Associazione Culturale
Mnemosyne
in collaborazione con
Fondazione Musica per Roma
e
Casa del Cinema
con il contributo e il
sostegno di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per
il Cinema
Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali,
e Rai Cinema
con il patrocinio di
Regione Lazio
UNHCR per la sezione documentari
Ambasciata delle Filippine
Ambasciata del Giappone
Ambasciata dell’India
Ambasciata della Repubblica di Indonesia
Ambasciata dello Sri Lanka
Ambasciata di Svizzera
Ambasciata della Repubblica dell’Uzbekistan
Istituto Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran
PROIEZIONI
Tutti i film sono sottotitolati in
italiano.
All’Auditorium vengono proiettati
tutti i film e i documentari, in concorso e non; i film in concorso
vengono replicati alla Casa del Cinema.
Auditorium,
Sala Teatro Studio
Viale Pietro de Coubertin, Roma
Infoline 06 80241281
Casa
del Cinema, Sala Deluxe
largo Marcello Mastroianni, 1, Roma
Programma
completo (formato pdf)
BIGLIETTI
Auditorium
Un biglietto unico di 3 euro per tutti gli spettacoli pomeridiani, dalle
ore 16 alle 20.30.
Spettacolo delle 20.30: Biglietto 3 euro
Spettacolo delle 22.30: Biglietto 3 euro
Casa
del Cinema
Ingresso gratuito
ASIATICAFILMMEDIALE:
Una finestra aperta
sulla cultura e sul cinema asiatico
La sesta edizione della
più ampia e prestigiosa manifestazione italiana dedicata al cinema di
tutti i paesi dell’Oriente, Asiaticafilmmediale - Incontri con il
cinema asiatico, apre i battenti a Roma dal 19 al 27 novembre,
presentando un ricco e denso programma di film e documentari, incontri e
tavole rotonde con registi e attori, confermandosi così un appuntamento
imperdibile non solo per tutti gli appassionati del cinema asiatico, ma
anche per chiunque voglia avvicinarsi alle diverse culture di quei
paesi.
Un’occasione unica
per conoscere le voci più interessanti e originali della cinematografia
asiatica che giungono finalmente anche a Roma, alcune reduci del grande
successo ottenuto in festival internazionali, altre vere e proprie
scoperte grazie a una ricerca sapiente e accurata. Il festival
presenterà oltre quaranta tra film e documentari, in anteprima
italiana, realizzati in Afghanistan, Birmania, Cina,
Cambogia, Corea, Filippine, Giappone, India, Indonesia, Iran, Iraq,
Kirghizistan, Mongolia, Sri Lanka, Tagikistan, Thailandia, Uzbekistan.
Filo conduttore della
rassegna sarà l’attenzione alle possibili modalità di intreccio e
commistione tra fatti e finzione, riferite al mondo asiatico in
grande e drammatica trasformazione, ovvero alla rappresentazione del
reale nel cinema, in cui si ridisegnano e confondono i labili e incerti
confini tra fiction e realtà.
Quattro sono le sezioni
del festival:
Concorso
Internazionale Lungometraggi (13
film) presenta i film inediti più
significativi della produzione asiatica 2005;
Concorso
Internazionale Documentari (11
pellicole) offre una panoramica dei più
interessanti documentari realizzati in Asia nel 2005 da registi sia
occidentali che orientali;
Fiction
Fuori Concorso (10
pellicole) e Documentari Fuori Concorso (9
pellicole) dedicano uno
sguardo attento alla produzione dell’ultimo biennio.
Programma
completo (formato pdf)
La rassegna comprende
quattro film che sono candidati agli Oscar come miglior film straniero: Blood
and Bones di Yoichi Sai con uno strepitoso Takeshi Kitano
nei panni di un violento coreano, emigrato in Giappone negli anni Venti;
La grotta del cane giallo, il secondo film della regista mongola
Byambasuren Davaa, autrice della “Storia del cammello che piange”; Sex
and Philosophy, una raffinata riflessione sull’amore di Mohsen
Makhmalbaf, a quattro anni di distanza da “Viaggio a Kandahar”;
The Tin Mine di Jira Maligool, una nostalgica rivisitazione degli
anni Cinquanta nel Sud della Thailandia.
Saranno inoltre presentati
Underexposure di Oday Rasheed, il primo film girato a Bagdad dopo la
caduta di Saddam Hussein; Of Love and Eggs di Garin Nugroho, una
divertente commedia ambientata tra il mercato e la moschea di Jakarta.
