Lu Xun (pseudonimo, di Zhou Shuren, 1881-1936), lo scrittore più noto al popolo cinese, è unanimemente considerato il padre della letteratura moderna nazionale. Esaltato da Mao Zedong come "non solo un grande letterato, ma anche un grande pensatore e un grande rivoluzionario"1 , è da tempo al centro di fiorenti studi e la sua notorietà internazionale è confermata dal numero elevato delle traduzioni delle sue opere nelle più diverse lingue. La fama che lo ha accompagnato in vita non ha conosciuto postumi tramonti, forse anche perché la morte prematura lo mise al riparo da un'eventuale rottura col mondo comunista.
Diversa è stata la sorte di Zhou Zuoren (1885-1967), suo fratello minore. Nato a Shaoxing, nel Zhejiang, completò gli studi in Giappone. Tornato in patria con una moglie giapponese, venne chiamato nel 1917 all'Università di Pechino dove cominciò la sua lunga carriera accademica.
Traduttore, poeta, teorico e critico letterario, autore di saggi lirici e polemici, figura di primo piano durante il movimento del 4 Maggio 1919, disilluso dagli eventi politici successivi si allontanò doll'avanguardia rivoluzionaria abbandonando gradualmente la scena pubblica. Diffidente delle masse, teso piuttosto a sottolineare la dignità dell'essere umano come individuo e contrario alle concezioni utilitaristiche della letteratura, care agli intellettuali comunisti, se ne alienò la simpatia.
Come se non bastasse, durante l'occupazione giapponese (1937-45) commise l'errore di collaborare con il nemico. Arrestato dal governo nazionalista nel 1945 venne condannato a 10 anni; ma quattro anni dopo, nella concitazione della guerra civile contro i comunisti, fu rilasciato dalla prigione in cui si trovava a Nanchino. I motivi che indussero Zhou a tradire sono ancora oggetto di dibattito e la seguente intervista suggerisce tra questi il nazionalismo panasiatico quale interessante chiave di lettura.
Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese visse ritirato gli ultimi anni della sua vita, circondato da ostilità e indifferenza. La sua stella infatti, fulgida negli anni '20, si era offuscata negli anni '30 e oscurata quasi completamente nei decenni successivi. Solo dopo il 1978, anno in cui Deng Xiaoping assume la guida del partito, si assiste a un significativo cambiamento nella fortuna di Zhou: lo slogan di "riforme e apertura" si traduce infatti in campo culturale con il proposito di "togliere le etichette" che avevano in passato stigmatizzato alcuni scrittori e intellettuali come di destra, reazionari o feudali, consentendo in tal modo la ripresa o l'avvio di studi precedentemente trascurati, tra cui figurano anche quelli su Zhou Zuoren.
L'intervista che segue si propone di presentare l'opinione di un rappresentante del mondo accademico cinese su questa recente riscoperta di Zhou Zuoren. Il prof. Qian Liqun, che ho avuto occasione di incontrare alla fine del mese di giugno del '93, è originario di Hangzhou, (prov. Zhejiang), dove è nato 56 anni fa. Laureato nel 1960 al dipartimento di giornalismo dell'Università del Popolo Cinese, ha conseguito nel 1981 il titolo di shuoshi (master) al dipartimento di letteratura contemporanea dell'Università di Pechino dove attualmente insegna come professore associato. Considerato come uno dei maggiori studiosi di Zhou Zuoren, è anche autore di libri su Lu Xun e sulla storia della letteratura cinese.
D: Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, sembra che il mondo letterario abbia dimenticato Zhou Zuoren. Perché? Perché era stato un traditore della patria o per altri motivi?
R: Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, per lungo tempo nessuno ha svolto ricerche su Zhou Zuoren perché, a mio avviso, troppo vivo era il ricordo del suo tradimento. Questo problema, riguardo al quale il sentimento nazionalista gioca un ruolo predominante, è abbastanza complesso, dato che finora la maggior parte degli intellettuali cinesi non ha perdonato a Zhou Zuoren la sua collaborazione con i giapponesi. Inoltre, nel mondo intellettuale cinese, Zhou Zuoren è considerato un intellettuale liberale, e come tale in passato, cioè prima dell'apertura e delle riforme, era bollato in Cina come intellettuale di destra, seguendo la stessa sorte di Lin Yutang, Liang Shiqiu e Hu Shi. Era quindi uno scrittore "proibito", cioè vietato, da non studiare. Perciò i motivi dell'oblio di Zhou Zuoren sono due: in primo luogo perché fu un traditore, in secondo luogo perché fu un intellettuale liberale.
