tuttocina tuttocina
Google Web https://www.tuttocina.it
INDICE>MONDO CINESE>LA CHIESA CATTOLICA IN CINA DAL 1840 AL 1911

RAPPORTI

La Chiesa cattolica in Cina dal 1840 al 1911
(Roma, 27-29 marzo 2003)

di Elisa Giunipero

La Pontificia Università Urbaniana ha ospitato, alla fine di marzo, un ampio convegno internazionale su La Chiesa cattolica in Cina dal 1840 al 1911, organizzato dall'Associazione Tianxia yi jia, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze storiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
II convegno, con circa venti contributi e una tavola rotonda, ha approfondito molti aspetti della storia della Chiesa in Cina e la presenza delle numerose congregazioni missionarie in questo paese, dal 1840, anno della prima guerra dell'oppio, inizio della pesante penetrazione europea in Cina, fino alla proclamazione della Repubblica nel 1911.

La prima sessione dei lavori si è aperta, alla presenza del card. Sepe, Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, con la relazione di Andrea Riccardi, il quale ha messo in luce il complesso intreccio, nel cattolicesimo europeo dell'Ottocento, tra l'affermazione di uno spirito intransigente verso la modernità e la laicità, e il contemporaneo sviluppo di una visione più universalistica della Chiesa, accompagnata da una crescente azione missionaria nei territori extraeuropei. Parlando dell'atteggiamento della Chiesa verso il "mondo degli altri", Riccardi ha osservato che, pur a partire da una fondamentale estraneità culturale tra il mondo del cattolicesimo e la Cina e nonostante un contesto dominato dalla prospettiva coloniale, l'atteggiamento missionario dei papi e di Propaganda Fide è stato animato da una spinta verso il riconoscimento della pari dignità di tutti gli uomini, implicita nella costante volontà di ammettere al sacerdozio esponenti di tutti i popoli e di tutte le culture.

Agostino Giovagnoli ha poi esposto una documentata ricostruzione dei contatti e dei rapporti a livello diplomatico tra Cina e Santa Sede da Gregorio XVI a Leone XIII, facendo emergere il ricorrente tentativo vaticano di emanciparsi dal condizionamento francese. Chi scrive ha invece trattato il tema del clero indigeno, delineando il dibattito interno a Propaganda Fide sulla formazione del clero locale e le contraddizioni tra una posizione generale della Congregazione, favorevole all'istituzione del clero cinese, e le forti resistenze e le difficoltà oggettive dei missionari occidentali nell'applicare in Cina questa linea.
II convegno è entrato quindi nel vivo dei problemi legati all'azione e alla vita delle singole congregazioni religiose nel loro incontro con la realtà cinese. II gesuita Mark Fang, sulla base di una documentazione inedita in lingua cinese, ha presentato una relazione dal titolo "Cosa dicevano i cinesi dei missionari gesuiti", dalla quale sono emersi esempi di incomprensioni o pregiudizi ma anche di giudizi positivi sul cattolicesimo e sull'azione dei missionari stranieri, da parte di cinesi non cristiani. Ben dodici diverse congregazioni, sia maschili che femminili, sono state oggetto di relazioni che hanno fatto emergere una presenza nelle varie province cinesi molto diversificata.

Oltre alla relazione di Jean Charbonnier, delle Missioni Estere di Parigi e di Angelo Lazzarotto, del PIME (Seminario Lombardo), tra i maggiori esperti di questi temi in Europa, si sono segnalate per la loro originalità la relazione di Miguel Angel San Roman, sui padri domenicani, e quella di Joseph Loftus, della Congregazione della Missione, sui Vincenziani. Gianni Criveller (PIME - Seminario Romano), descrivendo la vita della gente nelle missioni dello Sha'anxi meridionale, ha delineato la visione che del cattolicesimo e dei missionari avevano le popolazioni rurali cinesi del tempo e la diffidenza, sul piano umano e culturale prima che religioso, che nasceva nell'incontro tra la popolazione contadina locale, provata da povertà e carestie, e i missionari stranieri, portatori di abitudini tanto diverse da quelle cinesi. In questo quadro, anche la vicenda personale di padre Alberico Crescitelli, ucciso nel 1900, è stata ripercorsa da Criveller, portando alla luce le circostanze di un conflitto con la popolazione locale che hanno condotto al suo martirio, impropriamente attribuito alla rivolta dei Boxers.

Dopo uno sguardo all'azione dei missionari protestanti in Cina, offerto dal prof. Gary Tiedemann, il convegno si è concluso con una tavola rotonda alla quale hanno preso parte, per discutere i temi trattati, cinque Superiori Generali di diversi ordini religiosi.

È prevista la pubblicazione degli atti sia in italiano che in inglese entro l'inizio del 2004, anno in cui cade I'80° anniversario del Concilio di Shanghai, voluto da mons. Celso Costantini. In occasione di questa ricorrenza, l'Associazione Tianxia yi jia si propone di promuovere in Cina un altro convegno per proseguire questi studi con la partecipazione di storici e studiosi cinesi.

MONDO CINESE N. 115, APRILE-GIUGNO 2003

 

CENTRORIENTE - P. IVA 07908170017
Copyright Centroriente 1999-2024