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Spigolature da Pechino

di Mauro Marescialli

1. Uomini in scatola

Un amico sino-americano di vecchia data mi aveva parlato di 'Menbox' qualche mese fa, durante una simpatica e affollata cena di compleanno presso un ristorante giapponese. Destreggiandosi tra vari bicchierini di sake e un pantagruelico allestimento di sashimi l'amico mi aveva rivelato di aver recentemente acquistato presso un giornalaio di Pechino questa nuova, rivoluzionaria rivista cinese - Menbox, appunto - diretta ad una nicchia di mercato assai specifica. Niente a che vedere con le boriose riviste patinate femminili, diciamolo pure, tutte assai simili l'una all'altra. E niente a che spartire con la nuova ondata di riviste maschili dirette a un pubblico di 'bailing' (colletti bianchi) col portafogli gonfio e dai gusti più o meno raffinati. "Niente di tutto ciò!" aveva esclamato alzando le bacchette al cielo, con un sorriso a denti stretti che non seppi se attribuire al suo stato vagamente alticcio o all'eccitazione compiaciuta di colui che sta per rivelare al mondo una notizia straordinariamente esclusiva.
“Allora?" chiesi "di che rivista si tratta?".
In tutta onestà, devo ammettere che la sua risposta mi lasciò basito. Dopo anni passati ad osservare da vicino i media cinesi sia per ragioni professionali che per ragioni d'interesse personale, pensavo - presuntuosamente - di averne ormai viste di tutti i colori, nel bene e nel male.
Fatto è che la risposta del mio amico mi trovò del tutto impreparato e, per certi versi, incredulo.
"Mauro," mi disse, "Menbox è una rivista cinese per omosessuali".
Ora, a lasciarmi di stucco non fu ovviamente il fatto che si trattasse di una rivista gay in sé, quanto piuttosto che si stesse parlando di una rivista gay edita, pubblicata e liberamente venduta IN Cina, una nazione che ha sempre mantenuto un atteggiamento a dir poco chiuso, conservatore e, in numerose circostanze, repressivo verso l'omosessualità. Infatti, nonostante il graduale innalzamento del 'livello di tolleranza' verificatosi negli anni recenti, l'omosessualità è largamente considerata come un calamitoso tabù sociale da occultare il più possibile. L'atteggiamento governativo verso l'argomento viene comunemente indicato come quello dei 'tre nessuno': nessun sostegno, nessuna opposizione, e nessun incoraggiamento (bu zhichi, bu fandui, bu dichang).
In un tale contesto, la notizia che una rivista come 'Menbox', a dire del mio amico, fosse apertamente reperibile dai giornalai di Pechino aveva senza dubbio del sensazionale.
II giorno successivo alla cena mi recai quindi dal giornalaio sotto casa pieno di curiosità ma, con mio disappunto, non v'era traccia della rivista. Provai da un altro chiosco. Niente. Da un altro ancora. Niente di niente. II giorno successivo stessa storia e così quello dopo.
Col passare dei giorni e dei fallimenti continui nell'acquisto di 'Shishang Junzi' ('Uomo Alla Moda', il nome cinese di Menbox) mi convinsi che ci potevano essere le seguenti possibilità: 1) la rivista era andata esaurita in un batter d'occhio; 2) la rivista era stata ritirata dai chioschi dalle autorità competenti; 3) la rivista era stata inventata dal mio amico allo scopo di far circolare una nuova leggenda metropolitana di cui si sarebbe parlato a vanvera per mesi e mesi.
Finii quindi per dimenticarmi quasi completamente di Menbox fino a quando la scorsa settimana, mentre mi dirigevo verso l'entrata di un famoso mercato di Sanlitun allo scopo di ultimare le compere natalizie, il mio sguardo incrociò una rivista in bella mostra sul chiosco di un giornalaio. II titolo di copertina, strategicamente affiancato alla foto del profilo di un uomo (occidentale) nudo, recitava 'Nanti Yishu Dazhan' (Grande Selezione di Corpi Maschili Artistici).