D: Adesso i critici letterari stanno riscoprendo Zhou Zuoren. Quando e perché è iniziato questo nuovo corso? Quali cambiamenti si sono avuti in campo politico e culturale?
R: Le ricerche su Zhou iniziano nel '79. In quell'anno c'era in Cina un'importante rivista letteraria, intitolata Wenxue pinlun (Critica letteraria), nella quale per primo Li Jingbin pubblicò un articolo in cui paragonava Lu Xun con Zhou Zuoren2 . Li Jingbin è stato il primo critico ad occuparsi di Zhou, ed io probabilmente sono stato il secondo. Le prime indagini critiche su Zhou sono state quindi una comparazione tra Zhou Zuoren e Lu Xun, e consideravano il primo come un personaggio di contorno al secondo, sul quale da tempo era rivolta l'attenzione dei critici. Anche la mia tesi di laurea, che è stata il mio primo articolo su Zhou, e che è raccolta oggi in Zhou Zuoren lun (Saggi su Zhou Zuoren)3 , seguiva questo indirizzo metodologico: aveva infatti come titolo "Confronto tra le linee dello sviluppo ideologico di Zhou Zuoren e di Lu Xun".
Solo in seguito la figura di Zhou Zuoren diventa un argomento autonomo di ricerca; è così che appaiono alcuni libri, come i miei Zhou Zuoren lun, Zhou Zuoren zhuan (Biografia di Zhou Zuoren)4 , o Zhou Zuoren gaiguan (Uno sguardo generale a Zhou Zuoren)5 di Shu Wu. Quest'ultimo è uno studioso della vecchia generazione, io uno studioso di quella intermedia, ma in questi ultimi anni anche l'ultima generazione di studiosi ha cominciato a studiare Zhou Zuoren. Inoltre, specialmente in questi ultimi due, tre anni, è stata pubblicata, in maniera davvero frenetica, la maggior parte dell'opera di Zhou, soprattutto i suoi saggi. È evidente quindi che la febbrile pubblicazione della sua opera e il numero rilevante degli studiosi che oggi si occupano di Zhou, sono il risultato di un processo di rivalutazione di questo intellettuale. A cosa si deve attribuire questo cambiamento? Il motivo fondamentale è che in questi ultimi anni è nato un nuovo interesse per gli intellettuali liberali, non limitato solo a Zhou Zuoren, ma esteso anche agli altri esponenti della stessa corrente ideologica come Lin Yutang, Liang Shiqiu e Hu Shi. Questo, a mio avviso, dipende dal fatto che ci siamo resi conto che agli intellettuali cinesi si aprivano in passato due strade, due scelte di vita diverse, che Lu Xun e Zhou rappresentano in modo davvero esemplare: il primo incarna l'intellettuale radicale, il secondo invece l'intellettuale liberale. Mentre in passato apprezzavamo solamente una scelta, quella radicale, ed eravamo completamente contrari a quella liberale, in questi anni, siamo diventati consapevoli dell'esistenza delle due diverse scelte, e che studiarne solo una era frutto di un pregiudizio. Per questo ora deve nascere un interesse "scientifico" anche per l'altra scelta, indipendentemente dall'approvarla o meno.
Inoltre il problema della scelta degli intellettuali del passato coinvolge la nostra stessa scelta perché una comprensione soddisfacente degli intellettuali che ci hanno preceduti può aiutarci a rispondere alla domanda: "quale strada dobbiamo percorrere noi, intellettuali cinesi contemporanei?". Dopo la fondazione della Repubblica popolare, abbiamo fondamentalmente seguito la strada dei nostri predecessori radicali, scoprendo altresì che emergevano contraddizioni e problemi. È per questo che ora dobbiamo fare una ricerca esaustiva e arrivare a una comprensione obiettiva, che vada oltre il semplice giudizio di valore, di queste due diverse scelte. Io per esempio studio sia Lu Xun sia Zhou Zuoren: cerco quindi, per quanto possibile, di studiarne il pensiero, le loro diverse scelte con le loro rispettive motivazioni, i problemi, le contraddizioni e le sofferenze che quelle scelte hanno comportato.
