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SAGGI

Il settore privato nella Cina degli '901

di Marina Miranda

SOMMARIO: 1 - Le imprese appartenenti al settore privato. 2 - Lo sviluppo del terziario. 3 -Il ruolo del settore privato nella crescita dell'economia nazionale. 4 - Dati relativi allo sviluppo delle imprese private e individuali. 5 - Le nuove disposizioni dell'Ufficio per l'Amministrazione Statale dell'Industria e del Commercio. 6 - L'ampliamento dell'ambito delle attività esercitate. 7 - Le agevolazioni previste in materia fiscale.

1 - Le imprese appartenenti al settore privato

Le riforme varate negli ultimi quindici anni stanno modificando profondamente l'economia della Repubblica Popolare Cinese. Importanti trasformazioni sono già state attuate in alcuni settori, come quello agricolo, che ha subito una progressiva ma radicale decollettivizzazione. I piani di sviluppo per gli altri comparti produttivi pongono al primo posto l'espansione del terziario e del settore dei servizi, la cui crescita non può essere disgiunta da quella dell'economia di mercato.

Una percentuale molto alta del totale delle unità produttive operanti nel terziario è costituita dalle imprese appartenenti al settore privato: nel 1991 infatti esse hanno raggiunto il 43%, con 43.000.000 addetti, mentre le imprese statali e quelle collettive detenevano rispettivamente il 44% e il 13%, con 43.600.000 e 12.500.000 occupati2 .

È opportuno però prima di tutto stabilire quali tipi di imprese appartengono al settore privato propriamente detto, dal momento che, data la complessità delle diverse forme di proprietà attualmente esistenti nella Repubblica Popolare, sono stati inclusi erroneamente in questo settore tutti quei tipi di imprese che non fanno parte dell'economia pubblica, tra cui le joint-ventures, le società a capitale straniero, quelle costituite da cinesi d'oltremare e le imprese rurali3 . Nel corso del presente lavoro, invece, considererò appartenenti al settore privato soltanto le imprese private vere e proprie (siying qiye), cui fa riferimento la legislazione emanata nel 19884 e quelle individuali (getihu). Queste ultime sono imprese di dimensioni ridotte, che svolgono attività artigianali, commerciali e di servizi, gestite da un solo responsabile o da un nucleo familiare5 . Le imprese private hanno invece dimensioni produttive più ampie, che superano l'ambito della gestione individuale e la conduzione su scala familiare, disponendo di maggiori fondi e capitali. Un altro criterio di differenziazione, che genera però notevoli ambiguità6 , consiste nel numero dei lavoratori dipendenti, i quali, per quanto riguarda le imprese private, non possono essere meno di 8 e non devono essere membri della famiglia del datore di lavoro.

A partire dal 1978, il settore privato ha incontrato, nel corso della sua espansione, non pochi ostacoli, causati soprattutto dai pregiudizi e dalle cosiddette tendenze ideologiche "di sinistra"7 . Negli anni '80 i timori di cadere politicamente in disgrazia erano molto diffusi tra i lavoratori individuali e i primi imprenditori privati, i quali paventavano di essere accusati di procedere sulla cosiddetta "via capitalista"8 . Dopo i sanguinosi eventi di giugno 1989 si temeva una inversione di tendenza nella linea politica del partito, a seguito dell'allontanamento di Zhao Ziyang, il quale aveva difeso l'importanza dell'iniziativa privata e aveva auspicato che questo settore si espandesse fino ad occupare una presenza più significativa nell'intero sistema produttivo9 .

Alla fine non è stata modificata in materia economica la linea di Deng Xiaoping, basata sulla cosiddetta "teoria delle forze produttive": in base ad essa, per valutare i benefici di una determinata componente economica non bisogna analizzare la sua presunta natura "socialista" o "capitalista", ma solo stabilire se essa favorisce o meno lo sviluppo delle forze produttive e l'aumento del tenore di vita della popolazione10 .

Che le tendenze ideologiche "di sinistra" non siano del tutto sopite all'interno del partito, lo confermano i richiami dell'anziano leader a vigilare contro queste deviazioni11 . È indicativo inoltre che le principali e più attuali argomentazioni contro le influenze ideologiche "di sinistra" siano state raccolte in tre volumi, pubblicati tra il 1992 e il 1993: L'orientamento della storia (Lishi de Chaoliu)12 , Promemoria su come difendersi dalla sinistra (Fang "Zuo" Beiwanglu)13 e Il disastro della sinistra in Cina (Zhongguo Zuohuo)14 .

Per quanto riguarda il settore privato in maniera specifica, già nel 1991, il Consiglio degli Affari di Stato aveva emanato un documento a circolazione interna, ma pubblicato dalla stampa di Hong Kong, volto a chiarire ogni tipo di discriminazione politica ed ideologica nei confronti delle imprese private e a proteggere i loro diritti costituzionali15 .

Il possibile rafforzamento delle tendenze "di sinistra" nello schieramento conservatore all'interno del partito è però oggi quanto mai attuale, proprio in vista dell'imminente e definitiva scomparsa di Deng Xiaoping. Al di là dei futuri scenari politici ipotizzabili16 , è molto probabile che la fazione conservatrice sferri la propria offensiva soprattutto nel campo dell'economia. È impossibile, però, che essa riesca ad attuare una radicale inversione di tendenza, i cui costi sarebbero altissimi e che rimetta totalmente in discussione la politica di apertura verso l'estero, cercando di bloccare quelle forze economiche attivate in modo ormai quasi irreversibile. È ipotizzabile invece che essa possa frenare e ritardare proprio il graduale processo di introduzione definitiva dei meccanismi di mercato e delle leggi della concorrenza in tutti gli aspetti della vita economica e in tutti i comparti produttivi. Le conseguenze sarebbero, però, gravissime e renderebbero l'attuale fase di transizione ancora più ibrida, a metà strada tra un'economia ancora in parte pianificata e un vero e proprio sistema di mercato, in cui sono però operanti i meccanismi peggiori di entrambi i sistemi.

2 - Lo sviluppo del terziario

In Cina il terziario si presenta attualmente alquanto arretrato, a causa di notevoli squilibri settoriali, provocati principalmente dalle passate scelte di politica economica, che avevano dato la precedenza alla realizzazione di una struttura industriale. Per riequilibrare i diversi comparti, si cerca adesso di ribaltare le priorità tradizionali, considerando al primo posto, rispetto a quella di agricoltura e industria, la crescita del terziario.

Tale orientamento, presente sia nel documento programmatico del XIV Congresso del partito dell'ottobre 199217 , che in quello conclusivo della 3a Sessione Plenaria del XIV Comitato Centrale del novembre 199318 , non è stato modificato nel corso della più importante riunione politica del 1994: la 4a Sessione Plenaria del XIV Comitato Centrale, svoltasi nel mese di settembre19 .

Dal momento che l'espansione dell'economia di mercato deve essere accompagnata da un'analoga crescita del terziario, la Cina guarda ai modelli di sviluppo dei paesi industrializzati, dove questo settore è diventato il primo comparto produttivo, fornendo il 50% del PIL e dando occupazione al 40% della forza lavoro; nella Repubblica Popolare invece il terziario, dal 199120 al 199321 , ha fornito solo il 27,2% del PIL, offrendo occupazione soltanto al 18,6% dell'intera forza lavoro.

Lo sviluppo del terziario sarebbe anche in grado di assorbire la mano d'opera in eccesso, soprattutto quella attualmente sottooccupata nelle imprese statali in deficit22 . Nel 1993 gli investimenti in questo settore sono cresciuti del 43,2%, rispetto all'aumento del 33,8% verificatosi nel 199223 .