Una particolare
attenzione verrà data al nuovissimo cinema indipendente cinese,
che sarà presente con i film più rappresentativi dell’ultima leva e
con alcuni dei titoli più innovativi dal punto di vista del linguaggio
cinematografico, tra questi segnaliamo Oxhide della giovanissima
Liu Jiayin, premio Fipresci a Berlino e Premio Asian DV al 29° Film
Festival di Hong Kong.
Importante è la
partecipazione di film indiani, tra i quali si segnala The
Rising, un film epico con la mega star Aamir Khan, perfetto esempio
dello spirito del nuovo cinema di Bollywood, e 15 Park Avenue di
Aparna Sen, un intenso ritratto di una giovane schizofrenica con Shabana
Azmi.
Così come nutrita è
la presenza della cinematografia iraniana, con film e documentari
di forte impatto emotivo, quali Gilaneh, una profonda riflessione
sulla guerra con la Meryl Streep iraniana, la meravigliosa
attrice Fatemeh Motamed Aria.
Grande chiusura del
festival con il film Three Times di Hou Hsiao-Hsien.
Tra i documentari
presentati in questa edizione, segnaliamo: Land Mines. A Love story di
Dennis O’Rourke, una storia d’amore tra un ex-mujaheddin e
una contadina afgana, entrambi vittime delle mine anti uomo; In the
Shadow of the Pagodas. The Other Burma di Irene Marty, dalle
splendide pagode per cui è celebre la Birmania si inoltra nella giungla
e nei campi profughi dove vivono oltre 150.000 rifugiati, mettendo in
luce la drammatica situazione dei diritti umani e il terribile genocidio
commesso contro i cristiani birmani e le minoranze musulmane; Iraq,
My Country di Hadi Mahood che racconta il proprio ritorno in patria
dopo tredici anni di esilio.
Numerosi sono infine i
titoli italiani, tra i quali segnaliamo Frammenti elettrici n. 4-5.
Asia-Africa di Yervant Gianikian e Angela Ricci, uno straordinario
lavoro di destrutturazione delle immagini d’archivio degli anni
Settanta dei Paesi post-coloniali.
Alla Cambogia sarà
dedicata una giornata in cui si presenteranno vari documentari, tra i
quali Les artistes du théàtre brûlé di Rithy Pahn, che
affida a un gruppo di attori il compito di rappresentare la vita di oggi
in Cambogia, dove la dignità e l'identità sono spezzate, e di
recuperare la memoria dopo la tragedia del genocidio.
Cospicua sarà la
presenza nel corso della rassegna di pellicole che presentano
indimenticabili ritratti di donne, costruendo in tal modo un
variegato mosaico di storie sulla condizione femminile nei paesi
asiatici.
Tra le novità che
segnano questa edizione, l’avvio di una nuova sezione del festival
dedicata a Cinema e Letteratura, che vedrà la partecipazione di
un’ospite di grande rilievo: l’autrice bengalese Mahasweta Devi (Premio
Nonino 2005; pubblicata in Italia da Einaudi, da Theoria e prossimamente
da Filema), una delle grandi scrittrici del nostro tempo.
Tra gli eventi
collaterali, un incontro su “Fatti e finzione. La realtà vista da
occhi diversi: dalla cronaca al racconto cinematografico”, con la
partecipazione di alcuni dei più importanti ospiti asiatici e
giornalisti italiani di chiara fama, e una Lezione di Cinema di
Mohsen Makhmalbaf.
Due le mostre
fotografiche che si potranno vedere all’Auditorium: una sulla Cambogia
di Nicolas Pascarel, l’altra sull’India di Massimiliano
Troiani.
La rassegna si conclude
con l’assegnazione di tre premi: il Premio Città di Roma per
il miglior film, il Premio per il miglior documentario e il Premio
del Pubblico.
