Una melodia struggente e triste eppure densa di fascino, ascoltata in un parco e suonata su uno strumento tradizionale cinese, fa incontrare persone di età, esperienze, provenienze molto differenti. Questo romanzo segue da vicino ciascuna di queste persone, narra le situazioni drammatiche in cui si vengono a trovare, di affetti spezzati, di persecuzioni nel proprio stesso Paese, della fuga di donne e uomini residenti nella Cina di allora e in Europa. Di nostalgia, di solitudine, del lento ricostruirsi di legami con altri, la propria storia e la propria lingua. Con se stessi. Lungo gli eventi avvenuti in Cina fra il 1957 e il 1989.
Il libro si propone anche come occasione di approfondimento per chi studia la lingua: è in italiano con l’originale cinese a fronte. E vuole essere un segno di riconoscenza per l’ottima Scuola di Lingue del Comune di Milano-Lingue in Comune, di via Beroldo, che ha fatto incontrare autore, traduttrice, curatrice ed editore.
MAO Wen: scrittore e poeta, insegnante, calligrafo e pittore, videomaker sperimentale. È nato a Pechino, dove si è laureato in Lingua e Letteratura cinese. Insegna agli studenti stranieri presso l’istituto di Lingue Straniere di Pechino (oggi Università di Lingua e Cultura). Nel 1988 viene in Italia “per guardare la Cina da lontano”. A Perugia segue un corso di italiano per specializzarsi nell’insegnamento della lingua cinese a parlanti la nostra lingua. Nel 1989, durante il suo soggiorno in Italia, in Cina si manifesta in piazza Tian’anmen; per protesta contro la repressione che ne segue decide di non tornare nel suo Paese. Insegna all’Università degli Studi di Torino; e a Milano, prima per i corsi di cinese dell’IsIAO e poi nei Civici Corsi di Lingua del Comune di Milano (Lingue in Comune, via Beroldo). È docente di cinese anche presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e alla Cattolica.
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