Se in Italia non lo conoscono in molti,
a Pechino la sua tomba è venarata ancora oggi, dopo quattro secoli
dalla sua morte. Se la Cina dei Ming si avviciniò a padre Matteo ricci
lo si deve a lui. Noto come Li Madou, si fece bonzo per convertire
l'imperatore al cristianesimo. Il gesuita introdusse nella corte, la
geometria euclidea, preparò cinque edizioni diverse di carte
geografiche universali. Unica rarità il mappapondo, in otto rotoli in
lingua mandarina e mancese, oltre all'astrolabio agli orologi e ai kesi,
arazzi che abbelivano le case dei cinesi. La mostra comprende oltre
duecento preziosi in porcellana "bianca e blu" del tesoro
imperiale dei Ming, gelosamente custoditi nel museo di Shengyang. Curata
dal professor Mignini e organizzata dal comune insieme all'Istituto
Padre Matteo Ricci si trasferirà ad ottobre a Roma al Vittoriano.
Dove: MACERATA - Auditorium San Paolo -
Palazzo Ricci - Pinacoteca civica
Orario 10-13 e 17-20, lunedì chiuso; biglietto 3 euro.
La mostra sarà aperta fino al 5 ottobre 2003. |