CONFUCIUS RAIDING AFRICA
LO SGUARDO AFRICANO SULLA CINA
Mercoledì 22 giugno all’Università degli Studi di Milano Bicocca
Una parrucchiera cinese alle prese con le treccine africane; un angolano che sogna di visitare la Grande muraglia e la torre della tv di Pechino; un amore comico e romantico nato dai kuaizi (le tradizionali bacchette cinesi) che unisce due continenti; e infine la “missione” di un bambino cinese nel villaggio degli artisti di Pechino narrata con l’occhio di una filmmaker ugandese.
Quattro vicende raccontate da quattro registi africani (provenienti da Angola, Camerun, Sudafrica e Uganda) che il
Festival del cinema di Rotterdam, con il suo progetto Raiding Africa, ha inviato in “trasferta” in Cina per osservare un mondo sconosciuto e per esserne
osservati. Quattro cortometraggi che saranno proiettati dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano
mercoledì 22 giugno a partire
dalle 17.45 presso l’auditorium dell’Università degli Studi di Milano Bicocca (edificio U12, via Vizzola 5, 20126, Milano. Tram n. 7 - fermata Arcimboldi
Ateneo Nuovo; autobus n. 87 - fermata via Chiese/via Pirelli, oppure Stazione FS di Greco), per gentile concessione del Rotterdam International Film
Festival e del Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina di Milano. La serata sarà introdotta da Alessandra Speciale, ‘anima’ del Festival
del Cinema Africano di Milano. Una occasione unica per fissare lo sguardo sull’incontro tra mondo cinese e mondo africano,
universi culturalmente diversi che la sempre più forte presenza cinese nel “continente nero” sta avvicinando rapidamente e
inesorabilmente.
È proprio questo il quadro in cui è nato il progetto Raiding Africa, promosso dal Rotterdam International Film Festival in collaborazione con il Festival
del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano, il Durban Film Festival, il Göteborg Film Fund e l’Hubert Bals Fund, chiedendo a sette giovani
talenti del cinema africano di andare alla scoperta della Cina e di realizzare ciascuno un film in collaborazione con la Li Xianting Film School di Pechino. L’obiettivo di Raiding Africa è continuare a stimolare lo scambio tra culture, sostenere la carriera professionale dei registi africani inseriti nel progetto Forget Africa (promosso nel corso dell’edizione 2010 del Festival) e offrire loro la possibilità di lavorare in un contesto internazionale con realtà produttive asiatiche indipendenti.
“Mi sono avvicinata alla Cina con mente aperta. Come per ogni film che ho realizzato, penso sempre che siamo più simili che diversi, non ho mai cercato
l’aspetto esotico, ma solo ciò che ci unisce con l’altro” (Caroline Kamya, regista di Firefly).
Firefly, Li Xia’s Salon, Love born of chopsticks e Moamba chinesa, le quattro pellicole in programma il 22 giugno, sono
una selezione delle opere prodotte nell’ambito di questo progetto.
Si ringraziano gli organizzatori del Rotterdam International Film Festival e del Festival del Cinema Africano di Milano per la concessione delle
pellicole, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, prof. Marcello Fontanesi, per avere offerto ospitalità all’iniziativa
presso l’auditorium di Ateneo, il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione ‘R. Massa’ per il supporto organizzativo e Alessandra Speciale per il
prezioso aiuto
IL PROGRAMMA:
h. 17.45 Introduzione ai film con Alessandra Speciale, Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano
h. 18.00 Firefly di Caroline Kamya
h. 18.20 Li Xia’s Salon di Omelga Mthiyane
h. 18.45 Love born of Chopsticks di Emile-Aime Chah Yibain
h. 19.25 Moamba Chinesa di Henrique Narciso “Dito”
h. 19.45 Conclusione con Alessandra Speciale
I FILM:
Firefly (La lucciola, Uganda/Cina, 2011, video, col.)
Un mini-film improvvisato in cui vengono osservati aspetti quotidiani e mitici della Cina. Il protagonista della storia è il piccolo Peng Luwei, di nove anni, che interpreta ‘la Lucciola’, una sorta di eroe che deve svolgere varie missioni nel villaggio degli artisti di Songzhuang.
Regia e sceneggiatura: Caroline Kamya
Interpreti: Peng Liu wei, Peng Hui Ian
Durata: 16’
Versione Originale: mandarino
Li Xia’s Salon (Il salone di Li Xia, Sudafrica/Cina, 2011, video, col.)
Mthiyane è una donna africana che decide di entrare in un parrucchiere in Cina per chiedergli di ‘fare qualcosa’ con i suoi capelli. La regista Omelga Mthiyane non aveva grande esperienza di Cina, così come i cinesi che aveva incontrato non conoscevano molto degli africani; proprio questo è il punto di partenza per l’idea alla base del film. Chiedere a un parrucchiere cinese di sistemare i suoi capelli ‘africani’ è un modo di rompere il ghiaccio con i locali. Così Mthiyane conosce Li Xia, che ha un piccolo negozio di parrucchiere a Songzhuang, il villaggio degli artisti alla periferia di Pechino. Anche Li Xia è un’artista, che tiene il salone allo scopo di finanziare la sua attività pittorica; questo è il lato della vita della donna che conquista l’autrice africana.
Regia e sceneggiatura: Omelga Mthiyane
Durata: 22’
Versione Originale: mandarino
Love born of Chopsticks - Ndolo seka Chopstiks (Un amore nato dalle bacchette, Camerun/Cina, 2011, video, col.)
Una storia allegorica che narra di una ragazza contadina cinese, Chun Mei, che sogna di viaggiare in terre lontane, e dell’africano Tim Chia, un filmmaker al suo primo viaggio in Cina. I due si incontrano in una storia comica e romantica, rappresentativa dell’incontro tra due culture. Le ‘bacchette’ del titolo, utensili che pochi africani sanno usare, sono usate con ironia dall’autore per fare incontrare Chun Mei e Tim.
Regia e sceneggiatura: Emile-Aime Chah Yibain
Interpreti: Lei Jian Mei, Nzi Kenneth Nkwain
Durata: 40’
Versione Originale: mandarino
Moamba Chinesa (Moamba cinese, Angola/Cina, 2010, video, col.)
Nonostante abbia perso il suo volo due volte, Henrique ‘Dito’ Narciso riesce a raggiungere il porto di Guangzhou (Canton), la ‘Chocolate City’ popolata da numerosi commercianti africani. Henrique raggiunge la Cina con molti suoi compatrioti, la maggior parte dei quali si recano proprio a Guangzhou, una città dove gli africani conducono volentieri i loro affari, anche perché nelle altre località della Cina non sono così bene accetti. Henrique però vuole vedere anche Pechino, dove filma la torre della CCTV, progettata da un architetto europeo; un’attrazione famosa quasi quanto la Grande Muraglia, simboli della nuova e della vecchia Cina.
Regia e sceneggiatura: Henrique Narciso “Dito”
Interpreti: Delfina Baptista, Odeth P. Da Cruz, Nha-Lya Maria
Durata: 20’
Versione Originale: mandarino, cantonese, portoghese
Per informazioni: Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, tel. 02.50321675 (lunedì – venerdì, dalle 10.00 alle 13.00), info.confucio@unimi.it,
www.istitutoconfucio.unimi.it.
Contatto per la stampa: Emma Lupano, 335.7835402, emma.lupano@unimi.it
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