Si terrà lunedì 6 giugno alle 16 all’Accademia di Brera di Milano l’incontro con Peng Feng, critico d’arte e docente
all’Accademia centrale dell’Arte di Pechino, e Pan Gongkai, designer del padiglione cinese all’Expo di Shanghai, docente all'Accademia centrale dell'arte di Pechino
e uno degli artisti ospiti del padiglione cinese della Biennale dell’arte di Venezia di quest’anno.
Al centro dell’incontro, organizzato dall'Istituto Confucio dell'Università degli Studi di Milano in collaborazione con l'Accademia di Brera, sarà la descrizione e il commento del critico Peng Feng delle opere esposte dagli artisti cinesi alla 54esima Biennale del 2011, diretta da Bice Curiger e aperta dal 4 giugno al 27 novembre 2011.
Le opere di Cai Zhisong, Liang Yuanwei, Pan Gongkai, Yang Maoyuan e Yuan Gong, pur essendo assai diverse per stile, materiali e lavorazione, hanno tutte in comune la ricerca del “bello”, ma in senso cinese. «La bellezza nell’estetica occidentale è definita di solito dalla luce - spiega Peng -, mentre in Cina la bellezza viene messa in relazione con il sapore. Alla luce nella tradizione occidentale corrisponde la presenza del sapore in quella cinese. I cinque sapori, del resto, sono un aspetto dei cinque elementi che, nella filosofia cinese antica, spiegano l’origine di tutte le cose».
Ecco allora il profumo del te, dei fiori di loto, delle erbe medicinali, dell’incenso e dell’alcol presi a soggetto principale dei lavori dei cinque
artisti cinesi. Per mostrare metaforicamente, secondo Peng, «la riconciliazione tra l’uguaglianza e la diversità».
All’analisi delle opere portate in Biennale si accompagnerà l’intervento di Pan Gongkai, uno degli artisti più interessanti tra quelli chiamati a
rappresentare la Cina in questa edizione della mostra. Partendo dalla sua opera, Snow melting in lotus, Pan parlerà dell’importanza della pittura con
pennello e inchiostro (da lui stesso usata in chiave attualissima nell’opera esposta in Biennale) nella tradizione pittorica
cinese, spiegando le ragioni
per cui questa forma artistica costituisca ancora oggi il sine qua non dell’espressione visiva e spirituale in Cina, veicolo per la presentazione e la
conservazione dello spirito culturale nazionale contenuto nei dipinti del passato. A differenza di altre tradizioni artistiche, fondate sulla pratica di
artisti-artigiani, quella cinese ha avuto come maggiori protagonisti, fin dalle sue origini, veri e propri artisti-letterati.
Snow melting in lotus è una installazione composta da uno schermo di grandi dimensioni su cui appare un loto dipinto dall’artista a inchiostro su cui viene “proiettata” della “neve”, formata in realtà da frammenti della versione in inglese del saggio “On the border of Western Modern Art” scritto dallo stesso artista e riguardante riflessioni e autoriflessioni sull’arte occidentale moderna.
«Da una parte, l’Occidente illumina la Cina attraverso le parole in inglese che brillano sullo schermo come fiocchi di neve. Dall’altra, mentre il testo in inglese permea e illumina la Cina, si dissolve anche continuamente in fiocchi di neve che si accumulano sulle foglie di loto sciogliendosi - è il commento del critico Peng all’opera di Pan -. Questo processo dinamico è molto simile al processo di introduzione della cultura occidentale in Cina. Dal punto di vista occidentale, si tratta di semplice esportazione, mentre dal punto di vista cinese si tratta di un processo di assorbimento, digestione e scioglimento, più che di semplice importazione. Da una punto di vista transculturale, vediamo invece diverse identità culturali che coesistono armoniosamente. Si tratta della realizzazione dell’ideale cinese antico dell’armonia nelle differenze. Ed è un modo efficace per la Cina di gestire il conflitto tra globalizzazione culturale e multiculturalismo».
Ingresso libero.
PAN Gongkai
Professore e presidente della Central Academy of Fine Arts a Pechino fin dal 2001, pittore, artista contemporaneo, teorico dell’arte, architetto. Ha disegnato il padiglione cinese dell’Expo di Shanghai. È membro della Conferenza Politico-consultiva del popolo cinese e vice presidente dell’associazione degli artisti cinesi. È dottore di ricerca onorario presso il San Francisco Art Institute (1993) e presso la Glasgow School of Art (2009). In precedenza, è stato presidente e docente presso la China Academy of Fine Arts di Hangzhou, Visiting Scholar all’East Asia Research Center della Berkley University e docente, direttore del Dipartimento di pittura cinese e del Dipartimento di ricerca della Zhejiang Academy of Fine Arts. Ha esposto in mostre individuali o di gruppo nei più importanti musei e gallerie di New York, San Francisco, Parigi, Berlino, Dresda, Tokyo, Hong Kong, Taipei, Macao. Le sue ricerche sulla strada percorsa dall’arte cinese nel XX secolo, e in particolare sul risveglio e sulla moderna trasformazione dell’arte cinese, hanno suscitato attenzione sia in Cina che all’estero. Attraverso una serie di conferenze interdisciplinari, PAN dialoga con i massimi specialisti del campo filosofico, della storia dell’ideologia, dell’antropologia, della sinologia e della ricerca sulla modernità.
PENG Feng
Critico e curatore di mostre, professore di estetica all’Università di Pechino (Beida). Fin dal 1997 ha insegnato estetica, teoria e critica dell’arte
all’Università di Pechino, all’Università Qinghua e alla Central Academy of Fine Arts di Pechino. Come membro operativo dell’Associazione internazionale
di estetica, ha organizzato il XVIII Congresso di estetica a Pechino nel 2010. È particolarmente interessato alla teoria dell’arte contemporanea e con
James Elkins ha organizzato il Forum sull’arte cinese contemporanea a Pechino nel 2009. Di recente ha curato numerose esposizioni, tra cui la International
Art Invitational Exhibition all’interno del XVIII Congresso di estetica; Research on the Representational Painting (Pechino, 2010), The Mirrorless —
Contemporary Chinese Woman Artists Invitational Exhibition (Pechino, 2010), The Poetic Orient — SHI Lan’s Painting Exhibition (Pechino, 2010), Different
Currents of the Same River — PENG Si’s Painting Exhibition (Pechino, 2010). Ha pubblicato 9 libri accademici, 7 traduzioni e oltre 100 articoli
sull’estetica e l’arte contemporanea sia in cinese che in inglese.
Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano
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