1. Il 5° Plenum del XVI Comitato centrale
Allo stesso modo di altri temi che hanno contraddistinto riunioni precedenti1., a caratterizzare
i lavori del 5° Plenum del XVI Comitato centrale del Pcc, che si è svolto dall’8 all’11 ottobre 2005, è
stata la presentazione dell’11° programma economico, per il prossimo quinquennio 2006-102.. Il contenuto
di tale agenda potrebbe apparire a prima vista come un ritorno a pratiche precedenti, quasi un ripristino della
vecchia pianificazione quinquennale, che in precedenza ha improntato l’intero sistema economico.
Tuttavia ogni possibile richiamo al passato può essere facilmente accantonato, valutando
opportunamente il reale funzionamento dei vari comparti economici e produttivi, nei quali i meccanismi
dell’economia di mercato sono ormai definitivamente operanti. La differenza rispetto alla vecchia
pianificazione è sottolineata in particolar modo nella terminologia adottata: non viene, infatti, adoperato
il termine jihua, utilizzato per i precedenti piani quinquennali, fino al decimo
(2000-2005) (di-shi ge wunian jihua)3.; per l’11° viene, quindi, deliberatamente
usato un altro termine, guihua (di-shiyi ge wunian guihua), che più propriamente può essere tradotto
come “programma”.
Un programma che non vuole fissare quote e traguardi specifici della futura crescita, come avveniva, invece,
in base alla pianificazione, ma solo tratteggiare linee programmatiche di sviluppo a carattere
eminentemente politico. Infatti esso stabilisce solo pochi obiettivi quantitativi e nessuna misura specifica,
tracciando un quadro di riferimento entro cui delineare gli indirizzi futuri, orientati verso un
ben articolato processo di crescita economica, di industrializzazione, urbanizzazione e progressiva internazionalizzazione.
L’11° programma entrerà in vigore solo dopo che sarà approvato dalla prossima riunione dell’Assemblea
nazionale del popolo, prevista per marzo 2006. Al fine di tale approvazione, per quanto scontata,
e della conseguente adozione formale da parte del governo, un passaggio importante è stata
l’emanazione da parte del 5° Plenum delle “Proposte del Comitato centrale del Pcc per l’elaborazione
dell’11° programma quinquennale” 4.. Tale documento contribuisce ulteriormente a definire le linee
di indirizzo programmatico sulle quali verrà strutturato l’intervento del governo: la finalità è quella di
fare in modo che la crescita economica accelerata si trasformi in uno sviluppo sostenibile e che i frutti
del progresso siano più equamente condivisi. Il futuro delle riforme dovrà quindi consistere in una più
equa distribuzione della ricchezza e non più in una crescita selvaggia e indiscriminata.
Mentre in precedenza la pianificazione era stata essenzialmente incentrata su obiettivi materiali, ora
vengono presi, invece, maggiormente in considerazione gli interessi dei cittadini: “porre la popolazione
al primo posto” (yi ren wei ben) è, infatti, uno dei principi fondamentali su cui si basa la concezione politica
della nuova leadership. Il benessere della gente si accompagna all’obiettivo di realizzare una prosperità
comune, dal momento che lo sviluppo selvaggio ha creato troppe disparità sociali che necessitano di
essere sanate.