Si attende quindi una considerevole espansione del terziario, così come è già avvenuto nei grandi centri urbani: a Canton e a Shanghai nel 1992 si è verificata una crescita di questo settore rispettivamente del 18,8%24 e del 12%25 ; a Pechino, inoltre, si auspica che gli occupati in tale settore raggiungano alla fine del 1994 il 41,6% dell'intera forza lavoro locale26 . Si spera pertanto che lo sviluppo del terziario, iniziato negli anni '80, continui fino ad arrivare a fornire alla fine di questo decennio 1 /3 del PIL, invece dell'attuale quota, che corrisponde a 1/427 .

A giugno 1992, sono state emanate dal Consiglio degli Affari di Stato le "Risoluzioni per Accelerare lo Sviluppo del Terziario"28 , seguite poi dalle "Riflessioni fondamentali su un piano di sviluppo del terziario”29 nel febbraio 1993. Tali documenti, pur non essendo leggi vere e proprie, rivestono una considerevole importanza, dal momento che possono essere considerati una piattaforma programmatica della linea politica seguita dal partito, nonché dei provvedimenti adottati dagli organi di governo per il settore specifico cui fanno riferimento. In base ad essi viene definitivamente precisato l'ambito di attività del terziario, che comprende attività commerciali, di consulenza, di informazione, dei servizi, dei trasporti e quelle riguardanti l'ambito culturale, turistico, informatico, finanziario, assicurativo ed immobiliare. Tali attività riescono a far crescere enormemente l'occupazione, perché assicurano alti rendimenti e richiedono investimenti ridotti, che possono essere ammortizzati nel breve periodo. Per questo settore sono previste agevolazioni e un trattamento preferenziale dal punto di vista fiscale.

Dal momento che lo sviluppo del terziario necessita ovviamente di investimenti esteri, vengono così liberalizzate alcune aree precedentemente escluse da questo tipo di intervento: quelle del commercio al dettaglio, dell'import-export e delle attività finanziarie. Le grosse società di Hong Kong hanno già dimostrato grande interesse alla crescita del settore commerciale: a Pechino è stato firmato un importante accordo per la costruzione di un imponente centro commerciale su un'area di 140.000 mq nella centralissima zona di Wangfujing30 . Tale cooperazione è già da tempo operante nelle Zone Economiche Speciali, come Shenzhen, Zhuhai, Hainan e anche a Shanghai; complessivamente, circa 270 istituti di credito stranieri vi hanno aperto filiali e sportelli31 .

Gli investitori di Hong Kong sono interessati soprattutto al nascente mercato immobiliare del continente, i cui prezzi sono altamente competitivi rispetto a quelli della colonia britannica 32 . Dopo che nel 1991 il governo centrale ha delegato quelli provinciali a sviluppare il mercato immobiliare locale, l'amministrazione del Guangdong ha scatenato una vera e propria corsa alla vendita di aree edificabili; ma il mercato di questa provincia, gonfiato da spaventose speculazioni, sembrerebbe già sull'orlo del crollo33 .

Se si escludono alcune aree privilegiate, nell'intero paese la creazione di un mercato immobiliare è appena agli inizi34 . La prima legge organica relativa ai beni immobili è stata emanata solo recentemente (luglio 1994), ed è limitata esclusivamente ai centri urbani35 ; essa riguarda ogni tipo di transazione commerciale inerente l'acquisto e la vendita di edifici e terreni e le norme per la registrazione catastale.

Tra i numerosi problemi, uno dei più urgenti è quello di sollevare le unità produttive dall'onere finanziario di fornire alloggi ai propri dipendenti. Mentre l'edilizia statale non riesce a soddisfare la crescente domanda di abitazioni, l'acquisto di immobili a prezzi di mercato, in continua crescita, risulta ancora proibitivo per la maggior parte della popolazione. Si è iniziato allora a praticare la vendita preferenziale delle abitazioni, incoraggiando gli occupanti ad acquistare la casa di residenza. Tale riforma del sistema degli alloggi è stata applicata per la prima volta dal 1986 al 1988, su base sperimentale a Yantai36 . Tra la fine del 1988 e gli inizi del 1989 tale vendita preferenziale è stata incrementata ed estesa ad altri centri. A metà del 1991 è stato varato un piano nazionale per estendere la riforma all'intero paese; piani regionali sono stati preparati a Shanghai, Tianjin, nelle province del Jiangxi, Jiangsu, Shandong, Hebei, Hubei, Hunan, Guangdong e Liaoning.

3 - Il ruolo del settore privato nella crescita dell'economia nazionale

Al recente sviluppo del terziario ha contribuito enormemente la rinascita dell'economia privata avvenuta agli inizi degli anni '8037 . Nel 1992, nell'ambito commerciale, coloro che lavorano in proprio o come dipendenti presso esercizi privati hanno costituito il 4,5% dell'intera forza lavoro del settore, circa cioè 27.000.000 di persone. Gli esercizi commerciali gestiti da privati, che erano 1.250.000 nel 1978, sono diventati 11.860.000 nel 1990, aumentando di 9 volte in 12 anni38 . Nel 1992 questi esercizi hanno versato il 7,8% delle imposte totali dell'intero settore commerciale, circa 203 miliardi di yuan39 .

Si può quindi immaginare che l'espansione del terziario, prevista per i prossimi anni, avrà a sua volta indubbi effetti sulla crescita dell'economia privata. Si è ipotizzato infatti che nel 2000, metà del commercio al dettaglio a livello nazionale sarà gestito da negozi privati, 1/3 da quelli statali e 1/6 da quelli collettivi40 . È stato inoltre previsto che il settore privato arrivi a fornire a fine secolo il 25,1% del PIL, dal momento che tale percentuale, corrispondente allo 0,5% nel 1980, ha già raggiunto l'11,8% nel 199141 , superando quindi la soglia del 10% auspicata da Zhao Ziyang42 . Tale crescita è stata poi particolarmente significativa nel 1993, quando il valore globale della produzione industriale fornito dalle imprese private è stato di 42 miliardi 170 milioni di yuan43 . Inoltre il sistema di gestione privato si è rivelato quello economicamente più efficiente: ad esempio, un ricavato di 100 yuan, dopo la deduzione dei costi, fornisce un profitto di 21 yuan per un'impresa privata e solo di 16 yuan per una collettiva 44 .

Il ruolo assunto dal settore privato nella sorprendente crescita economica sperimentata recentemente dalla Repubblica Popolare deve essere quindi rivalutato. A tale ruolo gli studiosi occidentali hanno dedicato poca attenzione, allineandosi con la linea ufficiale del partito, che per molto tempo ha continuato a considerarlo marginale. Infatti il settore statale è stato a lungo ritenuto il pilastro fondamentale dell'intero sistema economico e gli altri settori come meramente complementari a esso. Soltanto a partire dal XIV Congresso dell'ottobre 199245 e dalla 3a Sessione Plenaria del XIV Comitato Centrale del novembre dell'anno successivo46 , è stata riconosciuta la necessità del simultaneo sviluppo di tutti i settori economici, soprattutto dell'economia privata e di quella individuale. In realtà, anche precedentemente a questa importante svolta nella linea del partito, il settore privato, in alcune località, province, e per alcune branche di attività, aveva già ampiamente superato lo status di componente economica meramente supplementare.

