[Ri Yao, “Ernai re yu milan de Zhonggong guanchang”, Zheng Ming, n. 10 (360), ottobre 2007, pp.
24-27.]
Questo articolo descrive l’attuale cerchia dei funzionari del Pcc […] riportando solo alcuni esempi delle vite dissolute condotte dai governanti di questo regime dittatoriale corrotti fino all’osso.
Le vite depravate di questi funzionari degeneri del Pcc, il cui emblema è Mao Zedong, sono i frutti marci prodotti dal monopolio del potere dittatoriale. Se il popolo avesse facoltà di scelta riguardo al futuro
dei “servitori pubblici”1., presto o tardi questi degenerati verrebbero spazzati via nella discarica della storia!
L’epoca imperiale cinese non fu solo un periodo di potere assoluto dell’imperatore, ma anche quello dell’incontrastato potere maschile.
Da una parte c’erano le miriadi di concubine e “bellezze” della corte imperiale, le innumerevoli amanti e concubine di nobili e funzionari, nonché il fatto che le cortigiane, alla morte dell’imperatore erano chiamate a seguirlo nella tomba; tutti segni, questi, dell’incondizionata
autorità maschile. D’altra parte si diceva: “che le mani dell’uomo e della donna non si sfiorino nel passarsi un oggetto”, con la donna incatenata ai “pilastri” delle virtù confuciane: “la moglie segua il marito”, “la donna rispetti le tre obbedienze e le quattro virtù”2, “la moglie sia fedele fino alla morte”, “la vedova non si risposi alla morte del marito e si uccida se il marito muore o se qualcuno tenta di profanarla”. La donna era così trasformata in uno strumento sessuale per l’uomo, una macchina per la procreazione della prole, fino a diventare parte del corredo funerario dell’imperatore per poterlo accudire perfino nel suo suntuoso palazzo sotterraneo.
MAO ZEDONG COME MODELLO DI DISSOLUTEZZA
Nella Cina successiva al collasso dell’impero cominciò a diffondersi il concetto di uguaglianza tra i sessi, la monogamia divenne legge e, durante l’epoca di Mao Zedong, comparve anche il motto rivoluzionario
“le donne portano sulle spalle metà del cielo”. Tuttavia il maschilismo tradizionale non era stato affatto sradicato, anzi rifioriva ad ogni occasione.
In particolare quei funzionari di Partito più potenti e che ricoprivano i ruoli più alti non persero mai l’abitudine di mantenere numerose mogli e concubine. Così, proprio nel periodo maoista, quando si
predicavano i “tabù sessuali”, sul suo grande letto di Zhongnanhai, sul treno privato che viaggiava in ogni direzione, nelle sue dimore di viaggio in ogni angolo del Paese […] il vecchio Mao viveva ovunque
la sua licenziosa e dissoluta vita da imperatore3.
A partire dal periodo di “riforma e apertura”, il fanatismo rivoluzionario di quegli anni si è tramutato in culto del denaro e in dissolutezza sessuale; l’aura di santità che circondava il più alto modello di moralità, Mao Zedong, cominciava gradualmente ad offuscarsi, mentre il vero volto del despota e la dissolutezza della sua vita privata si rivelavano giorno dopo giorno. Le vicende private di Mao e degli alti funzionari del Partito di allora non solo sono diventate materia le per barzellette sulla bocca del popolo, ma sono tutt’ora il cliché per quei piccoli e grandi funzionari che ancora oggi mantengono delle “seconde mogli”.
Dopo i fatti del 4 giugno [1989], con [l’approfondimento delle] riforme e la [sempre maggiore] apertura, la brama di ricchezza è diventata dirompente, mentre il mondo intellettuale schiacciato dal terrore è sprofondato in un totale sconforto spirituale. Di conseguenza, opere come il romanzo di Jia Pingwa,
La capitale abbandonata4, o il film di Zhang Yimou, Lanterne
Rosse, hanno avuto per qualche tempo un certo successo; contenevano le oscenità e la lascivia degli amori clandestini, i piaceri delle dame di compagnia dai piccoli piedi, le rivalità e le gelosie tra le innumerevoli mogli e concubine, i massaggi che portavano
all’estasi5 sotto la luce soffusa delle lanterne rosse.
