1. Premessa
Il Vademecum del libero collaboratore editoriale, citato nell’articolo precedente, è un manuale che fornisce principi guida, consigli pratici e riferimenti giuridici ai giornalisti freelance cinesi, con l’obiettivo
di aiutarli a “sviluppare la propria personalità, costruire il proprio successo e le proprie fortune facendo qualcosa che ci piace”.
Shen Weidong ha organizzato il contenuto del Vademecum in tre parti, la prima delle quali è suddivisa in 352 voci, che affrontano i temi più vari: dalla creazione di un ufficio a casa propria alla ricerca delle notizie,
dallo stile di scrittura ai metodi di proposta degli articoli, dalle norme per la tutela del proprio lavoro all’uso delle tecnologie informatiche. Fornendo anche i dettagli su tariffe e compensi e compilando un elenco
esauriente dei principali periodici cinesi, con tanto di scheda descrittiva, indirizzo, numero di fax e sito internet di ciascuno.
Si tratta di uno strumento prezioso per gli esponenti di una categoria in continua crescita, che riveste un ruolo sempre più importante nel mondo dei media cinesi, ma che in molti casi non ha avuto una formazione specifica per svolgere questo lavoro. Lacune che il
Vademecum punta a colmare: la seconda parte costituisce una puntuale descrizione, organizzata per argomenti, delle testate giornalistiche cinesi, e la terza un elenco ragionato delle case editrici.
2. Costruirsi un uffi cio adatto a casa propria
Tra i passaggi più interessanti del testo, ci sono quelli contenuti nel capitolo dedicato a come “Costruirsi un ufficio adatto a casa propria”. In questa sezione del
Vademecum, l’autore provvede innanzi tutto a chiarire i dubbi su chi sono i giornalisti freelance. “Quella del giornalista freelance è una figura professionale che solitamente lavora nel proprio ufficio di casa. Generalmente non è la figura più adatta a dipendere
da un’unità di lavoro e non ha uno stipendio fisso: è quella persona che scrive articoli da inviare a redazioni o case editrici per ottenerne un qualche guadagno economico. Oltre a coloro che ufficialmente lavorano come freelance, può essere preso in considerazione anche chi compone articoli come attività secondaria nel proprio tempo libero. In Cina, quella del giornalista freelance è una figura emergente per quel che riguarda la moderna editoria e informazione”.
Non si tratta tuttavia di una professione nuova: “Dagli anni ’20 fino ai ’40 del XX secolo, sulla scena culturale cinese il freelance era estremamente dinamico: molti intellettuali, fra cui il famoso Zhang
Henshui, contando solo sulla propria penna comprarono una casa e un terreno per mantenere la famiglia. Yu Dafu, nel romanzo
La sera degli ubriachi che sorridono, descrive il personaggio di un giornalista freelance povero. Anche il romanziere Shen Congwen in gioventù è stato un libero professionista. Fra gli anni ’50 e ’80 del secolo scorso i giornalisti freelance erano pressoché scomparsi: è solo a partire dagli anni ’80 che sono ricomparsi in ogni angolo del paese, e dagli anni ’90 in poi la fiducia per nuovi sviluppi futuri è andata in crescendo”.
Nel paragrafo dedicato a “Il giornalista freelance in Cina: situazione attuale”, Shen sostiene che “i giornalisti freelance sono il gruppo che ha spianato la strada alla riforma e apertura. Alcuni li distinguono in due
categorie: una è quella dei giornalisti di informazione, l’altra è quella dei giornalisti letterari. Questo gruppo ha formato una particolare ‘tribù della cultura dell’informazione’ che ha trasformato la società cinese.
Silenziosamente hanno costituito un vero e proprio ‘esercito della cultura d’informazione’: da pochi professionisti a un gran numero, da piccole a grandi truppe; la forza della loro influenza sociale da debole quale era è diventata forte. Si potrebbe dire, senza esagerare, che questi liberi professionisti giorno dopo giorno stiano esercitando la propria influenza sulla società cinese e su centinaia di migliaia di individui”.
Secondo Shen, “le notizie, le opinioni, i comunicati e le opere letterarie che vengono scritte dai giornalisti freelance stanno portando grande profitto a milioni di lettori cinesi, stanno influenzando profondamente le
idee e le azioni delle persone e stanno aiutando a mantenere sul fronte della cultura dell’informazione metà della popolazione”.
