“Lun hulian wangluo zai Zhongguo minzhuhua jincheng zhong de
zuoyong”, di Li Junqing (Istituto di Scienze dell’Amministrazione, Università Centrale delle Nazionalità di Pechino),
Jin yang xuekan, n. 2, aprile 2004, pp. 3-7.
In greco antico il termine “democrazia” è composto dalle due parole “demos”, popolo e “krathia”,
governo. Nella sua accezione di valore etico, essa sta a indicare che “la sovranità appartiene
al popolo”, ovvero il “governo del popolo”; nella sua accezione di organizzazione istituzionale,
l’essenza di un governo democratico risiede nel garantire alle masse popolari una partecipazione
ampia e paritaria alle pubbliche decisioni e alla pubblica amministrazione, rendendo così effettivo il diritto del popolo ad
essere sovrano.
Tuttavia, pur essendo la migliore forma di governo creata finora dall’umanità, la democrazia, nel
corso del suo effettivo processo di attuazione, oltre a scontrarsi con le tradizioni culturali, le strutture
istituzionali, il livello di sviluppo economico ed educativo ed altri ostacoli, si trova di fronte ad un
problema molto importante: le difficoltà di tipo tecnico ovvero l’impossibilità per una quantità
straordinariamente grande di persone di occuparsi direttamente dell’amministrazione degli affari
pubblici e sociali. Di conseguenza, la democrazia rappresentativa (Representative democracy [in
ingl. nel testo]) - in cui il potere viene esercitato indirettamente da rappresentanti delegati tramite il
sistema delle elezioni - è diventata la più diffusa forma effettiva di governo democratico.
Tuttavia
il difetto presente nella sostituzione della democrazia partecipativa (Participatory democracy [id.]) con la democrazia
rappresentativa sta nel fatto che, nonostante l’accurata progettazione di ogni tipo di sistema per
garantire che i rappresentanti possano seguire fedelmente la volontà popolare, nella loro effettiva
attuazione esistono comunque dei problemi di comunicazione tra gli elettori e i rappresentanti.
Attualmente “Salvo che in paesi eccezionalmente piccoli, in tutti gli altri stati solo una piccola parte dei
cittadini ha la possibilità di discutere riguardo a eventuali problematiche assieme ai propri
rappresentanti. La partecipazione diretta al governo attraverso la forma della discussione presenta
svariate limitazioni; basterà moltiplicare il numero dei contatti tra i cittadini e i loro rappresentanti
necessari alla partecipazione al governo per il tempo mediamente necessario per ogni contatto perché
tali limitazioni possano venire facilmente alla luce. E se questa semplice moltiplicazione dimostra
chiaramente tale situazione, il tempo totale necessario, a seguito di un’eventuale crescita del numero dei cittadini, arriverebbe rapidamente a cifre astronomiche”.1
In altre parole, anche se si è già arrivati a realizzare tutte le altre condizioni necessarie a un governo
democratico, le limitazioni tecniche alle richieste relative al benessere e all’espressione politica
del popolo fanno sì che all’atto della messa in pratica esso sia ancora un gigante zoppo.
A partire degli anni ’90 del Ventesimo Secolo, l’affermarsi di Internet e la sua rapida diffusione
hanno colmato, a un certo livello, tale lacuna. In particolare, per quanto riguarda la Cina,
continuando decisa la politica di riforma e apertura, con la conseguente, continua e rapida crescita
economica, col diffuso innalzamento del livello d’istruzione, e con il rapido sviluppo del
processo di internazionalizzazione, si sono verificati significativi cambiamenti nelle strutture sociali; la società cinese, nel suo progressivo
diversificarsi ha mostrato un entusiasmo senza precedenti nella richiesta di una distribuzione delle
risorse politiche tramite un sistema democratico.Essendo la democrazia l’essenza basilare del socialismo,
la costruzione di un governo socialista altamente civile, e il perfezionamento di un governo socialista
democratico costituiscono il nostro obiettivo politico. Nel corso del rapido sviluppo della Cina, Internet
ha fornito un efficiente supporto tecnico alla crescita della coscienza democratica nelle masse cinesi,
all’allargamento dei canali di partecipazione politica, al cambiamento delle strutture politiche e dei
modelli di comportamento politico tradizionali e all’attuazione del processo di democratizzazione della Cina stessa.
1. Internet in Cina: condizioni attuali e tendenze di sviluppo
Nell’arco di dieci anni, dalla sua introduzione in Cina nel 1994, Internet ha conosciuto uno
sviluppo straordinariamente rapido. Attualmente si sono già iniziate a costituire la CSTNET, la
CHINANET, la CERNET, la CHINA169, la UNINET, la CNCNET, la CIETNET, la CMNET, la
CGWNET, la CSNET e una decina di altre reti telematiche. Secondo il 13° “Rapporto statistico sulla situazione dello sviluppo di
Internet in Cina”, pubblicato dal China Internet Network Information Center, fino al 31 dicembre 2003 in
Cina il numero di computer connessi a Internet era arrivato a 30.890.000, il numero di utenti a 79.500.000, i domini registrati presso CN a 340040, i siti Internet a 595.550, il numero totale di indirizzi IP a 41.456.128, la dimensione
complessiva di banda larga per la trasmissione di dati all’estero 27216 Mbit/s.
