1. La "Legge anti-secessione"
Nel corso del consueto appuntamento annuale dei lavori dell'Assemblea nazionale del popolo1,
si è compiuto l'atto conclusivo che ha formalmente sancito la definitiva transizione ai vertici della nuova leadership: il ritiro di Jiang Zemin anche dalla Commissione Militare centrale statale2.
La svolta decisiva, senza la quale sarebbe stato compromesso il passaggio reale dei poteri ai nuovi leader, era già avvenuta invece lo scorso settembre, con le dimissioni di Jiang dalla Commissione Militare centrale del partito3.
Ed è proprio la nomina di Hu Jintao a capo di entrambi gli organismi militari che può forse fornire, a mio avviso, una possibile chiave interpretativa4
per uno dei passaggi legislativi più controversi dei lavori di questa sessione, l'approvazione della "Legge antisecessione" ("Fan fenlie guojia fa")5.
Tale provvedimento contempla la possibilità per la Repubblica popolare, nel caso di una dichiarazione formale di "indipendenza" da parte di Taiwan, di ricorrere a mezzi "non pacifici": esso sembra rappresentare quindi l'autorizzazione formale a un eventuale uso della forza militare, cui pare fornire legalità e legittimità.
E' infatti questa l'interpretazione fornita dal governo di Taipei, che ha denunciato l'approvazione di tale legge come una vera e propria autorizzazione legale alla guerra, percependola quindi
come una reale e concreta minaccia6. Da Washington essa è stata giudicata come un non necessario inasprimento della tensione che minaccia il delicato equilibrio dei rapporti nello stretto7.
Inoltre questa legge contiene un chiaro ammonimento agli Stati Uniti e al Giappone8
a non interferire negli affari interni della Cina.
Al fine di attenuare le possibili ripercussioni a livello internazionale, il Primo ministro Wen Jiabao
ha cercato di mitigare i toni dello scontro nel corso della conferenza stampa9
successiva alla chiusura dei lavori dell'Assemblea: la "Legge anti-secessione" non dovrebbe essere considerata un provvedimento finalizzato alla guerra, in quanto essa mirerebbe, invece, a promuovere la pace
e gli scambi economici e commerciali tra le due sponde dello stretto. Wen ha sottolineato inoltre che l'uso della forza potrebbe essere preso in considerazione solo in ultima istanza, unicamente nel caso in cui fallissero i negoziati, giacché il fine di Pechino rimarrebbe quello della
riunificazione pacifica da conseguire attraverso consultazioni tra le due parti poste sullo stesso piano di parità. Infine la legge non costituirebbe un'esplicita minaccia dal momento che non sono fissate scadenze o limiti temporali alla riunificazione.
In base a tali dichiarazioni ufficiali, ma senza voler interpretare le vere intenzioni del governo cinese o valutare le reali possibilità di un conflitto nello stretto, si potrebbe ipotizzare che l'approvazione di questa legge intende ribadire da parte della Cina l'intenzione a non voler riconoscere un'eventuale modifica dello status seppur ambiguo di Taiwan, al fine di mantenere
la condizione attuale dei rapporti tra le due parti; sembrerebbe quasi che il governo di Pechino abbia cercato con questa legge una definitiva legittimazione giuridica alla propria linea politica nei confronti di Taiwan.
Tuttavia sorge spontaneo interrogarsi sulle ragioni per cui sia stato ritenuto necessario ribadire in
una legge ciò che era noto da tempo, cioè il fatto che una dichiarazione formale di "indipendenza"
da parte di Taiwan non sarebbe stata tollerata dalla Repubblica popolare; nonché sui motivi per cui sia stato considerato utile affermare tutto ciò proprio in un momento in cui i rapporti
apparivano più distesi e mentre venivano effettuati i primi collegamenti aerei diretti per il capodanno lunare10.
