Il IX Convegno Nazionale della Associazione Italiana per gli Studi Cinesi, svoltosi a Napoli e a Capri dal 14 al 16 ottobre, ha affrontato il tema "La Cina e I'Altro". II convegno è stato ospitato dal Dipartimento di Studi Asiatici dell'Università "L'Orientale" di Napoli, grazie al contributo della Regione Campania, della Provincia di Napoli e del Comune di Napoli.
L'inaugurazione si è svolta presso il Rettorato dell'Università di Napoli "L'Orientale", Palazzo Du Mesnil, dove sono intervenuti Pasquale Ciriello, rettore dell'Università, Alberto Ventura, direttore del Dipartimento di Studi Asiatici, e Lionello Lanciotti, Segretario Generale dell'A.I.S.C.
Dopo il trasferimento a Capri, i lavori sono iniziati intorno alle 16.30. I numerosi interventi (ne erano previsti cinquantuno, ma all'ultimo momento ci sono state sette defezioni) hanno costretto gli organizzatori, con a capo la professoressa Annamaria Palermo, docente di lingua e letteratura cinese presso l'Istituto partenopeo, a raggruppare gli interventi in quattro panels: "L'emersione dell'Altro nella scrittura: Letteratura, Teatro, Cinema", "L'intrusione dell'Altro nel pensiero: Filosofia e Storia", "La rappresentazione dell'Altro: Lingua, Archeologia, Storia dell'Arte", "L'Altro: Sema del cambiamento. Costume e Società, Economia e Politica".
I temi sviluppati intorno ai diversi significati di "altro" (yi) hanno dato origine ad interessanti interventi dalle molteplici sfaccettature, tracciando una linea di congiunzione tra passato, presente e futuro, coinvolgendo diversi aspetti culturali.
Gli interventi protagonisti del primo panel, "L'emersione dell'Altro nella scrittura", hanno analizzato la figura "dell'altro" come espressione letteraria sia all'interno della società cinese, sia in relazione allo straniero. Alcuni esempi sono stati proposti da Barbara Bisetto, che ha presentato l'evoluzione dei concetti di alterità-identità nella relazione letterato-cortigiana in epoca Ming, e da Annamaria Palermo, che ha evidenziato le diversità di "genere" in rapporto all'altro amoroso. Alessandra Brezzi ha riportato la storia dell'Inferno dantensco in Cina e Giusi Tamburello ha analizzato l'impatto della poesia italiana nella Cina degli anni Sessanta del XX secolo. Nell'ambito cinematografico, Corrado Neri ha proposto un primo approccio all'analisi di un nuovo dialogo fecondo tra oriente e occidente e Luisa Prudentino ha affrontato la rappresentazione mutevole, secondo la fase storica vissuta, della figura dello straniero nel cinema cinese. Isabella Falaschi ha sollevato il pericolo relativo l'applicazione a priori di generi letterari occidentali in un contesto cinese, riportando la questione legata ad alcune rappresentazioni teatrali di epoca Yuan, definite da critici cinesi del '900 come beiju.
II secondo panel, "L'intrusione dell'Altro nel pensiero", ha posto l'accento sulla sinizzazione del pensiero "altro", sulla sua rielaborazione e sull'impatto nella società cinese. Stefano Zacchetti ha elaborato la questione da un punto di vista linguistico nell'ambito delle traduzioni buddhiste antiche, Ester Bianchi, Tatiana Agliani e Daniela Campo hanno sottolineato l'influenza buddhista nel pensiero e Nicoletta Celli ne ha evidenziato la diversa interpretazione da un punto di vista artistico iconografico. Michele Fatica ha presentato il viaggio di Pietro Guo dalla Cina in Italia e il ritorno attraverso tre continenti. A seguire, "La rappresentazione dell'Altro", in cui Maurizio Paolillo ha rilevato l'analogia tra la tradizione cinese dello spazio, legata al pensiero correlativo, e la nuova interpretazione occidentale. Wang Fusheng ha evidenziato gli stretti rapporti tra lingua e cultura e il conseguente riflesso nella traduzione, Franco Gatti ha proposto alcune considerazioni sull'interpretariato e gli interpreti e Clara Bulfoni ha analizzato i cambiamenti nel lessico utilizzato negli esami HSK, dovuti alla trasformazione nel confronto socio-politico cinese con il resto del mondo.
"L'Altro: Sema del cambiamento" ha osservato quello che è l'assimilazione di ciò che è "altro", per re-inventarlo, secondo l'esigenza storico-politica. Marco Ceresa ha tracciato il percorso storico-culinario cinese, evidenziando come alcuni casi di interazione con il mondo non-Han siano stati fondamentali nell'evoluzione dell'identità alimentare della Cina. Stefania Stafutti ha affrontato il tema della musica "leggera" nella Shanghai delle concessioni straniere, e di come il suo successo fosse debitore non solo alla tradizione locale, ma anche agli influssi stranieri. Alessandra Aresu ha presentato il sistema di prevenzione nella lotta contro l'AIDS, attraverso uno studio dedicato all'analisi dei contenuti e della lingua utilizzata nei manuali di educazione sessuale per studenti di scuole medie e superiori. Antonella Ceccagno ha illustrato le ragioni della sempre più ampia e stratificata comunità cinese in Italia, che vede le sue fondamenta nei cambiamenti economici cinesi ed europei, e le relative conseguenze sull'industria italiana. Luca Pisano ha messo in luce le differenze interpretative di brani più noti del repertorio per guqin, lo strumento che più di ogni altro è legato alla tradizione musicale e culturale cinese, ma che non possiede un'evoluzione unitaria. Giorgio Trentin ha voluto ridare voce ai protagonisti della conquista dell'Everest da parte cinese all'inizio dell'estate del 1960.
Nella sezione storica, Guido Samarani ha proposto l'analisi dei saggi di Dai Jitao degli anni Venti e Trenta del secolo scorso, nei quali è evidente l'impatto dei processi di trasformazione mondiale sulla Cina del tempo. Marina Miranda ha rilevato l'importanza politica delle risoluzioni approvate durante il XVI Congresso del PCC a novembre 2002 e le implicazioni ideologiche connesse al pensiero delle "tre rappresentatività" per l'abbandono della concezione leninista del partito e del principio della lotta di classe. Maria Weber ha affrontato la questione Cina-Taiwan alla luce dell'integrazione economica che avanza sempre più velocemente e, grazie alla quale, si potrà forse giungere a una risoluzione pacifica sul tema della riunificazione delle due Cine, e alla conseguente integrazione della Cina con il resto del mondo. Renzo Cavalieri ha indicato le implicazioni giuridiche dell'adesione della Cina alla WTO.
A conclusione dei lavori pomeridiani del secondo giorno, si è svolta l'Assemblea dei soci, durante la quale sono stati presentati e approvati i bilanci del 2002 e del 2003, sono state ascoltate nuove proposte legate all'aspetto organizzativo per il prossimo convegno, e si è accettata la candidatura dell'Università Ca' Foscari di Venezia come sede per il convegno che si terrà a marzo 2005, in occasione dell'ottantesimo anniversario della nascita del professor Lionello Lanciotti. Inoltre, l'Università di Urbino si è offerta di ospitare un incontro straordinario nell'ottobre 2004, per celebrare i venticinque anni dell'Associazione.
MONDO CINESE N. 117, MAGGIO-AGOSTO
2004