Gli studi di questi ultimi anni ci hanno inoltre resi consapevoli che anche in altre parti del mondo gli intellettuali si sono confrontati con lo stesso problema di Lu Xun e Zhou Zuoren. Questa è la prima volta che vengo in Italia, e non ho avuto occasione di incontrarmi con gli intellettuali italiani, ma due anni fa, quando sono andato in Giappone, ho scoperto che anche il mondo culturale giapponese ha avuto il problema della scelta tra il radicalismo e il liberalismo, vivendo questa dolorosa contraddizione.
La nostra riscoperta di Zhou Zuoren è da mettere in relazione, oltre che con il problema della scelta ideologica degli intellettuali, anche con un problema più specificamente letterario: infatti gli intellettuali liberali come Zhou Zuoren hanno, rispetto agli intellettuali radicali, una concezione della letteratura molto diversa, che ne sottolinea l'autonomia e l'esigenza di un suo ambito indipendente rispetto alla politica. È questo il punto che, probabilmente più di ogni altro, interessa l'attuale mondo letterario cinese che spera che la letteratura possa affrancarsi dal controllo eccessivo esercitato un tempo su di essa dalla politica.
Bisogna precisare inoltre che la prosa di Zhou Zuoren, caratterizzata da uno stile moderato, temperato e dolce, non poteva essere gradita in passato, quando la gente viveva in tempi pieni di tensione e contrasti. In Cina in questi ultimi anni, il progresso e lo sviluppo sociale hanno creato probabilmente un'atmosfera adatta, soprattutto perché bisogna avere uno stato d'animo sereno e c'è bisogno di molto tempo per dedicarsi alla lettura dei suoi saggi.
Un'ultima cosa da dire è che in questi ultimi due anni è nata, soprattutto tra i giovani, una vera passione per la prosa: anche questo concorre a destare interesse per Zhou Zuoren.
D: In altra occasione mi ha detto che all'inizio gli studiosi che studiavano Zhou venivano criticati. Qual è il genere di critiche che venivano rivolte loro?
R: Quello che posso raccontare è la mia personale esperienza. Nello studio di Zhou Zuoren ho incontrato subito grandi difficoltà. Per esempio ero riuscito a compilare Zhou Zuoren nianpu (Cronaca della vita di Zhou Zuoren), che avevo iniziato nel '79 e terminato tre anni dopo; ma quando si è trattato di pubblicarlo, non riuscivo a trovare una casa editrice. Solo grazie alla raccomandazione di un mio professore, mi era stato possibile far accettare la pubblicazione da parte della casa editrice dell'Università di Pechino, la quale in seguito ha però cambiato idea con la semplice argomentazione che non avrebbe potuto dar vita a una collana di biografie, il cui primo volume fosse dedicato alla vita di un traditore. È questo dunque il principale motivo per cui nessuno ha osato finora pubblicare questo libro. Inoltre bisogna aggiungere che in Cina, in passato e fino a due anni fa, c'è stata un'opposizione, anche se discontinua, alla liberalizzazione borghese. Ogni qualvolta si è attraversata una di queste fasi antiliberali sono stati criticati coloro che rivalutavano troppo Zhou Zuoren. Anche di recente sono apparsi alcuni articoli che sostengono che il giudizio su questo intellettuale è troppo positivo e frutto della liberalizzazione borghese. Così oggi in Cina si assiste a questo strano fenomeno: da una parte, è stata pubblicata la maggior parte dell'opera di Zhou Zuoren, perché alla gente piace e quindi fa guadagnar soldi; dall'altra, il governo non incoraggia lo studio e le pubblicazioni, pur non arrivando a proibirli completamente. È questa dunque la novità rispetto al passato: la ricerca è permessa anche se controllata, anche se non può superare un certo limite, anche se il giudizio su Zhou non può essere troppo positivo.
D: A che punto è la pubblicazione delle opere di Zhou Zuoren?