Le riforme hanno raggiunto uno stadio tale da rendere necessarie decisioni
drastiche: le disuguaglianze nella distribuzione del reddito sono cresciute a un livello tale da essere
definito di allarme “giallo”, che potrebbe diventare “rosso” nel giro di
pochi anni5.. In base a un sondaggio dell’Ufficio nazionale di statistica, nella fascia più
alta di reddito, il 10% della popolazione controlla il 45% della ricchezza del paese, mentre,
nella fascia più bassa, il 10% tra i più poveri ha accesso solo all’1,4% delle risorse6.. Il traguardo non deve
essere più quello di creare maggiore ricchezza, ma quello di distribuirla più equamente e di tutelare i diritti e
gli interessi dei cittadini, seriamente minacciati da comportamenti illeciti. Come nel corso di altre riunioni
precedenti, anche in quest’occasione è stata sottolineata la collegialità e la trasparenza del processo
decisionale nella stesura del documento del 5° Plenum, frutto di un lavoro collettivo, cui hanno
partecipato organizzazioni del partito e del governo, associazioni, veterani del Pcc membri di organismi
di consultazione governativa7.. Particolare risalto è stato dato alla partecipazione di studiosi
appartenenti alle maggiori istituzioni accademiche, mediante la nomina di un apposito comitato
composto da 37 esperti8.. A presiedere congiuntamente tale organismo sono stati Gan Ziyu, in
precedenza Vicepresidente della Commissione per la Pianificazione e Presidente del
Comitato per gli Affari dei Cinesi d’oltremare della passata legislatura dell’Assemblea nazionale del
popolo e Wu Jinglian, economista di chiara fama, con molti riconoscimenti accademici in Cina e
all’estero, membro del Centro di ricerca e sviluppo della Commissione finanze del Consiglio degli
Affari di Stato. Di tale comitato sono stati chiamati a far parte, tra gli altri, Hu Angang, noto esperto di
economia, responsabile del Centro di ricerca sulle condizioni economiche nazionali dell’università
Qinghua, l’economista Cai Fang, e il sociologo Li Peilin, entrambi a capo di importanti istituti dell’Accademia
delle Scienze Sociali.
2. Gli obiettivi dell’11° programma quinquennale
Come abbiamo detto, l’11° programma non stabilisce quote e traguardi specifici, ma pone soltanto
pochissimi obiettivi quantitativi: per il 2010 si prevede che la percentuale di PIL prodotto pro
capite raddoppi rispetto a quella del 2000 e che il livello di consumo di energia per unità di PIL si riduca
del 20% rispetto a quello del 2005. Questi sono obiettivi finalizzati a far aumentare la produttività
e l’efficienza e a ridurre consumi e sprechi; tuttavia sono parametri che auspicano una crescita
economica più lenta, indicatori che vogliono costituire un chiaro segnale per gli
amministratori locali, affinché non si spinga troppo verso l’accelerazione della crescita, come invece
si è verificato recentemente, contrariamente alle indicazioni del governo centrale9..
In questa nuova ottica, una preoccupazione di importanza primaria per la Cina è costituita dal problema
energetico, che occupa un posto importante nell’agenda programmatica del governo: una questione
che deve essere affrontata in un’ottica ambientalista di riciclaggio e sostenibilità. Sembra ci
si renda finalmente conto di come la crescita economica non possa essere perseguita a spese dell’ambiente:
si deve, quindi, creare un processo produttivo che economizzi l’uso delle risorse, attraverso il
riutilizzo, il riciclaggio, lo smaltimento differenziato di scorie e rifiuti industriali. A tali problematiche
è dedicata la sesta parte delle “Proposte”, il primo documento ufficiale in cui viene dato così ampio
risalto ai problemi dell’impatto dello sviluppo economico sull’ambiente.
In esso è auspicato un rafforzamento del controllo dell’inquinamento industriale e dell’applicazione delle
leggi in materia, l’imposizione di imposte su combustibile e carburanti, che scoraggi il diffondersi
delle automobili: un’inversione di tendenza rispetto allo slancio sinora dato a
questo settore. Si invocano, inoltre, provvedimenti per l’abolizione dell’uso delle sostanze
tossiche, maggiori investimenti per la creazione di aree naturali protette e per il miglioramento della
qualità delle falde acquifere, contaminate gravemente dall’industrializzazione
selvaggia. Per circa 340 milioni di individui nelle aree urbane e rurali10., l’inquinamento
idrico è un serio problema che spesso degenera in gravi crisi e nel completo avvelenamento dei corsi
d’acqua, come è avvenuto nel caso del fiume Songhua nel Jilin11..
Il serio inquinamento dei sette più grandi fiumi del paese e la non disponibilità
di acqua pulita per un quarto della popolazione sono le denunce contenute in un’intervista
che Pan Yue, attualmente Vice-direttore del Dipartimento generale statale per la tutela ambientale ha
concesso al settimanale Der Spiegel12.. In base alle sue dichiarazioni, il miracolo della crescita cinese
potrebbe avere termine a breve, dal momento che in Cina sono situate cinque delle dieci città più
inquinate al mondo, che la pioggia acida cade su circa metà del territorio del paese e che un terzo
della popolazione urbana respira aria estremamente inquinata13..