II nome della rivista, inequivocabile, a caratteri romani cubitali, era Menbox. Tombola. Agguantai al volo la rivista e il primo particolare che notai fu il prezzo. 18 yuan (1,6 Euro). Alquanto costosa, considerando la media. II secondo particolare, niente affatto trascurabile, era che Menbox si componeva di due riviste e di un mini inserto contenuti in un involucro di plastica trasparente.
'Good value for money' avrebbe detto il mio amico sino-americano.
Tornato a casa a compere ultimate estrassi Menbox dall'involucro. Quelle che all'inizio avevo erroneamente classificato come due riviste consistevano invece di una cosiddetta rivista 'madre' (David e Victoria Beckham in copertina) e di un grande inserto da 52 pagine delle stesse dimensioni della rivista 'madre' (quello appunto col profilo dell'uomo nudo). Dall'osservazione della copertina con Beck, emerse poi un altro particolare curioso. La rivista, oltre al nome cinese 'Shishang Junzi' ne aveva un altro, scritto più grande e posto in basso: 'Xiandai Wenming Huabao' (Rivista di Cultura Moderna).
II contenuto di Menbox è assai vario quanto ricco. La rivista 'madre' ha articoli e rubriche d'interesse maschile generale: dalla storia di copertina che racconta le vicende di Beck e Posh, alla pagina dei gadgets tecnologici, dagli articoli di moda, ai viaggi. Da notare, ovviamente, una spiccata indulgenza nelle foto a tutta pagina dedicate a uomini in pose sexy e accattivanti, chi a petto nudo, chi in mutande griffate ultima moda. L'insertone da 52 pagine offre invece una sontuosa panoramica fotografica esclusivamente dedicata a statuari corpi maschili multietnici in biancheria intima o senza, anche se - in quest'ultimo caso - esente dal rivelare i dettagli delle parti intime grazie a inquadrature strategicamente neutrali.
II mini-inserto dal titolo 'Jianmei Shouce' (Manualetto di Cultura Fisica, liberamente tradotto in inglese 'The Fabulous Dandy Boy') consiste in una dettagliata guida, completa di testo e foto, a come allestire un set di addominali da urlo. A completare il contenuto del mini-inserto contribuiscono una sezione di foto di culturisti dilettanti cinesi ripresi a gonfiare i muscoli su una spiaggia assolata, e una rubrica intitolata 'Friend' corredata di foto, indirizzi e numeri telefonici di individui disposti a 'jiao pengyou' (fare amicizia).
Nondimeno, a mio modesto parere, la parte decisamente più interessante della rivista risiede nella pagina del 'masthead', ovvero quella dove vengono elencati i membri dello staff editoriale della rivista e, soprattutto, i vari enti che ne patrocinano e controllano la pubblicazione.
Andando a leggere si scopre che 'Menbox' - che a ragione si autodefinisce 'la rivista cinese di moda maschile più all'avanguardia' (Zhongguo neidi zui qianwei de shishang nanxing zazhi) - viene pubblicata nel Regno di Mezzo dall'Accademia di Scienze Sociali della Cina (!) su licenza di un'omonima rivista taiwanese.
Ma le sorprese non finiscono qui. Sotto la voce 'ringraziamenti speciali' (tebie ganxie) si citano addirittura la TV di Stato cinese (CCTV), l'influente stazione televisiva di Pechino (Beijing Dianshitai) e, la Hunan Satellite TV Station.
Con una serie di patrocini di questo calibro, 'Menbox' può ben a ragione considerarsi in una botte di ferro.
È forse questo un segnale che sta ad indicare che nella Cina odierna i 'tre nessuno' succitati stiano vacillando?
C'è da augurarselo.
Di sicuro c'è che scavando un po' più in profondità nell'osservazione della realtà urbano-sociale della Cina si scopre con quale spiazzante velocità stiano procedendo i cambiamenti in questa nazione.
Una velocità assai più sostenuta di quanto lo stesso governo cinese e i mass-media internazionali vogliano far credere al resto del mondo.