In una Cina interamente soggiogata dal potere, il rimpianto del mondo intellettuale per i tempi delle “mogli e concubine” era assai lontano dalla crudezza e dalle pratiche di decadimento morale della classe dirigente, tanto che la corruzione dilagante dei funzionari e il disordine delle loro vite private si erano già evoluti fino allo scioccante livello di dissolutezza di oggi.
A partire dalla corruzione, dallo sperpero e dall’invidia per le ricchezzealtrui, passando per le “seconde mogli” e la promiscuità, fino agli accordi tra denaro e potere trasformatisi in scambi tra denaro e sesso, l’autorità nelle mani dei funzionari è diventata lo strumento della loro “dottrina della dissolutezza”. In una classe di funzionari di Partito ormai totalmente marcia, non esistono quasi più dirigenti che non siano corrotti e, generalmente, sono pochissimi i funzionari dissoluti che non mantengono “seconde mogli”, spendendo cifre esorbitanti per far loro regali come case o macchine, lasciando che siano proprio queste signore a tramandare la discendenza, coinvolgendole in atti di corruzione come il riciclaggio di denaro sporco.
Il Comitato centrale del Partito si è deciso a porre un qualche rimedio solo quando la pratica delle “seconde mogli” era ormai diventata una moda tra i funzionari pubblici. Nel febbraio 2004 è stato promulgato un “Regolamento delle misure disciplinari del Partito comunista”, che rappresenta la prima regolamentazione riguardante la vita privata dei membri di Partito. Nell’articolo 160 si stabilisce che:
- “Chi commette adulterio dà un’immagine negativa. Si provveda a dargli un avvertimento semplice o severo; se la situazione è grave, si proceda alla sospensione degli incarichi all’interno del Partito, oppure
ad un’indagine probatoria interna; se il caso è molto grave, si provveda all’espulsione dal Partito”;
- “In caso di adulterio con coniuge di personale militare in servizio, si proceda come o più severamente di quanto regolamentato dalla precedente clausola”;
- “In caso di bigamia o del mantenimento di amanti (donne o uomini), si provveda all’espulsione dal Partito”.
Il 29 aprile 2007, il Consiglio degli affari di Stato ha divulgato il Regolamento dei provvedimenti disciplinari per i funzionari degli organi amministrativi, il cui articolo 29, anche qui per la prima volta,
stabilisce:
“In casi gravi in cui un funzionario statale mantenga un partner extra- coniugale, si proceda al
sollevamento dall’incarico o all’espulsione”.
Successivamente i media riferirono che la provincia del Guangdong sarebbe diventata la prima a punire il mantenimento delle “seconde mogli”, stabilendo un aumento delle pene e un sistema di controllo di questa pratica.
Così, i principali casi di corruzione resi pubblici in questi ultimi anni hanno rivelato che la pratica del “mantenere seconde mogli” è ormai diventata un’abitudine tra i funzionari corrotti. Pertanto il Dipartimento anti-corruzione per gli alti funzionari di
Partito6 ha poi ammesso apertamente che tra i funzionari corrotti scoperti negli ultimi cinque anni, la percentuale di quelli che avevano “seconde mogli”
o amanti raggiungeva inaspettatamente il 90%.
Dal XVI Congresso del Pcc7 in poi, le statistiche ufficiali contano che i funzionari corrotti di grado superiore a quello provinciale sono stati 16 e anche tra questi più del 90% aveva “seconde mogli” o amanti.
LA RIVOLTA DELLE “SECONDE MOGLI”
Nonostante tutto, a giudicare da come nei media cinesi si discutono temi caldi riguardo alla corruzione della classe dirigente, quali “la rivolta delle seconde mogli” o “le amanti condivise”, non sembra che la promulgazione di leggi tanto severe abbia sortito un qualche effetto sulla dissolutezza dei funzionari di Partito.
