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LA CINA AL CASTELLO DI DUINO
Ombre cinesi

LE OMBRE CINESI:
UNO SPETTACOLO DI GRANDE FASCINO


Fra le tante peculiarità della cultura, dell’economia e più in generale delle tradizioni cinesi che si potranno ammirare a partire da questi giorni al Castello di Duino non poteva certo mancare il grande spettacolo delle ombre cinesi, chiamato anche gioco delle sagome di pelle, un genere drammatico nato in Estremo Oriente e poi diffusosi in tutto il mondo ma rimasto sempre ancorato al suo Paese d’origine.

Da dove nasca quest’arte, stando almeno alla leggenda popolare, è presto spiegato. Si narra, infatti che tutto ebbe origine dall’Imperatore Wudi (156-87 avanti Cristo) della regione dell’Han occidentale, disperato per la morte della sua “favorita” Li. Per aiutarlo ad uscire dalla malinconia e dalla disperazione, sembra che un mago abbia scolpito una sagoma in legno con le fattezze della donna per poi proiettarne l’ombra su di una tenda affinché l’imperatore, vedendola, si consolasse credendo che l’ombra stessa fosse in realtà lo spirito della sua amata.

Oggi i burattini per le ombre cinesi sono fatti in pelle invece che in legno per la semplice ragione che la pelle è molto più leggera, più facile da maneggiare e da trasportare. Il procedimento per la loro realizzazione è davvero singolare: una pelle di pecora o di tacchino viene accuratamente ripulita e trattata chimicamente perché diventi abbastanza sottile da essere trasparente. Ricoperta d’olio e fatta asciugare, viene poi ritagliata per essere dipinta e utilizzata nelle singole parti dai personaggi teatrali. Il tronco, la testa e gli arti della marionetta sono ritagliati separatamente e poi uniti insieme con un filo in modo che ogni parte possa essere maneggiata dal burattinaio per simulare i movimenti del corpo umano. Le marionette di pelle sono dipinte in vari colori per mostrare le loro diverse qualità e durante la rappresentazione gli “attori” sono posti vicino ad un drappo bianco sul quale una forte luce retrostante proietta le loro ombre colorate. Guidati da asticelle, essi interpretano i ruoli con un accompagnamento musicale mentre la recitazione e il canto sono effettuati dagli stessi burattinai. La rappresentazione può essere assai drammatica e quando si tratta di racconti fiabeschi o di storie di kungfu, gli “attori” giungono a cavalcare le nuvole o a compiere imprese straordinarie per la gioia di tutto il pubblico ed in particolare dei bambini.

Lo spettacolo delle ombre cinesi divenne molto popolare all’inizio della Dinastia Song (960-1279) quando le feste erano celebrate di continuo. Esso progredì poi durante la Dinastia Ming (1368-1644): in quel periodo solo a Pechino vi erano da 40 a 50 gruppi artistici. Nel XIII secolo, lo spettacolo delle ombre divenne un divertimento abituale anche negli accampamenti delle truppe mongole; il genere fu così portato dai Mongoli conquistatori in paesi lontani come la Persia, l’Arabia e la Turchia e successivamente fu introdotto anche nei paesi dell’Asia sud-orientale. In Europa arrivò appena alla metà del XVIII secolo grazie ai missionari francesi in Cina che introdussero questo spettacolo a Parigi nel 1767. Il genere fu presentato nella capitale e a Marsiglia dove suscitò molto scalpore ed in brevissimo tempo le ombre cinesi, con l’aggiunta di modifiche locali e di qualche abbellimento tipicamente transalpino divennero le “ombre francesi” e s’insediarono a pieno regime nel paese.

Al giorno d’oggi, più di 20 paesi sono conosciuti per le loro compagnie di burattinai. Alcuni esagerano un po’ nell’affermare che lo spettacolo delle ombre cinesi costituì gli esordi dell’industria cinematografica ma è certo che esso ha contribuito ad incrementare gli affari del mondo dei divertimenti. Attualmente, le immagini in movimento e la televisione sono presenti in tutto il mondo ma i turisti stranieri in Cina desiderano ancora assistere allo spettacolo di quest’antica arte drammatica.

 

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