A mio avviso è importante cogliere soprattutto il significato politico di questo passaggio legislativo,
cui dovrebbe essere attribuito quindi un valore forse essenzialmente simbolico, alla luce dei recenti sviluppi di politica interna: con l'assunzione dei pieni poteri anche a capo dei due supremi
organismi militari, Hu Jintao sembrerebbe dover dimostrare le proprie credenziali nazionalistiche,
onde evitare il rischio di apparire troppo accomodante e cauto sulla questione di Taiwan. Dal momento che la proposta della "Legge anti-secessione" era stata formulata molto tempo addietro e l'iter legislativo era già in una fase assai avanzata, essendone stata esaminata una bozza dal Comitato permanente dell'Assemblea a dicembre 200411,
ostacolarne o ritardarne l'approvazione avrebbe potuto essere colto come un segno di poca determinazione, se non di indecisione nella linea politica da seguire. La gestione della questione di Taiwan è da considerarsi quindi sempre più strettamente connessa alla legittimità politica della nuova leadership.
2. Il rapporto sull'attività di governo
Nell'ambito di questa sessione di lavori dell'Assemblea un appuntamento molto atteso è stata la
presentazione del consueto rapporto sull'attività di governo da parte del Primo ministro, il
secondo
per Wen Jiabao. Questo documento12 anche quest'anno si è contraddistinto per il suo stile asciutto e un'impostazione di grande solidità e concretezza: in esso le prospettive future e gli
obiettivi ancora da raggiungere sono stati tratteggiati non a grandi linee, ma indicando
concretamente le misure specifiche necessarie. Infatti i diversi interventi in materia economica sono stati il
tema centrale di molte delle diverse sezioni di tale rapporto: sia nell'esame del lavoro svolto nel
2004 che nella presentazione del piano per il 2005, come pure nel terzo e nel quarto capitolo dello stesso. Proprio in queste due ultime parti, specificatamente dedicate rispettivamente allo sviluppo e alla ristrutturazione dell'economia, viene affermata la priorità di modernizzare la struttura economica mediante l'uso di tecnologia avanzata e un utilizzo adeguato dell'energia e delle risorse. Inoltre in esse viene a più riprese sottolineata la necessità di rafforzare gli strumenti di controllo macroeconomico, al fine di rimuovere i fattori di instabilità nei diversi comparti, in modo da mantenere una crescita stabile e relativamente rapida.
Quello del tasso di crescita annuo rimane un problema cruciale da affrontare: per il 2005 la
previsione di aumento è stata fissata all'8%, una percentuale che più verosimilmente potrebbe avvicinarsi alla realtà di quanto lo abbia fatto quella stabilita ottimisticamente al 7% l'anno scorso,
quando invece la crescita reale ha raggiunto il 9,5%.
Per il bilancio dello Stato è stata programmata una riduzione seppur minima del deficit pubblico,
la prima prevista in otto anni, da circa 320 miliardi di yuan dell'anno scorso a circa 300; una riduzione simbolica, che è segno tuttavia della maggior sensibilizzazione del governo verso il
contenimento del disavanzo pubblico. E' stata pianificata anche una riduzione dell'indebitamento
dello Stato mediante un taglio alla quantità emessa di buoni del tesoro, che sarà di circa il 37% in
meno rispetto all'anno scorso; la loro emissione sarà finalizzata soprattutto al finanziamento di programmi di sviluppo in aree arretrate e di progetti di protezione ambientale.
Tale tipo di programmazione è perfettamente in linea con le scelte già effettuate dal governo in direzione di uno sviluppo sostenibile, coordinato in modo complessivo con quello sociale, di una
maggiore attenzione ai problemi e agli squilibri provocati dalla crescita economica. In questa prospettiva rimangono una priorità assoluta i problemi del settore agricolo, che si cerca di
risolvere mediante una più equa redistribuzione della ricchezza verso le campagne, dove il reddito
pro-capite nel 2004 è aumentato solo del 6,8% rispetto al 7,7%, registrato, invece, per i redditi urbani13.
Al fine di ridurre il dislivello tra le due realtà, sono già state attuate una serie di politiche
a sostegno del settore agricolo, che nel corso del 2005 verranno potenziate. La riduzione e/o l'esenzione dalle imposte agricole, praticate in via sperimentale a partire dall'anno scorso in 592 distretti campione, verranno estese a tutto il paese nel 2006, con due anni di anticipo rispetto alla data stabilita in precedenza. L'abolizione delle tasse sarà allargata al possesso del bestiame e a
tutti i prodotti agricoli, compreso il tabacco, mentre saranno incrementati i sussidi per i produttori
di grano. Tali esenzioni produrranno inevitabilmente un calo nelle entrate delle amministrazioni
locali, che saranno compensate tramite l'erogazione speciale di fondi da parte del governo centrale. Si spera che queste agevolazioni possano costituire un incentivo affinché molti contadini
ritornino a coltivare in modo redditizio la terra, evitando così di migrare in cerca di occupazione
verso le città, dove i lavoratori occasionali e stagionali costituiscono ormai un notevole problema
sociale.