Ecco la situazione dello sviluppo di Internet in Cina a partire dal 1997 secondo le cifre riportate dal 13°
“Rapporto statistico sulla situazione dello sviluppo di Internet in Cina”,pubblicato dal China
Internet Network Information Center (si veda la successiva tabella
1 ).
Da tale tabella si può osservare come, nell’arco di poco più di 7 anni, il numero di computer connessi a
Internet si sia moltiplicato per 103.3 volte, il numero di utenti Internet di 128.2 volte, il numero di domini
registrati presso la CN di 83.6 volte e le bande larghe internazionali di 1071.2
volte.
Secondo la ricerca condotta dall’impresa statunitense NIELSEN, attualmente il numero di utenti
Internet in Cina è inferiore solo a quello degli Stati Uniti e occupa il secondo posto nella classifica
mondiale; inoltre, con una crescita attuale del 5-6% mensile, si prevede che, nell’arco di 3 o 4
anni, il numero degli utenti Internet in Cina raggiungerà circa 257 milioni. Attualmente in Cina si stanno realizzando tre
grandi progetti: il “Governo in rete”, l’”Impresa in rete” e la “Famiglia in rete”, che stanno già ottenendo
una prima fase di successi. Si può dunque prevedere che, a seguito del continuo sviluppo economico
cinese, nell’arco di qualche anno Internet si diffonderà in Cina in modo straordinariamente rapido.
2. L’influenza esercitata da Internet nel processo di democratizzazione in Cina
La rapida diffusione di Internet ha avuto un’influenza profonda e di ampia portata sul processo di
democratizzazione in Cina. Le principali manifestazioni si sono verificate riguardo tre aspetti:
1) Allargamento del diritto all’informazione dei cittadini.
Il diritto all’informazione costituisce il principio cardine di una società democratica: il possesso del diritto
alla conoscenza di informazioni inerenti al benessere personale e pubblico è uno dei
prerequisiti fondamentali per la realizzazione della democrazia stessa. Per la maggior parte dei
cittadini, il canale principale di accesso all’informazione è costituito dai mass media; tuttavia, per
quanto riguarda l’allargamento del diritto all’informazione dei cittadini, Internet presenta dei vantaggi incomparabili
rispetto ai mass media tradizionali.
Prima di tutto, la grande varietà delle fonti di informazione e dei mezzi di diffusione contribuisce ad
arricchire notevolmente i contenuti. Attualmente la maggior parte delle pagine Web dedicate alle notizie
è di natura commerciale, e tra esse sussiste un rapporto di concorrenza paritaria. Ed è proprio questo
che determina il carattere polivalente di Internet riguardo alle fonti di informazione
e ai mezzi di diffusione, rendendo ancora più ricca la quantità delle notizie in rete; in questo modo si fornisce ai
cittadini un diritto ancora maggiore di accesso alle notizie. Così non ci si pone in modo passivo di fronte
ai tradizionali mass media, come accadeva in passato, ma si può scegliere liberamente la notizia che si
desidera approfondire e, tramite il confronto di diverse fonti di informazione, si può ottenere una notizia ancora più completa e rispondente al vero.
In secondo luogo, per quanto riguarda il metodo di trasmissione delle notizie, i vantaggi di Internet
rispetto ai tradizionali mass media sono:
a) Rapidità nei tempi: sotto l’impulso di una affannosa ricerca di vantaggi commerciali, su Internet
spesso si trovano scoop della primaora riguardo a fatti che presentano un effettivo valore
giornalistico; Internet inoltre offre rapidamente i retroscena riguardo la notizia in questione.
b) Vastità degli ambiti: Internet è un mezzo di informazione globale, che supera ampiamente il raggio di
estensione della stampa e delle trasmissioni radio e la limitata zona di copertura dei segnali televisivi. Teoricamente, una notizia pubblicata su Internet può invece essere accessibile agli utenti dell’intero pianeta.
c) Ampiezza di capacità. Essendo un nuovo tipo di mezzo di comunicazione, Internet ha una capacità
enorme, che sorpassa ampiamente lo spazio delle pagine di un giornale o le limitazioni di tempo delle
trasmissioni radio-televisive.
d) Multimedialità. Internet può combinare insieme parole, immagini, suoni e ogni vantaggio dei
metodi di comunicazione, fornendo inoltre al pubblico una modalità di ricezione ancora più comoda.
e) Continuità. Dal momento che l’utente può decidere liberamente quando collegarsi a Internet,
l’accesso alle informazioni e alle notizie può essere fatto in modo libero e comodo senza dovere
aspettare l’uscita di giornali o l’orario prefissato delle trasmissioni radio-televisive.
