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DOSSIER SARS

La Sars e il sistema di informazione-propaganda in Cina1

traduzione di Rosa Cascino

...Con la sua diffusione così rapida e violenta, l’epidemia di Sars a Pechino più che una calamità naturale può essere considerata una vera e propria catastrofe provocata dall’uomo……A tal proposito, bisogna effettuare una severa critica dell’attuale sistema di divulgazione delle notizie in Cina e dello stretto controllo che il governo esercita sui canali di informazione e sull’opinione pubblica.
Gli studi del settore mostrano come la diffusione di notizie e opinioni in Cina debba essere ritenuta come una "divulgazione organizzata" e non come una "divulgazione di massa". Le notizie veicolate dai canali ufficiali in primo luogo sono limitate nel numero, in secondo luogo sono spesso distorte, quindi non corrispondenti alla realtà. In questa situazione, i canali di informazione di massa hanno spesso ricoperto un ruolo importante, ma altrettanto frequentemente sono stati bloccati dai canali "organizzati". Perciò adesso con la diffusione della Sars, quello della libertà di stampa è ormai diventato in Cina l’argomento più dibattuto all’ordine del giorno. È ormai tempo di accelerare la riforma del sistema informativo e di varare una legislazione adeguata.
I media stranieri hanno messo a nudo completamente tale problematica. L’articolo, pubblicato il 14 aprile dal settimanale americano "Times", intitolato "Solleviamo il velo sull’emergenza Sars in Cina" riportava come la Cina, esaltata dall’assegnazione delle Olimpiadi del 2008 a Pechino e della Esposizione Mondiale del 2010 a Shanghai, probabilmente pensava di mostrare al mondo una nuova immagine di positività e di apertura. Ma il suo atteggiamento di fronte all’epidemia della Sars ha mostrato invece un aspetto di forte chiusura: non è quindi cambiata la caratteristica del governo cinese di celare segreti e mascherare la realtà. L’articolo, dopo aver parlato della situazione verificata personalmente dal giornalista, riporta l’avvertimento fattogli da un infermiere prima che egli fosse allontanato bruscamente dai locali messi in quarantena dell’ospedale Nuo’an di Pechino: "Non creda assolutamente a ciò che dice il Ministero della Sanità". La diffusione rapida dell’epidemia, ha fatto parlare alcuni media stranieri di una Cina da "mettere in quarantena" . ...Fino al 21 aprile, i paesi che avevano ufficialmente presentato una nota al Ministero degli Esteri cinese che vietava per i cittadini cinesi di entrare nel loro territorio comprendevano la Malesia, l’Arabia Saudita, l’Estonia, la Nuova Zelanda e l’Irlanda; tra i paesi che avevano invece comunicato verbalmente la sospensione in via temporanea dell’emissione di visti ai cittadini cinesi si annoveravano l’Italia, la Slovenia e il Ghana. II 22, anche la Corea del Nord annunciava di sospendere l’ingresso dei cittadini cinesi nel proprio paese, e il Vietnam adottava misure simili. In base a quanto riportato dal Lianhe zaobao, il Dipartimento Consolare del Ministero degli Esteri cinese in quei giorni diramava un comunicato urgente agli Uffici per i rapporti con l’estero di ogni provincia e regione autonoma in cui si dava notizia di avere ricevuto note ufficiali da parte di oltre 11 paesi, i quali per un breve periodo non avrebbero rilasciato visti a cittadini cinesi e che circa 60 paesi si erano riservati il diritto di esaminare i turisti cinesi in ingresso. Da quanto riportato, tutti gli Uffici per i rapporti con l’estero di province e regioni autonome hanno quasi completamente sospeso i visti di servizio, inclusi quelli per Hongkong, Macao e Taiwan. II 4 aprile, l’OMS ha avvertito gli operatori turistici di non recarsi in viaggio nella provincia del Guangdong e a Hongkong. II 23 ha emesso un nuovo avviso per i turisti a non recarsi se non per necessità a Pechino, nella Provincia dello Shanxi e a Toronto, in Canada .
