Pechino
2008: il tempo, gli animali, la storia. Un’opera di Huang Rui è il
titolo della grande installazione che Huang Rui, uno dei più importanti
artisti cinesi contemporanei, ha appositamente concepito per il Museo
delle Mura di Porta San Sebastiano, affascinato dalle grandi costruzioni
in mattoni della capitale come le Mura di Roma.
Huang Rui ha tratto
ispirazione per un grande lavoro che fa del mattone, elemento di per sé
semplice e modesto, un simbolo della memoria storica così come
dell’interminabile processo di distruzione e ricostruzione che
caratterizza le metropoli contemporanee.
Nell’anno delle Olimpiadi, Beijing 2008 è un’opera
costituita da 2008 vecchi mattoni collocati a terra, provenienti da
vecchi “hutong”, edifici ora in demolizione in vista di un
ammodernamento urbanistico della città di Pechino. I mattoni recano un
significato storico, legato alla concezione orientale del tempo, in
confronto immediato con la cultura occidentale: ognuno, infatti, porta
inciso un anno, indicato sia dalla scansione temporale in uso in
Occidente (da 1 a 2008), sia dal calendario cinese, insieme ai nomi
delle dinastie imperiali corrispondenti. I mattoni sono collocati in 38
gruppi di 60 anni, scanditi ognuno da un segno zodiacale cinese, a
cominciare dall’anno 221 a.C.: l’anno dell’animale del primo
imperatore Qin Shi Huangdi, il Topo. L’anno 2008, 59 P.R.C., sarà
ancora del Topo, indicando così l’inizio di un nuovo ciclo.
Testo
di Huang Rui
“Pechino 2008. Il tempo,
gli animali, la storia” è un’imponente installazione costituita
principalmente di mattoni. Affascinato dai monumenti della grandiosa
Roma antica, da quelle grandi strutture come le mura del Colosseo,
edificate con mattoni in terracotta, ho riflettuto sul fatto che anche
la mia Pechino presenti un simile scenario. Questa opera, perciò,
semplice e logora in apparenza, racchiude un significato simbolico e
storico estremamente profondo e inoltre gioca sulla metafora artistica
dello spazio cittadino che è ripetutamente demolito e ricostruito.
Da molti anni mi dedico a giochi di struttura e testo nell’arte
visuale e generalmente traggo gran parte del materiale testuale dalla
storia, dalla politica e dalla vita quotidiana della società cinese,
spostando poi questi elementi dalla posizione originaria e
ricollocandoli in modo da realizzare interessanti opere sperimentali.
“Pechino 2008” vuole essere l’opera rappresentativa di questo
genere di esperienze: l’installazione racchiude nello sguardo vigile
degli animali la legge del divenire storico, e inoltre utilizzando la
modalità artistica contemporanea dell’apertura, invita lo spettatore
a prendere parte a questo processo di conoscenza.
Le persone di oggi non
vedono la luna antica,
la luna di oggi risplende sugli antichi (Li Bai)
Presentare la storia in
maniera semplice utilizzando questa modalità espressiva, è un modo di
interpretarla nel suo corso temporale, e anche lo spettatore ne è
parte. Se si comprende che questo corso è la norma, allora la storia
non potrà spaventarci: essa non è soltanto un corpus di informazioni
difficili da interpretare, ma è addirittura un insieme di immagini
consuete a noi vicine e familiari. La luna che guardiamo di notte ad
esempio, è la stessa luna che ammirava l’antico poeta Li Bai (701 –
762 d. C.). Anche se non possiamo vedere direttamente Li Bai, tramite
questa luna che una volta era ammirata dal poeta, possiamo cogliere il
raggio di luna che ci riconduce a lui.
Lo scorrere del tempo si tramuta in storia. L’indivisibilità del
tempo è parte della storia trascorsa, è il modo in cui possiamo
accedere alla sua conoscenza.
Il tempo degli animali a
Roma: la concezione storica di 60 romani
Trasferibilità:
l’identificazione dell’uomo con un animale dello zodiaco è in Cina
una metafora che registra la vita umana. Se per i cinesi esiste un modo
per protrarre in eterno la propria esistenza e permanenza, come
testimoniato dai cinesi e come nell’opera “Pechino 2008”, allora
si può dire che questo è il modo in cui un ciclo si perpetua
all’infinito. La mostra “Pechino 2008” vuole attestare
concretamente il significato di questo perpetuarsi: il suo svolgimento
proprio a Roma non è solo un evento speciale, ma è, alla luce di
quanto detto, conforme al principio della ciclicità. Per fare in modo
che la mostra “Pechino 2008” acquisisca tale valore, proverò a
realizzare una seconda modalità di creazione artistica, ricorrendo ad
un secondo punto di vista da cui guardare alla storia. La prima modalità
di realizzazione di “Pechino 2008” è il simbolo architettonico:
sovrapponendo e disponendo i mattoni e le statue in pietra, il cui
significato narrativo rimanda proprio alla circolarità fra animali e
vite, ho trasferito il materiale nello spazio, da Pechino a Roma.