Secondo quanto mostrato dai risultati di recenti indagini, in Cina la percentuale degli utenti che si
collega alla rete da casa propria costituisce il 66.1% del totale degli utenti. La percentuale degli
utenti che paga autonomamente i costi della connessione a Internet supera il 70%. Queste cifre dimostrano come
Internet non sia più soltanto uno strumento per l’ufficio o per la ricerca
scientifica, come era ai tempi della sua introduzione in Cina, ma sia diventato un parte importante della vita quotidiana delle masse. Tra gli utenti Internet, più del 90% ha indicato come scopo principale
della navigazione l’accesso a informazioni e notizie. I risultati di un’indagine condotta verso la fine
del 2001 sugli abitanti di Pechino dall’Istituto di Ricerche sulla Psicologia Sociale mostra come nello svolgimento di un questionario sui 7
grandi eventi dell’anno, gli utenti Internet avessero in media risultati del 20% più alti rispetto agli altri. Ma l’influenza delle notizie diffuse su Internet non è limitata alla vita personale degli utenti. Nelle famiglie
degli utenti su cui è stata condotta questa inchiesta, l’81.6% ha dichiarato di essere al corrente delle notizie diffuse in rete tramite l’utente
Internet.
Nella società moderna, l’influenza dei mezzi di comunicazione sullo sviluppo sociale, sulle opinioni e sui
comportamenti è enorme, al punto da farli definire come “il quarto potere”; lnternet, che presenta dei
vantaggi incomparabili rispetto ai mezzi di comunicazione tradizionali, ha fornito un potente supporto
tecnico al diritto all’informazione dei cittadini cinesi.
2) Offerta di un nuovo spazio di partecipazione alla vita politica e sociale dei cittadini cinesi.
L’allargamento al diritto all’informazione e la crescita della coscienza democratica che ne è conseguita
hanno inevitabilmente portato a un ampliamento della partecipazione dei cittadini alla
vita politica e sociale. Nonostante la Costituzione garantisca ai cittadini il diritto alla
partecipazione alla vita politica dello Stato, la messa in pratica di tale diritto necessita non solo di
garanzie da parte delle istituzioni, ma anche del supporto di una sicura strategia tecnica. Internet, con la caratteristica dell’interattività,
fornisce ai cittadini uno spazio per la partecipazione e da loro non solo il diritto di “sapere”, ma anche
un’occasione di “parlare”: per esempio, nel sito Web del Quotidiano del Popolo
(www.peopledaily.com.cn), in calce ad ogni notizia c’è lo spazio “La parola agli utenti”; oltre a questo,
nella pagina “Opinioni” ci sono tre spazi per le discussioni degli utenti: “Dicono gli utenti”, “In primo
piano”, “Parole in libertà”. In particolare, nel “Forum per il
rafforzamento dello Stato” organizzato dal sito, sono attualmente registrati 80000 utenti, di cui 10000 inviano quotidianamente dei messaggi; il
numero più alto di messaggi registrati in un thread è di 20000. Negli ultimi anni i primi quattro tra gli
argomenti più frequentemente trattati in questo forum sono stati: le relazioni tra Cina e Stati Uniti, la
questione Taiwan, il problema della democrazia, il problema della corruzione.
La Sina.com
(www.sina.com.cn) in calce ad ogni notizia riporta tre link: “Commenti”, “Forum sui fatti del giorno” “Notizie raccomandate”; il 31 luglio 2001, dopo la
rivelazione della notizia del grave incidente della miniera Nandan nel Guangxi2 , nell’ arco di sei mesi più di 1300
utenti postarono messaggi. La Eastday (www.eastday.com) riporta sotto a ogni notizia il comando “Lascia un messaggio” che riporta immediatamente alle “Discussioni più seguite”, in cui gli utenti
possono liberamente lasciare dei messaggi. Attualmente in tutte le grandi pagine web cinesi non solo
sono stati costituiti dei forum di discussione sulle notizie più importanti in Cina e all’estero ; sono inoltre
stati aperti per gli utenti degli spazi che rispecchiano problemi inerenti al loro benessere personale. Spazi come questi sono la tre rubriche speciali la “Voce della gente”
della Enorth (www.enorth.com.cn) “Le voci della gente” e “L’espresso dell’Est” della Eastday: la prime due sono dedicate alle denunce dei
lettori, mentre la terza si occupa delle inchieste dei giornalisti della Eastday sulle denunce dei lettori. Il
24 marzo 2001, sul “Forum per il rafforzamento dello Stato” un utente (il cui pseudonimo era “L’uomo del
villaggio Chengshan”) con un posting dal titolo “Ferrovie: cosa succede veramente?” ha denunciato gli
irragionevoli abusi verbali ricevuti alla biglietteria della stazione ferroviaria di Chongqing, dichiarando di
voler continuare ininterrottamente a inviare il messaggio finchè non fosse stato letto dal Direttore
delle Ferrovie. La Ripartizione delle Ferrovie ha rapidamente disposto un’inchiesta e la stazione ferroviaria di
Chongqing ha espressamente inviato un suo delegato fino nel Fujian (un viaggio estremamente lungo)
per presentare le proprie scuse all’”uomo del villaggio Chengshan”. Zou Jiajian di Shenzhen, attravero il sito “Jingzhou 315” ha lanciato un appello per la difesa del diritto
di proprietà, suscitando l’interesse e la simpatia della società. Da qualche anno, nel periodo tra
le due Assemblee, diversi membri dell’Assemblea nazionale del popolo e della Conferenza Politica
Consultiva hanno comunicato con le masse attraverso la rete, informandosi e raccogliendo i uggerimenti e le opinioni della popolazione. Importanti problemi di pubblico interesse come le iforme politiche, l’imparzialità nell’amministrazione della
giustizia, l’ingresso della Cina nel sistema globale, gli oneri dei contadini, la riorganizzazione delle
telecomunicazioni,la politica della borsa valori, la riforma della sanità, fino al problema dei candidati
indipendenti, il “caso Liu Yong3 ”, “Il caso della BMW pirata4 ” e l’”Affare Sun Zhigang5 " sono diventati
argomenti di primo piano sulla rete, con pareri espressi attraverso decine di migliaia di messaggi. Inoltre,
gli utenti possono entrare liberamente nei BBS (Bullettin Board Systems) in rete, il cui numero è
difficilmente calcolabile, nei forum di discussione liberi, negli spazi per i commenti, nelle chat room, negli
spazi per critiche e recensioni, nelle mailbox di istituzioni governative. E se dovessero sorgere motivi di
preoccupazione, si può sempre mantenere l’anonimato o ricorrere a uno pseudonimo per ubblicare
opinioni, scambiarsi pareri, offrire dei consigli e costituire in tal modo un comune atrimonio di
conoscenze.