R: In questi ultimi anni è stato svolto un grande lavoro di raccolta e di sistematizzazione delle numerosissime opere di Zhou Zuoren. Molte sono state pubblicate, ma ci sono ancora molti saggi che non hanno trovato una loro collocazione. Grazie al grande impegno di questi ultimi anni, al quale anch'io ho preso parte, i ricercatori hanno raccolto e pubblicato i lavori posteriori al 1949. Solo ultimamente abbiamo lavorato sulla produzione anteriore al '49 e anche se non è stata messa insieme l'opera completa, sono state raccolte prose e articoli di giornali che verranno probabilmente pubblicati tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo. Tuttavia c'è una parte dell'opera di Zhou, ovvero tutta quella del periodo dell'occupazione giapponese, che non è stata ancora pubblicata. Questo è evidentemente collegato al problema del suo tradimento; comunque sia, anche se tutto il periodo che va dal 1937 al 1945, ancora non è stato, e non può, essere pubblicato, sono usciti, inseriti in antologie, singoli articoli di quel periodo.
D: Come sono stati accolti dal mondo letterario questi lavori su Zhou Zuoren?
R: Prendiamo come esempio il mio libro, Zhou Zuoren zhuan; la prima edizione, del 1990, ha avuto una tiratura di 6000 copie, quella economica, e di 3000, quella rilegata; nel 1992, c'è stata la seconda edizione, con una tiratura di 6000 copie, per l'edizione rilegata, e di circa 10000, per quella economica. Queste cifre spiegano quale favorevole accoglienza abbia ricevuto Zhou Zuoren, tanto più se si pensa che attualmente le case editrici cinesi stanno attraversando una fase di crisi. C'è stato insomma da parte dei letterati un generale interesse per Zhou Zuoren, interesse che investe sia l'aspetto letterario sia quello della scelta ideologica.
D: E gli studenti universitari come hanno accolto Zhou Zuoren?
R: Sull'argomento ho scritto un saggio raccolto in Zhou Zuoren lun; all'inizio le mie lezioni su Lu Xun all'Università di Pechino hanno avuto un grande successo. In seguito, se ben ricordo nel 1987, iniziai le lezioni su Zhou Zuoren. Penso che quella fu la prima volta che in Cina sia stato tenuto un corso universitario specifico su Zhou Zuoren. All'epoca ero abbastanza preoccupato perché il mio corso su Lu Xun era stato così ben accolto, l'aula era sempre così piena di studenti che quando iniziai le lezioni su Zhou Zuoren pensai di non poter ripetere quel successo. Del tutto inaspettato fu quindi l'enorme numero di studenti che frequentarono le lezioni su Zhou, tanto che più di una volta fummo costretti a trasferirci in un'aula più grande.
Adesso, per quanto ne so, ci sono numerosi corsi universitari su Zhou; per esempio quello di Li Jingbin all'Università dello Shandong, e quello di Zhang Juxiang all'Università Nankai di Tianjin.
Io, dopo il 1987, non ho più tenuto un corso specifico su Zhou Zuoren. Tuttavia in questi ultimi anni ho fatto spesso singole lezioni su questo autore nelle università di Pechino così come in altre università provinciali, le quali sono sempre state accolte con entusiasmo. All'epoca in cui tenevo il corso all'Università di Pechino, mi accorsi che, tra gli argomenti svolti, quello che probabilmente destava maggiore interesse tra gli studenti era quello del confronto tra Lu Xun e Zhou: il titolo del corso era appunto "Lu Xun e Zhou Zuoren, ovvero le due scelte degli intellettuali cinesi". Questo probabilmente è da mettere in relazione al fatto che anche gli studenti universitari si trovano oggi di fronte a una scelta. Da parte mia, ho spiegato agli studenti i motivi delle due diverse scelte compiute dai fratelli, e quali siano stati per entrambi le sofferenze e le contraddizioni che le hanno accompagnate. Ho detto agli studenti di non volerli assolutamente spingere in una direzione piuttosto che in un'altra, né di volerli incoraggiare verso una delle due scelte. Ho suggerito loro di fare una scelta autonoma. Questo mio approccio è stato favorevolmente accolto dagli studenti che si sono interessati nella stessa misura a Lu Xun e a Zhou Zuoren, indipendentemente dalla propria preferenza. Questo per la Cina rappresenta proprio un grande cambiamento, una grande novità.
D: In breve secondo lei Zhou è stato riabilitato o è ancora un traditore?
