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NUOVI STRUMENTI PER CONOSCERE LA CINA

Rubrica a cura di Federico Greselin

Ancora sul Siku quanshu e sulla gestione del cinese in Windows 2000.
Come si ricorderà, nel numero precedente di questa rubrica avevamo ospitato l'autorevole contributo di Richard Teschke che ci aveva illustrato, con chiarezza e precisione, le funzionalità, i pregi e i difetti dell'edizione elettronica del Siku quanshu.. Proprio quando il numero 105 di Mondo cinese stava andando in stampa, Richard mi ha inviato un messaggio in cui mi comunicava di essere finalmente riuscito a disporre di un pc con Windows 2000 (d'ora in poi citato come W2K) sul quale installare e visionare l'applicativo. Dopo un primo commento in cui il mio corrispondente suggeriva di cambiare il testo del mio riadattamento del suo contributo, tenendo conto appunto di quanto aveva poi avuto modo di verificare con W2K, preso atto della nostra impossibilità di intervenire sul numero già in stampa, mi inviava un più breve messaggio, che riporto qui di seguito1
"Per quanto concerne i vantaggi del far girare il Siku quanshu in W2K ecco qui un elenco (ho installato il database in un sistema fornito di W2K in versione tedesca, la qual cosa ha corretto alcuni dei problemi cui avevo fatto cenno a Leida2): 
1. Il sistema è stabile. Solo in rare occasioni si verifica un blocco e questo è limitato al programma senza coinvolgere il sistema.
2. La stampa viene eseguita perfettamente.
3. Possono essere usati i sistema di input del cinese forniti col sistema operativo.
4. Funziona anche il "Taglia e Incolla". È possibile selezionare il testo nel database e copiarlo in Word, per esempio. Per vedere tutti i caratteri è necessario formattarlo con i font forniti dall'applicativo3
5. Il programma è più facile da usare perché il database, pur essendo in cinese, funziona nel sistema operativo in lingua tedesca4." 
Nel frattempo, avendo io pure continuato i miei piccoli esperimenti, ho potuto avere ulteriori conferme della duttilità di W2K nella gestione del cinese (come del resto di altre lingue, come il giapponese, il thai e il coreano). Sempre nell'attesa di poter esaminare una versione "Multilingual" del sistema operativo, ho voluto sperimentare se e come fosse possibile, in una versione italiana, o comunque occidentale, di W2K, riuscire a disporre in qualche modo di alcune delle caratteristiche delle varie versioni cinesi, prima tra queste la possibilità di far girare applicativi nati per le versioni di Windows localizzate5 per la Cina o per Taiwan. La risposta è stata del tutto positiva. Per parlare solo di programmi noti ai "miei venticinque lettori", con una semplice procedura è stato possibile installare e far funzionare senza nemmeno dover ricorrere né a ulteriori programmi per la gestione del cinese, né ai piccoli sotterfugi di cui ho parlato a suo tempo, programmi importanti come l'Hanyu da cidian e Dushu zazhi ershi nian. All'atto pratico, ogni versione di W2K permette di adattare l'ambiente operativo all'uso di un sistema linguistico specifico nuovo, con esclusione dei menù e dei controlli di sistema, che restano nella lingua originale della copia installata. Nel caso di una localizzazione RPC, il sistema di gestione resta sempre Unicode, ma l'ambiente gestisce perfettamente anche il codice GB-2132 che è tuttora utilizzato in tutte le versioni di Windows per la Repubblica Popolare Cinese e quindi da molti dei programmi che vengono realizzati colà realizzati. In conclusione, è possibile visualizzare, di questi applicativi, tutti i testi dei controlli (pulsanti, menù, finestre di dialogo) con i font appropriati.
La procedura da seguire per poter disporre di un diverso ambiente linguistico è molto semplice: nel Pannello di controllo si acceda alla configurazione delle Opzioni Internazionali (Regional Options nella versione inglese) e si scelga come ambiente linguistico di default quello, tra i molti proposti da un menù a cascata, che più interessa, avendo cura di indicare anche la lingua opportuna per i controlli nella successiva finestra di dialogo. Acconsentendo ad effettuare il reboot che viene richiesto dalla procedura di configurazione, al riavvio si disporrà dunque di un sistema localizzato - con esclusione dei controlli principali di Windows - in maniera diversa dall'originale. Ovviamente, la nostra felicità risulta in parte mitigata da alcuni piccoli inconvenienti, che elenco qui di seguito:
1. È impossibile passare da un ambiente linguistico all'altro senza operare un reboot. Anche configurando il sistema per più utenti, non è previsto che ognuno di questi, pur disponendo di desktop diversi, possa personalizzare anche le Opzioni regionali7
2. Per i noti problemi di gestione della tabella ANSI nell'utilizzazione dei codici double-byte8, in molti dei controlli di Windows e di alcuni applicativi non è possibile visualizzare in maniera corretta le lettere accentate. Questo problema non affligge però, fortunatamente, la gestione delle stringhe di testo nelle applicazioni.
3. I nomi dei font cinesi, nei menù a cascata disponibili nei vari applicativi, vengono resi in caratteri: pur mantenendo una compatibilità sostanziale con altri ambienti linguistici, è sempre possibile l'insorgere di problemi in alcune procedure complesse, come ad esempio le macro e moduli in Visual Basic for Applications, qualora sia indicato un solo formato di nome per il font.
4. I sistemi interni di sicurezza e protezione non autorizzano tutte le librerie dinamiche di sistema e di gestione degli applicativi ad essere accessibili in ogni ambiente linguistico: un database di Access 2000, ad esempio, deve essere reinstallato per funzionare al meglio9