La questione della “rivolta delle seconde mogli” è stata sollevata dal caso di corruzione di Pang Jiayu, ex Vicepresidente della Conferenza politica consultiva del popolo cinese dello Shaanxi, il quale fu denunciato
collettivamente da undici amanti. L’organo di stampa del Partito, il Quotidiano del
Popolo, nel riportare questo caso di corruzione sul proprio sito internet scrisse che Pang Jiayu non avrebbe mai pensato di poter essere “disarcionato” da undici amanti.
Il caso di Pang Jiayu non può non riportare alla memoria altri funzionari corrotti denunciati da una “rivolta delle seconde mogli” nell’ultimo anno. Yang Feng, ex Vicesegretario del Comitato municipale
di Partito della città di Xuancheng nella provincia dello Anhui, aveva mantenuto sette “seconde mogli”; il caso di corruzione si venne a scoprire solo quando la “seconda moglie in capo”, che non era più nelle sue grazie, se ne andò e lo tradì.
L’ex Vicecomandante della Marina, Wang Shouye, spese cifre esorbitanti per mantenere numerose amanti sparse nei gruppi di ballo e canto che la Marina possiede in vari luoghi del paese; per loro dilapidò
almeno 12 milioni di renminbi. Poiché, però, non fu in grado di soddisfare una delle amanti, una certa Jiang, che chiedeva un “compenso” esagerato di 5 milioni di
renminbi, venne denunciato in un rapporto alle autorità firmato congiuntamente dalla Jiang e altre tre amanti.
Il discorso delle “amanti condivise” venne alla ribalta con il caso dell’ex Ministro delle Finanze Jin Renqing, che fu improvvisamente sollevato dall’incarico. La disfatta di Jin Renqing coinvolse una serie
di alti funzionari, che avevano tutti intrapreso relazioni illecite con una donna di cognome Li. Secondo quanto riportato dai media esteri, questa signorina Li aveva già ammesso di intrattenere relazioni sessuali
con undici alti funzionari di livello provinciale, rappresentando senza dubbio un raro esempio della pratica delle “amanti condivise” in uso tra i funzionari del Partito. Tra gli alti funzionari si ricordano: l’ex governatore dello Yunnan, Li Jiating, condannato alla pena capitale; l’ex Segretario del Comitato municipale di Qingdao, Du Shicheng, già indagato; l’ex direttore generale della China Petrochemical
Corporation, Cheng Tonghai. Sembra inoltre che vi fossero anche due alti funzionari attualmente in carica presso la città di Tianjin e la provincia dello Hubei.
UNA PANORAMICA SULLA DISSOLUTEZZA DELLA CERCHIA DEI FUNZIONARI DEL PCC
In tutti i casi di corruzione più importanti scoperti nell’ultimo anno, le “seconde mogli” hanno sempre giocato un ruolo fondamentale. Il Segretario del gruppo dirigente del Partito di Jinan, nello Shangdong,
Duan Yihe, ha indagato un alto funzionario di polizia, poi condannato a morte, che aveva fatto saltare in aria una sua amante perché lei gli chiedeva continuamente denaro e l’aveva anche costretto a divorziare.Nel caso di corruzione di Chen Liangyu, membro del Politburo, Segretario del Comitato centrale del Partito di Shanghai, questi fu accusato di essersi appropriato indebitamente di almeno 3 miliardi e mezzo di renminbi, nonchè di aver mantenuto almeno due amanti. Liu Zhihua, ex Vicesindaco di Pechino, dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati, è stato accusato dal governo di aver abusato della sua carica, di aver permesso a terzi di ottenere profitti, accettando una mazzetta dopo l’altra per diversi milioni di renminbi, di aver condotto una vita degenerata e corrotta, nonché di aver mantenuto un’amante, abusando per lei della propria autorità per ottenere l’appalto di progetti ingegneristici al fine di guadagnare enormi profitti illeciti.