Nel valutare il ruolo positivo svolto da questo settore, non ci si può limitare a considerare i benefici da esso apportati nel risolvere il problema della disoccupazione e nel migliorare il tenore di vita della popolazione. È pur vero che un primo sviluppo dell'economia privata, soprattutto nelle attività commerciali e nei servizi, era stato dovuto all'incapacità da parte dei settori statale e collettivo a provvedere ai nuovi bisogni di beni e servizi richiesti dalla popolazione e a soddisfare le nuove esigenze di diversificazione dei consumi47 . Inoltre l'iniziale crescita di questo settore è stata anche un'immediata risposta al fenomeno della disoccupazione, che aveva assunto dimensioni preoccupanti: all'inizio del 1987 era stato stimato che su di una popolazione lavorativa di 586 milioni di individui, nella fascia d'età compresa tra i 15 e i 60 anni, i disoccupati costituivano il 2% dei residenti urbani48 . Infatti l'impulso a creare nuova occupazione proveniente dal settore privato è stato enorme: 8 milioni di lavoratori sono stati assorbiti nei centri urbani, 18 milioni nelle aree rurali tra la fine del 1992 e gli inizi del 199349 .

Il ruolo positivo svolto dal settore privato deve invece essere valutato dalla prospettiva più ampia dello sviluppo globale dell'economia nazionale. È quanto ha sostenuto sull'autorevole rivista Ricerche Economiche (Jingji Yanjiu) Yang Yonghua, docente del dipartimento di economia dell'Università Normale Huanan di Canton, portando a sostegno della propria tesi il caso particolare del Guangdong. Questa provincia è un esempio particolarmente significativo, il modello cui vorrebbero somigliare molte altre, dal momento che è questa l'area che ha raggiunto uno dei più alti livelli di sviluppo e che ha subito le trasformazioni più evidenti sia dal punto di vista sociale che economico, sotto la spinta della politica di riforma e di apertura verso l'estero.

Nel Guangdong è stato lo sviluppo del settore privato a favorire la rapidissima crescita dell'intera economia e, in particolare, dei settori industriale e commerciale dal 1978 in poi. In tale anno il 72,2% del valore globale della produzione industriale era fornito dalle imprese statali e il 27,8% da quelle collettive, mentre la percentuale proveniente dal settore non pubblico era così insignificante da non poter essere presa in considerazione. Nel 1991 invece il 46,63% del valore globale della produzione industriale è stato fornito dalle imprese statali, il 27,75% da quelle collettive e il 29,1% da quelle private. Tra il 1978 e il 1991 la produzione industriale è aumentata con un tasso del 15,72% nelle imprese statali, del 20,11% in quelle collettive e del 45,76% in quelle private50 . Inoltre l'ammontare delle imposte versate da queste ultime imprese nei primi sei mesi del 1993 ha raggiunto l'11% del gettito fiscale totale dell'intera provincia51 .

Bisogna però notare che il ritmo di sviluppo più basso dell'economia statale nel Guangdong deve essere considerato in modo relativo rispetto a quello degli altri settori. Il valore assoluto della produzione industriale fornita dalle imprese statali ha subito invece un massiccio aumento: nel 1978 esso era di 13 miliardi 541 milioni di yuan, ma nel 1991 ha raggiunto i 90 miliardi 388 milioni di yuan, con un aumento di 6,7 volte nell'arco di 13 anni52 . Questi dati dimostrano che la rapida crescita dell'economia privata non solo non ha limitato lo sviluppo dell'economia statale, ma in realtà lo ha enormemente favorito. In altre parole, permettere che lo sviluppo dell'iniziativa privata avvenisse parallelamente al processo di riforma del settore dell'economia statale può essere considerata la peculiarità più interessante dell'esperienza cinese, rispetto a quella delle riforme degli altri paesi socialisti.

4 - Dati relativi allo sviluppo delle imprese private e individuali

Dopo che nel 1988 il settore privato aveva raggiunto un livello di massima espansione, nell'estate del 1989 gli effetti di una pesante manovra di controllo fiscale avevano provocato una netta diminuzione del numero sia delle imprese che degli occupati53 . Dopo tale sensibile calo, alla fine del 1990 però le imprese individuali erano già aumentate a 13.283.000, con 20.928.000 addetti54 e i capitali registrati raggiungevano in totale i 397 miliardi di yuan55 . Solo a fine settembre 1992 esse hanno raggiunto più di 14.000.000 unità, con più di 23.000.000 di addetti56 , toccando di nuovo il massimo sviluppo registrato alla fine del 1988, quando le stime oscillavano tra 14.520.000 e 14.530.000 imprese57 , con 23.050.000 addetti58 . Tali cifre sono state poi ampiamente superate alla fine del 1992 con 15.539.000 unità59 . Tale sensibile crescita è continuata fino a portare il numero delle imprese alla fine dell'anno successivo a 17.670.00060 , mentre il numero degli occupati è passato da 24.677.000 a 29.390.000 alla fine del 199361 .

Per quanto riguarda le imprese private, alla fine del 1990 esse erano 98.141, con 1.702.000 addetti62 ; a metà del 1991, 98.812, con un aumento dello 0,68%, mentre il numero degli addetti, 1.693.000, subiva un calo dello 0,53%63 . Alla fine del 1991 le imprese private avevano raggiunto le 100.000 unità, con 1.750.000 addetti e con un capitale complessivo di 10 miliardi e mezzo circa di yuan64 . Tali cifre sono state superate a fine settembre 1992, quando tali imprese sono state più di 120.000, con 2.000.000 di occupati65 . Per la fine dello stesso anno le stime per il numero delle imprese sono oscillate tra le 139.00066 e le 140.000 unità67 , mentre il numero degli addetti tra i 2.318.00068 e i 2.320.00069 , con un aumento tra il 26%70 e il 28,8%71 rispetto al 1991. Un'ulteriore sensibile crescita è stata registrata nei primi sei mesi del 1993, con 184.000 imprese e 2.941.000 addetti72 ; alla fine dello stesso anno tali cifre sono aumentate ancora rispettivamente del 70% e del 60% rispetto al 1992, arrivando a toccare il livello massimo sinora raggiunto di 238.000 aziende e 3.720.000 occupati73 .

Fino al 1991 le dimensioni delle imprese private sono rimaste abbastanza ridotte: il capitale registrato della maggior parte di esse è stato di 114.000 yuan e i lavoratori sono stati in media 17 persone per azienda74 . Successivamente il totale dei capitali registrati, che nel 1990 ammontavano complessivamente a 9 miliardi e mezzo di yuan75 , è aumentato a 22 miliardi 120 milioni di yuan alla fine del 199276 , per poi passare a 68 miliardi di yuan alla fine del 199377 .

Delle circa 98.000 imprese private registrate agli inizi del 1991, il 54,6%, circa 53.000, erano ditte individuali (siying duzi qiye), il 41%, circa 40.000, imprese a capitale congiunto (siying hehuo qiye) e solo il 4,1%, circa 4.000, società a responsabilità limitata (siying youxian zeren gongsi)78 . Queste ultime, l'unico tipo di società di capitali previsto dal legislatore, hanno però subìto un notevole aumento nel 1992, di circa il 70%79 , per poi passare alla fine del 1993 al 27,4% del totale delle 238.000 imprese registrate. Nello stesso periodo le percentuali sono state del 48,8% per le ditte individuali e del 26,9% per le imprese a capitale congiunto80 .

Il reddito annuo degli imprenditori privati nel 1991-92 è stato in media di 6700 yuan per quelli che svolgono l'attività nelle grandi città, di 4500 yuan per quelli che operano nei centri minori e di 2500 yuan per quelli che esercitano nelle campagne; a Pechino solo il 10% e il 3% di essi hanno superato rispettivamente un reddito di 10.000 e di 100.000 yuan81 .