2. Sars attack!

Eccolo! Lo spettro della famigerata Sars rialza la testa! È bastato che un individuo ricoverato a Canton, ripeto, un solo individuo, sia stato definito 'caso sospetto' per far entrare in fibrillazione la Cina e mezzo mondo insieme a lei.
Immediatamente dopo aver appreso questa notizia ho pensato bene di intrufolarmi in due popolarissimi 'forum on-line' cinesi per tastare il polso della situazione e annotare le reazioni a caldo della gente.
Ebbene, quello che ho scoperto è stato interessante e allo stesso tempo un poco sconvolgente.
In pratica, più della metà dei messaggi lasciati sui forum di Sina.com e Sohu.com si sono scagliati in modo decisamente violento contro i cantonesi e le loro in parte singolari abitudini culinarie, ritenute dalla maggior parte dei partecipanti al forum come la causa principale della diffusione del morbo dalla specie animale a quella umana (teoria d'altronde non ancora confermata scientificamente).
Ma entriamo nel vivo del dibattito e vediamo cosa si è detto.
Un telegrafico e laconico 'Rieccola...' (you lai le...) ha contribuito ad aprire le danze, e da qui in poi si è aperta la sassaiola verbale contro i cantonesi. Per onor di cronaca citerò anche le parolacce scritte nei messaggi, censurandole solo in parte.
Attacco 1: 'Porci cantonesi, ingozzatevi a morte con la vostra robaccia, ma non danneggiate le persone innocenti'.
Difesa 1: 'So di essere un porco dal giorno che sono nato, tuttavia la maggior parte di noi cantonesi è originaria del bacino del Fiume Giallo, come voi d'altronde. Allora, i nostri antenati hanno forse qualcosa in comune?'
Attacco 2: 'Ma come ca*** è possibile che tutte 'ste malattie strane emergano sempre nel Guangdong? Non sarà mica perché i cantonesi mangiano tutto quello che gli capita sotto gli occhi. A morte tutti i cantonesi!'
Attacco 3: 'll Guangdong è proprio una provincia del ca***. È umida, è sporca e puzza pure!'
Attacco 4: 'Cantonesi di me***, ma come fate a mangiarvi pure i topi? Fate schifo!'
Difesa 4: 'Guarda che mica tutti i cantonesi mangiano topi, sai? lo sono di Canton e non mi è mai passato per la testa di mangiare gatti, cani, serpenti e cervello di scimmia. Figuriamoci i topi!'
Difesa 4 bis: 'lo sono un cantonese e a noi cantonesi piace soprattutto mangiare un piatto dal nome 'Topo al Secco'. Comunque, guardate che non ci nutriamo mica di ratti, bensì di topi di campagna. Sono puliti e sono molto saporiti. Dopo averli lavati e ripuliti dalle interiora li si risciacqua di nuovo, si tagliano a pezzettini e si mettono a stufare insieme al riso. II profumo che emana questo piatto voi settentrionali ve lo sognate! C'è da far venire l'acquolina in bocca solo a pensarci. Queste prelibatezze noi cantonesi ce le gustiamo da secoli e queste storie dei virus sono tutte baggianate messe in giro da voi del nord. E poi, che dire di voi? Vi fa schifo anche l'uva perché dite che è 'aspra'! Volete gustare i topi? Allora venite nel Guangdong!
Replica difesa 4 bis: 'Fai vomitare! A morte i cantonesi!'
Attacco 5: 'I cantonesi sono fuori di testa! Ma lo sapevate che mangiano pure gli escrementi?'
Difesa 5: 'Guarda che tu sei fuori di testa. I cantonesi non mangiano escrementi, st****!
Attacco 6: 'Sterminateli tutti!'
Difesa 6: 'No, da sterminare c'è te e tutta la tua famiglia!'
Attacco 7: 'Ma insomma, si può sapere che cavolo di posto è il Guangdong? Scienziati miei per favore andate a fare una ricerca!
Attacco 8: 'Sulla base della passata esperienza, è giunto il momento di mettere sotto chiave tutto il Guangdong. Non bisogna permettergli di andare in giro come gli pare e piace a spargere il morbo.'
Attacco 9: ' I cantonesi mangiano bestiacce perché sono bestiacce pure loro!'
La montagna d'insulti e improperi scaricata contro i cantonesi avrebbe potuto riempire pagine e pagine di questa rivista. Per fortuna sono stati parecchi quelli che hanno cercato di riportare la calma tra i partecipanti al forum, chi appellandosi al patriottismo, chi alla scienza, chi al governo, chi all'allegria.
Appello 1: 'Amici, in momenti come questi dobbiamo essere tutti uniti. Basta con gli insulti! Siamo tutti parte della stessa grande nazione! Combattiamo la Sars tutti insieme!'
Appello 2: 'Cerchiamo di piantarla con tutte queste polemiche. Affidiamoci invece alla scienza e alla possibilità di ottenere presto una cura per questa terribile malattia.'
Appello 3: 'Non capisco di cosa dovremmo aver paura. La nostra nazione ha già messo a punto una serie di misure preventive. Dobbiamo aver fiducia nel nostro governo, per cui pregherei tutti quanti di non temere il peggio'.
Appello 4: 'Ma dai che non è altro che un raffreddore! È tempo di feste e dunque festeggiamo! Andiamo a divertirci! Non è niente di grave!
Appello 5: 'Chiedo a tutti voi: ma fare all'amore favorisce la trasmissione della Sars?'
Appello 6: 'Signore e signori, buon anno nuovo a tutti'
Chiudo la spigolatura assegnando il premio del migliore intervento ai forum al seguente messaggio, apparso su Sohu.com:
'Ma di cosa dobbiamo aver paura? Ci abbiamo le Tre Rappresentatività a proteggerci tutti...' (Pa shenme ne? You san ge daibiao baohu women...).
A dimostrazione del fatto che l'ironia è una delle migliori cure a disposizione dell'uomo.


MONDO CINESE N. 117, MAGGIO-AGOSTO 2004

 

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