Riflettendo sulla corruzione e sulla dissolutezza dei funzionari del Pcc, a livello popolare quelli che praticano il mantenimento delle “seconde mogli” vengono suddivisi in varie tipologie, ognuna delle quali
potrebbe richiedere di essere inserita nel Guinness dei primati
.
QUELLI CHE SPERPERANO
Deng Guoju, ex direttore della cooperativa di credito Sha Jing della città di Shenzhen, era estremamente avido e ingordo; non era solo il “Direttore dei soldi”, ma anche il “Direttore dei fiori”8. In meno di tre
anni, si appropriò indebitamente di 230 milioni di renminbi e mantenne cinque “seconde mogli”, da una delle quali, A Lin, ebbe una figlia illegittima. La cifra spesa solo per questa “seconda moglie” ammontava
a oltre 3 milioni di renminbi. Un’altra “seconda moglie”, di nomeXiaoqing, fu un suo “tesoruccio” ancora più caro da mantenere; nei circa 800 giorni in cui Deng intrattenne rapporti illeciti con Xiaoqing, la somma spesa per lei era in media di 23 .000
yuan al giorno, un totale di 18 milioni e 400.000 renminbi.
Lei Yuanli, ex Vicesindaco di Chenzhou, Hunan, mantenne sette “seconde mogli”, per le quali costruì immobili per 27 milioni di
renminbi. La sua terza “seconda moglie a tempo pieno”, Huan Jing, acquistò
una Mercedes Benz S500 e una Toyota Crown .0. All’inizio del 2004, quando nacque il figlio suo e di Huang Jing, lui volle dimostrare il suo “amore paterno” costituendo un “fondo per la crescita del bimbo”con un’enorme somma di denaro sporco. Il fondo provvedeva alle spese giornaliere, a quelle sanitarie, a quelle per l’educazione e per il matrimonio, per un totale di circa 15 milioni di
yuan.
QUELLI A CUI PIACE FAR SFOGGIO DELL’HAREM
Zhang Erjiang, segretario del Comitato comunale del Partito di Tianmen nell’Hubei, dopo che il suo caso di corruzione venne scoperto fu soprannominato “il segretario dei cinque veleni”: ostentazione, arrivismo,
prostituzione, gioco d’azzardo e corruzione, quanto di meglio esiste. Secondo le notizie, mentre svolgeva il suo incarico da funzionario, Zhang Erjiang ebbe relazioni con più o meno 108 donne, tra le quali oltre 50 erano sue amanti abituali.
La gente non si era ancora ripresa dal record delle amanti di ZhangErjiang ed ecco Xu Qiyao, ex Capo dell’Ufficio lavori pubblici del Jiangsu, stabilirne un altro. Il 57enne Xu Qiyao aveva mantenuto più di
140 amanti, surclassando tutti gli altri funzionari corrotti. Per le sue signorine comprava orologi di marca, impianti stereo e, grazie alla sua posizione, approfittò per offrire loro dei “nidi d’amore”, spendendo
quasi 2 milioni di dollari solo per una ventina delle sue amanti.
Il capo della Motorizzazione di Nanchino, Zha Jingui, sebbene quasi sessantenne, contava ben tredici “seconde mogli”, cosa che lo rendeva molto fiero di se stesso, tanto che con gli amici intimi spesso si vantava dicendo: «Nel
Sogno della Camera Rossa c’erano le dodici forcine per capelli” di Nanchino, invece le mie “forcine per capelli”di Nanchino sono tredici...»