Il sociologo tedesco Jurgen Habermas nella sua opera Trasformazione strutturale delle
sfere pubbliche (Strukturwandel der Oeffentlichkeit) sottolinea come una delle condizioni base di un
governo democratico debba essere la necessaria presenza di “spazi dove i cittadini discutono
liberamente degli affari pubblici e dove possono partecipare alle attività politiche” ovvero le “sfere
pubbliche” 6 . La caratteristica principale delle sfere pubbliche è che vi può partecipare il maggior
numero possibile di persone, che ogni parere viene valutato allo stesso modo e vi può essere
liberamente espresso. Esse fanno sì che “i fatti pubblici possano essere soggetti a una supervisione
popolare caratterizzata da una coscienza critica” e “hanno la funzione
di regolare le politiche nazionali e sociali”. Una sfera pubblica ideale dovrebbe essere
indipendente dal governo e dal mercato, dovrebbe avere una raccolta di informazioni completa e
obiettiva, un sistema di credito garantito e poter offrire alla popolazione degli spazi pubblici e aperti per
poter comunicare e discutere in modo libero e paritario. Ma nell’epoca moderna, vista
’unilateralità dei mezzi di comunicazione, il monopolio da parte dei leader dell’opinione e la mancanza di un meccanismo di interattività, la limitata portata ed i contenuti delle loro
comunicazioni fanno sì che le sfere pubbliche non possano contribuire in pieno allo sviluppo della
società urbana e di un governo equilibrato. Al contrario, lo spazio telematico fornito da Internet
presenta una grande apertura, un potente livello di interattività, informazioni in abbondanza, comodità
nello spoglio dei materiali, assenza di limitazioni per quanto riguarda lo spazio, la locazione geografica e il
tempo; e oltre all’attrezzatura per l’accesso alla rete e semplici competenze sul suo utilizzo non
presenta limitazioni, ottemperando così alle caratteristiche necessarie per una sfera pubblica ideale.
La Cina ha avuto da sempre una tradizione politica all’insegna del controllo sociale e del detto “Meglio
chiuder la bocca alla gente che chiuder le frontiere”; i canali della libera espressione popolare sono
sempre stati estremamente ridotti, ma il rapido sviluppo di Internet ha fornito alla popolazione uno
spazio per esprimersi liberamente e conformarsi al punto di vista delle masse, facendo sì che il diritto di
parola ritornasse dai tradizionali mezzi di comunicazione alle masse, suscitando quindi forti pressioni da
parte dell’opinione pubblica e dando un impulso allo sviluppo del processo di democratizzazione in Cina. Essendo la democrazia una idea, la messa in pratica sarà tanto più importante. I cittadini cinesi,
attraverso la comprensione e la partecipazione alla politica e alla vita sociale della nazione, stanno
progressivamente accrescendo la propria coscienza democratica; dall’interesse e dalla partecipazione
alla gestione e alle politiche governative concernenti l’interesse del singolo ci si è allargati fino a quelle
concernenti il pubblico interesse, costituendo in tal modo una potente forza motrice per il processo di
democratizzazione cinese.
3) Promozione di uno stimolo alle riforme politiche.
Considerata l’esigenza di un ulteriore adattamento
agli sviluppi economici e sociali, dal 1999 il governo cinese ha iniziato l’attuazione dell’imponente
progetto “Governo in rete”; dal dicembre 2003 gli utenti registrati nel dominio gov.cn sono arrivati a 11764, 2436 in più rispetto a sei mesi prima, con un tasso di crescita del 26.1%, 36 volte di più rispetto
ai 323 del 1997. Attualmente tutti i livelli del governo, da quelli centrali a quelli periferici, tendono alla
costruzione di un governo telematico. Ad esempio, la municipalità di Pechino ha avviato la costruzione di una stazione di pubblica informazione
nella capitale (CPIP), i cui più importanti contenuti sono:
a) Governo telematico (E-government);
b) Business telematico (E-commerce);
c) Rete informatica per la scienza e l’educazione;
d) Rete di informazione sulla sicurezza del lavoro e sociale e sui servizi per la comunità;
e) Cyber – Beijing.