Una inchiesta dell'Ufficio per l'Amministrazione Statale dell'Industria e del Commercio ha mostrato però che alla fine del 1992 solo il 40% del totale delle imprese è stato molto competitivo sul mercato, mentre il 20% si è rivelato poco competitivo, il 30% è riuscito a pareggiare le spese e il 10% ha avuto il bilancio in perdita82 .

La sensibile crescita del settore privato, evidenziata dai dati precedenti, non può però essere considerata uniforme sull'intero territorio nazionale, dal momento che essa è concentrata in alcune aree specifiche, quelle centro settentrionali e sud-orientali e, in modo particolare, nel 83 . In questa provincia il numero delle imprese e degli occupati che nel 1992 è stato di 20.000 unità e 300.000 persone, si è raddoppiato nel 1993, passando rispettivamente a 45.000 e 600.00084 . Nello stesso anno, ancora nel Guangdong, l'ammontare globale dei capitali registrati è aumentato di 6 volte rispetto all'anno precedente, mentre esso è soltanto raddoppiato nelle province del Liaoning, Jiangsu e nella municipalità di Pechino85 . I dati per il 1993 riferiti ad altre zone hanno stimato il numero delle imprese a 9.000 nel Fujian, a 6.558 nello Henan e a 6.374 nello Hunan, mentre il totale degli occupati in queste tre province è stato rispettivamente di 245.000, 155.000 e 104.00086 .

Per quanto riguarda invece i dati relativi alle imprese individuali nel 1993, esse sono state 914.000 nello Henan, con 1.600.000 addetti, 762.000 nello Hunan, con 1.310.000 occupati, 740.000 nel Liaoning, con 1.303.000 addetti, 490.000 nel Fujian, con 755.000 occupati e solo 41.800 nel Tibet, con 656.000 lavoratori87 .

5 - Le nuove disposizioni dell'Ufficio per l'Amministrazione Statale dell'Industria e del Commercio

La notevole crescita del settore privato a partire dal 1991 può essere ricondotta a diversi fattori, tra cui la sperimentazione di nuove politiche a livello locale volte a incoraggiare lo sviluppo di queste imprese, come, ad esempio, a Shanghai. Nel giugno 1991 il governo municipale di questa città ha emanato una direttiva in 14 punti, che ha consentito alle imprese di questo settore di avere rapporti economici preferenziali con quelle statali e collettive e di ampliare l'ambito delle attività concesse, da quelle tradizionali come servizi, riparazioni, ristorazione, a nuove attività, come quelle scientifiche e culturali88 . Analogamente nel distretto di Yangpu (municipalità di Shanghai), è stato deciso a livello locale un ampliamento dell'ambito delle attività del settore, che ha avuto come risultato, a fine ottobre 1992, un grosso incremento del 31% per le imprese individuali, del 61% per quelle private e uno sviluppo complessivo del terziario del 50%89 . Allo stesso modo, misure volte ad eliminare restrizioni e impedimenti allo sviluppo di questo settore sono state varate anche in alcune province, ricche e progredite, come quella del Guangdong90 e in altre meno sviluppate e periferiche, come il Tibet91 .

I risultati positivi raggiunti hanno fatto sì che le politiche sperimentate fossero poi allargate all'intero paese. Una serie di nuove norme è stata diffusa preliminarmente ancora una volta a livello locale e poi successivamente estesa sul territorio nazionale. L'Ufficio per l'Amministrazione dell'Industria e del Commercio della Municipalità di Shanghai, a maggio 1993, ha reso noto una prima serie di disposizioni a circolazione interna, che sono state però riportate dalla stampa di Hong Kong92 . Il loro contenuto corrisponde a quello di un comunicato più ampio, in venti punti, emanato (giugno 1993) dall'Ufficio per l'Amministrazione Statale dell'Industria e del Commercio su scala nazionale. Tale documento, noto come "Alcune considerazioni su come favorire lo sviluppo dell'economia privata ed individuale"93a , contiene una serie di importanti indicazioni cui sono tenuti ad attenersi gli organismi amministrativi competenti a livello locale e può essere considerato come un preliminare di un futuro disegno di legge.

Nel primo articolo di tale documento viene estesa la possibilità di intraprendere attività individuali e di costituire imprese private anche al personale in eccesso e in pensione degli organi del governo e del partito, oltre che a tutte le categorie di residenti urbani e rurali, disoccupati e in pensione, specificate nell'art. 11 delle "Norme provvisorie per le imprese private", emanate a giugno 198894 . Particolarmente significativo è il contenuto di questa disposizione che dà riconoscimento ufficiale a una situazione già esistente de facto, dal momento che sono molti i membri del partito e gli ex-funzionari governativi che si dedicano ad attività privata95 .

Un'importante decisione è stata quella di semplificare le procedure di registrazione, che può essere ottenuta direttamente presso gli organismi amministrativi competenti a livello locale dell'industria e del commercio, semplicemente sulla base di una certificazione dell'identità personale e della precedente occupazione (art. 2). Inoltre vengono accelerate le procedure per ottenere la licenza di esercizio per quelle imprese operanti nel terziario, che chiedono di intraprendere attività commerciali, dei servizi, di ristorazione, di consulenza, dei trasporti ecc. (art. 13).

Nelle cosiddette aree povere e periferiche, è permesso, previa autorizzazione degli organismi locali competenti, svolgere attività autonoma senza licenza e senza versare imposte, effettuando la registrazione solo dopo che l'attività sia risultata avviata (art. 3). Nelle stesse aree, gli organismi amministrativi dell'industria e del commercio a livello di distretto sono autorizzati a rilasciare vere e proprie licenze di esercizio; mentre licenze di esercizio soltanto provvisorie possono essere ottenute presso gli stessi organismi a livello di distretto di tutte le altre zone (art. 12). Inoltre non è necessario presentare alcuna certificazione scritta per quanto riguarda la registrazione del capitale sociale di ciascuna azienda (art. 7).

In base alle nuove disposizioni, è permesso alle imprese private e individuali di scindersi in più unità produttive o raggrupparsi con altre imprese (art. 4) e a quelle commerciali, previa autorizzazione e sulla base di una sola licenza di esercizio, di aprire più punti di vendita nell'ambito dello stesso territorio (art. 11). Inoltre è loro permesso acquistare, prendere in affitto o in appalto imprese statali e collettive (art. 14). A Pechino infatti nel 1992, sono stati circa 10.000 i piccoli esercizi commerciali di proprietà statale dati in affitto a privati cittadini, i quali hanno goduto di totale indipendenza nella gestione, mentre la proprietà è rimasta allo Stato96 .

Inoltre le imprese private vengono incoraggiate, attraverso la creazione di una rete di servizi e di consulenza, ad avere un ruolo più ampio nell'economia orientata verso l'esportazione, a costituire joint-ventures con partners stranieri e a incrementare il commercio di compensazione (art. 15). La possibilità di costituire imprese a capitale misto era già stata prevista dall'art. 22 delle "Norme provvisorie per le imprese private", emanate nel 198897 ; essa era stata però oggetto di numerose polemiche, che ne avevano in parte ostacolato la realizzazione98 . Prima delle nuove disposizioni (giugno 1993), iniziative a carattere locale hanno cercato di indirizzare il settore privato verso la cooperazione con partners stranieri: il governo provinciale del Guangdong ha particolarmente incentivato il commercio di compensazione e l'assemblaggio di macchinari di importazione da parte di aziende private, che hanno concluso contratti con società estere per 300.000 dollari americani99 .

