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DOCUMENTI

I partiti democratici fanno sentire la propria voce

Traduzione dal cinese di Clara Bulfoni

Il ruolo che le formazioni politiche identificate dalla stampa cinese come "partiti democratici" rivestono nella Cina di oggi costituisce un interessante spunto per verificare se, come e quanto la nuova leadership al potere sia intenzionata davvero a intavolare un dialogo efficace e non soltanto di facciata con le forze "non comuniste". Se infatti la supremazia del partito comunista non deve in alcun modo essere messa in discussione, è comunque nell'apertura di un dialogo efficace con altre forze ufficialmente riconosciute come "democratiche" che la nuova dirigenza testa la propria reale capacità di innovazione. È pur vero che nell'accezione comune, gli otto partiti che la pubblicistica di propaganda definisce ancora oggi sbrigativamente e grossolanamente come "non comunista", e con l'appellativo di "accessori" (letteralmente il termine cinese è hua ping "vaso da fiori") contano davvero ben poco, ma sarà comunque proprio sul terreno di un dialogo che, possibilmente in un futuro prossimo, dovrà giocarsi, anche nei confronti dell'opinione pubblica internazionale, la credibilità democratica del sistema politico cinese. In questo senso ci è sembrato interessante il proporre ai nostri lettori la traduzione di un articolo, comparso lo scorso dicembre sulla rivista mensile di Hong Kong Zhengming, notoriamente molto attenta e sensibile alle problematiche riguardanti la riforma del sistema politico (A.L.)

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Luo Bing, "I partiti democratici fanno sentire la propria voce: le richieste di riforme presentate al Partito Comunista Cinese", Zhengming, n. 12 (314), dicembre 2003, pp. 9-12.

Dopo la terza sessione plenaria [del XVI Comitato Centrale del PCC] gli otto partiti democratici1 hanno fatto pervenire al comitato centrale del PCC dieci proposte, intitolate "II futuro della Cina si fonda su un governo costituzionale". È questa la prima volta che, dopo aver avuto per più di 50 anni un ruolo di "accessori" nella politica, essi hanno presentato al PCC un documento programmatico congiunto, che contiene evidenti richieste politiche di indipendenza.

I partiti democratici rompendo la resistenza fanno sentire la propria voce

Fin dalla vigilia del XVI Congresso del PCC lo scorso anno [2002], i partiti democratici avevano cominciato a discutere e avevano preparato un documento di proposte da inviare all'ufficio politico del comitato centrale del PCC. Allora, a nome dei comitati centrali dell'Associazione per la Costruzione Nazionale democratica della Cina, del partito Zhigong e della Società Jiusan, era stato redatto un primo documento, che era stato poi inoltrato all'ex ministro per il Fronte Unito, Wang Zhaoguo. Il suo parere, però, era stato decisamente negativo: andavano innanzitutto tenute in maggiore considerazione le condizioni del paese e la situazione sociale generale; e bisognava riflettere sulla reazione negativa che si poteva produrre nei confronti dei partiti democratici stessi oltre che sulla opportunità e le modalità stesse di un tale documento.

Quest'anno dopo l'annuale sessione delle "due Assemblee" [Assemblea Nazionale del popolo e Conferenza politico consultiva], alla fine di aprile i comitati dei tre partiti (Associazione per la Costruzione Nazionale democratica della Cina, partito Zhigong e Società Jiusan) hanno redatto una nuova proposta preliminare di riforma politica e l'hanno consegnata a Jia Qinglin, membro permanente dell'Ufficio politico del comitato centrale del PCC e presidente della Conferenza Politica Consultiva. Ma anche Jia Qinglin aveva espresso una posizione contraria poiché riteneva che la proposta potesse esercitare una cattiva influenza, sviare dalla linea fondamentale del Partito, e innescare seri problemi. L'attuale riforma del sistema politico si basa infatti sul fatto che non vada assolutamente messa in discussione la supremazia del partito.

Dopo la terza sessione plenaria [del Comitato Centrale del PCC, novembre 2003], i partiti democratici hanno di nuovo consegnato, a firma congiunta, un nuovo documento di proposte sulla riforma del sistema politico a Hu Jintao, segretario generale del comitato centrale del PCC, e a tutto l'Ufficio politico del comitato centrale. E a metà novembre l'Ufficio, rappresentato da Wu Bangguo e Jia Qinglin, insieme con Wang Zhaoguo e Li Tieying, ha avuto un primo scambio di opinioni con i comitati centrali dei partiti democratici proprio per discutere di questo nuovo documento di proposte. II giorno successivo all'incontro cinque membri permanenti dell'Ufficio politico del comitato centrale del PCC - Hu Jintao, Wen Jiabao, Wu Bangguo, Zeng Qinghong e Jia Qingling si sono incontrati a Zhongnanhai e hanno organizzato un ricevimento in onore dei comitati centrali degli otto partiti democratici, di esponenti dell'Associazione dell'industria e del commercio e di altre personalità non facenti capo ad alcun partito, per un totale di più di venti persone.

