All’indomani della Festa delle
Forze Armate del 1° agosto,
la Commissione militare
centrale ha tenuto una conferenza
con i maggiori esponenti dell’esercito,
tra cui Chi Haotian, Zhang
Wannian e Wang Ruilin, per discutere
della situazione militare attuale
e della sicurezza nazionale.
“In caso di guerra la nostra vittoria
o sconfitta dipenderà esclusivamente
dalla qualità e dal morale
delle truppe. A preoccuparmi non
sono le differenze di equipaggiamento
militare quanto piuttosto la
stabilità stessa dell’esercito”, così il
generale Chi Haotian ha riassunto
la sua visione e quella dei partecipanti
alla conferenza1. A questo
proposito, Hu Jintao ha espresso
tutta la sua ammirazione nei confronti
dei vecchi generali che nella
presentazione dell’ultimo rapporto
alla Commissione militare centrale
hanno messo in luce tutte le principali
problematiche dell’esercito
cinese2.
Quando si parla di problematiche
non ci si riferisce solo alla corruzione
ormai dilagante tra le truppe,
ma soprattutto alla crescente
e pericolosa perdita del controllo
da parte del Partito. “Ci siamo allontanati,
consciamente o no, dalla
linea stabilita dal Partito nella
costruzione e regolamentazione
dell’esercito e abbiamo progressivamente
allentato il controllo e
supervisione che le organizzazioni
di Partito un tempo svolgevano
all’interno dell’esercito. Perciò,
l’obiettivo principale della Commissione
centrale d’ora in poi sarà
rafforzare il controllo sulle truppe.
A questo scopo, abbiamo emesso
cinque importanti ordinanze”3.
Le cinque ordinanze - emesse la
prima metà di agosto - ribadiscono
quanto già espresso chiaramente
da Hu Jintao nel suo discorso alla
conferenza: la necessità di rafforzare
il controllo del Partito sulle
truppe attraverso la realizzazione
di organismi politici e organizzazioni
di partito all’interno dell’esercito
stesso e, soprattutto, verificare
costantemente pensiero politico e
disciplina tra i quadri militari. Si
tratta, in tutto, di una trentina di
articoli in cui vengono segnalati i
settori da supervisionare nonché i
reati da punire (partecipazione ad
associazioni illegali, movimenti religiosi
sotterranei ecc.).
Va sottolineata, in particolare, la
quarta ordinanza poiché mette in
luce un altro grosso problema all’interno
dell’esercito: la questione
economica. Le riforme - iniziate nel
1998 e concluse nel 2000 - sono
nella maggior parte dei casi solo
nominali, basti pensare al continuo
giro d’affari tra le truppe pari
a circa 1 miliardo e 869 milioni di
yuan (186 milioni e 900mila euro)
4.
Ma uno dei temi più frequenti nei
discorsi di Hu Jintao sull’esercito è
sicuramente “l’assoluta fedeltà delle
truppe verso il Partito”. Infatti,
l’editoriale del Jiefangjun bao del
1° luglio - anniversario della fondazione
del Partito comunista cinese
(Pcc) - sottolinea questo tema
attraverso le stesse parole di Hu:
“L’esercito deve aderire alla guida
unica ed assoluta del Partito e resistere
all’influenza di pericolose
correnti di pensiero che mirano a
occidentalizzarlo e dividerlo. Si
tratta di fenomeni di anti-politicizzazione (feizhengzhihua), antipartitismo
(feidanghua) e nazionalizzazione (guojiahua)”5.
L’editoriale del Jiefangjun bao in un
articolo del 1° agosto si spinge oltre
con le citazioni: “La società e l’economia
cinesi stanno affrontando delle
trasformazioni radicali, nuove idee
e culture si stanno mescolando alle
nostre, nuovi interessi sono in gioco.
Perciò, per preservare la gloriosa
tradizione del nostro Partito e del nostro
esercito, il nostro giusto e stabile
orientamento politico, per mantenere
centralizzazione e unità tra le truppe
e assicurare il completamento dei
vari compiti che ci siamo prefissi di
fronte a nuove sfide, circostanze e
problematiche è ormai imperativo
che il Partito conservi in modo assoluto
il controllo sull’esercito”6.
In occasione della Conferenza sulla
sicurezza pubblica tenutasi a
Pechino, a maggio 2005, anche
Cao Gangchuan, vicepresidente
della Commissione militare centrale
nonché membro dell’Ufficio politico,
ha ribadito le problematiche
dell’esercito cinese sottolineando
l’esistenza di “nove grandi pericoli”
7 che oltre alla corruzione, agli
atti illeciti, all’indebolimento della
disciplina militare includerebbero
anche l’inasprimento dei rapporti
fra ufficiali e reclute ed il corrispettivo
aumento di diserzioni e congedi.
Infatti, in base ai dati trasmessi
dal Ministero della Difesa negli
ultimi anni si è registrato un alto
tasso di smobilitazione militare.