L'orientamento politico contenuto nelle nuove disposizioni è quello di rafforzare l'attività di controllo e di supervisione periodica sulle imprese private e individuali, di proteggere le loro attività legali e sorvegliare i loro comportamenti illegali che danneggiano gli interessi dei consumatori, come, per esempio, la falsificazione e la contraffazione di prodotti e marchi originari (art. 16). Uno dei comportamenti illegali più diffusi da parte delle imprese del settore è l'esercizio senza licenza: a tal proposito si dispone, da una parte, di accelerare i tempi della richiesta di registrazione per tutti coloro che hanno intenzione di mettersi in regola, dall'altra di intervenire duramente contro coloro che non si preoccupano invece di ottenere la registrazione della propria impresa (art. 17).

L'assenza di registrazione o la registrazione sotto falsa denominazione è un fenomeno molto diffuso, dal momento che molte imprese si sono presentate come unità collettive al fine di acquistare più agevolmente materie prime e semilavorati, di usufruire di facilitazioni nei trasporti e di ottenere crediti bancari100 . Ottenere finanziamenti per le aziende private è così difficile che alcune di esse sono costrette ad accettare prestiti a condizioni onerose da imprese statali. Queste ultime infatti ottengono finanziamenti da banche pubbliche al 14% circa e li concedono a loro volta a un tasso almeno doppio101 . Tuttavia dalla seconda metà del 1992 sono state sempre più numerose le aziende che si sono liberate dalla falsa registrazione come imprese collettive, il cosiddetto "cappello rosso" o che sono uscite dall'illegalità effettuando la regolare registrazione102 .

I problemi del settore privato rimangono comunque ingenti, sebbene le disposizioni sopraccitate, all'art. 19, prevedano che gli organismi amministrativi dell'industria e del commercio ad ogni livello siano tenuti ad adoperarsi per risolvere i problemi relativi alla concessione di crediti, all'ubicazione degli esercizi commerciali, alla certificazione di garanzia dei prodotti, all'esportazione delle merci, all'impiego di personale specializzato ecc.
Sperando che nel lungo periodo siano resi più agevoli alcuni dei servizi indispensabili allo sviluppo di queste imprese, bisogna auspicare che si ottenga maggior rispetto per l'ambiente da parte delle imprese private, oltre che da quelle degli altri settori, applicando con più scrupolosità la normativa vigente103 . È stato denunciato, infatti, che alcune aziende private hanno già causato gravi danni alle falde idriche di alcune aree della provincia dello Hunan104 .

6 - L'ampliamento dell'ambito delle attività esercitate

Un'importante novità nello sviluppo delle imprese private e individuali consiste nell'ampliamento dell'ambito delle loro attività: infatti in base alle nuove disposizioni (giugno 1993), tale ambito è stato esteso ad ogni branca di attività e tipo di prodotti, fatta eccezione per quelli espressamente vietati dalle norme dello Stato (art. 4)105 . Infatti l'art. 12 delle "Norme provvisorie per le imprese private" proibiva a tali imprese di intraprendere attività connesse all'industria degli armamenti e attività bancarie e creditizie106 . Secondo la stampa di Hong Kong, l'ampliamento del loro ambito di attività aveva già ricevuto definitivo riconoscimento ufficiale nel 1992, in base a quanto dichiarato dal vice-presidente dell'Ufficio dell'Amministrazione Statale dell'Industria e del Commercio, Ma yuankai107 .

Le attività delle imprese private e individuali si sono cosi estese verso campi di maggiore specializzazione e competenze tecniche, fino a comprendere quelli dell'informazione e della trasmissione radiofonica, soprattutto nei grossi centri urbani, come Pechino, Shanghai, Nanchino, Wuhan, Shenzhen108 . Da queste nuove attività non sono escluse quelle culturali e artistiche, esercitate, ad esempio, da insegnanti di musica, pittori e ritrattisti109 . Anche nel campo dell'educazione primaria e secondaria stanno sorgendo le prime scuole private, dai costi proibitivi e riservate a pochi, ma dotate delle più moderne attrezzature didattiche, di cui sono estremamente carenti gli istituti pubblici110 . A Pechino è stato creato da investitori di Taiwan un importante istituto privato, che copre le classi dalle elementari alle superiori e in cui vige l'insegnamento obbligatorio delle lingue inglese e giapponese111 .

Una delle novità più salienti è rappresentata dal campo dell'editoria: un giovane imprenditore, Du Xuyang, ha speso circa 400.000 yuan per acquistare da una casa editrice di Taiwan i diritti per la pubblicazione di un best-seller sull'attività della ditta giapponese Matsushita112 . Questo tipo di libri sta incontrando un enorme favore da parte del pubblico, contagiato dalla febbre degli affari e avido di impadronirsi dei segreti altrui nell'attività imprenditoriale. Recentemente l'opinione pubblica si è interessata anche ad alcuni casi di imprenditori agricoli, che hanno ottenuto particolare successo, come, ad esempio, Wang Yanglin, un contadino del Guangxi, divenuto famoso per aver lanciato sul mercato un nuovo tipo di fertilizzante, producendolo in proprio su scala industriale113 .

L'iniziativa privata si è ormai estesa ad attività qualche anno fa ritenute impensabili nella Repubblica Popolare, come quelle delle agenzie investigative, di cui 370 circa sono state costituite nel 1993 a Shenzhen, Canton, Shantou, nelle province di Hainan e del Zhejiang114 . Esse si occupano della ricerca di persone scomparse, di indagini sulla presunta infedeltà di un coniuge e persino di accertamenti prematrimoniali. Il benessere ormai diffuso in alcune categorie sociali e il dilagare della criminalità organizzata in alcune regioni ha fatto sì che nascessero le prime agenzie che forniscono vigilantes privati per sorvegliare attività commerciali particolarmente a rischio e guardie del corpo a difesa di importanti uomini d'affari115 .

Per quanto riguarda il settore industriale, un'impresa privata, la Società a Responsabilità Limitata Ke yuan per la Costruzione di Aeromobili Civili è stata autorizzata nel 1993 dal Consiglio degli Affari di Stato a produrre piccoli aerei da turismo da due a quattro posti116 . Inoltre la costruzione del primo aeroporto privato per velivoli da turismo è stata iniziata nella provincia di Hainan, con un investimento preliminare superiore a 80 milioni di yuan117 .

7 - Le agevolazioni previste in materia fiscale

In base a quanto annunciato nel documento politico approvato dalla 3a Sessione Plenaria del XIV Comitato Centrale (novembre 1993)118 , è stata effettuata una vasta riforma tributaria, volta a riequilibrare il rapporto tra le imposte percepite dal governo centrale e da quelli provinciali. Infatti la percentuale sulle entrate fiscali nazionali riscossa dal governo centrale, che era del 58% nel 1981, è diminuita al 47% neI 1988 e al 38,6% nel 1992119 . Obiettivo di questa riforma è stato, inoltre, quello di uniformare il sistema fiscale, fissando un'aliquota sul reddito uguale per tutti i tipi di imprese, sia appartenenti al settore pubblico che a quello privato, fissata al 33%120 . In base a quanto già sperimentato a livello locale a Shenzhen, ci si propone di eliminare, almeno dal punto di vista fiscale, ogni tipo di distinzione delle imprese in base al sistema di proprietà e di adottare una classificazione più vicina agli standard internazionali, che distingua invece soltanto l'assetto societario: ditte individuali, società per azioni, società a responsabilità limitata ecc.