Sempre nelle campagne si cercherà di far aumentare il tasso di scolarizzazione, mediante una
serie di agevolazioni, quali l'esenzione dalle tasse scolastiche nelle aree più povere e la
distribuzione gratis dei libri di testo a partire da quest'anno; una politica che sarà poi estesa a tutto il paese nel 2007. Un altro importante obiettivo da perseguire è la lotta alla disoccupazione: per la
riqualificazione e il reimpiego dei lavoratori licenziati dalle imprese statali sono stati stanziati 11 miliardi di yuan, 2,5 miliardi in più rispetto all'anno scorso14.
Bisogna notare che nel rapporto di Wen viene dato ampio risalto a un problema molto grave e delicato, quello degli innumerevoli
incidenti che hanno colpito i lavoratori nelle miniere e che hanno ormai profondamente scosso
l'opinione pubblica15: il governo si impegna a stanziare 3 miliardi di yuan per sostenere la
trasformazione delle miniere a proprietà statale e accrescerne la sicurezza16.
La sesta parte del rapporto di Wen è dedicata al miglioramento della capacità di governo, una
problematica che è già stata il tema centrale del documento politico del 4° Plenum del XVI Comitato centrale17.
In tale prospettiva viene considerata impellente la necessità di ristrutturare l'apparato dello Stato, di rendere efficiente la pubblica amministrazione, di fornire maggiore trasparenza e legalità ai pubblici servizi. Risanare gli organismi statali significa soprattutto combattere efficacemente il fenomeno della corruzione, che ormai ha raggiunto livelli
preoccupanti nella società come nelle istituzioni del paese.
Per questa ragione non è un caso che, al contrario di Wen, non abbiano ricevuto approvazione unanime, neanche quest'anno, sia il
rapporto del Presidente della Corte suprema del popolo, Xiao Yang, che quello del Procuratore generale della Procura suprema, Jia Chunwang; un chiaro segno di dissenso e disapprovazione per l'attività dell'apparato giudiziario. Entrambi i documenti hanno trattato dei risultati conseguiti durante
l'anno precedente nella lotta contro corruzione, malversazioni e abusi di potere da parte di funzionari pubblici: nel 2004 i tribunali a vari livelli hanno trattato
24.184 casi di corruzione di pubblici amministratori, di cui sei a livello di ministri della repubblica e 772 di funzionari di livello superiore a quello di distretto18.
Bisogna però notare che i dissensi registrati anche quest'anno sono stati tuttavia leggermente
inferiori rispetto a quelli dell'anno scorso: soltanto 461 e non 586 sono stati i delegati che hanno
votato contro la relazione di Xiao Yang, mentre quella di Jia Chunwang ha ottenuto quest'anno
solo il 12,6% di voti contrari rispetto al 17% del 200419.
3. L'edificazione di una "società armoniosa"
Nel rapporto del Primo ministro sono più volte menzionati alcuni enunciati ricorrenti, intorno cui si
costruisce la concezione politica di Wen e Hu: quello di una "visione di sviluppo scientifico" (kexue
fazhan guan), il principio di "considerare la popolazione come priorità" (yi ren wei ben) e di "governare per il popolo" (zhizheng wei min), slogan che hanno caratterizzato lo stile dei nuovi leader in veste di riformatori sensibili e attenti alle esigenze e agli interessi della popolazione.
Bisogna però evidenziare il peso che assume in tale documento un nuovo termine, introdotto per la prima volta nelle "Risoluzioni" del 4° Plenum del XVI Comitato centrale a settembre 2004 e che ha fatto così il suo ingresso ufficiale nell'attuale gergo politico della nuova leadership, quello di una "società armoniosa" (hexie shehui).
Questo concetto è stato poi inserito in altri documenti ufficiali, quali il discorso pronunciato da
Wen Jiabao il 7 febbraio a una cerimonia per il capodanno lunare20
e il discorso tenuto da Hu
Jintao il 19 febbraio a un seminario di formazione dei quadri a livello provinciale e ministeriale,
che si è svolto presso la Scuola centrale del partito21.
