Da Zhengming, n. 7, Luglio 2004,
pp. 24-26: Dang Zhiguo, "Lishi
quanli he ziran quanli" (Diritti storici
e diritti naturali).
(Considerazioni sul saccheggio
delle risorse agrarie da parte della
cricca dei funzionari e degli
uomini d'affari)
Il terreno, in seguito allo sviluppo
della società, ha avuto
un aumento di valore; e questo
dovrebbe essere ripartito fra i
possessori originari (questo è un
loro diritto storico) e i membri di
tutta la società (questo è un loro
diritto naturale). Il governo non
dovrebbe agire in connivenza con
gli uomini d'affari e lottare contro
il popolo per il proprio profitto.
1. Depredare sotto veste legale
Il 4 maggio 2004, grazie ad una
telefonata, sono venuto a conoscenza
di una faccenda curiosa:
il governo di un certo luogo, abusando
della propria autorità, ha
"comprato" dalle mani dei contadini
alcune decine di migliaia
di mu di terra al prezzo di 500
yuan a mu, che ha poi "rivenduto"
ad alcuni developer [kaifashang,
calco dal termine inglese, indica i
rappresentanti di società immobiliari]
a 350.000 yuan per mu.
In questa compravendita il governo
locale ha guadagnato 699
volte; oppure, da un altro punto
di vista, i contadini hanno ottenuto
solo un settecentesimo del
valore della terra sul mercato.
E' evidente che si tratta non solo
di una forma di saccheggio, ma
di un saccheggio sotto veste "legale".
Nel 2003 avevo intitolato un mio
scritto "Terra, terra di tutto il mondo".
La terra è davvero tutto il
mondo, e il suo Creatore l'ha consegnata
all'uomo, il più intelligente
tra tutti gli esseri, per gestirla.
La terra quindi non appartiene ad
una persona o ad una minoranza
di persone, e neppure al governo
dei pubblici amministratori
della società, né tantomeno è
proprietà dell'intero genere umano,
il quale semplicemente funge
da suo amministratore.
Ma il genere umano, in quanto
amministratore della terra, come
può in modo efficiente gestirla?
L'esperienza di alcune migliaia di
anni di storia e quella di tutti i
paesi del mondo, senza alcuna eccezione, dimostrano che la formula
per gestire la terra è:
proprietà privata della terra +
macroregolamentazione attraverso
le entrate fiscali + protezione
ambientale = efficiente gestione
della terra.
Nella società agricola la terra è
la più importante risorsa sociale.
Il valore di utilizzo di un pezzo di
terra e quello di scambio vengono
stabiliti principalmente in base
al raccolto dei prodotti che essa
può fornire. Ma con lo sviluppo
dell'industria, del commercio, dei
trasporti, della cultura e dell'informazione,
le risorse sociali da
cui dipende il genere umano per
vivere sono grandemente aumentate
per tipologia e quantità. Ciò
ha fatto sì che il valore di mercato
della terra utilizzata in agricoltura
sia diminuito, mentre
quello della terra utilizzata per
l'industria e il commercio e per
gli alloggi nelle città sia salito alle
stelle. L'esempio di quei 500 yuan
per mu con cui è iniziato questo
articolo spiega quello che fa oggi
il governo: in base al valore del
terreno agricolo "compra" la terra
dalle mani dei contadini.
2. I diritti storici dei possessori
originari della terra
La terra è sempre la stessa, ma il
valore di mercato è aumentato da
500 e 350.000 yuan a mu. L'aumento
di 699 volte del valore della
terra non è dovuto né agli investimenti
dei contadini né ai successi
di gestione del governo, ma
è provocato dallo sviluppo dell'intera
società. Ora c'è da chiedersi,
a chi deve appartenere la parte
corrispondente all'aumento di
valore della terra?
Gli economisti che parlano in difesa
dei funzionari e dei developer
dicono: "La terra è proprietà dello
Stato, e tutti i profitti che ne
derivano devono appartenere allo
Stato e cioè al governo".
I modesti signori che amministrano
il paese ascoltano obbedienti,
pur ritenendo che nell'insegnamento
degli economisti ci sia sì
una certa ragione, ma che non
sia totale. La loro maggiore negligenza
è quella di ignorare gli
originari possessori della terra.
