|
La spettacolare mostra sul Tibet a Casa dei Carraresi dal 20 ottobre 2012 al 2 giugno 2013, costituirà la prima uscita in assoluto dal Tibet e dalla Cina di un corpo di oltre 300
preziosi reperti databili dal XIV secolo ai tempi nostri.
Per la prima volta infatti una mostra sul Tibet viene allestita all’estero, evento di grande interesse sia a livello nazionale dato che sarà appunto l’Italia, e in particolare la città di
Treviso ad ospitare la mostra, sia a livello internazionale.
Dopo oltre due anni di sopralluoghi nelle città tibetane di Lhasa, Shigatze e Gyantze, e nel Museo delle Nazionalità di Pechino, oltre che nelle collezioni imperiali custodite nella Città Proibita,
Adriano Màdaro, curatore della mostra – che ha già in passato organizzato e curato, sempre a Treviso, le quattro mostre della serie La Via della Seta, dedicate alla storia del Celeste
Impero – coadiuvato da una commissione scientifica costituita dai maggiori tibetologi cinesi, ha scelto tutti i reperti secondo un itinerario espositivo che illustrerà le varie peculiarità storiche, religiose,
artistiche ed etniche del Tibet e del suo popolo.
Una sezione della mostra illustrerà la situazione storica nella quale si è venuto a trovare l’altopiano tibetano attraverso i secoli fin dai tempi nei quali Gengis Khan lo incluse nel grande
Impero mongolo-cinese del XIII secolo. Tra i reperti esposti in questa sezione, oltre a mappe, carte geografiche e documenti storici di varie epoche, risulteranno di particolare interesse i doni che i vari
Dalai Lama presentarono alla Corte imperiale di Pechino e le antiche statue del Buddismo tantrico al quale si erano convertiti gli imperatori Ming e Qing.
Un’ampia sezione della rassegna sarà inoltre dedicata al grande numero di divinità buddiste tibetane e alla produzione di statue e dipinti religiosi a loro dedicati, così da poter spiegare ai
visitatori le particolari specificità del Buddismo tantrico della setta dei Berretti Gialli, alla quale appartengono i Dalai Lama fin dall’inizio dell’istituzione della loro carica. Accanto all’incredibile statuaria, che raggiunge punti artistici di notevole valore, saranno esposti anche gli oggetti di culto tuttora usati nei monasteri e nei templi durante le cerimonie rituali. Tra questi, gli strumenti musicali ricavati da ossa umane, come è nella particolare tradizione del Tantrismo. Si tratterà di una autentica sorpresa per il pubblico occidentale poiché il Buddismo tibetano eccelle per l’uso di oggetti realizzati con ossa umane, compresa la tazza sacra costituita da una calotta cranica rivestita d’oro.
Un’altra sezione di rilevante interesse artistico sarà quella riservata alle Tangke, i famosi dipinti sacri che oltre a rappresentare le storie del principe
Siddharta (il Buddha storico) celebrano la ritualità nei monasteri e nei templi con la raffigurazione dei Dalai Lama e dei monaci nelle loro attività religiose. Come noto le
Tangke vengono esposte nei templi solo in particolari occasioni di feste e di riti, quindi la loro visione è particolarmente rara, ed eccezionale per un paese estero.
Per completare l’ampia parte religiosa della Mostra sarà allestito anche uno spazio nel quale verranno esibite le famose maschere divinatorie indossate dai monaci nelle danze rituali che rappresentano una
caratteristica unica dell’altopiano tibetano.
Inoltre, alla vita del popolo, ai suoi costumi, alle sue folkloristiche tradizioni, sarà dedicata una sezione nella quale saranno esposti abiti, ornamenti, gioielli e oggetti di uso quotidiano.
Verrà in questo modo spiegata la vita dei pastori che da secoli è rimasta immutata e testimonia la forte spiritualità di quello che è
definito Il Popolo delle Nevi.
Curatore
della Mostra: Adriano Màdaro
|