Quali punti di vista sono
richiesti per fare in modo che tutto ciò risulti coerente in questo
spostamento di spazio? A Roma sono proprio i punti di vista dei romani.
I loro occhi, i loro volti, le loro conoscenze e la visione della
storia.
Reciproco movimento:
questa seconda modalità della creazione di uno spazio che è completo e
mobile allo stesso tempo, è il rapporto di reciproco movimento fra
l’opera e i romani. A proposito della spiegazione letteraria di questo
problema, vorrei citare i versi di uno degli imperatori romani più
stimati nella Roma imperiale, nonché importante rappresentante di una
nascente scuola di pensiero negli ultimi anni della sua vita: Marco
Aurelio (121 – 180 d. C.); le sue parole sono profonde, e soprattutto
pertinenti.
“Anche se dovessi vivere tremila anni e dieci volte altrettanto, in
ogni caso ricorda che nessuno perde altra vita se non questa che sta
vivendo, né vive altra vita se non questa che va perdendo. Pertanto la
durata più lunga e la più breve coincidono. Infatti, il presente è
uguale per tutti e quindi ciò che si consuma è uguale, e la perdita
risulta, così, insignificante. Perché nessuno può perdere il passato
né il futuro: come si può essere privati di quello che non si
possiede? Ricorda sempre, quindi, che tutto, dall’eternità, è la
medesima specie e ciclicamente ritorna, e non fa differenza se si
vedranno le stesse cose nello spazio di cento o di duecento anni o
nell’infinità del tempo” (Pensieri, libro II, capitolo 14).
Marco Aurelio affermava la somiglianza, anche se non l’uguaglianza dei
destini individuali; egli riteneva che qualsiasi lasso temporale, un
secolo, un anno, una notte e anche l’attimo fuggente del presente,
fosse contenuto nella storia. Sostenendo ulteriormente questo punto di
vista dice ancora: “Chi ha visto la realtà presente ha visto tutto,
sia ciò che è stato dall’eternità sia ciò che sarà fino
all’infinito” (Pensieri, libro VI, capitolo 37).
Dunque, mi servirò della seconda modalità durante il suo sviluppo in
corso, per dimostrare che nell’opera “Pechino 2008”, gli animali
guardano la storia cinese, la storia cinese guarda Roma, i romani
guardano gli animali (“Pechino 2008” rappresenta la storia cinese
racchiusa nel tempo degli animali). Lo spazio e la scena sono similmente
cicli continui.
La visione storica dei
romani: con una performance aperta al pubblico radunerò sessanta
cittadini romani, ognuno nato nell’anno di un animale. Ogni gruppo di
cinque persone dello stesso segno, moltiplicato per i dodici animali
dello zodiaco, darà come risultato il numero di sessanta persone, che
al momento prestabilito saranno ritratte dall’artista. Sul proprio
ritratto la persona in questione potrà lasciare un pensiero personale,
scrivendo ad esempio ciò che conosce della città di Roma, ciò che
conosce della storia, ciò che conosce riguardo ai segni dello zodiaco
cinese. Si tratterà di espressioni estremamente concise.
La mostra “Pechino 2008. Il tempo, gli animali, la storia” sarà
dunque una mostra esposta nel momento della sua creazione.
Questa occasione permette alla mostra di esporre anche i ritratti di
queste persone, di rendere pubblici i loro punti di vista, di prender
parte a questa opera di argomento storico, di assistere alle tappe
artistiche che già conosce e anche a quelle che non sa definire con
certezza. Le sessanta persone, rappresentando gli epigoni di Marco
Aurelio, possono forse trasmetterci delle informazioni, dei pensieri,
delle opinioni. Questi sono i punti di vista su ciò che avverrà e sono
ciò che sarà guardato e definito come storia.
Info
Orario
Da martedì a domenica dalle 9.00 alle 14.00
La biglietteria chiude trenta minuti prima.
Chiuso lunedì e il 1 maggio.
Biglietto d'ingresso
€ 3,00 intero, € 1,50 ridotto
Gratuità e riduzioni
Informazioni e prenotazioni
060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 22.30
Altre informazioni
Coordinamento di Emanuela Termine. Promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma.
Video di Iris Manca
Organizzazione
Galleria Sala 1
Con la collaborazione di
BNL - Gruppo BNP PARIBAS, Banca di Roma - Unicredit Group, Monte dei Paschi di Siena -Gruppo MPS, Vodafone, Facoltà di Studi Orientali dell’Università Sapienza di Roma
Con il contributo tecnico di
La Repubblica, Sala 2 Architettura, Secar ’95
Approfondisci: http://www.museodellemuraroma.it
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