CITTÀ
DI CONFINE
Autore |
Shen Congwen (沈从文 Shěn Cóngwén) |
Editore |
Stampa Alternativa, Viterbo |
Prima edizione |
2008 |
Pagine |
144 |
Titolo originale |
边城 Bian Cheng
© 2002 Shen Congwen |
Traduzione (dal cinese) di |
Marco Fumian |
N. ISBN |
978-88-6222-041-5 |
Chadong, piccolo borgo incassato fra il fiume e la montagna, non solo segna il confine fra due regioni della Cina antiche e remote, ma anche quello fra sogno e realtà, natura e cultura, ciclicità e Storia. I suoi fiumi sinuosi, le montagne coperte di verde abbagliante, la pioggia leggera e persistente, i canti dei giovani innamorati, sono lo sfondo idilliaco e rarefatto della placida vita di un vecchio barcaiolo e di sua nipote Smeraldo. Ma il fluire del tempo porta anche qui le sue fatalità inesorabili. L'adolescente Smeraldo fa innamorare con il suo vivace candore i due figli del capo del molo. Molti tragici equivoci seguiranno, fino alla morte del nonno, evento inevitabile che condurrà allo scioglimento dell'intreccio...
Sheng Congwen nasce nel 1902 a
Fenghang, una cittadina del Hunan occidentale, regione cinese di
‘frontiera’, popolata in parte da minoranze etniche.
Dapprima militare, secondo la tradizione familiare, troppo pacifista per
rimanerlo (fu testimone di settecento esecuzioni capitali) divenne
scrittore e fu contrario sia ai nazionalisti di Chiang Kai-shek che ai
comunisti di Mao Zedong. Quando i comunisti presero il potere, nel 1949,
tentò il suicidio e le sue opere furono bandite a Pechino come a
Taipei. Trovò lavoro in un museo di arte tradizionale, ma,
all’avvento della rivoluzione culturale, fu costretto a pulire
latrine. Solo le aperture seguite alla morte di Mao lo riportarono in
auge.
Sempre apprezzato in Europa dagli addetti ai lavori, quasi del tutto
inedito in Italia, ha influenzato molti scrittori cinesi contemporanei
che al suo stile si ispirano.
Più volte candidato al premio Nobel per la letteratura negli anni
Ottanta, è morto a Pechino nel 1988.
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