A differenza dei piani precedenti, nei quali veniva data grande importanza al conseguimento di
obiettivi quantitativi, l’11° programma pone, invece, grande attenzione al problema delle garanzie
sociali e delle riforme nei campi dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione, che
si ritiene necessario garantire gratuitamente per nove anni. Non è dimenticata la
questione dell’occupazione, con la creazione di posti di lavoro nelle aree urbane e rurali per circa 40
milioni di disoccupati, al fine di ridurre il numero delle persone al di sotto della soglia di povertà14.. Non
è tralasciato, inoltre, il problema del rispetto delle norme di sicurezza, soprattutto in settori produttivi
particolarmente a rischio come quello minerario, dove nel 2004 si sono verificati 3.639 incidenti, che
hanno causato la morte di 6.027 lavoratori15..
Il rapporto tra città e campagna appare come uno dei fili conduttori del programma, in cui è dato
grande risalto ai problemi del settore agricolo, che si cerca di risolvere mediante una più equa
redistribuzione della ricchezza, dal momento che nelle campagne il reddito pro-capite nel 2004 è
aumentato solo del 6,8% rispetto al 7,7%, registrato, invece, per i redditi urbani16.. In un recente
studio pubblicato dall’Accademia delle Scienze Sociali è indicato come, nel periodo compreso tra il 1998
e il 2003, il divario tra città e campagna sia aumentato considerevolmente: mentre nel 1998 il reddito
urbano medio era di due volte e mezzo superiore rispetto a quello agricolo, nel 2003 esso è cresciuto
fino a circa tre volte e mezzo17.. La parte più consistente dell’11° programma, la terza, è dedicata
alla creazione di “nuove aree rurali socialiste” (shehuizhuyi xin nongcun), nelle quali deve essere
continuata la politica di riduzione e abolizione delle imposte agricole18. e dove devono essere realizzati
maggiori investimenti in infrastrutture e innovazioni tecnologiche, unitamente a un miglioramento
dei servizi pubblici, dell’istruzione scolastica e dell’assistenza sanitaria.
Quest’ultimo è un problema particolarmente grave proprio nelle campagne, dove, nel periodo
dal 1993 al 2003 la percentuale di coloro che non hanno avuto diritto alle cure mediche è cresciuto dal
67,8% all’80,7%, da 900 milioni a un miliardo di persone, mentre nelle città, nello stesso periodo, è
aumentato da 97 milioni a circa 300 milioni19..
Uno dei problemi di maggiore rilevanza è la tutela dei diritti dei contadini all’utilizzo della terra che,
al contrario, mediante atti amministrativi viene spesso requisita dalle autorità per piani di sviluppo locali,
senza che sia corrisposta la compensazione fissata dalla legge o con il versamento di percentuali
molto inferiori, comprese solo tra il 10 e il 30% del valore effettivo. Tali confische illegali e comportamenti
illeciti hanno generato rivolte e disordini, come è avvenuto il 5 dicembre 2005 a Dongzhou nel
Guangdong, uno dei pochi casi, tra i tanti di cui non si è avuta notizia, che è stato denunciato a
livello internazionale20.. Oltre alla creazione di un nuovo modello di società rurale, in cui sia migliorata
la distribuzione del reddito ed elevato il livello di vita della popolazione, il programma prevede di
dare impulso all’urbanizzazione, favorendo l’inserimento nelle città dei lavoratori agricoli, mediante
la fornitura di maggiori servizi e garantendo i diritti dei lavoratori stagionali21..
In tale ottica, una parte delle “Proposte” è dedicata anche a misure che interessano la riforma della
pubblica amministrazione, mediante la semplificazione delle procedure amministrative e dei
passaggi burocratici. E’ da rilevare anche l’annuncio dell’apertura agli investimenti privati di settori in
cui vige il monopolio governativo, come quello delle risorse naturali, dei servizi pubblici, delle telecomunicazioni;
anche in campo finanziario sarà permessa la presenza di istituzioni finanziarie e banche
private.
