CINA INDICE>CINA TOUR>SHANXI>CINA - IL BUDDHISMO SEGRETO
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LE SACRE GROTTE
SCOLPITE NELLA MONTAGNA
L'ascesa del buddhismo in Cina ha dato vita a straordinarie espressioni artistiche di
cui le grotte di Mogao, Yungang, Longmen e Dazu sono la testimonianza
più chiara. Le caverne conservano affreschi e sculture che spiegano l'evoluzione del
buddhismo durante varie dinastie e inoltre sono un documento unico a dettagliato di
episodi di vita quotidiana. Parti delle grotte sono state irrimediabilmente rovinate. I
fenomeni di erosione naturale hanno fatto il loro corso, ma è stata l'azione dell'uomo ad
arrecare i danni maggiori: durante i dieci anni della Rivoluzione Culturale (1966-76),
moltissime sono state le manifestazioni popolari contro il passato da eliminare, tra cui
ogni forma d'arte tradizionale. Gruppi di giovani, le famose Guardie Rosse, hanno fatto
irruzione in questi luoghi distruggendo quanto possibile, con predilezione per le teste
delle statue. II saccheggio ha arricchito, all'estero, tante collezioni pubbliche a
private. Le grotte buddhiste più antiche sono quelle di Mogao, 25 chilometri a sud-est
della città di Dunhuang sulla Via della seta, nella provincia del Gansu. Qui le grotte
sono state scavate su rupi nel deserto a partire dall'epoca dalla dinastia dei Wei
settentrionali (386-534). Le grotte conservano un totale di 2000 statue in terracotta e i
migliori affreschi del periodo Tang (618-907), dinastia sotto la quale il buddhismo ha
raggiunto il massimo prestigio. Dunhuang è anche nota per il patrimonio letterario che vi
è stato rinvenuto. All'inizio del XX secolo venne scoperta una biblioteca murata che
contava decine di migliaia di manoscritti in lingua cinese, tibetana e uiguro. In seguito
lo studioso francese Pelliot, giunto a Dunhuang per alcune ricerche, riusci a trafugare in
una notte migliaia di manoscritti che oggi riempiono collezioni mondiali, lasciando in
territorio cinese poco più di 15 mila opere su oltre 45 mila ritrovate. Gli scavi delle
grotte di Yungang a Longmen si devono sempre ai Wei settentrionali. Le prime vennero
scavate dal 460 al 494 nei pressi dell'allora capitale Datong. La principale novità di
Yungang è la scultura scavata direttamente nella pietra della montagna, opera impossibile
nelle precedenti grotte a causa delta composizione troppo morbida della roccia. Evidente a
Yungang è l'influenza artistica indiana e centroasiatica: immagini di divinità hindu,
armi bizantine e drappeggi di vesti aderenti al corpo. I lavori successivi si devono quasi
completamente alla dinastia Tang, che anche qui ha lasciato un'importante testimonianza
artistica. Se le grotte di Yungang non offrono gli spettacolari affreschi delle
precedenti, il visitatore rimarrà invece impressionato dalla maestosità delle sculture.
Nella quinta grotta, ad esempio, si può apprezzare una figura di Buddha alta 17 metri,
mentre al centro della sesta grotta è scolpita una pagoda a due piani sui cui quattro
lati sono presentati episodi della vita del Buddha Gautama. Quando i Wei spostarono la
capitale a Luoyang, più a sud, i governanti non rinunciarono alla costruzione di nuove
grotte sacre. Nacque così il sito di Longmen (nell'attuale provincia dello Henan), oggi
purtroppo il più danneggiato. Lungo un chilometro di roccia che sovrasta il fiume Yi si
contano oggi 2345 grotte a nicchie, 40 pagode a più di 100 mila figure buddhiste. Se le
immagini del periodo Wei tendono a esprimere una più accesa spiritualità attraverso
figure piatte e minute che indossano vesti pesanti, quelle di epoca Tang si riconoscono
per i corpi proporzionati e una serena espressione del volto. Tra le grotte più
interessanti c'è quella in cui si possono trovare ricette di medicina tradizionale,
alcune delle quali sono in uso tutt'oggi. Le grotte di Dazu, meno note al pubblico seppure
di straordinaria rilevanza artistica, si trovano in una zona isolata della provincia del
Sichuan e si rifanno alle dinastie Tang e Song (960-1279): qui si trovano immagini del
buddhismo tantrico così come figure taoiste a confuciane.
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