....La Sars non è solo una grave minaccia per la salute del popolo cinese ma è una sfida ancora più seria al sistema di controllo delle informazioni e al sistema politico ....ln una situazione così seria per l’epidemia, alcuni governi locali hanno continuato a preoccuparsi solo dell’aumento del PIL.
Ad esempio, sebbene la 93a "Fiera Internazionale di Canton", inaugurata il 15 aprile, sia andata quasi deserta a causa della pesante atmosfera provocata dalla Sars, i media ufficiali hanno riportato ipocritamente notizie positive, descrivendo uno scenario di grande tranquillità. Nel giorno dell’inaugurazione, i media cinesi hanno scritto che "durante il primo giorno della fiera gli scambi sono stati soddisfacenti ed è stata registrata un’affluenza regolare di uomini di affari sia cinesi che stranieri". È stato poi enfatizzato l’episodio di un imprenditore italiano che, indossando la mascherina, ha firmato ordinativi per 2,43 milioni di dollari. Al contrario, nei primi due giorni di apertura, il valore totale delle negoziazioni è stato solo di 330 milioni di dollari, cifra molto inferiore ai 13,3 miliardi di dollari realizzati nel corso dei primi due giorni della 90a edizione della fiera, all’indomani dell’11 settembre. Nei giorni successivi, la fiera è stata ancora più deserta, con un’affluenza molto ridotta e discontinua e con molti stand vuoti. E tuttavia, per mantenere le apparenze, il governo ha ordinato ai responsabili delle aziende statali di capeggiare delegazioni per presenziare la fiera. Da parte dell’amministrazione del Guangdong la mobilitazione è stata persino superiore: è stato fissato un target secondo il quale le aziende della provincia e i loro responsabili erano tenuti ad assicurare assolutamente la propria presenza in fiera .
...Le ripercussioni della polmonite atipica sul piano economico si fanno ormai sentire in Cina e nel mondo. Nelle ultime settimane gli alberghi di Hongkong hanno registrato presenze vicine allo zero, il turismo è sceso del 70%, il campo dei servizi è completamente depresso. A Pechino molte attività sono ferme. Alcuni stimano che se non si riesce a mettere sotto controllo subito l’epidemia, non si potrà escludere la possibilità di una recessione economica creata dallo scoppio in Asia di una nuova crisi finanziaria, e di conseguenza non si potrà neanche evitare una recessione economica a carattere mondiale.
Tuttavia nelle circostanze in cui non è ancora chiaro quali saranno gli sviluppi della Sars, qualsiasi previsione sugli scenari economici è difficile da effettuare con accuratezza. Recentemente alcuni economisti, senza ancora conoscere la reale situazione del contagio, hanno avuto un atteggiamento davvero irresponsabile. Nel periodo in cui è stata tenuta nascosta la gravità dell’epidemia, gli operatori di borsa hanno puntato massicciamente al rialzo in momenti e in situazioni sbagliate; si stima che la nuova iniezione di capitali pari a qualche centinaia di miliardi di yuan rimarrà intrappolata al di sopra dei 1500 punti, aggravando ulteriormente le perdite di alcune società finanziarie .
...Un altro aspetto che merita attenzione è la scarsa efficienza e competenza della burocrazia e dell’amministrazione. Da quando nel Guangdong è stata scoperta l’epidemia nel novembre scorso, il Ministero della Salute vi ha inviato in ispezione un gruppo di funzionari dalle scarse competenze solo nella seconda metà di gennaio (prima della Festa di Primavera). Dopo tale festività, nel mese di febbraio, vi ha mandato altri due gruppi di specialisti. Nonostante tali ispezioni, incredibilmente non è stato adottato nessun provvedimento, non è stato emanato nessun avviso alla popolazione, non è stata decisa nessuna misura di quarantena nel Guangdong ..... Da ciò emerge da una parte la scarsa competenza della burocrazia e degli esperti cinesi, dall’altra la scarsa efficienza del governo .
