L’alto livello di
cooperazione internazionale richiesto non solo alle imprese e alle professioni,
ma anche alle istituzioni operanti nei diversi settori a Milano e nell’intera
Lombardia rende sempre più pressante la richiesta di tale figura professionale.
Lo sviluppo delle attività produttive e la cooperazione internazionale in campo
sociale, la forte immigrazione in Milano con il conseguente radicarsi di comunità
straniere nella città rendono ormai indispensabile il mediatore linguistico-culturale
in numerose situazioni, nel quadro delle imprese e delle più diverse
istituzioni (comuni, scuole,
sanità, tribunali, questure, prefetture, ecc.).
I laureati del Corso,
articolato in due curricula (I: Curriculum economico, giuridico e sociale; II:
Curriculum linguistico applicato), potranno quindi trovare sbocchi nel campo dei
rapporti internazionali (UE, ONU, FAO, UNESCO, organizzazioni non governative,
ecc.); a livello di impresa (relazioni con l’estero, relazioni pubbliche,
rapporti import/export, prestazioni presso le filiali all’estero di aziende
italiane e/o filiali straniere in territorio nazionale); nel settore della
ricerca documentale in ambito nazionale e internazionale, della redazione in
lingua straniera, oltre che in italiano, di testi quali memoranda, comunicati,
rapporti, verbali, corrispondenze; traduzioni specialistiche in ambito
giuridico, economico, sociologico o culturale. Potranno anche trovare
occupazione in ogni altra attività di assistenza linguistica in diversi ambiti,
fra cui quello informatico, editoriale, giornalistico, turistico.
Una peculiarità del corso
è che, per la prima volta a Milano, viene proposto anche un percorso articolato
e approfondito nel campo delle Lingue e culture dell’Asia (sono attivate le
lingue e le culture Cinese, Giapponese, Hindi). In tal modo viene resa possibile
la formazione di figure professionali altamente qualificate sia nel lavoro
presso organismi internazionali, enti e imprese con sede nei paesi asiatici, sia
nell’opera sempre più necessaria di mediazione interculturale presso le
istituzioni e le imprese operanti nel nostro Paese.
La laurea triennale in
Mediazione linguistica e culturale costituisce inoltre il veicolo di accesso a
Corsi di laurea specialistici di secondo livello, fra cui si segnala Lingue,
culture e comunicazione internazionale (senza debiti formativi), che verrà
attivato nell’Ateneo milanese a partire dall’Anno accademico 2004/5.
Il Corso di laurea si
articola su tre anni accademici, e prevede un’annualità di base per tutti gli
iscritti, fortemente caratterizzata dagli insegnamenti linguistico-culturali,
poiché intende far acquisire allo studente la padronanza degli elementi
fondamentali delle due lingue straniere scelte e delle rispettive culture di
riferimento, oltre ad approfondire aspetti della lingua e della letteratura
italiana, e comprende le seguenti discipline:
2 Lingue straniere (9 cfu
ciascuna), a scelta tra: cinese, giapponese, hindi, arabo, ebraico, lingue
scandinave (danese, svedese, norvegese), inglese, francese, polacco, portoghese,
russo, spagnolo, tedesco
2 Culture relative alle
lingue scelte (6 cfu ciascuna)
Linguistica italiana (6
cfu)
Letteratura e cultura
nell’Italia contemporanea (9 cfu)
Organizzazione
internazionale ed europea oppure
Sistemi giuridici comparati (9 cfu)
Sociologia della
comunicazione oppure Linguistica
generale (6 cfu)
Data la natura del Corso di
laurea, lo studio delle due lingue straniere rimane dominante, così come quello
relativo alla cultura dei rispettivi Paesi, per l'intero triennio. Gli
insegnamenti relativi alle due lingue straniere (3 corsi annuali per ogni
lingua, per un totale di 54 cfu) metteranno in grado lo studente di possedere
una buona competenza scritta e orale nei due codici in cui intende
specializzarsi, con particolare riguardo ai linguaggi settoriali relativi agli
ambiti che caratterizzano il Corso di laurea: economico, giuridico, sociale. Sarà
inoltre dedicata un'attenzione speciale all'attività traduttiva in campo
tecnico e culturale .
Allo stesso modo, per
l'intero triennio lo studente frequenterà corsi tesi ad approfondire i diversi
aspetti della Cultura, nel senso più ampio del termine, dei Paesi che si
esprimono nelle lingue straniere che fanno parte del suo curriculum. Tali corsi
potranno articolarsi su una struttura modulare (per un totale di 36 cfu).
Ampio il ventaglio di
possibilità di scelta tra le materie giuridiche, economiche e sociologiche che,
nel triennio, costituiranno il patrimonio formativo del nuovo “mediatore”.
Oltre a quelli citati per il I anno si segnalano, per il Curriculum I
(economico, giuridico, e sociale): Politica economica internazionale (9 cfu),
Sociologia dei processi culturali (9 cfu), Diritto pubblico comparato (6 cfu),
Economia aziendale o Storia contemporanea (6 cfu), per il Curriculum II
(Linguistico applicato): Politica economica internazionale (6 cfu), Storia
contemporanea (6 cfu), Geografia politica ed economica o Geografia urbana ed
europea (6 cfu), Linguistica e traduzione lingua A (6 cfu), Linguistica e
traduzione lingua B (6 cfu).
Sono inoltre previsti 9 cfu
liberi, 3 cfu per competenze informatiche, 9 cfu per linguaggi specialistici,
tirocinio e stages, e 9 cfu per la prova finale.
Grazie a tale Corso di
laurea anche lo studio della Lingua e della Cultura cinese entra in un
innovativo progetto complessivo di formazione,
mirato alla costruzione di
nuove professionalità, che vuole applicare concretamente in carriere di alto
profilo le competenze linguistiche e culturali sulla Cina acquisite durante il
triennio, e che potranno essere ulteriormente perfezionate nel successivo
biennio di specializzazione.
Ulteriori informazioni sono
disponibili sul Sito Web: http://users.unimi.it/medialin