D’altro canto nel caso di Shenzhen, una città e una rete informatica
governativa locale progettate e ultimate nell’arco di 5 anni, la rete serve per accrescere il livello di perfezionamento e
potenziare la funzionalità nei servizi, con lo scopo di permettere ai cittadini di sbrigare il 40% delle pratiche statali via
Internet. Attualmente, i principali contenuti del Governo cinese in rete sono:
a) La messa in rete delle funzioni del governo, ossia la pubblicazione su Internet delle funzioni dei
vari dipartimenti governativi, delle loro competenze, le strutture delle organizzazioni, delle procedure delle
pratiche, delle leggi e regolamenti.
b) La messa in rete di informazioni, ossia la pubblicazione su Internet di materiale informativo,
files e dati sui dipartimenti governativi. Attualmente l’ufficio preposto a questo compito sta
preparando la bozza della “Normativa sulla divulgazione di materiale informativo sul governo”.
c) Il governo in rete, ossia il rendere pubbliche, tramite Internet, tutte le attività dei dipartimenti
governativi – in tal modo si farebbe di Internet un canale di divulgazione degli affari di governo.
d) La messa in rete delle pratiche burocratiche, ossia l’informatizzazione di certificati e documenti
ufficiali attraverso la costituzione di un centro informatico documenti - in questo modo
crescerebbe la percentuale delle pratiche burocratiche sbrigate.
La riforma del sistema amministrativo, a confronto con quella del sistema economico, sta
affrontando una fase di ristagno, dal momento che il governo, in alcuni casi, si serve ancora dei moduli e dei sistemi amministrativi tipici del periodo dell’economia pianificata, con dei meccanismi enormi, andamenti
lentissimi e mancanza di chiarezza nelle responsabilità. In alcuni dipartimenti ancora sussiste il trend
burocratico del “Le porte non si aprono, i documenti non si leggono e le pratiche non si sbrigano” e degli
abusi dovuti alla “dipartimentizzazione del potere statale, l’individualizzazione del potere di dipartimento e la commercializzazione del potere individuale”. La trasparenza e la precisione sono i prerequisiti della correttezza e dell’imparzialità; l’ingresso del governo in Internet ha indubbiamente messo, a un certo livello, il governo sotto il controllo della popolazione, e ha richiesto che esso seguisse l’influsso delle
tendenze alla tecnologizzazione, alla legalizzazione e alla democratizzazione e che esso facesse il
possibile per attuare la razionalizzazione delle strutture, la definizione delle funzioni, la chiarezza dei
regolamenti, la semplicità nelle procedure. In questo modo si può enormemente innalzare il livello di
perfezionamento dello stato, eliminare gli intrighi dietro le quinte, innalzare il livello di efficienza
dell’amministrazione, e ha avuto un enorme significato nel contenimento della corruzione,
nell’opposizione al burocratismo e nella promozione del processo di democratizzazione.
3. Problemi e prospettive
1) Il problema dell’esiguità della portata di Internet e della disomogeneità della distribuzione
geografica.
Nonostante lo straordinario sviluppo di Internet negli ultimi anni, le dimensioni della rete, la velocità di
trasmissione, le informazioni e i servizi offerti sono ancora lontani dall’essere adeguati alle richieste dello
sviluppo economico e sociale. Oltre a questo, se esaminiamo la situazione dal punto di vista della
distribuzione geografica, vedremo che questa è estremamente disomogenea – la concentrazione
maggiore è nelle città principali e nelle zone economicamente sviluppate della costa.
Secondo le statistiche sulla distribuzione territoriale fatte dalla CN nella Cina del Nord la
percentuale di diffusione di Internet è del 29.4%, nella parte orientale è del 29.6%, nella parte
meridionale è del 19.4%, nella parte nord-orientale del 5%, nella parte sud-occidentale del 4.9%, nella
parte nord-occidentale del 2.7%; solo a Pechino la percentuale è del 24.9%, mentre nel Qinghai è appena
dello 0.1%. E’ quindi evidente che la rapidità dello sviluppo di Internet è direttamente
proporzionale a quella dello sviluppo economico e che è necessario ancora del tempo perché
Internet si diffonda in Cina.
2) Esiguità della percentuale di utenti Internet rispetto al totale della popolazione.
A causa delle limitazioni costituite dalle condizioni economiche, i personal computer non sono ancora
diffusi in Cina; le famiglie che possiedono un computer in Cina sono solo una piccola percentuale.
Sebbene attualmente il numero di utenti Internet sia quasi arrivato a 80.000.000, tale cifra costituisce
appena il 6.2% della popolazione cinese (che conta 1.300.000.000 di persone). Oltrealle condizioni
economiche, un altro fattore gravemente limitanteper la diffusione di Internet in Cina è l’istruzione. In
Cina ci sono 800 milioni di contadini con un basso livello di istruzione; gli oltre 100 milioni di analfabeti si
concentrano per lo più nelle campagne remote e nelle regioni povere. Secondo una recente indagine del
China Internet Network Information Center, tra tutti i fattori che influenzano l’accesso della popolazione
a Internet, la non conoscenza del computer e/o di Internet costituisce il 37.7%; il ritenere Internet
inutile o non necessario costituisce il 14.8%; la mancanza di attrezzature per accedere a Internet il
21.3%. L’inadeguatezza dell’istruzione nazionale di base, l’arretratezza delle condizioni economiche sono
dei seri problemi per la diffusione dei personal computer e di Internet.
