Se nella letteratura buddhista la luna nell’acqua e le immagini nello specchio sono metafore ricorrenti per indicare le illusioni, oggi, invece, riteniamo illusorie le immagini che vediamo nei sogni, mentre consideriamo reali i riflessi degli specchi. L’interazione fra realtà e illusione, che ruota intorno al tema onirico, trova infinite espressioni in letteratura. Spesso legato all’eros, alla saggezza, o alla conoscenza di sé, il sogno è ampiamente usato in letteratura sia a livello strutturale che tematico. Troviamo modelli narrativi simili non solo nella tradizione letteraria cinese ed europea, ma anche in Asia Occidentale e Islanda, come se i racconti stessi viaggiassero. Partendo dalla lettura di testi e poesie cinesi, greco-romani, cristiani, persiani e giapponesi, l’autrice analizza l’uso di temi onirici in Tang Xianzu, Cao Xueqin, Calderón de la Barca e William Shakespeare in un’ottica comparativa.
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