....La società cinese adesso deve riflettere sulla condotta dei vari uffici governativi. I dirigenti più alti del paese, Hu Jintao e Wen Jiabao, anche se sono corsi ai ripari richiedendo le dimissioni del Ministro della Salute e del sindaco di Pechino, hanno agito in ritardo e devono comunque fare i conti con le aberrazioni del sistema che hanno provocato le pecche di questi funzionari. Se non fosse stato per gli errori umani e quelli causati dal sistema, l’epidemia di Sars non si sarebbe sviluppata ai livelli attuali e Pechino non sarebbe letteralmente in ginocchio
....Una preoccupazione esclusiva per gli affari e la crescita del PIL, senza curarsi d’altro, ha caratterizzato lo sviluppo economico cinese di questi ultimi anni. Dopo la dura prova della Sars, negli obiettivi di sviluppo della Cina deve essere abbandonata la consolidata ed errata convinzione che pone i beni materiali al primo posto, senza dare importanza ad altri obiettivi di sviluppo sociale e politico, in particolare. Bisogna..., attraverso questa calamità, riformare il sistema dell’informazione, ormai obsoleto e arretrato affinché esso risulti trasparente agli occhi del popolo cinese. II vecchio modo di far politica non è più al passo coi tempi e non è più adatto alle nuove esigenze di sviluppo. La politica... deve essere vicina alla popolazione e diventare la forza trainante della società cinese nel prossimo futuro. I danni che il vecchio modo di far politica ha causato alla società cinese sono ormai chiaramente venuti alla luce a seguito della Sars.
Ci si deve rallegrare per il fatto che nel corso della riunione nazionale sulla cura e profilassi della Sars il 13 aprile, il Primo Ministro Wen Jiabao si sia espresso così riguardo alle ripercussioni che la Sars ha provocato nell’intera società, sottolineando come "gli effetti temporanei della Sars sul turismo, sui trasporti, sul commercio e sui contatti con l’estero del nostro paese sono inevitabili, dobbiamo affrontare la situazione in maniera corretta, guardando un po’ più in là e senza preoccuparci di guadagni e perdite dell’immediato. La situazione cambierà rapidamente se riusciamo a sconfiggere in breve l’epidemia e a prendere attivamente iniziative". Solo adesso le autorità ai più alti livelli hanno assunto una posizione chiara e questo ritardo può essere fatto risalire al blocco delle informazioni dalla periferia verso il centro.
Perciò, il prossimo vero obiettivo delle riforme in Cina è quello di costruire una società onesta, giusta e corretta e non una società falsa e ingannevole. In particolare è necessario creare meccanismi di critica e supervisione: un governo che non possa essere criticato né controllato è certamente un governo poco efficiente, dispotico e infine corrotto. II compito che deve assumersi la Cina non è solo quello di affrancarsi della povertà ma è anche quello di disfarsi dell’ignoranza, dell’ipocrisia e dell’assenza di democrazia. Questo è davvero l’obiettivo fondamentale che una società deve perseguire. Infine, richiediamo con forza al governo ...non solo di informare immediatamente la popolazione sulla situazione reale, ma di prevedere per tempo i possibili sviluppi di catastrofi e calamità. Da una parte bisogna permettere alla popolazione di prepararsi per tempo sia psicologicamente che materialmente e dall’altra bisogna contenere il panico; assicurare l’ordine e la stabilità sociale aiuta a circoscrivere e sopprimere completamente la Sars.

(traduzione dal cinese di ROSA CASCINO)

MONDO CINESE N. 115, APRILE-GIUGNO 2003


Note

1  II brano che pubblichiamo qui di seguito è tratto da un articolo dal titolo "Previsioni sull’evoluzione dell’epidemia della Sars e riflessioni sulla situazione disastrosa di Pechino", pubblicato il 30 aprile 2003 sul primo numero di Jingji yu shehui guancha (Osservatorio Economico e Sociale).

 

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