3) Problemi derivanti dal sistema governativo, dai modelli di tipo amministrativo e dalla qualità dei
dipendenti statali.
Lo sviluppo dell’economia di mercato richiede da parte del governo una trasformazione dai tradizionali
modelli di tipo amministrativo a modelli di erogazione di servizi; tutto ciò che concerne
l’economia nazionale e il benessere della popolazione, e specialmente le misure politiche inerenti
al benessere particolare della gente comune, deve avvenire attraverso il coinvolgimento e
l’ampia discussione delle masse, e specialmente dei destinatari di tali vantaggi. Ma, a causa del modello
prettamente amministrativo formatosi in tanti anni di sistema basato sull’economia pianificata,
sussiste ancora il problema detto “Path dependence” [in ingl. nel testo]: essendo ancora l’80% delle fonti d’informazione
sulla società in mano al governo, più di 3000 database, il grado di apertura di tale materiale al pubblico
è ancora ben lontano dal soddisfare le richieste della società. Ci sono ancora dei casi isolati di funzionari
che ritengono di essere non i “servitori del popolo” bensì i padroni, che usano tuttora il proprio potere
come strumento per ottenere vantaggi personali e quindi non sono disposti a rendere trasparenti le
procedure. Inoltre, attualmente ancora il 43.3% dei 5.600.000 funzionari cinesi non ha frequentato
università o istituti universitari; pertanto il livello di istruzione di una considerevole parte dei funzionari,
in particolare di quelli delle strutture governative di base, è piuttosto basso. Questi funzionari quindi
difficilmente si potranno adattare alle esigenze di un governo telematico in un breve arco di tempo.
Tutti i fattori elencati sopra costituiscono un’ostruzione al processo di ingresso in Internet del governo
cinese, e causano il rallentamento di questo processo; in alcuni luoghi esso è divenuto una pura
formalità, riducendosi alla creazione di una sola pagina Web, dal contenuti obsoleti e
monofunzionale. Recenti statistiche mostrano come nei siti Web del governo cinese, la
percentuale dei servizi offerti sia la seguente: la presentazione di funzioni e incarichi costituisce l’87%,
i comunicati del governo, le leggi e i regolamenti il 79.2%, le notizie sul governo il 77.6%, le informazioni sulle professioni e le informazioni
territoriali il 76%, le indicazioni sulle pratiche il 67.7%, i dati statistici il 21.9%, gli spazi per informazioni
o per sottoporre delle richieste il 5.7%, l’amministrazione statale (come le spiegazioni ufficiali in rete) lo
0.2%. Un’indagine rivolta agli utenti Internet rivela come il 12.7% non ha mai sentito parlare
dell’amministrazione statale in rete, il 36.5% ne ha sentito parlare, ma non sa di cosa si tratta, il 35.8%
ne sa poco, il 15% sa bene di cosa si tratti, mentre solo il 2.0% ha usufruito dei suoi servizi, limitandosi
essenzialmente a navigare nelle pagine di informazione. Secondo l’ONU e l’American Society for Public
Administration (ASPA) le 5 fasi di sviluppo dell’amministrazione statale in rete sarebbero:
a) Fase costitutiva (Emerging Web Presence [in ingl. nel testo]). Si verifica quando un paese ha una
quantità limitata di pagine Web sul governo, pagine che possono fornire soltanto alcune informazioni a carattere statico.
b) Fase di perfezionamento (Enhanced Web Presence [in ingl. nel testo]). Si verifica quando la
quantità di pagine Web cresce ininterrottamente e possono essere fornite informazione a carattere
maggiormente dinamico.
c) Fase di interattività (o Interactive Web Presence [in ingl. nel testo]). Si verifica quando le pagine
Web della pubblica amministrazione offrono solo in parte delle funzioni interattive, come moduli da
scaricare, richieste da presentare in rete ecc. d) Fase di transazione (o Transactional Web Presence [in
ingl. nel testo]). I cittadini possono, a seconda del bisogno, sbrigare comodamente sulla pagina Web del
governo delle pratiche ad esso inerenti, come pagare le tasse o fare altri tipi di versamenti.
e) Fase di presenza pienamente integrata (o Fully Integrated Web Presence [in ingl. nel testo]). Si
integrano in un unico sistema tuttii servizi governativi presenti in rete; gli utenti, tramite il sistema
del “portale unico” (One-Stop-Shop Portal [in ingl. nel testo]), possono sbrigare tutte le pratiche
statali.
In base a questi standard, il processo di ingresso in Internet del governo cinese sta tuttora
attraversando la fase di formazione e sviluppo; c’è ancora molto lavoro e molta strada da fare prima di
realizzare un governo telematico nel vero senso della parola e ottenere la trasparenza
e la perfezione nell’attuazione della pubblica autorità.