Ogni anno su 250-280mila nuove
reclute il 7,5% è rappresentato da
congedati (di cui il 5,5% per continuare
gli studi)8.
Per non parlare poi delle diserzioni
e degli atti d’insubordinazione
che ammontano ad una cinquantina
ogni anno. Il Generale Xu
Caihou, membro del Segretariato
della Commissione centrale del Pcc
e vicepresidente della Commissione
militare centrale, nel corso della
già citata Conferenza sulla sicurezza
pubblica, aveva sottolineato di
nuovo la forte preoccupazione di
Hu Jintao per la stabilità dell’esercito
in quanto colonna portante
nel mantenimento dell’equilibrio
sociale in Cina e aveva aggiunto:
“Il Governo, a tal fine, dovrebbe
mettere in atto leggi e regolamenti
più severi nonché promuovere una
maggiore cooperazione tra esercito
e organi civili”9. Infatti, quest’anno
si è assistito a numerosi
casi di protesta da parte di soldati
“smobilitati” che si sono raccolti
in centinaia, se non addirittura in
migliaia, fuori dal quartier generale
dei quadri militari del Partito
a Pechino per denunciare le promesse
non mantenute da parte dell’Esercito
Popolare di Liberazione
il quale si era impegnato nel fornire
assistenza sanitaria ai militari
in pensione e aiuto nella ricerca
di un nuovo impiego per i soldati
congedati10.
Tuttora non è chiaro se queste proteste
siano state più degli incidenti
isolati - che il Partito comunque
vuole evitare affinché non si scatenino
questioni ben più grosse come
quella della stabilità sociale - o
delle vere e proprie manifestazioni
di profondi problemi strutturali
nelle relazioni tra militari e civili.
Altro tema caro a Hu Jintao è sicuramente
la questione della modernizzazione
dell’esercito che
negli ultimi anni ha visto una forte
riduzione del personale ma anche
uno sforzo notevole nell’addestramento
dei soldati, in particolare
di quelli che fanno uso di armi ad
alta tecnologia. La Cina si è ormai
accorta che avere dei soldati professionisti
è molto più importante
dell’avere semplicemente un equipaggiamento
moderno. Il Premier
Wen Jiabao lo scorso mese ha annunciato
che il governo stava per
completare le operazioni di riduzione
del personale di 20mila soldati
- iniziate nel 2003 - lasciando
circa 2 milioni e 300mila truppe,
una cifra che secondo un recente
rapporto del Ministero della Difesa
farebbe dell’esercito cinese ancora
il più grande al mondo11.
C’è chi dice che questo programma
di training e di smobilitazione
sia più una spesa che un tagliocosti,
soprattutto se si tiene conto
del fattore pensioni e congedi.
Comunque, secondo alcuni analisti
stranieri, ci sarebbero già state
molte proposte di fondi da investire
in questo progetto di “modernizzazione
militare high-tech”12
il cui scopo sarebbe preparare la
Cina per quella che l’ex presidente
Jiang Zemin aveva un tempo definito
una “guerra in condizioni informatizzate” 13.
MONDO CINESE N. 125, OTTOBRE-DICEMBRE
2005
Note
1 Luo Bing, “Hu Jintao lianfa wu ling
kong jun quan” (Le cinque ordinanze emesse da Hu Jintao per rafforzare il controllo
sull’esercito), Zheng ming, n. 9 (335), settembre 2005, p. 6.
2 Ibid.
3 Ibid.
4 Ibid., p. 7.
5 “Dali jiaqiang jundui dang de xianjinxing jianshe (Rafforziamo vigorosamente
la costruzione della natura avanzata del Partito nell’Esercito)”, in Jiefangjun
bao, internet ed., 1 luglio
2005.
6 “Zai dang de juedui lingdao xia kuobu qianjing-jinian zhongguo renmin jiefangjun
jianjun 78 zhounian (Avanziamo sotto la guida assoluta del Pcc - ricordando il 78esimo anniversario della
fondazione dell’Esercito Popolare di Liberazione)”, in Jiefangjun bao, internet
ed., 1 agosto 2005.
7 James Mulvenon, “Power, Money and Sex: the PLA and educational campaign
to maintain the advanced nature of the Party”, in China Leadership Monitor, n. 14 2005
(http://www.chinaleadershipmonitor.org/20053/jm.pdf).
8 Zheng ming, op.cit., p. 7.
9 Edward Cody, “China builds a smaller, stronger military modernization could
alter regional balance of power, raising stakes for U.S”, Washington Post, internet
ed., 12 aprile 2005.
10 Ibid.
11 David M. Finkelstein, “The Chinese People Liberation Army in 2020”, lavoro
presentato alla conferenza The Changing nature of warfare- Global trends 2020 , 26 maggio 2004, su
http://www.cia.gov/nic/PDF_GIF_2020_Support/2004_05_25_papers/pla.pdf
12 “Military leader calls for preventing crime in army”,
People’s Daily, internet
ed., 26 maggio 2005.
13 Washington Post, op.cit.