NOTIZIE IN BREVE
- Tra i programmi che ho potuto finalmente installare grazie alle possibilità di localizzazione offerte da W2K, CIBA 2000 (Jinshan Ciba 2000), acquistato lo scorso anno a Pechino alla modica cifra di 28 yuan, presenta caratteristiche non comuni e si rivela un utile compagno nell'attività di traduzione e di lettura di testi digitalizzati. Ciba significa "il Signore delle parole" ed è un modo sintetico di illustrare la potenza di questo dizionario elettronico. Basato su un insieme notevole di dizionari tecnici e non, CIBA 2000 permette di visualizzare i vari significati in inglese di un carattere o di una "parola" cinese al semplice passaggio del mouse (in qualsiasi applicativo o menù); in aggiunta, traduce al volo nello stesso modo in cinese i termini inglesi. La finestra principale del programma presenta infine, con un'interfaccia elegante e paratica, un grande numero di funzioni che, per motivi di spazio, lasciamo scoprire agli interessati. Tra l'altro, le procedure di localizzazione indicate in questo numero servono solo per l'installazione, dopo di che il dizionario funziona anche in una versione di W2K non cinese. CIBA 2000 è realizzato dalla Kingsoft (Jinshan gongsi) di Pechino (http://www.kingsoft.net).
- Il Dipartimento di Studi sull'Asia Orientale di Ca' Foscari ha finalmente provveduto ad aggiornare il proprio sito Web. Oltre a varie pagine di servizio, contenenti informazioni per gli studenti e i docenti del Dipartimento, varie sezioni rappresentano utili porti di partenza, come si suol dire, per ricercare in Rete risorse per gli studi cinesi. La home page è all'URL http://helios.unive.it/~dsao/webpages.
- È uscito il primo film cinese in DVD per il mercato italiano (se si escludono inqualificabili riversamenti di film di Bruce Lee): Non uno di meno (Yige dou bu neng shao) di Zhang Yimou, del 1999, che è stato probabilmente visto da molti di noi al cinema. Questa della Sony (Columbia Tristar) è una realizzazione che fa ben sperare in altre future uscite per la qualità dell'immagine e l'accuratezza dell'edizione nel suo complesso. È possibile l'ascolto in italiano, in spagnolo e in cinese, mentre tra i sottotitoli disponibili manca purtroppo il cinese. Sull'utilizzazione ottimizzata dei film cinesi nell'apprendimento della lingua parleremo in uno dei prossimi numeri della rubrica. 
- Non riguarda direttamente gli studi cinesi, ma l'uscita in questi giorni del cd-rom di Liryca Persica Hypertext rappresenta pur sempre un fatto di rilievo nell'asfittico panorama italiano dell'implementazione delle nuove tecnologie negli studi orientalistici. Il lavoro, frutto dell'impegno di alcuni iranisti veneziani, è esemplare nel portare agli occhi di tutti gli specialisti le potenzialità scientifiche e culturali dei nuovi media e, nel contempo, i vantaggi di un approccio serio e rigoroso alla gestione informatizzata delle lingue. 
- Merita una visita il Centre for Teaching Chinese as a Foreign Language al sito  http://www.ctcfl.ox.ac.uk/ dell'Università di Oxford, dove si possono trovare corsi on-line di cinese, un'interessante offerta di cd-rom didattici ed altro ancora.

MONDO CINESE N. 106, GENNAIO 2001

Note

1 Oltre a quanto espresso nella citazione, ci veniva indicato anche un piccolo errore di trascrizione: il database delle 25 storie dinastiche dell'Academia Sinica di Taibei non contiene "circa 400 mila caratteri", ma bensì circa 40 mila: vedi Mondo cinese, 105, settembre/dicembre 2000 - Anno XXVIII - n. 3, p. 84.
2 Presumibilmente nel corso del convegno annuale dell'European Association of Sinological Libraries (N.d.R.), che l'anno scorso si è tenuto a Leida.
3 Il che sta ad indicare che, installando il Siku quanshu, il sistema viene dotato anche di font Unicode completi dei necessari caratteri supplementari, utilizzabili quindi da tutti gli applicativi che siano appunto compatibili con Unicode.
4 Questo punto fa riferimento al fatto che, nelle precedenti installazioni, si era dovuto ricorrere ad un sistema operativo (Windows 98) localizzato Taiwan, che quindi presentava menù e testi di sistema rigorosamente in cinese.
5 Purtroppo, l'uso in del corrispettivo italiano del termine "localization" non è linguisticamente molto felice.
6 Ho sperimentato la soluzione di cui parliamo in queste pagine sia con W2K versione italiana che con una versione americana.
7 La possibilità di un passaggio rapido da utente ad utente, ognuno con una diversa localizzazione dovrebbe essere una prerogativa dell'edizione multilingue di W2K.
8 Ne ho parlato diffusamente nel mio vecchio lavoro La versione cinese di Windows 3.0, Venezia, Cafoscarina, 1992
9 Una soluzione pratica a questo inconveniente, che si verifica anche portando un database con moduli di programmazione e riferimenti a macro in un sistema diverso dall'originale, è disponibile alla pagina Web http://helios.unive.it/~dsao/download/cina/dbcina/avvertenza-dbcw2k.html.

 

 


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