Date Mostra: 18 Settembre - 25 ottobre 2003
Inaugurazione: Giovedì 18 Settembre 2003 dalle
ore 19.30 alle 21.30
Orari Galleria: martedì - sabato 12.00-20.00
Marella Arte Contemporanea
ha il piacere
di presentare la prima mostra personale in Italia dell’artista cinese Zhou
Tiehai. La mostra si inserisce all'interno del progetto China
Art Now inaugurato lo scorso febbraio con la collettiva Out
of the red.
L'emblematica figura di Zhou Tiehai
rifiuta ogni categorizzazione e classificazione: egli è agente, spettatore e
al tempo stesso critico di se stesso e dell’arte del suo tempo, più
propriamente una sorta di "meta-critico" che svolge un esame
percettivo delle osservazioni che stranieri e cinesi si fanno reciprocamente,
studia l’ambiente circostante e ne coglie tendenze e richieste per poi
soddisfarle con un tempismo ed un’abilità eccezionali.
Verranno presentati in questa occasione dei lavori
selezionati dalla serie Placebo.
In queste opere vengono perlopiù riprodotti dei noti
capolavori di epoca vittoriana e rinascimentale che l’artista trasfigura
sostituendo ai volti dei personaggi raffigurati una testa di cammello, Joe
Camel, sua icona distintiva carica di significati simbolici che, richiamando
una famosa marca di sigarette americana, rimanda palesemente all’arte Pop.
Joe è tutti e nessuno, o incarna semplicemente la voce del suo autore che lo
utilizza come canale e copertura nella diffusione delle proprie idee e
critiche.
La tecnica utilizzata è quella dell’airbrush,
una specie di aerografo che impiega colori acrilici e richiama l’arte dei
graffiti e della bad painting, rivalutata però grazie ad una
precisione tecnica e ad una resa cromatica di grande raffinatezza.
Nato a Shanghai, dove tuttora vive e lavora, ha la
visione tipica di un cittadino proiettato in una delle città che più
rapidamente si espande e modernizza. Tutto questo però senza forse rendersi
conto che anche la sua è una visione non solo meta-critica, ma anche
meta-geografica e quindi internazionale. Dal suo lavoro, infatti, è facile
scoprire che il suo punto di vista non è esclusivamente cinese ma neppure
occidentale.
Attraverso il suo percorso artistico, che si muove con
grande disinvoltura tra Cina e Occidente, Zhou rielabora una propria
interpretazione dell’Arte secondo la quale, in un mondo in cui ormai
nonostante lo sviluppo e la ricchezza è difficile sentirsi del tutto
soddisfatti, le opere d’arte devono servire da "placebo",
da palliativo alle sofferenze quotidiane per creare una sorta di illusoria e
momentanea felicità.
Le opere della serie Placebo si ricollegano a
quelle di un altro progetto denominato Tonic, il tonico è una sostanza
dal carattere neutro facente parte della vita tradizionale cinese: questi
energetici come il ginseng, in accordo coi principi della medicina
orientale, sono considerati apportatori di salute e longevità.
L’impressione che questo artista può darci è quella
di un attuale "Andy Warhol cinese", pienamente
inserito nel mercato internazionale dell’arte; è la mente del suo studio in
cui collaborano altri artisti; sempre presente agli eventi mondani, è
"dandy" moderno che sa farsi persino promotore del jet set
artistico–culturale di un paese in grande fermento come la Cina. Del resto,
come insegna uno degli assiomi dell’arte contemporanea ed in particolare
dell’arte concettuale, ciò che importa in arte non è tanto la resa visiva
o l’opera fisica, quanto l’idea che vi si cela.
Nato a Shanghai nel 1966, Zhou Tiehai
si è laureato alla Fine Arts School della Shanghai University. Nel 1998 è
stato insignito in Svizzera del Contemporary Chinese Art Award First Price
dalla CCAA Association. Attualmente vive e lavora nella sua città natale.
Affermatosi negli ultimi anni nel proprio paese
d’origine, questo artista sta attualmente ricevendo riconoscimenti e
notorietà in Europa ed in America dove recentemente è stato selezionato per
partecipare ad eventi di fama internazionale come la fiera di Basilea del
2003, la collettiva "Alors, la Chine?" al Centre Pompidou (giugno
2003) e la mostra "The American Effect" al Whitney Museum di New
York (luglio 2003).Lo scorso febbraio ha partecipato alla collettiva "Out
of the red" organizzata allo Spazio Consolo di Milano.
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