Il miracolo cinese analizza il processo che ha consentito alla Cina di trasformarsi, nel corso del XX secolo, da paese isolato, quale era in epoca maoista, a paese integrato nella comunità politica ed economica internazionale, quale è oggi. La Cina odierna è, infatti, frutto di quel miracolo economico innescato dalla politica di riforma avviata alla fine degli anni '70 da Deng Xiaoping, un miracolo basato su una formula quanto mai contraddittoria, il cosiddetto "socialismo di mercato", uno "strano connubio", come lo definisce giustamente Maria Weber, "in cui il socialismo si mescola con il capitalismo, aprendo progressivamente spazi al libero mercato". Grazie a questa formula, negli ultimi anni la Cina ha registrato il più alto tasso di crescita economica a livello mondiale (attestato attorno al 10%), ha attirato un terzo degli investimenti esteri di tutto il mondo (di cui 2/5 provenienti dai Paesi asiatici) e, soprattutto, sta per essere ammessa all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
A differenza di molte altre opere aventi per oggetto lo sviluppo economico della Cina tout court, senza alcun riferimento a quelle che sono le sue tradizioni, i suoi costumi e la sua cultura, nel lavoro della Weber, e in ciò risiede il suo interesse, la Cina di oggi viene messa in relazione con la Cina di ieri, nell'intento di evidenziare i fortissimi legami esistenti tra passato e presente. Perché solo se si riesce a cogliere questo nesso si è in grado di comprendere al meglio i brillanti risultati che questo Paese ha saputo raggiungere in poco più di due decenni, da quando cioè Deng avviò la sua politica di apertura, la quale ha portato ad un graduale adattamento dell'ideologia comunista, sancito con l'introduzione nella Costituzione del principio del "socialismo di mercato".
L'autrice non tralascia di analizzare i problemi causati da una modernizzazione così rapida e quindi le sfide che il Paese si troverà a dover necessariamente affrontare nel nuovo millennio; sfide legate in particolar modo alla crescente disoccupazione, alle mancate riforme politiche, alla gestione dei rapporti con Taiwan, ma anche con gli Stati Uniti e con le altre principali potenze economiche mondiali.
Il libro è suddiviso in cinque capitoli. Il primo mette in evidenza i fortissimi legami esistenti tra passato e presente nella società cinese, e il perdurare, nonostante i profondi travolgimenti che hanno caratterizzato la storia della Paese nel XX secolo, di alcuni principi fondamentali che reggono la società. Il secondo analizza l'evoluzione del sistema politico cinese, con particolare riferimento al modello di democrazia, il cosiddetto asian style, che la Cina ha sviluppato sull'esempio di Singapore, caratterizzato dal binomio autoritarismo politico-economia di mercato. L'autrice si sofferma inoltre sulle riforme avviate da Deng nel campo del diritto, volte a creare un apparato giuridico formale e ad introdurre gradualmente forme di democrazia rappresentativa. Il terzo tratta della posizione della Cina sullo scenario internazionale, a partire dagli anni '50, quando la Cina maoista era percepita come pericolosa dal blocco occidentale, fino ad arrivare ai giorni nostri, che vedono la Cina pronta a rientrare nell'OMC. Il quarto è incentrato sul ruolo di "gigante economico" che la Cina appare destinata a giocare nel nuovo secolo, dal momento che le previsioni della Banca mondiale fanno dell'economia cinese la più vasta economia mondiale entro il 2010. Non solo, una Cina pienamente integrata nella comunità internazionale sarà in grado di svolgere un ruolo di primo piano, sia in ambito regionale, sia in ambito mondiale. Il quinto capitolo infine, si sofferma ad analizzare i modi attraverso i quali la Cina è uscita praticamente immune dalla crisi asiatica, scoppiata nel 1997, contribuendo a dare del paese un'immagine positiva a livello internazionale.
In conclusione, si può ritenere che nonostante i numerosi problemi che la Cina di oggi si trova a dover affrontare, essa si affaccia nel nuovo millennio come un paese in rapida crescita, con una progressiva apertura all'economia mondiale e con un ruolo crescente del libero mercato. Ciò detto risulta chiaro il perché l'autrice abbia sottotitolato il suo libro Perché bisogna prendere la Cina sul serio: semplicemente perché non esiste altra scelta. La Cina di oggi non è più la Cina invisibile degli anni '50, al contrario la sua presenza si impone oggi al resto del mondo e il resto del mondo non può permettersi di ignorarla, pena l'esclusione da quel sistema globalizzato in cui tutti ci troviamo oramai fagocitati.
Ritengo che il libro di Maria Weber sia utile non solo per gli addetti ai lavori ma anche per tutti quei lettori curiosi di conoscere quanto accade nella realtà mondiale che ci circonda. Dopo averlo letto si è, infatti, in grado di comprendere meglio la Cina, ma soprattutto i cinesi, i quali sono riusciti in poco più di due decenni a risollevare un paese ridotto allo stremo e a portarlo nel novero delle potenze mondiali.