Ma quanti sono questi "originari
possessori"? Se consideriamo tutto
il mondo, sono 6 miliardi, se
consideriamo solo la Cina sono
un miliardo e 300 milioni. Dal
punto di vista dei nostri venerati
economisti, gli interessi di un miliardo
e 300 milioni di persone, o
addirittura di 6 miliardi, sono
naturalmente faccende da poco.
Ma per alcune centinaia di milioni
di "individui" che a parte la terra
non hanno nessun bene immobile e neppure depositi bancari
equivalenti, il fatto di essere
privati degli interessi che derivano
dalla terra non è affatto una
faccenda di poco conto.
Questi diritti sulla terra che derivano
dall'esserne gli "originari
possessori" sono i diritti storici.
Sono diritti che hanno preso forma
nel corso della storia, e solo
in base alla consuetudine storica
possono essere mantenuti o alienati.
Ma anche senza voler prendere
in considerazione il mantenimento
o l'alienazione di questi
interessi, si tratta comunque di
diritti di proprietà degli "originari
possessori di terra" e non si può
permettere che per mezzo di costrizione
o di inganno i diritti storici
di ogni singolo "individuo"
vengano trasformati in interessi
privilegiati di una minoranza di
banditi.
3. Proteggere i propri diritti per
mezzo della Costituzione
Per rendere più chiara la questione
farò allora riferimento ad un
articolo apparso sul "Quotidiano
della gioventù cinese" il 4 aprile
di quest'anno.
"La casa del sessantatreenne
Huang Zhenyun si erge tra i ruderi
di una demolizione. La mattina
del 1° aprile, quando gli incaricati
del trasferimento coatto
sono arrivati a casa sua, Huang
Zhenyun ha opposto loro resistenza,
brandendo il testo della Costituzione
per poter, almeno temporaneamente,
preservare dalla
distruzione questo edificio costruito
in epoca Qing. A quanto si
dice questo è il primo caso a Pechino
di opposizione al trasferimento
coatto dopo i recenti
emendamenti alla Costituzione".
Dal 2001 l'anziana coppia degli
Huang, potendo contare soltanto
su 290 yuan al mese, viene
considerata come appartenente
alla fascia di reddito più bassa, e
la somma di compensazione per
la demolizione coatta non è loro
assolutamente sufficiente per
comprare un nuovo appartamento.
In disaccordo con questo iniquo
'contratto di trasloco per demolizione',
essi si sono quindi rifiutati
di firmarlo. "Nel febbraio
scorso gli Huang hanno ricevuto
un'ordinanza dell'Ufficio risorse
della terra statale e gestione degli
alloggi del distretto di
Chongwen che li obbligava al
'trasloco in data stabilita', entro
il 29 marzo. Non avendo egli rispettato
l'ordinanza, il 29 marzo
ha ricevuto la 'notifica di trasferimento
coatto, causa demolizione
dell'immobile' a firma del governo
del popolo del distretto di
Chongwen, che annunciava che
alle ore 8 e mezza del 1° aprile
61
sarebbe stato effettuato il trasferimento
coatto".
Il 1° aprile dalle 5 e mezza del
mattino cinquanta/sessanta famiglie
dei dintorni, che ancora non
erano state trasferite, si sono raccolte
intorno alla casa di Huang.
Davanti alla porta, Huang aveva
esposto la bandiera cinese, e affisso
la frase, scritta a grandi caratteri,
tratta dalla Costituzione:
'lo Stato rispetta e garantisce i
diritti umani'. Con voce triste andava
cantando, nei toni del dialetto
di Pechino, 'piange la gente
che deve abbandonare le proprie
case, che andranno distrutte, le
proprie case che loro non possono
proteggere…', e lì intorno
piangevano tutti quelli che con lui
condividevano il medesimo destino
di trasferimento coatto.
"Quando, alle 8 e 30, una ventina
di persone in uniforme militare
sono arrivate sui blindati, sul
luogo si erano già radunate più
di cento persone che protestavano
formando un muro umano.
Dopo più di un'ora i poliziotti e
gli addetti alla demolizione non
hanno potuto far altro che andarsene".
