessa
identità. Una donna che trascorre le sue notti nei locali di Pechino, dove la
"modernizzazione" può concedere anche a una waiguoren, a
unaffascinante straniera, il piacere segreto e fugace dellavventura.
Lesistenza di Alice si consumerebbe così, nel vuoto desiderio di queste notti, se
Adam Spencer, un archeologo americano, non le chiedesse di accompagnarlo in una spedizione
nel nord della Cina, alla ricerca dell«Uomo di Pechino», uno dei primi resti di Homo
erectus, nel cui ritrovamento tanta parte ebbe il pensatore e paleontologo gesuita
Teilhard de Chardin.
I diari e gli scritti di Teilhard, limmensità del paesaggio cinese, dove la
violenza della natura si coniuga con la grazia della civiltà e, soprattutto, la seducente
presenza del professor Lin Shiyang trasformano, agli occhi di Alice, il senso della
spedizione, che diventa per lei una sorta di viaggio dellanima in cui fare i conti
con i demoni, gli orgogli e i pregiudizi che hanno segnato il suo passato.
In una Cina dove leggi non scritte ma indelebili e tradizioni secolari si scontrano con il
vento impetuoso del cambiamento, Nicole Mones crea un romanzo in cui si intrecciano
mirabilmente esotismo, storia damore e racconto di viaggio.
Nicole Mones, 46 anni, vive oggi a Portland negli Stati Uniti. Dal suo
lungo soggiorno in Cina (17 anni) è nata questa sua opera prima, best seller nei numerosi
paesi in cui è apparsa.