Tuttavia la prova della consacrazione ufficiale definitiva di tale termine può essere considerato proprio il suo inserimento nel rapporto del Premier, dove ricorre più volte e nel quale viene a esso dedicata una specifica sezione, la quinta. A questo modello di "società armoniosa" deve tendere la Cina per distribuire più
uniformemente la ricchezza creata dallo sviluppo economico, per ridurre la disoccupazione e le
sperequazioni sociali, per combattere efficacemente la corruzione e per rendere più saldo il rapporto tra popolazione e governo. In questa visione la stabilità sociale è messa al primo posto, per
riequilibrare le disparità, correggere gli squilibri ed evitare i conflitti sociali.
Sebbene si debba sottolineare nel rapporto di Wen, rispetto ad altri documenti ufficiali, la
marginalità riservata ad aspetti teorici e dottrinali e il minor spazio concesso a citazioni politiche e a riferimenti ideologici, non si può evitare di notare l'enorme rilievo che viene dato a questa nuova
parola d'ordine, la costruzione di una "società armoniosa", citata nel testo più volte. E' inoltre da
sottolineare che questo nuovo slogan politico è stato inserito tra i principi guida cui deve ispirarsi nel 2005 l'attività del governo, unitamente ad altre parole d'ordine, quale quella di una "visione
di sviluppo scientifico".
Al contrario, pochissimo spazio è concesso all'ideologia guida del partito: viene fatto solo un
rapido cenno alla teoria di Deng Xiaoping della "costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi"
e al pensiero de "le tre rappresentatività"22. Quest'ultimo è citato solo tre volte, un chiaro segno dello spostamento delle priorità imposte in questo nuovo corso politico.
Si potrebbe allora ipotizzare che nel prossimo futuro sarà sempre più evidenziata una certa inversione di tendenza rispetto al pensiero di Jiang Zemin, cui i riferimenti saranno sempre
presenti nei documenti ufficiali per sottolineare una certa continuità politica e che non potrà certo essere messo da parte, dato che è stato inserito nello statuto del partito e nella costituzione del paese23.
A tale pensiero potrebbe essere contrapposta una nuova elaborazione teorica che, data l'unità di vedute e di intenti tra il Primo ministro e il Segretario generale del Pcc, potrebbe essere costituita proprio dal concetto di "società armoniosa". E' probabile che esso possa essere quindi progressivamente presentato come una vera e propria elaborazione dottrinale, un nuovo
importante pensiero, il pensiero di Hu Jintao, il contributo di Hu al marxismo, che servirà al successore di Jiang Zemin a consolidare definitivamente la propria posizione politica.
MONDO CINESE N. 122, GENNAIO-MARZO
2005
Note
1 La 3° Sessione della X Legislatura si è svolta anche quest'anno dal 5 al 14 marzo. "Shijie quanguo Ren Da sanci huiyi zai jing kaimu" (Si inaugura nella capitale la 3° Sessione della X Legislatura dell'Assemblea nazionale del popolo), Renmin ribao, internet ed., (Rmrb), 6.3.2005.
2 La Commissione Militare statale è l'organo al vertice delle forze armate, direttamente sottoposto ll'Assemblea
nazionale del popolo. Essa è un organismo diverso dalla Commissione militare centrale del partito, direttamente
sottoposta invece al Comitato centrale del Pcc. Molte delle cariche del primo organismo tendono, nella prassi istituzionale, a corrispondere e sovrapporsi a quelle del secondo: infatti i posti di eguale livello in entrambe le commissioni sono di regola occupati dalle stesse personalità.
3 M. Miranda, "Il Pcc discute di come migliorare la propria "capacità di governo "", Mondo Cinese, n.121, Ottobre-Dicembre 2004, pp.3-4.
4 Vorrei precisare che la mia analisi non è intenzionalmente estesa né a un
puntuale esame dell'evoluzione dei rapporti tra le due parti dello stretto, né alle ripercussioni che l'approvazione
della "Legge anti-secessione" ha avuto nel mondo politico e nella società civile a Taiwan; un aspetto, questo, che meriterebbe sicuramente un approfondimentoa parte.
5 ""Fan fenlie guojia fa" quanwen" (Testo completo della "Legge antisecessione"), Rmrb, 14.3.2005.
