Autore |
Ba Jin ( 巴金 Bā Jīn) |
Editore | Atmosphere libri, Roma |
Prima edizione | 2018 |
Titolo originale | 家 Jiā (1933) |
Traduzione di | Lorenzo Andolfatto |
Pagine | 422 |
Note | Per leggere l’originale in lingua cinese |
N. ISBN | 978-8865642726 |
Protagonisti di questa saga sono i tre fratelli Gao, Juexin, Juemin e Juehui. Juemin, innamorato della giovane Qin, abbandona la propria casa per sfuggire al matrimonio imposto dal padre. Ciò finirà col mettere gli altri due fratelli l’uno contro l’altro, costringendoli a scegliere se rispettare l’autorità paterna o la libertà del fratello. A fare da contraltare ai fratelli Gao ci sono le figure tragiche di tre donne: Mei, Mingfeng, e Ruijue. Quest’ultima, felice nel suo matrimonio con Juexin, muore giovane di parto; Mei, rimasta vedova del marito, è ridotta a schiava della famiglia del marito. Mingfeng, la serva della famiglia Gao, sceglie il suicidio dopo aver scoperto che il capofamiglia la vuole dare in dono come concubina a un conoscente molto più vecchio di lei. Il suicidio di Mingfeng sconvolge Juehui che, pieno di rimorso, deciderà di abbandonare, una volta per tutte, la prigione della propria famiglia per ricominciare una nuova vita a Shanghai.
Ba Jin, il più prolifico e famoso romanziere della Cina contemporanea, nasce nel 1904. Giovanissimo va a vivere a Parigi dove, a contatto con la cultura occidentale, si immerge nello studio della letteratura di tutto il mondo. Comincia a scrivere i primi romanzi e i primi racconti; suoi idoli sono in quel periodo Bakunin e Kropotkin, Sacco e Vanzetti, Emma Goldman, le cui opere e il cui pensiero concorrono a determinare nella figura di intellettuale rivoluzionario che il giovane Ba Jin andava maturando una componente decisamente anarchica. Rientrato in patria, prosegue con la sua attività di scrittore impegnato ma, con l’avvento della Repubblica popolare, la vigilanza del partito comunista cinese lo costringe a spurgare le sue opere di quei fermenti giudicati eterodossi. Nel 1968 la rivoluzione culturale lo travolge: la sua produzione artistica è messa all’indice, lui stesso processato e inviato in un campo di lavoro a “rieducarsi”, per lunghi anni costretto al silenzio e dimenticato. Si tornerà a parlare di lui solo nel 1976, anno che segna la caduta della “banda dei quattro”. Da allora i suoi romanzi sono stati ripubblicati in Cina e tradotti all’estero. Di Ba Jin oltre a Famiglia (edito precedentemente da Bompiani nel 1980, traduzione di Margherita Biasco) è stato pubblicato Gelide notti (Bompiani, 1980). La sua opera è stata proposta per il premio Nobel. E’ morto a Shanghai nel 2005.
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