Inoltre, una ragionata partecipazione alla rete richiede anche l’appoggio e il sostegno dei cittadini
più consapevoli, e dotati del senso della cosa pubblica; l’economia di mercato ha risvegliato nei
cittadini la coscienza della salvaguardia dei propri diritti e la consapevolezza della propria partecipazione. Tuttavia
in un governo democratico ideale dovrebbe esserci “una partecipazione ordinata all’amministrazione degli
affari di stato da parte dei cittadini”. La democrazia telematica, mentre si fa portatrice di un’importante
funzione di critica indipendente nei confronti della sfera pubblica, deve anche saper prevenire il dibattito
rispetto ad alcuni temi, dal momento che “la turbolenza del sentimento popolare” soffoca le analisi
razionali, fino alla formazione della cosiddetta “dittatura della maggioranza”.
Nonostante sussistano ancora problemi di vario genere riguardo alla promozione del processo
di democratizzazione da parte di Internet, si può essere tuttavia ottimisti sulle sue prospettive di sviluppo.
In primo luogo, in seguito all’ininterrotta crescita dell’economia cinese e alla crescente forza della
globalizzazione dell’informazione, e in particolare a seguito delle pressioni dovute all’accesa concorrenza
che ci si è trovati a fronteggiare dopo l’ingresso della Cina nel WTO, si può
affermare senza dubbio che nell’arco di qualche anno Internet si diffonderà in Cina a velocità ancora
maggiore.
In secondo luogo, in base all’età, al grado di istruzione e alla professione degli utenti di Internet in
Cina, si può osservare che attualmente, tra gli utenti Internet cinesi la percentuale di quelli in età
tra i 18 e i 24 anni costituisce il 34.1%, quella tra i 24 e i 30 anni il 17.2%, e quella tra i 31 e i 35 il
12.1%, quella degli utenti tra i 36 e i 40 il 7.6%, e infine tra i 41 e i 50 il 6.4%; quelli con
un’istruzione al di sopra della scuola superiore costituiscono l’86.5%; per quanto riguarda la professione, sono distribuiti
principalmente negli organi di partito, nei settori della ricerca scientifica e dell’educazione, nell’editoria e
nell’informazione, nelle imprese industriali e commerciali e così via. E’ evidente che i giovani e le persone
di età intermedia che dispongono di notevoli risorse sociali e hanno un livello culturale piuttosto alto
costituiscono il corpo principale degli utenti Internet. Il loro modo di pensare ed il loro comportamento
hanno un significato estremamente importante nella promozione del processo di democratizzazione in Cina.
Nel novembre del 2001 l’Istituto di Ricerche sulla Psicologia Sociale di Pechino ha condotto un’indagine
nel territorio della municipalità della capitale, dal tema “Internet e atteggiamento verso
la politica” (www.mingyi.org.cn). Svolgendo un’analisi comparativa sui dati risultati dalla ricerca,
si possono evidenziare alcune caratteristiche.
1) Gli utenti Internet sono meno soddisfatti dei pubblici poteri rispetto a coloro che non navigano
in rete.
Per esempio, all’affermazione “In questo momento la gente gode pienamente di tutti i diritti civili”
hanno così risposto (si veda la tabella 2 ).
All’affermazione “In questo momento i rappresentanti del popolo possono veramente farsi portavoce degli interessi della gente” hanno così risposto (si veda la
tabella 3 ).
“I funzionari di governo sono sinceramente al servizio della gente” (si veda la
tabella 4 ).
2) Gli utenti Internet hanno una maggiore coscienza della partecipazione politica rispetto a coloro
che non navigano in rete.
All’affermazione “La politica è una cosa da funzionari, non ha niente a che vedere con la gente
comune” hanno così risposto (si veda la tabella 5 ).
“Se il partito e i funzionari amministrano bene lo stato, non c’è bisogno di partecipare molto” (si
veda la tabella 6 ).
4. Conclusioni
Una democrazia di tipo socialista è costituita da un sistema politico in cui il popolo è sovrano; essa
costituisce la forma di democrazia più elevata in tutta la storia umana fino ai giorni nostri. La
costruzione di una democrazia socialista di alto livello costituisce l’obiettivo di base della
costruzione del socialismo e uno dei suoi compiti fondamentali; per realizzare questo eccezionale obbiettivo è
necessaria la partecipazione politica della totalità delle masse popolari. A partire dall’apertura riformista,
il processo di democratizzazione in Cina e gli sviluppi politici hanno attraversato due diversi periodi; se si
afferma che è stato l’inizio dell’epoca di “riforme e apertura” ad avere dato il via allo sviluppo di una
politica democratica in Cina, allora è stato proprio in quel periodo che è sorto nelle masse uno slancio
politico proveniente da una partecipazione fatta di convinzione. Tuttavia, a partire dal 1990 sono state
le richieste dello sviluppo economico e sociale a diventare la principale forza motrice del processo di
democratizzazione in Cina. Il differenziarsi negli interessi da parte della società e i cambiamenti nella
tipologia degli interessi stessi hanno reso sempre più impellenti le aspettative sulle richieste e
l’espressione degli interessi da parte di diverse classi e gruppi, facendo sì che la forma principale di
partecipazione politica fosse quella di una partecipazione variamente distribuita. Qualsiasi sistema di
interessi, al momento di una mossa decisiva, richiede un equilibrio dinamico, e per questo viene
stimolato lo sviluppo di una politica democratica.