6 "Beijing says it :Anti-Secession Law is targeted at Taiwan", Straits Times, 22.12.2004; "80pc oppose law in
Taiwan: survey", South China Morning Post, internet ed., (SCMP), 3.3.2005; Nailene Chou Wiest, Jacky Hsu ,"Taiwanese attack anti-secession bill", SCMP, 7.3.2005; Jacky Hsu , "Chen says unity law is a law of aggression", SCMP,
17.3.2005.
7 "Bush urged to oppose Beijing's 'licence for war'", SCMP, 24.2.2005; Nailene Chou Wiest, "Rice calls for
action to ease Taiwan tension", SCMP, 22.3.2005.
8 Jacky Hsu, "Beijing scolds US, Japan over Taiwan", SCMP, 21.2.2005.
9 "Wen Jiabao Zongli da Zhong Wai jizhe wen" (Il primo ministro Wen Jiabao risponde alle domande di giornalisti cinesi e stranieri), Rmrb, 15.3.2005.
10 Philip P. Pan, Tim Culpan, "China, Taiwan agree to direct flights", Washington Post, 16.1.2005; Eva Woo,
"Big demand expected for Lunar New Year charter flight tickets", SCMP, 22.1.2005; Jacky Hsu, "Welcome mat
rolled out for historic flights" SCMP, 29.1.2005.
11 Yong Bing, "Ren Da ti'an jizhong ba da yiti" (Le proposte di legge all'Assemblea nazionale del popolo si concentranosu otto grandi temi), Zheng ming, n.3 (329), Marzo 2005, pp.8-9.
12 "Zhengfu gongzuo baogao - 2005 nian sanyue wuri zai Di-shijie QuanguoRenmin daibiao dahui Di-sanci huiyi shang" (Rapporto sul lavoro dell'attività di governo - [[Presentato]] il 5.3.2005 alla 3° Sessione della X Assemblea nazionale del popolo), Rmrb, 6.3.2005.
13 Ibid., parte III.
14 Ibid., parte V.
15 "Miners pay heavy price for surging mainland growth ", SCMP, 5.3. 2005; Yan Hua, "China's man-eater mines", Asia Times, 4.3, 2005; Peter Kammerer, "Dangerous ground", SCMP, 10.5.2005.
16 "Zhengfu gongzuo baogao", op. cit., parte V.
17 "Zhonggong zhongyang guanyu jiaqiang dang de zhizheng nengli jianshe de jueding" (Risoluzioni del Comitato centrale del Pcc per rafforzare la capacità di governo del partito), Beijing qingnian bao, 27.9.2004, pp.1-3.
18 Josephine Ma, "Discontent with reports by judiciary", SCMP, 15.3.2005.
19 Ibid.; Nailene Chou Wiest, Josephine Ma, "Constitutional amendments are given the seal of approval", SCMP, 15.3.2004.
20 Li Xueren, "Zai 2005nian Chunjie tuanbai hui shang de jianghua" (Discorso alla cerimonia dei festeggiamenti
per il Capodanno lunare del 2005), Rmrb, 8.2.2005.
21 Lan Hongguang, "Shenke renshi gou jian shehuizhuyi hexie shehui de zhong da yiyi zhazhashishi zuohao
gongzuo dali cujin shehui hexie tuanjie"("Conosciamo in maniera approfondita l'importante significato della composizione della struttura della società armoniosa socialista, per compiere fino in fondo il compito di
promuovere con forza l'unita per una società armoniosa"), Rmrb, 20.2.2005.
22 In base al cosiddetto pensiero de "le tre rappresentatività", attribuito aJiang Zemin, il partito appresenterebbe
"le esigenze di sviluppo delle forze produttive più avanzate, gli orientamenti della cultura più avanzata e gli interessi fondamentali di larghissima parte della popolazione".
23 M. Miranda, "Il Partito comunista cinese da "partito rivoluzionario" a "partito di governo"", Mondo Cinese, n.113, Ottobre-Dicembre 2002, pp.15-19, Id. ""Sviluppo scientifico" ed emendamenti costituzionali - I lavori della 2° Sessione della X Assemblea Nazionale
del Popolo ", Mondo Cinese, n.118, Gennaio-Marzo 2004, pp.14-15.