QUELLI CREATIVI
Prima idea creativa, istituire per le amanti un “Premio per la più bella dell’anno”. Tra tutte le specie di funzionari corrotti, l’ex Segretario provinciale di Partito della contea di Zhoupu nel Fujian, Lin Longfei,
è un personaggio spietato, oltre ad essere uno dei funzionari corrotti con più creatività. Dai suoi conterranei venne nominato “Segretario dei tre splendori”9: la vendita delle cariche amministrative, il prosciugamento
delle risorse pubbliche e la conquista delle donne desiderate. Bastava che adocchiasse una donna, che al cento per cento sarebbe diventata sua. Egli intratteneva relazioni di tipo sessuale con 22 amanti contemporaneamente. Ma la cosa ancora più creativa fu che una volta, in un ristorante, arrivò persino a organizzare un “festino di bellissime” mettendo insieme 22 superbelle nella stessa sala privata.
Durante il banchetto, Lin Longfei annunciò che da quel giorno in poi ogni anno si sarebbe tenuto un festino del genere, istituendo un “premio per la più bella dell’anno”.
Seconda idea creativa, organizzare i rapporti con le amanti secondo moderni sistemi manageriali. L’allora Vicesegretario comunale del Partito della città di Xuancheng nell’Anhui, Yang Feng, divenne famoso col nome di “funzionario studioso”. Usando enormi quantità di denaro sporco egli mantenne contemporaneamente sette amanti. Al fine di evitare contrasti e gelosie tra le signore, egli utilizzò le sue conoscenze di studioso, organizzando e coordinando le sue amanti
secondo i metodi manageriali di un Mba. Dispose che la “seconda moglie in capo”, una certa Zou, comandasse le altre sei dividendole per categorie e in effetti dopo un bel po’ di tempo vivevano in pace le une con le altre. Tuttavia, quando la “seconda moglie in capo” non fu più la favorita, in un attacco d’ira fece un voltafaccia e spedì Yang Feng sul banco degli imputati.
QUELLI CHE VOGLIONO LA QUALITA’
Zhang Zonghai, capo del Comitato Propaganda della città di Chongqing era un funzionario corrotto a 60 gradi, tutto “sesso e giocod’azzardo”. Usò circa 200 milioni di fondi pubblici per giocare pesantemente
d’azzardo a Macao, sperperando denaro nella sala Vip del Casinò Lisbona e perdendo in tutto più di 100 milioni di
renminbi. Quando Zhang Zonghai subì la “doppia regola”10, il personale che gestiva il caso trovò nella sua borsa dei documenti ufficiali tre preservativi, del Viagra e delle banconote. Teneva una stanza fissa in affitto all’hotel Hilton 5 stelle di Chongqing, dove spesso portava delle ragazze giovani e attraenti per passare la notte. Perfino durante un periodo di studio presso la Scuola Centrale del Partito [a Pechino] non dimenticava di frequentare i bordelli e anche nella capitale mantenne una studentessa universitaria. Ma ciò che rende famoso il suo modo di mantenere le amanti non sta né nel numero di donne, né nella quantità di denaro, bensì nei suoi criteri di scelta: dovevano essere studentesse universitarie, dovevano essere attraenti, dovevano essere single.
QUELLI CHE SI DIFENDONO CON LA LOGICA
Il funzionario corrotto Jin Weizhi, ex Direttore generale e Commissario delegato del Gruppo caseario di Nanchino, era anch’egli un esperto di come si mantengono le amanti; la sua fama in questo campo non
gli deriva né dal numero delle amanti, né dalla quantità di soldi spesi, ma dal suo discorso sulla “logica dell’avere le amanti”, che andava proclamando pubblicamente. In sede processuale egli dichiarò: «Chi, tra
i quadri dirigenti di alto rango come me, non possiede almeno alcune amanti? Non è solo un’esigenza fisiologica, ma è soprattutto uno status symbol, senza il quale agli occhi della gente non saresti nulla».
Non è un caso isolato. L’ex Vicegovernatore dell’Hubei, Meng Qingping, in tribunale disse: «Io sono uno che ama i bei panorami come le belle donne. Se nella mia vita ho potuto incontrare delle donne innamorate
e fedeli, beh, questo è stato il mio felice destino».