LE SEZIONI DEL FESTIVAL
Concorso Internazionale
Lungometraggi
JI FENG ZHANG DE MA (Season Of The
Horse) di Ning Cai, Cina, 2005, 105’
WU SONG DA WO (Lost In Wu Song) di Lu
Yi Tong, Cina, 2005, 93’
NIU PI (Oxhide) di Liu Jiayin, Cina,
2005, 110’
DIE HÖHLE DES GELBEN HUNDES (La grotta
del cane giallo) di Byambasuren Davaa, Germania, 2005, 93’
GHEIR SALEH (Underexposure) di Oday
Rasheed, Germania/Iraq, 2005, 74’
THE RISING - BALLAD OF MANGAL PANDEY di
Ketan Metha, India, 2005, 160’
15 PARK AVENUE di Aparna Sen, India,
2005, 116’
HASINA di Girish Kasaravalli, India,
2005, 123’
GILANEH di Rakhshan Bani-Etemad, Mohsen
Abdolvahab, Iran, 2005, 85’
BIDAAR SHO AREZOO (Wake Up Arezoo) di
Kianoush Ayyari, Iran, 2005, 90’
A LETTER OF FIRE di Asoka Handagamana,
Sri Lanka/Francia, 2005, 136’
MAHALAI MEUNG RAE (The Tin Mine) di
Jira Maligool, Thailandia, 2005, 105’
ERKAK (The Shepherd) di Yusup Razikov,
Uzbekistan, 2005, 77’
Concorso
Internazionale Documentari
LAND MINES - A LOVE STORY di Dennis
O'Rourke, Australia, 2005, 77’
IRAQ, MY COUNTRY - AN EXILE'S RETURN TO
SAMARA di Hadi Mahood, Australia, 2005, 52’
MASHGHÈ BAM (Lesson From Bam) di
Alireza Ghanie, Austria/Iran/Australia, 2005, 23’
LES ARTISTES DU THÉÀTRE BRÛLÉ (The
Burnt Theatre) di Rithy Panh, Francia/Cambogia, 2005, 85’
TRILOGY POLITIK (A Political Trilogy)
di Garin Nugroho, Indonesia, 2005, 32’
INVISIBILI - ADIVASI DALIT E LA NARMADA
di Tommaso D'Elia, Alessandro Pesce, Italia, 2005, 52’
XINJIANG 'NODO DELL'ASIA' di Gaia
Ceriana, Italia, 2005, 26’
FRAMMENTI ELETTRICI N. 4-5. ASIA-AFRICA
di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi, Italia, 2005, 62’
ENTR’ACTE CAMBODGIEN di Walter Romeo,
Italia, 2005, 15’
DURANT LA PLUIE di Stefano Di Leo,
Italia, 2005, 52’
YANG BAN XI - DE 8 MODEL WERKEN (Yang
Ban Xi - The 8 Model Works) di Yan Ting Yuen, Paesi Bassi/Cina, 2005, 87’
Fiction Fuori
Concorso
YI ZHI HUA NAENIU (The Black And White
Milk Cow) dI Yang Jin, Cina, 2004, 98’
XING XING XIANG XI XI (Star Appeal) di
Cui Zi'En, Cina, 2004, 86’
SANTA SANTITA (Magdalena, The Unholy
Saint) di Laurice Guillen, Filippine, 2004, 108’
CHI TO ONE (Blood And Bones) di Yoichi
Sai, Giappone, 2004, 144’
YAMANAKA TOKIWA (Into The Picture
Scroll -The Tale Of Yamanaka Tokiwa) di Haneda Sumiko, Giappone, 2004,
102’
RINDU KAMI PADAMU (Of Love And Eggs) di
Garin Nugroho, Indonesia, 2004, 90’
SEX AND PHILOSOPHY di Mohsen
Makhmalbaf, Tagikistan/Francia, 2005, 102’
UPAYA di Romina Power, Italia, 2005, 30’
SARATAN (A Kyrghyz Summer) di Ernest
Abdyshaparov, Kirghizistan/Germania, 2004, 84’
THREE TIMES di Hou Hsiao-Hsien,
Taiwan/Francia, 2005, 131’
Documentari Fuori
Concorso
BRIDE KIDNAPPING IN KYRGYZSTAN di Petr
Lom, Canada/ Kirghizstan, 2004, 51’
TALKING WRITING di Pushan Kripalani,
India, 2004, 54’
BEHESHT ZAHRA (Mothers Of Martyrs) di
Mehran Tamadon, Iran, 2004, 47’
LETTERS FROM IRAN di Nezam Manouchehri,
Iran, 2004, 33’
A MESSAGE FROM INDIAN WOMEN di Paolo
Guglielmo Sulpasso, Italia, 2005, 22’
DEACON OF DEATH - LOOKING FOR JUSTICE
IN TODAY'S CAMBODIA di Jan van den Berg, Paesi Bassi, 2004, 64’
NOORD KOREA, EEN DAG UIT HET LEVEN
(North Korea, A Day In The Life) di Pieter Fleury, Paesi Bassi, 2004, 50’
IN THE SHADOW OF THE PAGODAS: THE OTHER
BURMA di Irene Marty, Svizzera, 2004, 74’
KUDUK (The Well) di Toraniyaz
Kalimbetov, Uzbekistan, 2004, 26’
GLI INCONTRI DI
ASIATICA
Casa
del Cinema, martedì 22, ore 18
Tavola rotonda: Fatti e
finzione. La realtà vista da occhi diversi. Dalla cronaca al
racconto cinematografico.
