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EDITORIALI

Il mio impegno per la Cina

di Michele Saponara

MICHELE SAPONARA: Presidente dell'Istituto "Vittorino Colombo" per lo sviluppo delle relazioni culturali, politiche ed economiche con la Cina

Sulla vita e sulle opere di Vittorino Colombo, in particolare sulla sua quasi profetica "intuizione cinese", molto appropriatamente si è scritto su questa rivista. Non mi rimane che riassumerne il senso per dimostrarne l'attualità e l'idoneità a costituire un sicuro punto di riferimento per la nostra azione.
La rivista Mondo Cinese nacque innanzitutto in uno spirito appassionato, che comprendeva il legame inestricabile tra la pace, la tutela dei diritti umani e religiosi, e una politica di sviluppo economico più aperta rispetto a vaste aree del pianeta.

Tale intuizione diede luogo a un impegno straordinario, che seppe congiungere la considerazione di problemi planetari al filo della tradizione cattolica, con quel suo impatto così tipico e originale, frutto dell'inscindibile binomio di realtà e moralità.
Da un lato, questo esempio, come tutti quelli dei grandi spiriti, può atterrire o fare emergere timori d'inadeguatezza: ma a confronto dei nostri sforzi per continuare la sua opera va detto che possiamo avvalerci della strada indicata da essa, indispensabile premessa per utilizzare al meglio e rendere operanti le risorse umane e materiali dell'Istituto che dopo la sua morte porta il suo nome.
Assistiamo oggi a un interesse crescente da parte dei media e degli operatori economici verso la Cina e, inevitabilmente, verso i suoi ritmi vertiginosi di crescita materiale e di scambi commerciali.

Essa è al centro di una trasformazione profonda e affascinante che coinvolge il rapporto partito/società civile, gli equilibri istituzionali, il tentativo di armonizzare forme culturali antichissime all'integrazione economica del sistema﷓mondo, saltando a piè pari un intero ciclo di sviluppo tecnologico.
Il tutto in un contesto internazionale rivolto alla ricerca di un nuovo equilibrio multipolare, alle prese con il riaffiorare di tensioni etniche che sembravano sopite.
Per una Cina che si apre sempre più al mondo, il nostro compito sarà allora quello di stimolare e informare, nonché di vigilare affinché l'Italia e l'impresa italiana non debbano rassegnarsi a un ruolo politico ed economico residuale rispetto a questo processo; senza perdere di vista il positivo rapporto con la comunità cinese che vive nelle nostre città, quotidianamente, con silenziosa operosità.
Il nostro compito e il nostro impegno saranno anche quelli di porre in posizione di privilegio quegli aspetti culturali che soli danno spessore umano agli incontri tra i popoli, come Vittorino Colombo, Fondatore dell'Istituto, aveva compreso e insegnato e così come è stato da tutti riconosciuto.
È con questi sentimenti che ho accettato di proseguire l'azione di Vittorino Colombo, sicuro che il suo ricordo sarà per me guida e motivo di incoraggiamento.

MONDO CINESE N. 94, GENNAIO-APRILE 1997

 

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