3. I requisiti indispensabili per diventare freelance
Nel paragrafo intitolato “Chi può diventare freelance?”, Shen elenca i requisiti indispensabili per intraprendere la professione con successo: abilità nella scrittura e capacità di reperire materiale interessante. “È sufficiente che tu sappia scrivere: tempo e abilità nella scrittura sono sicuramente un requisito. Inoltre, devi essere in grado di fornire materiale da cui trarre spunto per gli articoli da inviare alla stampa, alle case editrici ed altri committenti, ottenendo in cambio il giusto compenso”.
Fugati i possibili dubbi su chi sia e cosa faccia il giornalista freelance, il
Vademecum prosegue fornendo i primi consigli pratici: come tenere un archivio per conservare le fonti, come annotare le proprie idee in attesa dell’ispirazione, come scegliere il tema di un articolo.
“Il tema del tuo articolo è composto dagli argomenti e dai contenuti su cui ti prepari a scrivere. La scelta dell’argomento deriva dalla ricerca e dall’analisi di una notizia. Nel caso in cui non ti fosse ancora completamente chiaro cosa fare per impostare la stesura del tema principale, sarebbe meglio che
annotassi la tua opinione in proposito e la conservassi per il futuro: forse, un giorno, ti verrà l’ispirazione e, servendoti di quei dati, completerai il pezzo su quell’argomento. Ma se non avrai prestato attenzione a conservare le tue opinioni, avrai perso un’occasione. Il tema principale consiste in ogni genere di informazione che puoi ricavare dai media”. Fondamentale, quindi, “fare attenzione a conservare quotidianamente articoli trovati sui giornali, per poi prepararti ad utilizzarli in seguito”.
Shen cita alcuni esempi su come trarre il proprio tema dai giornali: “Su un quotidiano potresti trovare la seguente notizia ‘La tale industria vuole ingrandirsi e potenziarsi’. Una volta avviate le tue riflessioni,
potresti scrivere un articolo sulla relazione dialettica tra ‘ingrandimento’ e ‘potenziamento’ ”. Oppure: “Ogni anno a marzo i giornali pubblicano un articolo con la seguente notizia: ‘Tutta la popolazione pianta alberi’.
Allora, sulla base del numero di analisi rese note, potresti focalizzare la tua attenzione riferendoti agli ultimi 10 anni di attività di rimboschimento da parte dell’intera popolazione, a quanto dovrebbe ammontare la
percentuale di zone verdi realizzate in Cina e a quanto corrisponda in realtà: solo in questo modo avrai steso un rapporto approfondito.
Potresti anche andare oltre e analizzare i pro e contro sulla pratica del rimboschimento artificiale rispetto alla questione ecologica, non limitandoti a seguire ciecamente i continui consensi espressi dai media nei confronti di questa pratica ma, al contrario, analizzando scientificamente tale legame fino ad arrivare al miglioramento dello stile di vita nazionale. Solo in questo modo otterrai un argomento svolto in modo approfondito”.
Il capitolo “Costruirsi un ufficio adatto a casa propria” fornisce però anche consigli di tipo psicologico, per aiutare i freelance ad affrontare al meglio, senza abbattersi per la propria solitudine, una professione
che offre sì il vantaggio della libertà, ma che priva della possibilità di confrontarsi con i colleghi: “Probabilmente quando lavoravi in un’unità di lavoro la cosa che risultava più noiosa erano le riunioni. Facendo il giornalista freelance sei libero: la libertà è la libertà, tuttavia ti puoi sentire anche solo, non c’è un gruppo di persone che si riunisce e che loda i tuoi risultati. A volte inaspettatamente ricordi con nostalgia
i giorni di riunione: le persone si contraddicono sempre. Lavorando da soli, ciò di cui si ha più bisogno è di riconoscere i propri risultati: la pubblicazione di un’opera e il guadagno sono certamente le ricompense più grandi per un giornalista freelance. Al di là di questo bisogna anche saper riconoscere le proprie abilità. Aver scritto un articolo del quale si è orgogliosi, aver pubblicato un articolo che suscita interesse, ottenere un contratto per una pubblicazione che ha avuto successo… sono cose da annotare nel proprio diario di lavoro”.
E sono momenti in cui, sostiene Shen, il giornalista freelance deve sapersi coccolare: “Devi premiarti con un piccolo regalo: può essere un pacchetto di sigarette che ti piacciono o una bottiglia di liquore, può essere il programma di una vacanza, può essere anche un momento di relax. Incoraggiare te stesso in questo momento è importante per avere una mentalità positiva per entrare nella prossima fase del lavoro”.
4. Tecniche e metodi di composizione
Nelle pagine successive, il capitolo “Tecniche e metodi di composizione che fanno ottenere un alto compenso” dedica ampio spazio alla definizione dei requisiti fondamentali del servizio giornalistico.