I VECCHI CAPRONI CHE BRUCANO TENERI GERMOGLI11
Li Yushu, l’ex Vicesindaco di Leshan nel Sichuan, adorava “brucare teneri germogli”, circondandosi appositamente di amanti in giovane età, la più giovane aveva solo 16 anni, più piccola di sua figlia. Per
conquistare questa giovane illibata egli si finse un businessman straniero e, per tenere con sé questa amante sedicenne, spese 610 mila
renminbi per comprarle una dimora smisurata presso il Lido Garden di Chengdu.
QUELLI DELLE PERVERSIONI SESSUALI
Tra i funzionari del Pcc che amano circondarsi di “seconde mogli”ci sono anche alcuni pervertiti. Ad esempio, Li Qingpu, ex Vicedirettore del Dipartimento per l’industria tessile di Hainan, ebbe rapporti
sessuali con un numero sterminato di donne, guadagnandosi una nomea per la sua perversione. Alla fine di ogni rapporto sessuale, non solo pretendeva di appuntare tutto lo svolgimento dell’atto, ma voleva anche collezionare meticolosamente i capelli delle signore. Il responsabile del caso reperì nel suo ripostiglio di casa una cassaforte metallica con password e lucchetto, che conteneva i diari con l’intera storia delle relazioni sessuali di Li Qingpu in 95 volumi. Sfogliando i diari, ogni tot pagine c’erano dei cartoccetti con dentro dei capelli di donna. Secondo la stima del responsabile del caso, le ciocche di capelli femminili
collezionate da Li Qingpu erano almeno 236.
I DESPOTI LOCALI
Yan Yueming, membro del Comitato centrale per l’Ufficio del commercio di Luodi, nello Hunan e contemporaneamente Vicedirettore capo della famigerata Azienda per l’amministrazione dei beni finanziari
della città di Luodi, in passato venne etichettato come una stella della politica, essendosi focalizzata l’attenzione su di lui grazie al lungo articolo-reportage “Nel nome del Popolo”, pubblicato dal giornalista
Lu Yuegang sulla testata Gioventù Cinese (Zhongguo Qingnian bao). Ma nel 2005 venne condannato a 13 anni per corruzione; ovviamente anche lui si era circondato di “seconde mogli”, ma la cosa tremenda
fu che tenne sotto sequestro per ben sette anni una studentessa universitaria diciottenne, fino a portarla a commettere il suicidio.
FUORI CASA LIBERTINI, DENTRO CASA SANTI
Deng Shanhong, ex capitano della Polizia carceraria di Lingao, a Hainan, aveva mantenuto sei amanti, ognuna delle quali gli aveva dato un figlio. Con soldi sporchi egli costruì per quattro di loro piccoli
edifici di due piani. E quando le autorità giudiziarie avevano già disposto il suo arresto e il suo scandalo era già sulle bocche di tutti i locali, sua moglie affermava: «non posso assolutamente credere che lui avesse altre donne fuori di casa», e la figlia ancora di più era certa che: «papà è pulito sotto questo aspetto».
QUELLI CHE CONDIVIDONO
Prima si è parlato di quegli undici alti funzionari di livello provinciale che avevano condiviso una stessa amante che si chiamava Li di cognome. Anche Yang Feng, ex Vicesegretario comunale di Partito della
città di Xuancheng nell’Anhui, in passato aveva condiviso un’amante con il segretario Provinciale Wang Zhaoyao.
UGUAGLIANZA TRA UOMINI E DONNE
Davvero, questa dissolutezza nella classe dei funzionari di Partito presenta pure un’alea di uguaglianza tra uomini e donne: i funzionari uomini si attorniano di “seconde mogli”, i funzionari donna hanno i “secondi mariti”.