3. I principi ispiratori dell’11° programma quinquennale
Dal momento che il 5° Plenum è stata la prima importante riunione ufficiale svoltasi dopo il completo
ritiro di Jiang Zemin dalla scena pubblica22., esso ha rappresentato, quindi, il primo evento nell’ambito
del quale Hu Jintao e Wen Jiabao hanno potuto dare più liberamente corso alle nuove esigenze politiche.
Al fine di consolidare la propria influenza e rafforzare il sostegno goduto all’interno del partito,
in quest’occasione essi hanno sistematizzato in maniera compiuta il proprio progetto politico: il testo
dell’11° programma, che contiene quasi una summa di tutti i precedenti slogan, può, quindi, essere
considerato il più completo manifesto del prospetto economico della nuova leadership. Di esso
sono, infatti, parte integrante molte parole d’ordine già note, quali il già citato “porre gli interessi
della popolazione al primo posto” e quello di “governare per il popolo” (zhizheng wei
min), slogan
che hanno caratterizzato il modo di Hu e Wen di presentarsi in veste di riformatori sensibili e attenti alle
esigenze e agli interessi della gente comune. I principi appena menzionati si coniugano con un altro
postulato, quello de “i cinque punti da programmare complessivamente” (wu ge
tongchou), i quali contemplano
uno sviluppo ponderato e bilanciato tra crescita economica e garanzie sociali, tra regioni arretrate
e avanzate, tra città e campagna, tra uomo e ambiente naturale, tra crescita interna e politica
di apertura verso l’estero. L’intera visione politica di Hu e Wen si basa su di un principio fondamentale,
quello di una “visione di sviluppo scientifico” (kexue fazhan guan), che può essere considerato
una variante del concetto di sviluppo sostenibile: uno sviluppo economico che tenga conto del fattore
umano e che sia ben coordinato in modo complessivo con quello sociale. “Scientifico” sarebbe uno
sviluppo programmato con rigore, metodo, sistematicità, che si differenzi da una crescita selvaggia,
la quale ha lasciato, invece, nel corso del processo di crescita economica, sempre più spazio a
disparità sociali e sperequazioni di ogni sorta. E’ quindi alla luce dell’esperienza delle riforme degli
ultimi ventisette anni, le quali hanno prodotto risultati spesso poco “razionalizzati”, che deve essere
interpretata l’accezione del temine “scientifico”, un’espressione che ricorre spesso nei più recenti documenti
ufficiali23.. La “visione di sviluppo scientifico” è enunciata in maniera diffusa nella
seconda parte del documento del 5° Plenum e ne rappresenta il principio cardine che permea l’intero
testo. E’ anche il postulato più volte ricorrente anche nel discorso tenuto da Wen Jiabao l’8 ottobre,
all’apertura dei lavori, che illustra i punti principali delle “Proposte” approvate da questa Sessione plenaria24..
Tale discorso, cui la stampa ha dato ampio risalto, rappresenta un’ennesima prova dell’identità
di vedute tra il Primo ministro e il Segretario generale del Pcc; inoltre, esso può essere considerato
anche come un impegno diretto da parte del governo nel sostenere e fare propri i punti programmatici
che saranno successivamente approvati dall’Assemblea nazionale del popolo, assumendosi in pieno
la responsabilità di indirizzare realmente la crescita economica a lungo termine verso uno sviluppo
sostenibile. Nel discorso di Wen, tra i diversi principi e slogan politici, alla
“visione di sviluppo scientifico” è dedicato uno spazio apposito, il secondo paragrafo, che tratta
degli assunti ideologici alla base dell’11° programma. Tale concetto assume nel testo una rilevanza tale
da essere presentato come il filo conduttore e il principio su cui deve essere imperniato l’intero programma
di riforma. Non si può, quindi, fare a meno di notare che, nel dare particolare rilievo alla
“visione di sviluppo scientifico”, il Premier sembrerebbe forse rivendicare e far interamente propria tale
concezione, sottolineando quasi un proprio contributo personale alla elaborazione della stessa.