Un'altra importante novità è l'introduzione dell'imposta sul reddito personale, in base alla quale tutti i cittadini e non solo determinate categorie, vengono sottoposti al fisco. In base all'art. 17 della "Legge sull'imposta sul reddito personale", cui sono stati apportati importanti emendamenti (ottobre 1993)121 , vengono fissati 9 livelli di aliquote per stipendi e salari: del 5% per entrate non superiori ai 500 yuan mensili, del 10% per la fascia compresa tra i 500 e i 2000 yuan, del 15% per quella tra i 2000 e i 5000 yuan, fino ad arrivare progressivamente al 45% per redditi superiori ai 100.000 yuan. Non è possibile, senza un'accurata indagine, stabilire se tali fasce di reddito siano o meno sproporzionate, dal momento che è abbastanza ristretto lo strato sociale dei nuovi ricchi, di cui fanno parte, oltre agli imprenditori privati, i manager delle imprese a capitale misto ed artisti e cantanti famosi. Inoltre risulterebbero solo 5 milioni coloro che godono di un reddito annuale superiore ai 50.000 yuan e 1 milione quelli le cui entrate superano i 100.000 yuan. Bisogna però considerare che il reddito mensile è notevolmente aumentato anche negli strati medi: nelle grandi città sarebbe di circa 1000 yuan al mese lo stipendio del personale di alberghi costruiti con capitale straniero e di negozi di lusso. Si potrebbe però ipotizzare che le fasce di reddito più elevate contenute nella legge sopraccitata siano state previste per gli stranieri residenti in Cina, il cui reddito è soggetto a queste norme. Si calcola che dall'entrata in vigore della legge, il 1° gennaio 1994, il volume delle tasse pagate dagli stranieri sia aumentato del 93,7%, mentre l'ammontare di quelle versate dai cittadini della Repubblica Popolare lo sia stato del 45,1%122 .

L'art. 17 della legge sul reddito personale contiene una sezione specifica per le imprese individuali operanti nel settore industriale e commerciale, alle quali viene effettuato un trattamento preferenziale. Per esse le aliquote sono fissate a 5 livelli di reddito su base annua: del 5% per entrate inferiori a 5.000 yuan all'anno, del 10% per la fascia compresa tra i 5.000 e i 10.000 yuan, del 20% per quella tra i 10.000 e i 30.000 yuan, del 30% per quella tra i 30.000 e i 50.000 yuan e del 35% per redditi superiori ai 50.000 yuan123 .

Per quanto riguarda le imprese private, l'abbassamento dell'aliquota al 33% non costituisce un vero e proprio alleggerimento, dal momento che la precedente aliquota era fissata al 35%, secondo quanto stabilito dalle "Norme provvisorie sulle imposte sul reddito delle imprese private della Repubblica Popolare Cinese" del 1988124 . Sono previsti comunque trattamenti fiscali preferenziali per quelle aziende che operano nel settore dell'import-export: i loro introiti vengono esentati da imposta a patto che vengano reinvestiti nel capitale aziendale. L’esenzione delle imposte per un periodo da uno a due anni è previsto anche per quelle imprese che utilizzano nel processo produttivo materiali o pezzi di importazione; l'esenzione per tre anni invece è concessa a quelle aziende che utilizzano tecnologia importata, il cui reddito però non sia superiore ai 100.000 yuan all'anno. Esenzioni per due anni sono previste per imprese interamente costituite da cinesi residenti all'estero o alle quali questi ultimi partecipino con non meno del 50% del capitale sociale. Per le imprese che operano nel campo delle risorse energetiche, dei trasporti e dell'impiantistica e quelle costituite nelle aree povere e periferiche è prevista la riduzione a metà delle imposte per 5 anni. L'esenzione dalle imposte per tre anni è concessa alle aziende di nuova costituzione che producono mangimi per animali; una riduzione a metà dell'imponibile invece, per periodi di tempo da stabilirsi, è prevista per quelle di vecchia costituzione operanti nello stesso ambito di attività125 .

Per quanto riguarda il fenomeno dell'evasione fiscale, esso non è diffuso soltanto nel settore privato, dove le imprese non versano circa l'80% delle proprie entrate, ma è esteso, sia pure in maniera più limitata, anche alle industrie statali e a quelle collettive, le quali evadono rispettivamente circa il 50% e il 60% dell'imponibile126 .

Le imprese private sono però soggette ad estorsioni indebite di altre imposte al di là di quelle previste dalla legge da parte di organismi amministrativi locali ai vari livelli. A tal fine le disposizioni emanate dall'Ufficio per l'Amministrazione Statale dell'Industria e del Commercio (giugno 1993) concedono alle imprese private e individuali il diritto di rifiutare i pagamenti in caso di una tassazione arbitraria e di multe che violano le leggi e le norme dello Stato (art. 18)127 .

Nel considerevole sviluppo sperimentato da questo settore negli ultimi anni, bisogna considerare anche un notevole cambiamento del tipo di soggetti che intraprendono attività privata. Questi imprenditori non sono più soltanto persone sottooccupate, disoccupate o in pensione, ma anche ex-funzionari governativi, quadri di partito, tecnici e personale altamente qualificato, tra cui si annoverano anche laureati che hanno per di più conseguito specializzazioni all'estero128 . Negli anni scorsi una parte di questi lavoratori in proprio ha goduto di una pessima reputazione agli occhi della collettività: era gente che ostentava le proprie ricchezze accumulate in fretta, talvolta ai limiti della legalità, operando senza licenza e non pagando tasse, contraffacendo marchi originali e, in alcuni casi, esercitando attività completamente illegali, legate al mercato nero e al giro della prostituzione.

A partire dal 1991 anche il livello di istruzione di questi lavoratori è migliorato: da un'indagine condotta su un campione abbastanza rappresentativo, è risultato che lo 0,8% possiede il diploma di laurea, l'1,7% quello di maturità, il 48,2% quello di licenza media e il 38,7% quello di licenza elementare129 .

Un'ulteriore trasformazione è costituita dalla loro sempre maggiore partecipazione alla vita politica del paese: nel 1993 gli imprenditori privati eletti come rappresentanti dei governi locali a livello di distretto sono stati 5400, i deputati eletti all'8a Sessione dell'Assemblea Nazionale del Popolo 8, quelli diventati membri del Comitato Permanente dell'Assemblea Nazionale del Popolo 23 e gli iscritti alla lega della gioventù comunista 1.400130 . L'età di queste persone, che potrebbero far parte della futura classe dirigente, è di circa 40 anni, una fascia d'età molto bassa rispetto a quella dell'attuale gerontocrazia di partito.

