DIZIONARIO DEI SIMBOLI CINESI
Autore |
Wolfram Eberhard |
Editore |
Ubaldini, Roma |
Prima edizione |
1999 |
Pagine |
334 |
Traduzione (dal tedesco) di |
Giampaolo Fiorentini |
Titolo originale |
Lexicon Chinesischer
Symbole © 1983, Eugen Diederichs Verlag, Munchen |
ISBN |
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"Tutte le opere figurative orientali sono concepite per venire lette come simboli,
e i loro temi portanti (rocce, acqua, nuvole, animali, alberi, erba) non rappresentano
solo se stessi ma qualcosa oltre se stessi; essi significano qualcosa. In Oriente non
cè oggetto del mondo naturale, organico o inorganico, né manufatto umano, che non
sia immediatamente dotato di senso simbolico, in quanto rappresentabile e interpretabile
in un modo o nellaltro". Le parole di Emil Preetorius, che raccolse una delle
più belle collezioni darte dellEstremo Oriente, ribadiscono come, per capire
la Cina e la sua ricchissima eredità letteraria e artistica, occorra interpretare questo
secondo livello semantico, simbolico, che compenetra non solo ogni manifestazione
artistica cinese, ma anche la comunicazione quotidiana.
Il linguaggio metaforico è favorito dalla lingua cinese e dalla sua altissima percentuale
di omofoni che permettono infiniti giochi di parole. Ad esempio il pipistrello, fu,
è simbolo della fortuna (anchessa fu), e il cervo, lu, è omofono di
guadagni (lu). Per il cinese lespressione diretta è rozza e primitiva. Se
vuole augurarvi ricchezze continue, preferirà donarvi limmagine di un bambino con
una carpa in mano accanto a un loto: la carpa, yu, è simbolo di abbondanza (yu) e il
loto, lian, significa anche senza interruzione. Questo dizionario delinea un
grande affresco della Cina: le usanze religiose e sociali, gli ordinamenti politici, i
miti, le festività, le fiabe, gli usi delle tante minoranze etniche. Dagli oltre
quattrocento simboli illustrati emergono i temi più significativi nella vita dei cinesi:
la longevità, la ricchezza, la discendenza, il rango sociale elevato, la salute.
Wolfram Eberhard, nato nel 1909 a Potsdam, già nel 1934 condusse
ricerche sulla Cina del sud-est; insegnò, poco dopo, allUniversità di Pechino.
Dopo un secondo periodo di ricerche nella Cina meridionale (1937), emigrò per motivi
razziali dalla Germania per trasferirsi in Turchia dove, per undici anni, fu Professore di
lingua e storia della Cina allUniversità di Ankara. Dal 1949 insegnò
allUniversità di California come Professore di sociologia orientale. È morto nel
1989 e le sue pubblicazioni, apparse in più di otto lingue, riguardano la sociologia,
lastronomia, il folklore, la storia politica e culturale della Cina, oltre a studi
sulla favolistica cinese.
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