R: La risposta a questa domanda dipende dall'età di chi la dà, anche se tutti considerano il tradimento come l'aspetto peggiore di questo scrittore. Le persone e gli intellettuali anziani o di mezza età, me compreso, danno un giudizio molto severo sul tradimento, ma gli studiosi sono molto cauti quando devono affrontare questo argomento, data la complessità del problema che, come ho già detto, coinvolge il sentimento nazionalista. Per la maggior parte dei giovani invece il problema del tradimento non è poi così importante, e anche i più severi di essi, sono sempre più indulgenti di noi. C'è inoltre una esigua minoranza che addirittura non considera ciò come un problema.
La pubblicazione del mio libro ha suscitato alcuni interventi. Un mio ricercatore, per esempio, ha pubblicato un articolo sulla rivista Ershiyi shiji (Ventunesimo secolo) di Hongkong in cui critica il mio approccio al problema del tradimento, ispirato a un criterio etico-morale e nazionalistico. Secondo lui, il problema del tradimento deve essere considerato in relazione alla concezione che Zhou aveva della cultura. Egli infatti, che si interessava sia alla cultura greca sia a quella cinese e giapponese, sottolineava la sostanziale identità delle due culture orientali e considerava il Giappone la sua seconda patria. È per questo che alcuni giovani ritengono che bisogna analizzare le motivazioni più profonde e chiarire il retroscena culturale della sua collaborazione con il Giappone piuttosto che giudicarlo.
D: La prosa di Lu Xun non è di facile lettura, quella di Zhou ancora meno; lei ritiene che essa possa essere accolta favorevolmente dal grande pubblico?
R: Il 4 Maggio segna l'inizio di un lungo dibattito sulla letteratura, in particolare sulla sua natura, se aristocratica o popolare. Mentre Zhou Zuoren ha sostenuto inizialmente il carattere popolare della letteratura, in seguito ne ha esaltato invece quello aristocratico6 . Del resto, le caratteristiche stesse della sua opera sono inconfondibilmente quelle della letteratura aristocratica. Zhou Zuoren inoltre non si poneva il problema della comprensione: non si aspettava assolutamente che le persone comuni leggessero i suoi saggi, né li scriveva per loro. È per questo che in genere la gente comune non è in grado di leggere le sue prose, che richiedono come minimo un livello di cultura universitaria. Tuttora il suo pubblico è costituito soprattutto da studenti universitari e da intellettuali.
D: Lei ritiene che il punto di vista di Zhou Zuoren sull'emancipazione delle donne sia superato o ancora attuale?
R: Alla fine del corso su Zhou, chiesi agli studenti dell'Università di Pechino di scrivere una relazione dal titolo "Quello che penso di Zhou Zuoren". Parecchi studenti hanno affrontato l'argomento, secondo loro di grande attualità. Uno studente, per esempio, ha scritto che le idee di Zhou Zuoren sulle donne e in particolare sul sesso sono addirittura più scientifiche e moderne di quelle dei nostri contemporanei e ha aggiunto che soprattutto la sua concezione del sesso tocca un punto nevralgico della mentalità cinese e permette di chiarire le motivazioni di crudeli usanze profondamente radicate nel mondo cinese. Altri studenti giudicano invece il suo pensiero riguardo al sesso come conservatore o, come minimo, eclettico, tendente a conciliare il vecchio col nuovo.
Da parte mia, ritengo che alcune sue idee sulla questione femminile sono tuttora valide. Innanzi tutto egli ha il merito di aver compreso che la liberazione delle donne comprende due aspetti: da una parte che le donne sono esseri umani, dall'altra che le donne sono donne. Perché in Cina troppo a lungo si è sostenuto che l'emancipazione femminile significava per la donna diventare uguale all'uomo: questo in realtà nega le caratteristiche specifiche della donna. In secondo luogo Zhou Zuoren non si limita a sottolineare l'importanza dell'aspetto economico su basi marxiste dell'emancipazione femminile, ma individua nella liberazione sessuale l'altro aspetto fondamentale del problema.
D: Zhou Zuoren ha scritto molti libri. A suo avviso quali sono i più importanti e i più rappresentativi?