4. La cricca dei funzionari e uomini
d'affari si appropria dei
profitti
Huang Zhenyun ha ereditato la
sua casa dal padre, il diritto di
proprietà dell'abitazione e il diritto
di utilizzo del suolo sono appunto
i "diritti storici" di cui si è
parlato. Ma perché mai il governo
non esita a infangare la propria
radiosa immagine di 'servitore
della società' e preferisce fare
il lacchè dei developer? E' un
chiarissimo incitamento a privilegiare
gli interessi dei privati e non
certo quelli dello Stato o della
società. Perché i developer non
vanno a comprare la terra dove
costa meno, ad esempio non costruiscono
case nel deserto del
Gobi, e invece tirano fuori senza
batter ciglio grosse cifre di denaro
contando proprio sulle proprietà
immobiliari di gente come
Huang Zhenyun?
Il terreno a uso non agricolo costituisce,
nel territorio, un patrimonio
astratto che consente spazi
di profitto enormi. E' chiaro che
i furbissimi imprenditori non hanno
alcuna intenzione di andare
nel deserto del Gobi ma preferiscono
battagliare con Huang
Zhenyun per arrivare a mettere
le mani su questo patrimonio
astratto.
Riguardo l'abitazione di Huang,
il valore dell'area edificabile è stimato
a non oltre i 20 mila yuan,
ma ha un valore astratto ben diverso.
Poiché la casa è situata a
Pechino al margine del secondo anello, il valore di mercato al
metro quadro dell'immobile non
è inferiore a 15 mila yuan, quindi
oltre il 90% del prezzo è costituito
dal suo patrimonio astratto.
Calcolando come base 15 mila
yuan, per quel terreno edificabile
di 30 metri quadri dovrebbero
essere risarciti 450 mila yuan; se
si aggiunge poi l'area edificabile,
il totale non dovrebbe essere inferiore
ai 470 mila yuan. Ma i
developer, con il sostegno del governo,
gli offrono solo 120 mila
yuan, che equivalgono a un quarto
del valore sul mercato. Se il
governo non fosse coinvolto, e si
limitasse semplicemente a mantenere
il mercato nell'ordine delle
transazioni non forzate ed eque,
sono convinto che i developer sarebbero
disposti ad accettare
prezzi un po' più alti. Ma purtroppo
la brama di profitti dei funzionari
governativi e dei developer
è troppo accesa: divorati come
sono da un'indicibile ingordigia,
arrivano persino, nella loro
proterva intelligenza, a far vedere
come se quasi si degnassero
ad accettare una differenza di
prezzo che è come minimo di 350
mila yuan.
5. I diritti naturali di cui tutta
la società deve godere
Ma i 470 mila yuan che Huang
Zhenyun dovrebbe ottenere dai
developer non potrebbero essere
tutti suoi, perché lui dovrebbe tirarne
fuori una parte da versare
alla società. Questa parte dovrebbe
essere utilizzata, oltre che per
il ripristino del terreno nel rispetto
della protezione ambientale,
anche per la sicurezza sociale e il
benessere pubblico. Va
innanzitutto realizzata la funzione
di ripristino del terreno, e poi
quella del miglioramento
qualitativo delle condizioni di vita,
e comprende quindi i diritti naturali
di ogni essere umano. Parlando
di come viene strutturato il
valore, provenendo il valore della
terra innanzitutto dalla terra
stessa, anche il suo aumento deve
innanzi tutto essere utilizzato per
la terra stessa; vanno effettuate
opere di ripristino e di restauro
del territorio in caso di inquinamento
e di catastrofi, considerando
complessivamente il territorio
non solo in ambito nazionale ma
anche globale. L'enorme aumento
del valore della terra è conseguenza
dello sviluppo della società,
perciò una parte di questo
valore dovrebbe essere goduta in
comune dai membri dell'intera
società. Ciò che in questo caso si
realizza è il diritto naturale in
qualità di essere sociale. Lo sviluppo
della società deve possedere caratteristiche armoniose, non
bisogna far sì che anche un solo
individuo subisca danni a causa
dello sviluppo. Qualunque costo
per il progresso sociale deve e può
ottenere ricompensa dai benefici
che questo progresso reca. La brillante
idea di pensare che i costi
della crescita economica debbano
in parte ricadere, senza alcuna
compensazione, sulle spalle di
una parte dei cittadini è una crudele
invenzione, semplicemente
agghiacciante. I possessori della
terra dovrebbero essere i primi
interessati all'aumento del valore
della terra, che dovrebbe da loro
stessi - ad esempio i coltivatori dei
terreni agricoli, gli utilizzatori dei
immobili nei centri urbani - essere
completamente gestito attraverso
lo sfruttamento diretto o le
transazioni di mercato. I loro diritti
storici dovrebbero così ottenere
una completa compensazione.