La costruzione di una civiltà politica socialista di alto livello e la realizzazione di una politica
socialista democratica costituiscono un enorme progetto strutturale, che concerne problematiche riguardanti la
politica, l’economia, la società, la cultura e via dicendo. Il rapidissimo sviluppo di
Internet in Cina, dal punto di vista tecnologico, ha fornito a masse di cittadini un modo per
realizzare il diritto alla democrazia attraverso la comprensione e la partecipazione alla vita politica e
sociale. Sebbene attualmente il canale da esso fornito sia ancora stretto, lo spazio messo a
disposizione limitato, tuttavia Internet, con le sue rosee prospettive e la sua potenzialità, sta ininterrottamente alzando il livello della
coscienza democratica dei cittadini cinesi e cambiando le vedute del pensiero cinese tradizionale, le strutture sociali e il sistema del pubblico potere.
Varrà la pena rilevare, a margine dell’articolo che qui pubblichiamo, che nello stesso periodo è comparso sul Journal of Contemporary China (2004, n.13, vol.40, pp.525- 540) un saggio, a firma di Tamara Renee Shie, intitolato “The Tangled Web: does the Internet offer promiseor peril for the Chinese Communist Party?”. L’occhio critico dell’autrice esamina, al di là della retorica politica del regime, le effettive possibilità che l’uso della rete può avere nel processo di democratizzazione
del paese, e quindi di messa in discussione del ruolo dirigente del PCC.
Rilevando che “i regimi autoritari come la Repubblica Popolare Cinese si basano sul controllo dell’informazione per sostenere il proprio monopolio”, l’autrice mette innanzitutto in evidenza il massiccio investimento che il governo cinese ha previsto nel campo della ICT (Information Communication Technology), per il prossimo futuro: sarebbero stati investiti ben 500 miliardi di dollari entro il 2005 per far marciare allo stesso passo “l’industrializzazione e l’informatizzazione”
(p.528) !
E’ vero che Internet fornisce all’individuo opportunità di accedere, inviare e creare informazione in una maniera diversa rispetto ad altri strumenti di comunicazione, perciò potrebbe costituire una sfida per l’autorità del PCC, secondo quella expectation of convergence in base alla quale, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90, si pensava che la modernizzazione sarebbe stata strettamente legata allo sviluppo del processo democratico. E’ invece opinione dell’A. che la nozione di Internet come gateway to freedom and democracy, pur se ancora radicata nelle menti di molti, “sia di fatto un’idea errata, perché in alcuni casi la ICT ha aiutato a mantenere l’autoritarismo al governo”.
Ed il suo saggio smonta puntualmente l’idea che l’introduzione di Internet in Cina porti
automaticamente alla democratizzazione. Al contrario, in questi anni il governo cinese, proprio
potenziando l’informatizzazione delle proprie strutture, viene anche rafforzando i propri strumenti di gestione e quindi di controllo del potere, razionalizzando e migliorando l’efficienza dei propri servizi interni, i siti e la quantità di notizie comunque autorizzate, e quindi anche i propri strumenti di censura.E tutto questo avviene anche grazie alla collaborazione internazionale:alcune società straniere (Cisco, Nortel) sono state coinvolte nella costruzione della Great Firewall of China, un sistema integrato per intercettare e bloccare virus, hacker, ma anche informazioni, siti e temi politically sensitive (p.534).
La maggiore diffusione di Internet può, invece, servire a perfezionare gli strumenti nelle mani
del PCC per migliorare la propria capacità di governo: ad esempio, i progetti messi in atto per l’informatizzazione dell’amministrazione centrale e locale e per la gestione delle imprese, riducendo la burocrazia e migliorando la trasparenza, possono diventare efficaci sistemi per costruire nuove reti di collaborazione, soprattutto tra il centro e le zone periferiche. Così, anche la
maggiore possibilità di accesso alle notizie, che in questi anni si va sempre più diffondendo - anche se sono solo il 3.87% i siti in lingua cinese, su una popolazione di utenti che oggi
rappresenta il secondo gruppo online - non è affatto detto che automaticamente costituisca una
pericolosa minaccia per il potere: la maggioranza degli utenti, infatti, sembra sempre più interessata alle diverse tematiche della vita quotidiana (email, chat, ricerche, intrattenimento, shopping, ecc.) che non all’agitazione politica per un cambio di regime.
Perciò l’idea che Internet automaticamente porti con sé la democrazia in un paese viene
dimostrata come erronea, poiché sono altri i fattori che vanno messi in gioco, oltre alla ICT, per operare non solo una riforma, ma una vera e propria trasformazione: “freedom of the press, political accountability, and a reduction of corruption”. Il cyberspazio potrà essere veicolo
privilegiato per rendere più rapido il cambiamento, una volta che questo venga messo in movimento.
E quindi, come l’A. conclude, “…for the time being, and probably for some time to come, the Internet may be more an asset than a liability for both China and the CCP”.
(Alessandra C. Lavagnino)
MONDO CINESE N. 121, OTTOBRE-DICEMBRE
2004