“Il servizio giornalistico si basa su tre requisiti fondamentali: veridicità, attualità e aderenza alla realtà. Il giornalista americano Pulitzer quando dirigeva il quotidiano
World, fra il 1883 e il 1911, esortava sempre i giornalisti ad essere ‘precisi, precisi, precisi’ e aggiungeva: «È necessario che ogni persona sia legata al giornale: redattori, giornalisti, agenti di stampa, revisori, correttori di bozze. Bisogna che si rendano conto che per il giornale la precisione è tanto importante quanto la fedeltà per le donne». Negli ultimi anni fra i giornalisti freelance vi sono state alcune persone che sono diventate famose grazie a notizie false, così facendo hanno ottenuto una pessima reputazione ed è chiaro che inevitabilmente verranno distrutti dagli stessi media”.
“Veridicità”, per il Vademecum, è “la precisione: significa che il servizio giornalistico deve rispecchiare lo stato originale dei fatti”. Per fare in modo che l’articolo sia veritiero, il giornalista deve “garantire
l’autenticità dei principali elementi che lo compongono e l’attendibilità del materiale di cui si serve, deve essere preciso nel cogliere il carattere dei personaggi e la natura dei fatti e giudicare con attenzione la
veridicità delle fonti originarie delle notizie”.
Per “attualità” si intende invece la capacità di “divulgare le notizie in modo veloce al momento opportuno”. Durante la stesura dell’articolo, raccomanda il
Vademecum al giornalista freelance, “devi ricordarti dell’importanza dell’attualità, di migliorare l’efficacia della notizia e di imparare come ‘soffiare’ la notizia. Ogni periodico spera sempre nello scoop e si augura di essere il primo a pubblicare l’accaduto: infatti la
frequenza con cui viene pubblicato uno scoop è il mezzo con cui si misura la competitività di un periodico ed è un riflesso del suo stile. La pubblicazione frequente di scoop è anche segno di forte competitività del giornalista. Utilizzando i diversi artifici giornalistici puoi dividere una notizia lunga in diversi episodi o, utilizzandoli in maniera razionale, puoi scrivere notizie, comunicazioni, servizi speciali e molto altro in
maniera veloce o lenta, breve o lunga, oppure puoi far risaltare l’effetto del tempo. All’interno del testo, poi, il tempo va indicato con precisione in modo da evitare confusioni”.
“Aderenza alla realtà” significa infine “divulgare le notizie in maniera oggettiva, ma esprimere al tempo stesso il proprio punto di vista”. Questo, sottolinea il
Vademecum, richiede al giornalista “una
capacità di osservazione incisiva, unita al racconto dei fatti oggettivi e all’espressione del proprio punto di vista”.
Shen Weidong fa qui sua la lezione anglosassone delle cinque W, i cinque elementi principali di un articolo di cui si parla solitamente nel giornalismo: who (chi), what (cosa), when (quando), where (dove), why (perché). Sono queste (con un’aggiunta) a comporre i “sei elementi principali del servizio giornalistico”: “Sono le sei domande cui la notizia deve necessariamente dare una risposta precisa: quando, dove, cosa,
chi, perché e come. Lo scrittore inglese Kipling in una poesia scriveva: ‘Io ho
sei servi fedeli / tutto quello che so io è quello che mi hanno insegnato loro / i loro nomi sono dove,
cosa, quando, come, perchè e chi’. Queste sei domande, quindi, sono gli elementi principali che forniscono la base di una notizia”.
Tra i temi trattati in questo capitolo c’è anche quello di come armonizzare il contenuto di un articolo: “Se consideriamo la struttura dell’articolo, la disposizione complessiva è molto importante. Devi valutare se il progetto strutturale dell’intero articolo è appropriato, se adottare la struttura che hai scelto va bene, se c’è una forma migliore. Rifletti attentamente, fai ripetuti confronti e, così facendo, avrai sicuramente successo. Per migliorare le tue capacità nello scrivere articoli ben fatti, abitudini di questo tipo sono molto vantaggiose”.
Seguono consigli più mirati: su come scrivere un titolo (“il titolo salta all’occhio, è il punto focale che attira lo sguardo del redattore e dei lettori. Dopo aver terminato di scrivere, scegli quello che meglio si adatta alle caratteristiche dell’articolo e che è più efficace nell’attirare l’attenzione dei lettori”) o su come impostare il reportage su un personaggio (“devi afferrarne il carattere [del personaggio], stare attento a cogliere i particolari intensi e toccanti della sua esistenza; devi anche presentare gli avvenimenti di un periodo della sua vita, analizzare i suoi rapporti con l’ambiente e la società”).