An Huijun, ex capo della succursale di Luohu del Dipartimento per la Sicurezza pubblica di Shenzhen, è un esempio di funzionario di sesso femminile che mantenne degli amanti. Durante il suo ufficio presso la succursale del Dipartimento, non solo accettò ripetutamente mazzette per più di 23 mila
renminbi, ma praticò abbondantemente anche lo scambio tra potere e sesso, richiedendo spesso di sua iniziativa che i poliziotti le fornissero prestazioni sessuali. Era frequente che, con la scusa di una qualche indagine fuori città, lei disponesse che giovani e prestanti poliziotti la accompagnassero da soli nella trasferta.
I poliziotti che riuscivano a soddisfare le sue richieste sessuali sono stati, più o meno tutti, promossi e trasferiti; in caso contrario non avevano alcuna speranza di fare carriera. Un poliziotto giovane e prestante mantenuto da lei, partendo dal livello locale, fece carriera fino al livello provinciale in soli due anni.
QUELLI INNAMORATI E FEDELI
Cheng Kejie, ex Vicepresidente del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, venne condannato alla pena di morte per aver accettato tangenti per più di 3 0 milioni, e alla sua “tenace amante” Li Ping fu inflitto l’ergastolo. Si può dire che Cheng Kejie nei confronti di Li Ping fosse “innamorato e fedele”; egli, non solo macchinava in concerto con lei i modi per ottenere le tangenti, ma lasciava anche che Li Ping prendesse il posto della propria moglie nell’amministrare tutti i suoi soldi sporchi. Per accontentare Li Ping si sottopose anche ad un lifting alle palpebre; sotto gli occhi di tutti la portava nell’appartamento di famiglia per farci l’amore, lasciando sua moglie ad aspettare nel salone al piano di sotto. Quando il caso venne allo scoperto, Cheng Kejie prese tutte le responsabilità su di sé per proteggere Li Ping. Tuttavia Li Ping non fu altrettanto leale e impavida nei confronti di lui e, quando scoppiò il caso, lei che era già scappata a Hong Kong rimpatriò per costituirsi e si salvò dalla pena di morte collaborando allo smascheramento di Cheng Kejie.
Wang Zhaoyao, Li Jizhou, Li Jiating, Meng Qingping, Ni Xiance,Chen Xitong, Wang Baosen, Cong Fukui, Liu Fangren, Li Zhen, Bi Yuxi, Zhang Zonghai, Wang Daosheng, Yu Zhendong, Lu Wanli, Hu Changqing, Wang Huaizhong e ancora altri alti funzionari di livello provinciale, chi di loro non ha speso enormi quantità di denaro per mantenere qualche amante? Attualmente esiste un gran numero di funzionari corrotti che scompaiono portando via enormi quantità di denaro e anche molte amanti di funzionari spostano la loro residenza all’estero.
Sebbene la Cina di oggi sia passata da un’epoca in cui tutto guardava al potere ad un’epoca in cui tutto guarda al denaro, tuttavia entrambe le epoche possiedono una intrinseca continuità per quanto concerne il degrado morale ed etico dell’uomo. Dopo che una società totalitaria completamente politicizzata si è trasformata in una società post-totalitaria in cui si trovano al primo posto l’economia e la stabilità,
l’estrema sfrontatezza nella politica si è trasformata direttamente nella palese sfrontatezza presente in ogni ambito: i funzionari non tengono in considerazione l’etica del governo, i commercianti non tengono in considerazione la reputazione del mercato, gli studiosi non tengono in considerazione le norme
accademiche, l’intera società non tiene in considerazione l’onestà; falsità e mediocrità pervadono tutto il paese.
Tuttavia, il più importante progetto di lotta alla contraffazione – la contraffazione della politica - è al tempo stesso il progetto che l’attuale regime meno intende attuare. In altre parole, l’eredità spirituale che è
retaggio dell’etica disumana del periodo maoista si risolve nella diffusione e divulgazione di uno stato di “assenza dell’anima”.
Pechino, 17 settembre 2007
(traduzione dal cinese e note di Emanuele Raini)
MONDO CINESE N. 133, OTTOBRE -
DICEMBRE 2007