A MARITO GELOSO MOGLIE FEDELE
Autore |
Li Yu (李渔 Lǐ
Yú) |
Editore |
Meravigli, Vimercate |
Collana |
Libri di una sera |
Prima edizione |
1994 |
Pagg. |
46 |
Traduzione e introduzione |
Valentino De Carlo |
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Vengono scomodati anche gli dèi e i testimoni defunti per risolvere
una complessa vicenda giudiziaria che vede contrapposti un marito geloso e la moglie
sospettata di averlo tradito. Il giudice Bao saprà ricomporre la lite con molta astuzia:
la pace familiare verrà ristabilita e lonore dei coniugi sarà salvo. Li Yü
(1611-1680), grande narratore della letteratura cinese classica, ci offre un testo
divertente in cui si prende gioco con ironia del rapporto tra i sessi e delle buone
convenzioni sociali.
Li Yu, il narratore più fantasioso e ironico della
letteratura cinese classica, nacque nel 1611 nella provincia del Jiansu. Si dedicò assai
presto alla letteratura, pubblicando nel 1634 il romanzo Roubutuan, che per quanto accolto
con favore non facilitò il suo inserimento nei circoli culturali della decadenza
dellepoca Ming sia per la carica satirica nei riguardi della società al potere, sia
per laccentuato erotismo; due qualità che hanno posto questo romanzo accanto a un
grande esempio della letteratura classica realistica, il Jin Ping Mei. Dopo un decennio
occupato soprattutto dagli studi per intraprendere la carriera di funzionario, giunse nel
1644 la traumatica caduta della dinastia Ming, con il conseguente rinnovamento della
classe dirigente. Abbandonati gli studi giuridici, Li Yu si occupò soltanto di teatro e
di letteratura, cercando la protezione dei nuovi alti funzionari, per i quali iniziò a
viaggiare da una regione allaltra, componendo drammi e organizzando spettacoli
teatrali con una propria compagnia di attrici e ballerine, molto vicino ai ruoli moderni
del regista e del direttore di compagnia.
Ottenuto finalmente un successo stabile, che gli consentì di provvedere in modo
soddisfacente a un numeroso gruppo di familiari e collaboratori, verso il 1657 si stabilì
a Nanchino; qui si fece costruire una villa con giardino, un luogo di riflessione da lui
molto amato, ma chiamato "giardino del seme di senape" per la sua angustia. In
città aperse anche una libreria. Dal 1666 si dedicò a lunghi viaggi attraverso gran
parte della Cina; visitò Pechino, le province del Shanxi, del Gansu, del Fujian e del
Guangdong. Difficoltà economiche lo costrinsero a vendere nel 1674 le proprietà di
nanchino. a partire dal 1677 si stabilì a Hangzhou, dove si ritiene che sia morto tra il
1679 e il 1680. Considerato una specie di Shakespeare cinese, non soltanto per una
coincidenza temporale, ma anche per lalta qualità dei suoi drammi, al teatro ha
dedicato una serie di dieci opere drammatiche, riunite sotto il titolo Li Weng Shi
Zhong Chu. La più nota tra queste è il dramma Yu Feng Zheng Wu; fu anche
curatore di testi teatrali antichi. La sua opera narrativa, tuttaltro che
trascurabile anche in rapporto ai testi teatrali, si compone di diciotto novelle satiriche
- raccolte sotto il titolo di Wu Sheng Shi Xiaoshuo (Romanzi del Teatro Silenzioso)
- e soprattutto del romanzo erotico Roubutuan (Il tappeto della preghiera di carne)
pubblicato a 23 anni nel 1634 e regolarmente sottaciuto da tutte le storie letterarie in
Cina e in Occidente. Laccento è stato posto da sempre sulle sue opere
"serie", che comprendono anche testi di saggistica, tra i quali il più
conosciuto è il Xian Qing Ou Zhi del 1671; qui in sedici capitoli espone
brillantemente le proprie idee sulla bellezza femminile e sulla moda del tempo, spaziando
dallarte alle regole digiene.
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