II documento di proposte critica il fatto che il sistema vigente non è conforme alla Costituzione

II documento in questione è stato redatto da Cheng Siwei, membro del comitato centrale dell'Associazione per la Costruzione Nazionale Democratica della Cina, da Jiang Zhenghua del comitato centrale del Partito Democratico dei Contadini e degli Operai cinesi, e da altri. Si intitola "II futuro della Cina si fonda su un governo costituzionale" e in sintesi afferma che poiché ci si trova ancora nella fase iniziale della costruzione di una società socialista dalle caratteristiche cinesi, bisogna mettere in piedi una struttura di governo costituzionale che risponda alle condizioni del paese e alle tendenze mondiali. II documento precisa che attualmente non essendo ancora chiaro come possa oggi definirsi l'attuale sistema sociale cinese, la politica sociale e la situazione economica non sono conformi al sistema sociale definito dalla Costituzione, e ciò produce una contraddizione fra l'orientamento politico e la pratica.

È questa la prima volta che i partiti democratici, da quando "svolgono attività politica e discutono degli affari del governo", utilizzano la Costituzione come arma, e portano avanti una lotta legittima nei confronti della dittatura monopartitica del PCC.

Va ricordato che i contenuti di questo documento di proposte erano già circolati tra le alte sfere dei partiti democratici e tra i centri stampa di primo livello del comitato centrale. II Dipartimento di Propaganda e il Dipartimento del Fronte Unito avevano già trasmesso ai livelli inferiori un avviso per cercare di mettere tutto a tacere, non far circolare ulteriormente il documento in modo da non porlo nemmeno in discussione, per evitare che, con il pretesto del documento, si potessero creare disordini, un clima di incertezza politica che poteva ritorcersi contro gli stessi partiti democratici, o si scomponesse l'unità interna al loro interno, e così via.

Ribadita la posizione di autorità suprema della Costituzione

Ecco, di seguito i dieci punti in cui si articola il documento:
1) Emendare la Costituzione, stabilire un governo costituzionale realizzabile, mettere in pratica un governo dello Stato in accordo con le leggi, ribadire che è la Costituzione l'autorità suprema del Paese, dell'amministrazione e dei partiti politici.
2) Ribadire che l'esercito è l'esercito nazionale ed è subordinato alla Costituzione, i suoi doveri, compiti e finalità sono: salvaguardare l'inviolabilità e l'unità del territorio nazionale, delle acque territoriali e degli spazi aerei; opporsi e resistere alle aggressioni e alle provocazioni esterne; e in base agli ordini ricevuti, partecipare al lavoro di salvataggio nelle calamità.
3) Modificare la attuale posizione di totale supremazia che le organizzazioni del Partito hanno nel governo, nell'Assemblea del Popolo, nella Conferenza Politica Consultiva e negli organi e dipartimenti giudiziari.
4) Istituire, attraverso l'attività legislativa, una struttura e un meccanismo di supervisione e di controllo nei confronti del partito al potere, del governo e dei quadri dirigenti, che garantisca l'applicazione della Costituzione, dell'attività legislativa e politica dello Stato.

Garanzie per la libertà dell'informazione

5) I partiti e i gruppi democratici possono, nelle regioni e a livello di base, in modo indipendente e in accordo alle normative, ampliare le proprie organizzazioni, e il loro status deve essere garantito dalla Costituzione e dalla legge (Nota della redazione della rivista Zhengming: nel 1989 il Dipartimento Organizzazione del comitato centrale del PCC e il Dipartimento del Fronte Unito avevano promulgato un Regolamento che definiva l'ambito dell'ampliamento delle organizzazioni dei partiti democratici: nella capitale e nelle municipalità l'espansione dei membri delle organizzazioni dei partiti democratici doveva corrispondere al 7-8% dei membri del PCC nelle medesime aree; nelle province dal 3 al 5% dei membri del PPC; inoltre avevano proposto che il possibile ampliamento di membri delle organizzazioni dei partiti democratici fosse limitata ai settori della sovrastruttura, mentre nelle imprese industriali e minerarie e nelle campagne "l'ampliamento verrà realizzato in un secondo tempo").
6) Assicurare, con la garanzia della Costituzione e della legge, la libertà della pubblica opinione e dell'informazione, a salvaguardia degli interessi del paese e del popolo.
7) Assicurare, con la garanzia della Costituzione e della legge, che tutti i partiti politici, le organizzazioni pubbliche e i cittadini godano della libertà e del diritto di formare associazioni e di riunirsi in assemblea.