Organizzata in
collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati (UNHCR), un confronto tra noti giornalisti italiani e
personalità del mondo del cinema e della cultura asiatica sulle diverse
modalità di vedere e raccontare la realtà.
Intervengono: Fatemeh
Motamed Aria (protagonista del film iraniano “Gilaneh”), Mahasweta
Devi (scrittrice bengalese), Tiziana Ferrario (TG1), Emanuele
Giordana (Lettera 22), Irene Marty (autrice del documentario
“In the Shadow of the Pagodas. The Other Burma”), Rithy Pahn
(autore del documentario “Les artistes du théàtre brûlé”), Guido
Rampoldi (La Repubblica). Modera Laura Boldrini (portavoce
UNHCR).
Auditorium, Giovedì 24, ore 18.30
Cinema e letteratura: Conversazione
di Mahasweta Devi
con Anna Nadotti e Naveen
Kishore
«Dopo aver letto i
miei lavori, il lettore dovrebbe affrontare la verità dei fatti,
vergognarsi della vera faccia dell'India. La mia esperienza mi fa essere
perpetuamente arrabbiata, ci sono sfruttatori e forme di sfruttamento
imperdonabili [...] E dal momento che io credo nella collera, in una
violenza giustificata, strappo la maschera all'India progettata dal
governo, per denudarne la brutalità». Mahasweta Devi
“Nella scrittura di
Mahasweta Devi si fondono perfettamente intelligenza formale, stile e
impegno sociale. È una delle grandi scrittrici del nostro tempo;
un'impareggiabile cronista di questo difficile momento storico”.
Amitav Ghosh
“Mahasweta Devi...
Mahasweta-“didi”... Mahasweta e basta, vien da dire, a Calcutta,
dove tutti la conoscono, e moltissimi conoscono la scala a chiocciola
che porta alla modesta casa di questa anziana donna piccola e scura, che
da oltre mezzo secolo riempie pagine e pagine di straordinaria
scrittura: romanzi, racconti, articoli e saggi politici, pièce
teatrali, storie per ragazzi. E che da oltre mezzo secolo lotta contro
le ingiustizie e la violenza castale e di classe del suo paese. E'
difficile distinguere la scrittrice dall'attivista, nel movimento
vorticoso delle sue narrazioni, i cui personaggi hanno la qualità
iconica delle figure del “Mahabharata”, la coraggiosa naturalezza di
gesti, e di linguaggio, di chi difende una storia subalterna, ma anche
la traccia indolenzita che lascia nei corpi degli oppressi l'arroganza
del potere. Un potere spesso sciocco, sempre meschino e vile, che Devi
denuncia e sbeffeggia con la magistrale noncuranza di chi conosce i
segreti dell'agire letterario…”. Anna Nadotti
Mahasweta Devi, nata a
Dacca (nell’attuale Bangladesh) nel 1926 in una famiglia di
intellettuali impegnati, è figura di grande spicco e carisma:
insegnante, scrittrice, giornalista, autrice di più di cinquanta opere
tra romanzi e raccolte di raccolti, è notissima anche per il suo
impegno a favore dei diritti civili e sociali delle popolazioni tribali
dell’India, ancora oggi emarginate e tenute in uno stato di
semischiavitù. Devi si è formata alla scuola di
Shantiniken, fondata da Tagore, la stessa da cui provengono
intellettuali e artisti di fama internazionale come il regista Satyajit
Ray e l’economista Amartya Sen. Militante comunista fin dagli
anni dell’Università, dove consegue la laurea in letteratura inglese,
pubblica il primo romanzo nel 1956 e fino al 1984 insegna presso l’Università
di Calcutta.
Ha ricevuto il premio
Magsaypay, che è l'equivalente indiano del Nobel per la pace, e il
premio Jnanpith per il giornalismo, la letteratura e la comunicazione.
Nel gennaio 2005 ha ricevuto il Premio Nonino. (Paola Splendore)
Dei suoi molti scritti
sono stati tradotti in italiano:
La cattura,
Teoria, 1996
India segreta,
La Tartaruga edizioni, 2003
La preda e altri
racconti, Einaudi, 2004, a cura
di Anna Nadotti
La trilogia del seno,
Filema, 2005
Casa
del Cinema, sabato 26, ore 12
Lezione di Cinema:
Mohsen Makhmalbaf
A quattro anni di
distanza dall’uscita di “Viaggio a Kandahar”, uno dei più noti
registi iraniani si presenta al pubblico raccontando la propria
esperienza di cineasta.
