LA CITTÀ PROIBITA
Nel cuore di Pechino
Autori |
Gillés BEGUIN e
Dominique MOREL |
Editore |
Electa/Gallimard |
Collana |
Universale
Electa/Gallimard |
Prima edizione |
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Pagg. |
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Traduzione (dal
francese) di |
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Titolo originale |
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È il 1405 quando Yongle, terzo imperatore della dinastia Ming,
trasferisce la capitale dellImpero cinese da Nanchino a Pechino. Complesso
architettonico grandioso, la Città proibita è una città nella città che nella
disposizione dei suoi palazzi riflette il potere assoluto e il ruolo cosmico
dellimperatore, Figlio del Cielo. Nel volgere di cinque secoli, la Città purpurea -
dove nel 1644 sinsedia la dinastia manciù dei Qing - è il cuore pulsante e sacro
dellImpero di Mezzo. In cinque secoli, nonostante i mutamenti politici,
levoluzione della società e i rivolgimenti della storia, la vita ritualizzata della
Città proibita continua immutabilmente a seguire un modello che sfida il tempo. I due
storici Gilles Béguin e Dominique Morel conducono il lettore in un appassionante viaggio
in questo straordinario labirinto che appare come un calco del destino stesso della Cina e
delle sue tradizioni millenarie.
Gillés Beguin, autore del testo principale del
volume, è direttore del Musée Cernuschi. Ha pubblicato, tra gli altri, Népal, vision
dun art sacré (Hermé, 1996) e ha organizzato numerose esposizioni parigine tra
cui: La route de la Soie (1976), Dieux et démons de lHimâlaya (1977)
al Grand Palais; Demeures des hommes, sanctuaires des dieux (1987), Art
ésotérique de lHimâlaya, la donation Lionel Fournier (1990) e Trésors de
Mongolie (1993) al Musée Guimet; La Cité interdite (1996) al Petit Palais.
Dominique Morel, conservatore dei
Musées de la Ville de Paris, ha ideato la sezione "Témoignages et Documents"
delledizione originale del volume. Ha organizzato alcune esposizioni dedicate alla
vita artistica e letteraria del XIX secolo. E inoltre responsabile del dipartimento
Objects dart del Musée du Petit Palais, ha pubblicato numerosi articoli su
"Revue de lArt", "Bulletin de la Société de lhistoire de
lart français" e "Gazette des Beaux-Art".
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