R: Il pubblico cinese apprezza soprattutto le raccolte dei saggi degli anni '20, come ad esempio Yu tian de shu (Libri dei giorni di pioggia) o Ziji de yuandi (Il proprio giardino) e anche gli studiosi stranieri, che hanno maggiori difficoltà di lettura, preferiscono il periodo del 4 Maggio. In generale la produzione letteraria di Zhou Zuoren degli anni '30 non gode di grande considerazione e quella degli anni '40 ancor meno.
Secondo me le prose degli anni '20 sono ben scritte, opinione condivisa anche dal Signor Shu Wu. Tuttavia dal punto di vista dello sviluppo della prosa in sé, ritengo che le prose degli anni '30 e '40, anche se non tutte, sono più mature, più interessanti, e scritte ancor meglio. Per esempio negli anni '40 Zhou Zuoren scrisse un brano intitolato "Wusheng laomu de xinxi" (Il messaggio della anziana donna inanimata)7 in cui si possono apprezzare una profondità di sentimenti e una maturità di pensiero maggiori rispetto a quelle dei saggi degli anni '20. Recentemente ho compilato per una casa editrice un Sanwen de cidian (Dizionario di prosa) e nel presentare le raccolte di saggi di Zhou Zuoren, ho raccomandato sia Yutian de shu e Ziji de yuandi, degli anni '20, sia Kanyun ji (Guardando le nuvole) e Yao wei ji (L'aroma delle medicine), rispettivamente degli anni '30 e '40. Queste quattro raccolte sono importanti perché rappresentano lo sviluppo della prosa di Zhou.
D: E il diario, è stato pubblicato?
R: In questi anni è uscita solo la parte anteriore al 1923, pubblicata su vari numeri delle riviste Zhongguo xin wenxue shiliao (Materiale storico per la nuova letteratura cinese) e Lu Xun yanjiu ziliao (Materiali per la ricerca su Lu Xun). Questa prima parte è stata pubblicata perché durante la Rivoluzione culturale, cioè dopo la confisca dei beni di Zhou Zuoren, un gruppo di guardie rosse portò il diario al Museo Lu Xun, che lo ha revisionato e ne ha pubblicato una parte. In seguito però il diario è stato restituito ai membri della famiglia di Zhou Zuoren, che adesso non vogliono pubblicarlo.
D: Zhou Zuoren risente l'influsso sia della cultura giapponese sia di quella occidentale. Secondo lei, quale dei due è più importante?
R: Zhou Zuoren stesso riassumeva questo problema in modo molto semplice: in un brano degli anni '40, intitolato "Wo de zaxue" (I miei disparati studi), raccolto anche in Zhou Zuoren huiyi lu (Ricordi di Zhou Zuoren), sostiene che l'influenza della cultura occidentale riguarda fondamentalmente la conoscenza, cioè l'aspetto razionale, intellettuale, mentre l'influenza giapponese coinvolge soprattutto la sfera sentimentale. Ritengo che nell'insieme si possa concordare con questa affermazione.
Sono molte le figure occidentali che lo hanno influenzato: a mio avviso, e secondo quanto Zhou Zuoren stesso sostiene, il più importante probabilmente è H. H. Ellis il quale propugnava la necessità di un equilibrio tra gli estremi dell'ascetismo e dell'indulgere nei piaceri della carne e sosteneva che questo equilibrio andava esercitato su tutti i desideri umani, compreso quello sessuale. Zhou Zuoren condivise completamente queste affermazioni e subì talmente l'influenza di Ellis che quando in seguito parlò dell"'arte del vivere", sottolineò la necessità di un equilibrato controllo, essenziale d'altra parte anche per tutte le altre arti. L'importanza della cultura occidentale è evidente anche in altre sue concezioni fondamentali, come la "letteratura umana" e l'umanesimo.
Sono d'accordo con Zhou Zuoren anche sull'influenza giapponese, che riguarda soprattutto l'aspetto sentimentale. Il Giappone stesso del resto aveva accolto la tradizione cinese. Zhou Zuoren mette in evidenza la "tristezza dell'uomo orientale" in un passo in cui si riferisce ai giapponesi, ma che potrebbe adattarsi anche ai cinesi. Ritengo che non bisogna interpretare questo concetto della "tristezza dell'uomo orientale", rappresentativo dello stato d'animo dell'uomo cinese e giapponese, in modo assoluto: nel dolore c'è anche una gioia, tristezza e gioia sono in armoniosa proporzione.