Al contrario, direttamente attribuibile, invece, a Hu Jintao è un’altra formulazione, quella di una “società
armoniosa” (hexie shehui), cui è dedicata la nona parte delle “Proposte”: un modello cui deve
tendere la Cina per distribuire più uniformemente la ricchezza creata dallo sviluppo economico, per ridurre
la disoccupazione e le sperequazioni sociali, per combattere efficacemente la corruzione e per
rendere più saldo il rapporto tra popolazione e governo. In questo quadro la stabilità sociale è messa
al primo posto, per riequilibrare le disparità, correggere gli squilibri ed evitare i conflitti sociali che
minacciano la conservazione del sistema. Il concetto di “società armoniosa”
aveva fatto il suo ingresso ufficiale nell’attuale linguaggio politico dopo essere stato introdotto per la
prima volta nel documento del 4° Plenum del XVI Comitato centrale a settembre 200425..
Successivamente, l’inserimento nel rapporto sull’attività di governo del Premier a marzo 200526.
ne aveva sancito la consacrazione ufficiale: l’idea di “società armoniosa”
non avrebbe rappresentato più solo un modello teorico di riferimento, ma avrebbe costituito una parte concreta
del piano di intervento governativo, con l’impegno da parte delle istituzioni a varare misure specifiche in
conformità a tale progetto. Bisogna, però, notare che, nell’interpretazione delle “Proposte”
fornita da Wen nel suo discorso dell’8 ottobre, il concetto di “società armoniosa” non è messo altrettanto
in luce quanto quello della “visione di sviluppo scientifico”. Si potrebbe allora ipotizzare che
sia quest’ultima nozione ad apparire come l’assunto ideologico che riveste attualmente maggiore
rilevanza politica e che viene presentato come il principio basilare e ispiratore delle “Proposte” del 5°
Plenum. Dal momento che questo documento sistematizza gli obiettivi programmatici della nuova leadership,
all’indomani della piena assunzione dei poteri e ne rappresenta più compiutamente il manifesto
politico, la “visione di sviluppo scientifico” dovrebbe essere considerata forse come il principio che
maggiormente caratterizza l’intero nuovo corso politico.
MONDO CINESE N. 125, OTTOBRE-DICEMBRE
2005
Note
1 Il tema principale del 4° Plenum,
svoltosi a settembre 2004 era stato quello del miglioramento della capacità di governo. Si veda M. Miranda, “Il Pcc discute
di come migliorare la propria ‘capacità di governo’”, Mondo Cinese, n.121, ottobre-dicembre 2004, pp. 4-9.
2 “Shiliujie Wuzhong quanhui: mouhua guanjian shiqi de hongwei fazhan lantu”
(Il 5° Plenum del XVI Comitato centrale:progettare un grandioso programma di sviluppo per un periodo cruciale),
Renmin
ribao, internet ed., (Rmrb), 7 ottobre 2005.
3 Le realizzazioni del decimo piano quinquennale (2000-2005) sono
state illustrate a fine settembre 2005; si veda,“Di-shi ge wunian jihua (2001nian-2005nian)” [Il decimo piano quinquennale
(2001-2005)], Rmrb, 29 settembre 2005.
4 “Zhonggong Zhongyang guanyu zhiding di-shiyi wu guihua de jianyi
– 2005nian 10yue 11ri Zhongguo
Gongchandang di-shiliu jie Zhongyang weiyuanhui di-wu ci quanti huiyi tongguo”
(Proposte del Comitato centrale del Pcc per l’elaborazione dell’11° programma
quinquennale – Approvate dalla 5° Sessione plenaria del XVI Comitato centrale
del Pcc il 11 ottobre 2005), Rmrb, 19 ottobre 2005.
5 “Party school journal warns against China’s widening income gap”,
People’s Daily, internet ed., (Pd), 21 settembre 2005.
6 “China battles rich-poor gap”, Asia Times on line, 5 gennaio 2006.
7 “Zhengzhiju huiyi taolun ni tiqing Shiliujie Wuzhong quanhui shenyi
wenjian” (La riunione dell’Ufficio politico discute la bozza di documento da sottoporre
per l’approvazione al 5° Plenum), Rmrb, 30 settembre 2005.