MONDO CINESE N. 89, MAGGIO-AGOSTO 1995


Note

1 Lavoro eseguito nell'ambito della ricerca "L'economia cinese tra continuità e rinnovamento", finanziata dal C. N. R. e diretta dal prof. Piero Corradini.
2 "Zhongguo disan chanye fazhan zhide guanzhú", Jingji Baodao, n. 45 (2245), 11.11.1991, p.10.
3 Le imprese rurali (xiangzhen qiye), sono unità produttive costituite a livello di villaggio e dei centri urbani minori, che appartengono al settore dell'economia collettiva, ma che possono essere considerate imprese statali rurali. Mediante la trasformazione di parte di esse in società per azioni cooperative, il loro sistema di proprietà è diventato misto, in parte pubblico e in parte privato. Si veda Ricky Tung "The development of rural shareholding cooperative enterprises in Mainland China", Issues and Studies, vol. 30, n. 5, Mag. 1994, pp. 1-30.
4 "Zhonghua Renmin Gongheguo siying qiye zanxing tiaoli!, Fazhi Ribao, 29.6.1988, p.4.
5 Marina Miranda, "Alcuni aspetti dell'economia urbana individuale nella Repubblica Popolare Cinese", Mondo Cinese, n. 61, Mar. 1988, pp. 13-15.
6 Id., "Le imprese private nella Repubblica Popolare Cinese - sviluppo e normativa recente", Mondo Cinese, n. 65, Mar. 1989, pp. 48-49.
7 Xu Chenghua "Fazhan geti he siying jingji bixu pochu sange bu zhengque guandian", Jingji Guanli, n. 11, Nov. 1992, pp. 26-27.
8 Cai Beihua, "Lun geti jingji", Zhongguo Shehui Kexue, n. 6, Dic. 1980, p.16; Zhang Hao, Chen Jian, Fang Kuan, "Beijingshi chengqu qingnian congshi geti jingyang qingkuang de diaocha", Jingji Yanjiu, n. 5, Mag. 1982, p. 59.
9 Zhao Ziyang, "Yanzhe you Zhongguo tese de shehuizhuyi daolu qianjin", Jingji Ribao 4.11.1987, p.19.
10 Yang Yonghua, "Dui siying jingji jige lilun wenti de zai renshi", Jingji Yanjiu, n. 11, Nov. 1993, pp. 40-42.
11 Deng Xiaoping, "Gist of speeches made in Wuchang, Shenzhen, Zhuhai and Shanghai (from January 18 to February 21, 1992), Beijing Review, vol. 37, n. 6-7, 7-20 Feb. 1994, p.13.
12 Lishi de Chaoliu, Zhongguo Renmin Daxue Chubanshe, Beijing, 1992.
13 Zhao Shilin, (a cura di), Fang "Zuo" Beiwanglu, Shuhai Chubanshe, Taiyuan (Shanxi), 1992.
14 Wen Yu, Zhongguo Zuohuo, Zhaohua Chubanshe, Beijing, 1993.
15 "Wending siying qiye", Jingji Baodao, n. 44 (2244), 4.11.1991, p. 11.
16 Lu Xuemin, "Deng Xiaoping zhi hou zuoyoupai da juezhan", Jiushi Niandai, n. 8 (295), Ag. 1994, pp. 58-61.
17 Jiang Zemin, "Jiakuai gaige kaifang he xiandaihua jianshe bufa, duoqu you Zhongguo tese shehuizhuyi shiye de geng da shengli", Renmin Ribao, 13.10.1992, pp.1-2.
18 "Zhonggong Zhongyang guanyu jianli shehuizhuyi shichang jingji tizhi ruogan wenti de jueding", Renmin Ribao, 17.11.1993, pp. 1-2.
19 "Zhonggong Zhongyang guanyu jiaqiang dang de jianshe jige zhongda wenti de jueding", Renmin Ribao, 7.10.1994, pp. 1-2.
20 Zuo Chunwen, "Dui woguo disan chanye shang xin taijie de jidian kanfa", Jingji Guanli, n. 12, Dic. 1992, pp.34-36; "Dati fazhan disan chanye", Xinhua Yuebao, n. 5, Mag. 1992, pp.60-61.
21 Zhonghua Renmin Gongheguo Guojia Tongjiju, "Guanyu 1993nian guomin jingji he shehui fazhan de tongji gongbao", Xinhua Wen Gao n. 4, Apr. 1994, p. 56; si veda inoltre, Xinhua Yuebao, n. 4, Apr. 1994, p. 47.
22 "Guowuyuan bushu jiakuai fazhan sanchan gongzuo", Shanghai Wenhui Bao, 7.11.1992, p. 1.
23 "Woguo shangbannian guomin jingji fazhan shitou qiangjing zhiyue yinsu tuchu", Xinhua Yuebao, n. 7, Lug. 1993, p. 78.
24 "1992 nian Guangzhou jingji: gaosu, wending, xietiao", Jingji Baodao, n. 4 (2304), 1.2.1993, p. 25.
25 "Disan chanye fazhan ma chu da bu", Shanghai Wenhui Bao, 18.2.1993, p. 1.
26 "Beijing disan chanye paihang mowei ", Guangming Ribao, 2.1.1993,
27 LiuYongqiang, "Disan chanye zhengce fanghuo zai shang taijie", Jingji Baodao n. 40 (2240), 7.10.1991 p. 18.
28 Zhonggong Zhongyang Guowu yuan, "Guanyu jiakuai fazhan disan chanye de jueding", Xinhua Yuebao, n. 6, Giug. 1992, pp. 39-40.
29 "Quanguo disan chanye fazhan guihua jiben silu”, Guowu yuan Gongbao, n. 7 (725), 27.5.1993, pp. 260-85.
30 "Dalu disan chanye de kaifang", Jiushi Niandai, n. 8, Ag. 1992, pp. 50-53.
31 "Woguo chengshi disan chanye chuxian xin tupo", Renmin Ribao, 8.9.1992, p. 2.
32 Luo Haixing, "Dalu fang dichan, shui zai xing fen zuo lang?", Jiushi Niandai, n. 8, Ag. 1992, pp. 58-59.
33 "House of cards", Far Eastern Economic Review, vol. 167, n. 28. 14.7.1994, pp. 54-55.
34 Huang Liangwen, "Zhongguo fangdi chanye de fazhan ji ruogan zhengcexing wenti", Xiamen Daxue Xuebao, n. 4, Ott. 1993, pp. 16-22.
35 "Zhonghua Renmin Gongheguo chengshi fangdichan guanli fa", Renmin Ribao, 7.7.1994, p. 2. Si veda inoltre Jingji Baodao, n. 29 (2379), 25.7.1994, pp. 9-10 e n. 31 (2881), 8.8.1994, pp. 15-16.
36 Wang Yukun, "Lun woguo chengzhen zhufang zhidu gaige", Jingji Yanjiu, n. 1, Gen. 1992, p. 76.
37 Yang Shaohua, "Fazhan geti, siying jingji yu fazhan disan chanye", Jingji Guanli, n. 3, Mar. 1993, pp. 12-13.
38 Shi Youjin, "Lun fazhan minying jingji de chengben haofei yu huishou ", Jingji Yanjiu, n. 1, Gen. 1993, p. 47.
39 Lu Zhengming, Wang Jienan, "Siying qiye - lianghui de renmen huati", Shanghai Wenhuibao, 23.3.1993, p. 1.
40 Wang Wei, "Zoushang zhengzhi wutai de daheng meri", Jingji Guanli, n. 10, Ott. 1993, p. 61.
41 Fang Shan, "Peking encourages further development of private economy", Issues and Studies, vol. XXIX, n. 2. Feb. 1993, pp. 132-33; Jingji Yanjiu, n. 11, Nov. 1993, cit., pp. 40-41.
42 Jingji Ribao, 4.11.1987, cit.
43 Li Xinxin, "Zhongguo siying jingji fazhan zhong de wenti ji duice", Jingji Yanjiu, n. 7, Lug. 1994, p. 42.
44 Pan Shi, "Siying jingji: diwei, zuoyong, duice", Shehui Kexue Zhanxian, vol. 58, n. 2, 1992, p. 83.