I contadini devono godere del diritto all'istruzione, al lavoro e alla politica

8) La legislatura si impegna ad approvare e promulgare provvedimenti per impedire e fare luce sulla fuga di capitali statali, diffondere pubblicamente e controllare la situazione dei capitali statali, e far sì che la società collabori con i dipartimenti interessati alla supervisione.
9) La legislatura si impegna a redigere un bilancio complessivo riguardante il sistema dell'istruzione, che tenga conto anche della complessa situazione e delle vicissitudini politiche in questi cinquant'anni dalla fondazione del paese. Solo dopo aver stabilito come prioritarie le necessità dell'istruzione saranno possibili misure politiche che rafforzino il paese grazie allo sviluppo di scienza e tecnologia.
10) Redigere un bilancio complessivo delle misure politiche adottate nei confronti delle campagne, dell'agricoltura e dei contadini, risolvere il problema del diritto dei contadini alla gestione autonoma della terra, e chiarire una volta per tutte se e in quale misura anche i contadini possano effettivamente godere degli altri diritti dei quali godono gli altri strati sociali, il diritto alla politica, al lavoro, all'istruzione.
A quanto si è saputo, il comitato centrale della Società Jiusan ha inoltre proposto che il Partito comunista si faccia carico di elaborare e presentare un progetto per lo sviluppo del sistema giuridico nazionale, e che sulla base della reale situazione del paese, perfezioni ulteriormente il sistema socialista delle Assemblee del popolo, istituendo tra la terza e la quarta sessione annuale dell'Assemblea Nazionale del popolo, una ulteriore tornata di elezioni generali dei rappresentanti delle Assemblee del popolo di secondo livello delle città e delle province.

Opinioni e promesse di Hu Jintao

In occasione dell'incontro con i partiti democratici, le personalità dell'Associazione dell'industria e del commercio e le personalità senza partito, Hu Jintao ha espresso la propria opinione in modo esplicito: il documento di proposte è sinceramente interessato alla causa dello sviluppo del paese e costituisce un aiuto per il lavoro del comitato centrale del PCC nel portare avanti le riforme e nella linea politica formulata.
Hu Jintao ha in quell'occasione anche fatto una promessa: compito prioritario e ricco di sfide fra quelli del Presidente dell'attuale legislatura è proprio quello di risolvere i problemi che più stanno a cuore al popolo, garantendo l'ordine che viene dagli strumenti stabiliti dalla legge: la volontà degli alti funzionari, il loro arbitrio personale, l'anteporre le proprie esigenze ed interessi alle leggi e alla politica ecc. tutto ciò deve essere riformato. E la riforma dovrà iniziare proprio dall'Ufficio politico del comitato centrale del PCC, dai membri del comitato centrale, dai segretari provinciali e dai governatori delle province. Tutti sono invitati a vigilare e a controllare, questo è il diritto che tutti hanno.
II discorso di Hu Jintao è stato interrotto molte volte dagli applausi dei partecipanti. Il responsabile del comitato centrale del Partito dell'agricoltura e dell'industria ha detto in quell'occasione: questa si che è la speranza del paese e l'aspettativa del popolo!

Il popolo ha il diritto di esprimere opinioni diverse

Hu Jintao nel corso dell'incontro ha inoltre sottolineato: bisogna garantire completamente i diritti e la libertà del popolo, il Partito è fondato per gli interessi pubblici e governare è per il popolo. Tuttavia alcuni leader temono molto le opinioni del popolo e le voci diverse, considerano le opinioni contrarie e le voci diverse come anti-partito e anti-governo, e tutto ciò è molto pericoloso. II popolo ha il diritto di esprimere opinioni diverse e richieste diverse. Le organizzazioni del partito e il governo hanno il dovere e la responsabilità di risolvere i problemi del popolo. II popolo ha molte ragioni dalla sua. L'aggravarsi di molti problemi e l'acutizzarsi dei contrasti sono causati da uno stile di lavoro troppo burocratico, dal sistema non perfetto e difettoso.

Hu Jintao ha inoltre affermato: quando il popolo si sente oppresso e non riesce a ottenere spazio per esprimersi allora la società non può essere stabile, e anche il potere politico non può essere stabile.
Dal discorso di Hu Jintao si può evincere che, a prescindere dalla sincerità o meno delle sue affermazioni, il fatto stesso che abbia potuto dire queste parole gentili e non abbia criticato apertamente il documento come "anti-partito e anti-socialismo" e non abbia istigato il Ministero della pubblica sicurezza ad arrestare come "sovversivi" i militanti di questi partiti costituisce una precisa indicazione del fatto che il clima politico della Cina è veramente cambiato. Simbolo di questo cambiamento, oltre al fatto che i "vasi da fiori", gli accessori della politica, abbiano finalmente aperto bocca, è anche il diverso atteggiamento manifestato da Jia Qinglin e da Hu Jintao nei confronti del citato "documento di proposte", segno che nelle alte sfere del comitato centrale del Partito Comunista l'ombra di Jiang Zemin non può più coprire tutto.

(traduzione dal cinese di Clara Bulfoni)
 

MONDO CINESE N. 118, GENNAIO-MARZO 2004


Note

1 Gli otto partiti democratici sono: Comitato Rivoluzionario del Guomindang cinese, Lega Democratica cinese, Associazione per la Costruzione nazionale democratica della Cina, Associazione cinese per la Promozione della Democrazia, Partito democratico dei contadini e operai cinesi, Partito Zhigong, Società Jiusan, Lega dell'Auto-governo democratico di Taiwan [N.d.T].

 

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