6. Il governo dovrebbe lasciare
la gestione e occuparsi del
benessere pubblico
Ma allora, nel processo di sviluppo
armonioso della società e di
mercatizzazione (shichanghua), il
governo non ha più nulla da fare?
Non è affatto così. Compito del
governo è innanzi tutto quello di
abbandonare prima possibile il
metodo di una gestione
improntata alla ricerca del proprio
profitto diretto, e mettere fine
a ogni azione che sia in competizione
con il popolo per il profitto.
L'attuale collusione tra funzionari
e uomini d'affari sta conducendo
al totale collasso della pubblica
morale. Se la pubblica amministrazione
si dedica alla compravendita
dei terreni, chi si preoccuperà
allora di cose come riscuotere
le quote per la crescita
del valore della terra che dovrebbero
servire per il ripristino del
territorio, il miglioramento dell'assistenza
sociale e la promozione
del benessere pubblico, tutte faccende
che dovrebbero essere fatte
proprio dal governo? Il risultato
della cieca rincorsa ai profitti
provocherà, inevitabilmente, la
crescita della corruzione e una
enorme caduta d'immagine per
il governo.
'Immagine del governo': è
un'espressione oggi molto in
voga. A causare la perdita d'immagine
nulla è determinante
quanto dedicarsi alla compravendita,
anche se mimetizzata da
espressioni come 'gestione della
città' oppure 'gestione dei terreni':
nella sostanza si tratta di mettersi
in competizione con il popolo
per il profitto. La conseguenza
sarà solamente quella di far subire
all'immagine del governo
danni sempre più gravi fino a perdere
totalmente la faccia davanti
alla gente comune.
E questo non riguarda solo la terra,
questa risorsa tangibile, ma
vale anche per l'industria, il commercio,
i trasporti, il sapere, l'informazione
ecc. Il fatto che tali
risorse siano di proprietà degli
individui fa sì che l'utilizzo autonomo
e libero da parte di questi
sviluppi rendimenti migliori. La
proprietà pubblica, attraverso la
riscossione delle imposte da utilizzare
per la sicurezza sociale e
il miglioramento del benessere
pubblico, fa sì che la società possa
avere uno sviluppo armonioso.
Quando il tenore economico
di una società è ormai andato oltre
il provvedere alla sussistenza,
l'accordo dei valori deve andare
ben oltre quello del solo sviluppo.
Lo sviluppo è solo un mezzo,
lo scopo è l'armonia tra intera
società e il benessere del singolo
individuo. Ma quando l'armonia
che deve essere lo scopo della società
viene danneggiata, lo sviluppo
che funge da mezzo viene
inevitabilmente ad essere impoverito.
Per realizzare il benessere
armonioso della società il ruolo
del governo è importante, anzi
insostituibile. Il governo non può
assolutamente abbassarsi al livello
di un singolo o di un'impresa, così
come questi non possono prendere
il posto del governo. L'idea
che questo articolo vuole sottolineare
è la seguente: il sistema
della proprietà pubblica e quello
della proprietà privata sono in
relazione. Il punto cruciale sta
nell'avere ben chiaro il grado di
tale relazione, in modo che
ognuna rispetti il proprio ruolo e
svolga il proprio compito. Ciò che
ora è necessario mettere in moto
è semplicemente il meccanismo di
graduale ritiro del governo. Il ritiro
del governo dalla gestione
sarà utile poiché arriverà a coinvolgere
gli individui di quasi tutta
la società, dai developer ai compratori
di immobili, ma riguarderà
anche la tranquillità dei funzionari
e l'immagine presente e
futura del governo. E' del tutto
inutile procrastinare i tempi di
questa operazione!
MONDO CINESE N. 120, LUGLIO-SETTEMBRE
2004