8 I nomi dei 37 esperti sono stati resi noti a fine ottobre sul sito web della
Commissione di riforma e sviluppo nazionale (Zhonghua Renmin Gongheguo Guojia Fazhan he Gaige Weiyuanhui);
si veda, “Guojia “Shiyi wu” guihua zhuanjia weiyuanhui mingdan [Elenco (dei membri) del Comitato degli Esperti
per l’11° Programma quinquennale nazionale], su http://www.sdpc.gov.cn/gzdt/t20051026_46984.htm.
9 Kristine Kwok, “Revision still not enough, say economists”,
South China
Morning Post, internet ed., (SCMP), 21 dicembre 2005; Cary Huang, “Consensus on slower growth for next year”,
SCMP, 28 dicembre 2005.
10 Yan Shihui, “2004nian woguo huangjing xingshi ji weilai fazhan qushi” (Le
condizioni ambientali del nostro paese nel 2004 e prospettive future di sviluppo),
in 2005nian: Zhongguo Shehui Xingshi Fenxi yu Yuce (2005: Previsioni e analisi delle condizioni della società cinese),
a cura di Ru Xin, Lu Xueyi, Li Peilin, Shehui Kexue wenxian chubanshe, Beijing, 2005, p. 164..
11 Shi Jiangtao, Josephine Ma, “Serious pollution of river after blast finally
admitted“, SCMP, 24 novembre 2005; Jim Yardley, “China tried to keep benzene
spill secret”, The New York Times, (NYT), internet ed., 25 novembre 2005.
12 Andreas Lorenz, “China’s environmental suicide: a government minister
speaks”, Spiegel on line - English site, 4 giugno 2005.
13 Ibid. Si veda anche, Elizabeth Economy, “China’s enviromental challenge”,
Current History, settembre 2005, pp. 278-83.
14 “‘Shiyi wu’ woguo jixu shishi jiji jiuye zhengce” (L’11° programma quinquennale
del nostro paese vigorosamente implementa politiche per l’occupazione), Rmrb, 14 novembre 2005.
15 “10 Key words depicting China in ‘10th Five-Year Plan’ period”, Pd., 28
settembre 2005.
16 Joseph Kahn, “China’s Congress focuses on rural poor”,
NYT, 5 marzo
2005.
17 Lu Xueyi, “Tiaozheng cheng xiang guanxi, jiejue hao nongcun, nongming
wenti (Riequilibrare i rapporti tra aree rurali e urbane, risolviamo bene i problemi
delle campagne e dei contadini), in 2005nian: Zhongguo Shehui Xingshi Fenxi yu
Yuce, op.cit., p. 176.
18 Josephine Ma, “Wealth gap fuelling instability, studies warn”,
SCMP, 22 dicembre
2005.
19 “New Five-Year Plan to see revolutionary changes”, Pd, 12 ottobre 2005.
20 Kristine Kwok, “Village shooting ‘no Tiananmen’, SCMP, 14 dicembre 2005;
Minnie Chan, “Dongzhou woes simmered for a year before riot”, SCMP, 17 dicembre 2005.
21 Rmrb, op.cit., 19 ottobre 2005, par. 34..
22 M. Miranda, op.cit., pp. 3-4.
23 Una trattazione completa dal punto di vista dottrinale della “visione di
sviluppo scientifico” è presente sul sito: http://www.stcsm.gov.cn/learning/lesson/guanli/20040628/lesson.asp
24 “Wen Jiabao: guanyu zhiding dishiyi wu guihua jianyi de shuoming”
(Spiegazione delle Proposte per l’elaborazione dell’11° programma quinquennale
da parte di Wen Jiabao), Rmrb, 19 ottobre 2005.
25 “Zhonggong zhongyang guanyu jiaqiang dang de zhizheng nengli jianshe
de jueding” (Risoluzioni del Comitato centrale del Pcc per rafforzare la capacità
di governo del partito), Beijing qingnian bao, 27 settembre 2004, pp. 1-3.
26 “Zhengfu gongzuo baogao - 2005nian sanyue wuri zai Di-shijie
uanguo Renmin daibiao dahui Di-sanci huiyi shang” (Rapporto sul lavoro dell’attività
di governo - [Presentato] il 5 marzo 005 alla 3° Sessione della X Assemblea nazionale del popolo),
Rmrb, 6 marzo
2005.
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