La lezione è preceduta
dalla visione di Sex and Philosophy, il suo più recente film.
Nato in una famiglia
povera di Tehran, inizia a sostenere la madre single dall’età di 8
anni, facendo lavori di vario tipo. A 15 anni forma un gruppo
clandestino di milizia islamica e a 17 viene ferito e arrestato. L’incarcerazione,
durata 4 anni e mezzo, lo aiuta ad istruirsi e lo porta ad allontanarsi
dalla politica concentrandosi sulla letteratura e le arti, soprattutto
il cinema. Diventa scrittore e cineasta nell’Iran post-rivoluzionario.
Ha scritto romanzi, racconti, sceneggiature pubblicando 27 libri in
Farsi, alcuni dei quali tradotti in molte lingue. Ha scritto, diretto,
montato ed in molti casi anche prodotto 18 lungometraggi e 6
cortometraggi. Ha partecipato a molti festival cinematografici
internazionali vincendo un gran numero di premi. Makhmalbaf è anche il
soggetto di numerosi film e libri. Molti dei suoi lavori sono stati
censurati in Iran. Tra i suoi film più noti, “Viaggio a Kandahar”,
“Pane e fiore”, “Il ciclista”, “L’ambulante”.
MOSTRE FOTOGRAFICHE
Auditorium
Fotografie della
Cambogia di Nicolas Pascarel
Fotografie dell’India
di Massimiliano Troiani
Nicolas Pascarel
Nato a Parigi nel 1966.
Dal 2000, Stefano Martinalavora nel sud est-asiatico. Sulle sponde del
fiume Mekong, insieme all'Associazione Umanitaria Krousar Thmey, lavora
sui problemi dei bambini abbandonati di Phnom Penh. Negli ultimi anni,
realizza numerosi workshops di fotografia nelle Accademie delle belle
arti di Ho Chi Minh City in Vietnam, Chiang Rai e Bangkok in Thailanda,
Phnom Penh in Cambogia. Nell'estate 2005, crea con un gruppo di soci
interessati alle tematiche culturali asiatiche, l'associazione culturale
"Foto Asia" che ha lo scopo di promuovere e presentare giovani
fotografi del Sud-Est Asiatico in Europa. La prima mostra è prevista a
Roma per fine gennaio 2006 e lo scambio culturale avverrà con il
fotografo vietnamita Nam Bui The Trung.
Massimiliano Troiani
Nato a Roma, inizia
molto presto le sue esperienze cinematografiche accanto al padre
(direttore della fotografia con Orson Welles, Ioris Ivens, Visconti e
altri) che seguirà in vari lavori anche televisivi. Realizza
documentari in diversi Paesi africani, in Amazzonia, in Pakistan e in
India, dove viaggia con continuità da circa vent’anni. Il
documentario “La luna e l’eunuco”, girato in India, è stato
selezionato al festival di cinema asiatico di Roma. Nel 2004 la mostra
“Sopra i fiumi di Babilonia” viene presentata a Roma (al
Vittoriano), a Bologna, Firenze, New Delhi (Istituto italiano di
cultura) e Ahmedabad (Alliance Francaise).
GIURIE e PREMI
Premio Città di Roma
per il miglior film
Il premio consiste in un’opera di
Sebastian Schadhauser realizzata appositamente per il festival.
Giuria: Francesca Comencini, Renato De
Maria, Enzo Monteleone, Sandra Petrignani, Vieri Razzini
Premio per il miglior documentario
Il premio consiste in un’opera di
Sebastian Schadhauser realizzata appositamente per il festival.
Giuria: Stefano Martina, Daria Menozzi,
Serafino Murri
Premio del Pubblico
Il pubblico può votare per tutti i
film e i documentari, in concorso e non, solo nella sede dell’Auditorium.
ASIATICAFILMMEDIALE –
Incontri con il cinema asiatico
Sesta edizione
Realizzato da
Italo Spinelli (direttore artistico)
Giuliana La Volpe
Laura Andina
Riccardo Ciancarelli
Giovanni Pompili
Sebastian Schadhauser
Isabella Spinelli
Giulia TrojanO
SEDE
Via Garibaldi 22 – 00153 Roma
Tel. +39 06 6780789
Fax +39 06 69294308
http://www.asiaticafilmmediale.it
e-mail: asiaticafilmmediale@hotmail.com
UFFICIO STAMPA
E COMUNICAZIONE
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3375810
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silvia.nono@libero.it
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