45 Renmin Ribao, 13.10.1992, cit.
46 Renmin Ribao, 17.11.1993, cit., p. 2.
47 "Ceti siying ban sanchang da ypu zuowei”, Renmin Ribao, 17.6.1992, p. 2; "Tuanjie, bangzhu, yindao, jiaoyu", Renmin Ribao, 12.1.1992, p. 1.
48 Ni Di, Yang Yongzhong, "Zhengque renshi chengzhen laodongzhe shiye wenti”, Renmin Ribao, 29.7.1988, p. 5.
49 Fu Gang, Pan Gang, "Woguo geti siying jingji zuoyong ri da", Renmin Ribao, 14.4.1993, p. 2.
50 Jingji Yanjiu, n. 11, Nov. 1993, cit., pp. 40-42.
51 Li Rongxia, "China expands development of private economy", Beijing Review, vol. 37, n. 25, 20-26 Giug. 1994, p. 20.
52 Jingji Yanjiu, n. 11, Nov. 1993, cit., p. 42.
53 M. Miranda, "Il settore privato dell'economia cinese dopo giugno 1989", Mondo Cinese n. 78, Giugno 1992, pp. 25-29.
54 Guo Zhenying, Lu Jian, Song Ning, Zhang Tai, "Guanyu woguo suoyuozhi jiegou de jige wenti", Jingji Yanjiu, n. 2, Feb. 1992, pp. 4-5.
55 Xu Chenghua "Fazhan geti he siying jingji bixu pochu sange bu zhengque guandian", Jingji Guanti, n. 11, nov. 1992, pp. 26-27.
56 "Quanguo cheng xiang getihu zeng zhi 1400", Shanghai Wenhui Bao, 30.10.1992, p. 1.
57 "Zhongguo xian jieduan gaoshouzhe zhuyao wei geti gongshanghu", Xianggang Wenhui Bao, 17.12.1990, p. 1.
58 He Jianzhang, "Lun geti jingji he siying jingji de liangmianxing", Guangming Ribao, 15.1.1990, p. 5.
59 Shi Youjin, "Lun fazhan minying jingji de chengben haofei yu huishou", Jingji Yanjiu, n. 1, Gen. 1993, p. 44.
60 Li Rongxia, "China expands development of private economy", Beijing Review, vol. 37, n. 25, 20-26 Giug. 1994, p. 18.
61 Beijing Review, vol. 37, n. 25, cit., p. 18.
62 "Zhongguo siyou jingji hui you geng da fazhan ma?", Jingji Baodao, n. 19 (2269), 18.5.1992, p. 18.
63 Shanghai Wenhui Bao, 30.10.1992, cit.; "Quanguo cheng xiang getihu zeng zhi 1400 duo wan ", Shanghai Wenhui Bao, 30.10.1992, p. 1; "Ceti siying qiye zhengce zai fangkuan", Jingji Baodao, n. 44 (2294), 9.11.1992, p. 13.
64 Zheng Zhu yuan, "Dalu jingji guojihua yu siyouhua de qushi jiqi yingxiang", Zhonggong Yanjiu, vol. 26, n. 6 (306), 15.6.1992, p. 13.
65 Shanghai Wenhui Bao, 30.10.1992, cit.
66 Li Feng, "Zhongguo siying jingji xuanze kaiche dao", Jingji Baodao, n. 16 (2316), 26.4.1993, pp. 22-23.
67 Wang Wei, "Zoushang zhengzhi wutai de daheng men", Jingji Guanti, n. 10, Ott. 1993, p. 60.
68 Jingji Yanjiu, n. 1, Gen. 1993, cit., p. 44.
69 Jingji Guanti, n. 10, Ott. 1993, cit., p. 60.
70 "Woguo siying qiye yi jin shisiwan ge", Shanghai Wenhuibao, 22.1.1993, p. 2.
71 Jingji Yanjiu, n. 11, Nov. 1993, cit., p. 40.
72 Pan Gang, "Siying qiye fazhan kuai", Renmin Ribao, 24.9.1993, p. 2.
73 Summary of World Broadcast, FEW10323 WG/1, 9.3.1994.
74 Ye Zhen, Zheng Jingping, Zhang Yingxiang, "Guanyu cujin geti, siying jingji fazhan de duice jianyi", Jingji Guanti, n. 3, Mar. 1993, pp. 8-11.
75 Xu Chenghua "Fazhan geti he siying jingji bixu pochu sange bu zhengque guandian ", Jingji Guanti, n. 11, Nov '92, p. 27.
76 Shanghai Wenhuibao, 22.1.1993, cit., p. 2.
77 Summary of World Broadcast, 9.3.1994, cit.; Jingji Yanjiu, n. 7, Lug. 1994, cit., p. 42.
78 Jingji Yanjiu, n. 2, Feb. 1992, cit., pp. 4-5. Guo Zhenying, Lu Jian, Song Ning, Zhang Tai, "Guanyu woguo suoyuozhi jiegou de jige wenti", Jingji Yanjiu, n. 2, Feb. 1992, pp. 4-5. 84). L’art. 6 delle "Norme provvisorie per le imprese private", emanate nel giugno 1988 (Fazhi Ribao, 29.6.1988, cit.), prevede due tipi di società di persone, le ditte individuali e quelle a capitale congiunto (equivalenti alle società in nome collettivo, secondo il nostro ordinamento giuridico), e un solo tipo di società di capitali, quelle a responsabilità limitata, le uniche a cui è attribuita personalità giuridica, in base all'art. 10 delle stesse "Norme Provvisorie". Si veda a tale proposito, M. Miranda, "Le imprese private", cit., pp. 55-57.
79 Shanghai Wenhui Bao, 30.10.1992, cit., p. 1.
80 Jingji Yanjiu, n. 7, Lug. 1994, cit., p. 42..
81 Jingji Baodao, n. 19 (2269), 18.5.1992, cit., p. 19.
82 Summary of World Broadcast, 9.3.1994, cit.
83 Jingji Guanli, n. 3, Mar. 1993, cit., pp. 8-11.
84 Dai Zigeng, "Guangdong siying qiye jiao shui ju quanguo shouwei”, Guangming Ribao, 29.3.1994, p. 4.
85 Wang Yanshi, "Shouci siying qiye tiaocha jieguo gongbu", Guangming Ribao, 27.2.1994, p. 4.
86 Pan Didu, Jiang Yuzhang, "Fujian geti siying jingji congye ren yuan yu baiwan", Renmin Ribao, 23.11.1993, p. 2; Summary of World Broadcast, FE W/0321 WG/2, 23.2.1994.
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97 Fazhi Ribao, 29.6.1988, cit.
98 M. Miranda, "Le imprese private", cit., pp. 57-59.
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109 Guangming Ribao, 13.1.1993, cit.
110 Catherine Sampson, "Schools in China open for business", International Herald Tribune, 17.2.1993, pp. 11-12.
111 Gao Gong, "Beijing si li shu ren xuexiao chengli”, Renmin Ribao, 31.7.1993, p. 6.
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115 Anthony Kuhm, "Private guardians, Far Eastern Economic Review, vol. 157, n. 23, 9.6.1994, pp. 28-30.
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129 Yeh Changmei, "Peking's new tax and fiscal system", Issues and Studies, vol. 29, n. 12, Dic. 1993, p. 115.
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123 Renmin Ribao, 2.11.1993, cit.
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127 Xinhua Yuebao, n. 6, Giug. 1993, cit., p. 79.
128 Wang Ronghui, "Beijingshi siying jingji xianzhuang wenti ji duice jianyi", Jingji Guanli, n. 10, Ott. 1994, p. 26.
129 A. Lin, "Getihu yu zhuce shanghu", Jiushi Niandai, n. 12, Dic. 1992, p. 62.
130 Jingji Yanjiu, n. 7, Lug. 1994, cit., p. 43.

 

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