Golfing Beijing
La ragione per cui uno sport viene definito popolare risiede principalmente
nel fatto che, per praticarlo, esso non richiede accessori
sofisticati e aree di gioco rigidamente definite. Una delle ragioni
per cui il calcio è talmente diffuso e amato nel mondo è proprio questa:
un pallone, una strada e un pugno di amici sono sufficienti a
garantire ore ed ore di divertimento spensierato e virtualmente alla
portata di tutti. Proseguendo nel ragionamento, all’estremo opposto di
uno sport popolare c’è quello elitario, ossia lo sport che richiede al
contrario accessori sofisticati - ergo costosi - e un’area di gioco rigidamente
definita. Considerate le sue raffinate caratteristiche, uno sport
che può a pieno titolo essere annoverato in quest’ultima categoria è
senza dubbio il golf. Per cimentarsi propriamente in questa disciplina
c’è prima di tutto bisogno di un set di mazze, di uno specifico borsone
che le contenga, di una serie di palline, di un campo da golf e di un
adeguato conto in banca in grado di finanziarie tutto ciò.
Ebbene, di recente, passeggiando in alcune zone di Pechino sembra
proprio che il golf sia diventato più popolare in questa città di quanto
si possa comunemente immaginare.
Negli ultimi sei mesi una pletora di negozietti che vendono attrezzature
per golfisti ha aperto le porte al pubblico. Tuttavia, quello che lascia
perplessi è la scelta strategica di piazzare alcuni fra questi esercizi
commerciali all’interno di altri negozi che poco hanno a che spartire
col golf. Fino ad ora ne ho notati almeno due all’interno di altrettante
tabaccherie, come a dire: “Mi dia un pacchetto di Shuang Xi per cortesia.
E già che son qui mi dia anche un set completo di mazze da golf e
un borsone. E un cappello, e una scatola di palline, e un paio di scarpe
chiodate. E un accendino. Quant’è? Seimila yuan? Ecco qua, grazie e
arrivederci”.
Un paio di settimane fa mi sono recato presso un fioraio in una zona
centrale della città. Dopo essere entrato mi son visto sfrecciare davanti
agli occhi una barra metallica seguita da un sonoro quanto terrificante
spostamento d’aria. Un signore era intento a provare il suo ‘swing’
dentro al negozio che, tra rose, orchidee, garofani e narcisi aveva in
bella mostra un’invidiabile collezione di mazze da golf dalle marche altisonanti. Ormai di negozi di questo tipo ce ne sono in giro dozzine,
alcuni fra questi situati anche in zone della città non particolarmente
benestanti.
Stando alla proliferazione di tali rivendite, si potrebbe legittimamente
concludere che il golf stia entrando in una fase di sviluppo e popolarità
senza precedenti in questa città.
Qualche dato può aiutarci a inquadrare meglio questo fenomeno.
A Pechino e dintorni esistono attualmente ventuno campi da golf, una
miriade di ‘driving range’ (spazi dove allenarsi al tiro), e tre scuole di
golf ufficialmente riconosciute. Diventare soci dell’esclusivissimo Beijing
Pine Valley International Golf Club, costa 90mila Euro. Per tasche meno
fornite si può divenire socio a vita del Beijing Orient Tianxing Huapu
Country Club per la modica somma di 25mila Euro più settemila per
l’iscrizione annuale. Ma anche chi non è socio di questi club più o
meno esclusivi può cimentarsi sulla maggior parte dei campi a disposizione,
anche se le tariffe non possono di certo definirsi popolari. Si va
dai 90 Euro a partita del Beijing Country Golf Club ai 110 del Beijing
Jingdu. Quest’ultimo si fa notare per due ragioni: l’impressionante
varietà di servizi offerti (palestra, clubhouse, campi da tennis, hotel,
negozi e piscina) e la singolare modalità di adesione al club. Per diventare
soci bisogna infatti acquistare uno degli appartamenti situati a
ridosso del campo da golf e i cui prezzi variano tra i 40 e i 60mila Euro:
un perfetto pied’ a terre per i patiti del golf.
Sulla base di questi esempi - comuni per’altro a molte altre metropoli
cinesi - non è azzardato dire che, nella Cina urbana, la popolarità del
golf stia man mano assumendo le dimensioni raggiunte in Giappone e
a Taiwan.
Ma oltre all’aspetto sportivo, il golf offre anche una magnifica piattaforma
relazionale per intrecciare o consolidare rapporti d’affari. Le
lunghe passeggiate nel verde dei campi offrono a quanto pare la privacy
e la calma ideali per discutere di finanza e investimenti tra affluenti
CEO. Per una schiera nutrita di uomini d’affari cinesi il golf
inizia a rappresentare non solo un elemento atto a consolidare il proprio
status di persona privilegiata ma anche uno strumento importante
per avviare o chiudere con successo i propri affari.
“Se vado al ristorante o al karaoke coi miei clienti si finisce tutti immancabilmente
sbronzi e per stare a pezzi il giorno successivo - racconta
Hao Guang, un facoltoso uomo d’affari pechinese di mezza età -
Se si va a giocare a golf si respira dell’aria fresca, si passeggia, si gioca
e, dopo la partita, al massimo ci si prende una birra al clubhouse. E
anche se ogni tanto perdo le staffe quando gioco male, il golf è senza
dubbio un modo più civile e salutare di zuo shengyi (fare affari)”.
MONDO CINESE N. 119, APRILE-GIUGNO
2004