5. Tecniche e metodi per l’invio di un pezzo
Ricco di spunti pratici è anche il capitolo “Le tecniche e i metodi di invio di un pezzo: una classificazione efficace”. Da una parte, sono illustrate le tecniche da seguire per inviare gli articoli, dall’altra vengono
fornite alcune informazioni di base sul modo in cui sono organizzate le redazioni, sulle funzioni dei redattori e dei caporedattori e sulle caratteristiche che l’articolo di un giornalista freelance deve avere affinché un redattore scelga di pubblicarlo.
Il pezzo, spiega il Vademecum, “deve rispondere alla qualità del periodico e agli intenti della rubrica” a cui è destinato, “deve andare incontro alle caratteristiche del lettore [della rivista], come il livello culturale, le condizioni di vita e gli interessi” e deve “corrispondere allo stile complessivo del periodico: ad esempio all’interno di una rivista umoristica non sono opportuni articoli eccessivamente lunghi e ripetitivi”. Ovviamente, l’articolo deve anche “rispettare i vincoli di lunghezza delle rubriche specifiche”.
Per i giornalisti che vogliono scrivere per i periodici, il Vademecum indica lo stile da utilizzare: “Il giornalista del periodico deve avere uno stile semplice e deve far emergere una sua precisa opinione dal
contenuto dell’articolo, in modo che tra i lettori possa rapidamente prendere forma un certo punto di vista”.
Il capitolo “I regolamenti e le leggi sul diritto d’autore che mi possono essere utili” è invece prezioso per i riferimenti giuridici e per la chiarezza delle indicazioni. Questa parte contiene infatti consigli su come comportarsi qualora l’articolo inviato non venga pubblicato, o spiegazioni riguardo al diritto d’autore del pezzo e alle modalità di ripubblicazione.
“Secondo le norme che regolano il copyright, la persona che detiene il diritto d’autore invia il proprio pezzo alla redazione di un quotidiano o di un periodico: se entro 15 giorni dalla data di spedizione non si riceve nessuna notifica di pubblicazione da parte della redazione del quotidiano (30 giorni se si tratta della redazione di un periodico), si può richiedere la pubblicazione dello stesso articolo ad altre testate. Entrambe le parti possono accordarsi diversamente da questa norma”.
Se il giornalista freelance non ha espresso in modo chiaro il divieto alla ristampa o alla citazione, “una volta che il tuo pezzo è stato pubblicato altri giornali possono non rispettare la tua volontà, riproducendo l’articolo o utilizzandolo per estratti o dati. Queste testate, nonostante debbano citare il nome dell’autore, il titolo dell’articolo e la fonte, non devono pagarti alcun contributo. Se invece dichiari esplicitamente il tuo divieto alla ristampa o alla citazione, altri giornali non possono riprodurre l’articolo. Il divieto alla riproduzione viene meno solo tramite una tua dichiarazione, o, dopo la tua morte, dei tuoi legittimi eredi. Il giornale che ha pubblicato il pezzo non ha il diritto di emettere alcun divieto - quindi è illegale che alcune redazioni ti
proibiscano la riproduzione dell’articolo”.
Dopo la pubblicazione dell’articolo su una testata, sottolinea poi il Vademecum, “i diritti sull’opera ti appartengono ancora, perciò puoi inviare il lavoro a un’altra redazione per la ristampa senza che sia violato il copyright. Se si rispetta questa procedura il metodo ‘un pezzo, tanti destinatari’ è legale”.
Sul retro di copertina, Shen promette di fornire ai suoi lettori “tutte le informazioni necessarie in materia di stampa e informazione: così anche tu, oggi, puoi diventare un giornalista freelance”. Non possono quindi mancare, anche se velate, le istruzioni per praticare una efficace autocensura.
Sotto il titolo “Come scegliere un argomento in base alla situazione attuale del paese”, Shen spiega: “Giornali e riviste di attualità politica e di economia e finanza sono strettamente legati alla situazione del
paese, e abitualmente i quotidiani del mattino e della sera devono riportare anche l’attualità politica. Soltanto chi riesce a scrivere articoli nei quali manifesta una visione matura degli aspetti positivi e negativi del paese e analizza le misure politiche ed economiche mantenendo una visione complessiva anche affrontando i singoli fatti, riuscirà ad attirare l’attenzione delle redazioni di testate di attualità politica ed economica”.
Vale a dire: chi non sa mantenere una “visione complessiva” e chi non è in grado di manifestare una “visione matura degli aspetti positivi e negativi del paese” lasci perdere gli argomenti più scottanti.
Rischierebbe soltanto di rimanere impigliato nelle maglie della censura.
MONDO CINESE N. 132, LUGLIO -
SETTEMBRE 2007