DIALOGHI IN CIELO
Autore |
Can Xue |
Editore |
Theoria, Roma-Napoli |
Prima edizione |
luglio 1991 |
Pagine |
126 |
Traduzione (dal cinese) e
introduzione di |
Maria Rita Masci |
Titolo originale |
Tiantangli de duihua |
Della stessa generazione di Acheng (è nata a
Changsha 38 anni fa), Can Xue rappresenta il limite estremo cui è giunta la letteratura
cinese contemporanea. Nei suoi racconti limmenso corpo del realismo socialista viene
polverizzato, svuotato di senso e ridotto a un mucchio di ceneri. Dalla sua scrittura è
abolita ogni forma di denuncia, di satira, di letteratura-contro. È da uno spazio
rarefatto e metafisico che Can Xue racconta le sue storie, uno spazio impalpabile e
segreto come i desideri troppo a lungo rimossi. La sua letteratura nasce da questo gesto
di cancellazione assoluta: quel che rimane è un universo frantumato e privo di confini
dove la materia non ha più peso, lo spazio-tempo è soggetto a sorprendenti metamorfosi,
il paesaggio è una gelida fotografia del caos dopo unapocalisse. Creature
allucinate sono rinchiuse in capanne abbandonate, o vagano senza pace in enormi case buie,
colonne di ghiaccio precipitano dal cielo, una giovane coppia vive in stato di dormiveglia
in unimmensa dimora solitaria, una madre sommersa dallodio del figlio si
scioglie in un catino dacqua: Can Xue parte sempre da unesperienza quotidiana
- linfanzia, lamore, i rapporti familiari, la solitudine - e la dilata fino a
mostrarcene il tessuto primordiale, inconscio, uno spettacolo indicibile che è forse
lestremo tentativo di ricomporre - attraverso la letteratura - limmagine
disgregata e mutilata del corpo materno.
Can Xue è nata nel 1953 a Changsha, un villaggio della Cina centrale.
Dopo aver fatto "il medico a piedi scalzi", loperaia, la supplente nelle
scuole, ha appreso per proprio conto larte del cucito e ne ha fatto un mezzo di
sussistenza. Dal 1985 si dedica esclusivamente alla letteratura.
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