D: Cosa hanno da imparare i giovani cinesi di oggi da Zhou Zuoren? Quali sono i più grandi contributi di Zhou sul piano culturale e letterario?
R: Zhou Zuoren offre diversi spunti di riflessione: oltre al problema della scelta ideologica, a quello dell'arte del vivere e a quello della natura della letteratura, e in particolare del saggio, un altro importante aspetto è il suo approccio nei confronti della cultura occidentale e di quella cinese, caratterizzato da una fondamentale tolleranza. Inoltre bisogna ammettere che finora praticamente nessun intellettuale cinese posteriore al 4 Maggio, così come nessuno degli attuali scrittori, è riuscito ad eguagliare la sua capacità di ricezione né la sua profonda comprensione della cultura straniera, soprattutto di quella greca classica. Infatti il contatto con la cultura straniera da parte dei cinesi contemporanei è da un lato limitato dall'altro superficiale. C'è un discreto interesse solo per l'America e il Giappone e, mentre Lu Xun e Zhou Zuoren sottolineavano l'importanza della cultura greca, i cinesi di oggi se ne interessano ben poco, dimenticando che la cultura greca è indispensabile per comprendere la cultura occidentale. Infine, l'attuale ricezione della cultura occidentale è limitata a cose abbastanza superficiali ed esteriori e manca di una comprensione profonda; questo atteggiamento è condiviso sia dai giovani sia dal mondo intellettuale.
Degno di nota è anche l'atteggiamento di Zhou Zuoren nei confronti della cultura tradizionale cinese, il modo in cui accosta elementi della tradizione cinese, di quella giapponese e di quella occidentale. Anche in questo senso è rimasto finora insuperato.
D: Quale è l'aspetto che meno le piace di Zhou Zuoren? Quale critica sente di rivolgergli?
R: Se parliamo di Zhou Zuoren come persona e non come scrittore, se lo consideriamo dal punto di vista del carattere, io mi sento molto più vicino a Lu Xun, dato che il temperamento e la condotta di Zhou mi lasciano perplesso. D'altra parte, se consideriamo le sue opere, scopriamo un problema molto attuale. Zhou Zuoren è infatti uno scrittore professionista, che scrive anche per vivere. Ha scritto per tutta la vita, e così in molti casi è ripetitivo. La gente comune si accorge difficilmente di questo difetto, ma noi specialisti, che abbiamo letto tutti i suoi lavori, ci rendiamo conto di questo problema, particolarmente evidente nel periodo posteriore al '49.
MONDO CINESE N. 88, GENNAIO-APRILE
1995
Note
1 Mao Zedong, "Sulla nuova democrazia" in
Opere scelte, Pechino, Casa editrice in lingue estere, 1971, vol. II, p. 389.
2 Il saggio, in seguito raccolto in Li Jingbin,
Lu Xun Zhou Zuoren bijiao lun, (Confronti fra Lu Xun e Zhou Zuoren) Tianjin, Nankai Daxue chubanshe, 1987 si intitola
"Lun Lu Xun yu Zhou Zuoren suo zou de butong daolu" (Sulle diverse strade percorse da Lu Xun e Zhou Zuoren) .
3 Qian Liqun Zhou Zuoren lun, Shanghai, Shanghai renmin chubanshe, 1991.
4 Qian Liqun Zhou Zuoren zhuan, Beijing, Beijing shiyue wenyi chubanshe, 1990.
5 Shu Wu, Zhou Zuoren gaiguan, Changsha, Hunan renmin chubanshe, 1986 (parziale traduzione inglese: Feng Shize, Bruce Doar, "Zhou Zuoren: An Overview",
Social Sciences in China, 2, 3, 1987).
6 Cfr. in particolare "Pingmin de wenxue” (Letteratura popolare) in
Yishu yu shenghuo (Arte e vita) e "Wenxue de guízuxing" (La natura aristocratica della letteratura),
Chen bao fukan (Supplemento del Mattino), 12, 1, 1928.
7 Raccolto in Zhitang yiyou wen bian (Raccolta yiyou di Zhitang), Xianggang sanyu tushu wenju gongsi, 1961.
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