«Per decenni ci hanno raccontato che la Cina ha imboccato la strada che la porterà a diventare addirittura una democrazia compiuta, che le riforme politiche seguiranno quelle economiche». Crescita in declino, esplosione del debito, crisi del mercato immobiliare, per non parlare della politica «zero Covid», raccontano invece un’altra storia. Forte di una conoscenza diretta fondata su decenni di studi e grazie all’accesso a una sterminata mole di documenti provenienti da archivi interni e ai diari segreti di un dissidente per anni a stretto contatto con i vertici del Partito, Frank Dikötter offre un resoconto dettagliato del corso irregolare e talvolta caotico delle strategie economiche e sociali nella Repubblica Popolare. Descrive le brusche svolte da una crescita frenetica al ridimensionamento, dalle riforme dei primi anni ottanta alla feroce repressione, fino alle tante contraddizioni di un paese in cui «l’economia oggi si basa tutta sulla speculazione», con i rischi che questo comporta per il precario equilibrio internazionale. Esaminando il fallimento di scelte come la politica del figlio unico e il ruolo della Cina nel crollo finanziario del 2008, l’autore passa al vaglio le tante manifestazioni di una dittatura sempre più radicata, con appelli alla popolazione a respingere le «idee occidentali» di Stato di diritto e separazione dei poteri, un apparato di sorveglianza tentacolare e il sistema di controllo sui media più sofisticato al mondo. Una sfida non da poco, scrive Dikötter, «attende il Partito comunista: affrontare i problemi strutturali di lunga data, che lui stesso ha creato, senza cedere il monopolio del potere e il controllo dei mezzi di produzione. Somiglia molto a un vicolo cieco».
FRANK DIKÖTTER (1961) ha insegnato Storia moderna della Cina presso la School of Oriental and African Studies della University of London e, dal 2006, è professore di Discipline umanistiche all’Università di Hong Kong. Autore di numerosi saggi tradotti in tutto il mondo, i suoi volumi hanno rivoluzionato lo studio della Cina moderna, in particolare la «Trilogia del popolo» in cui documenta l’impatto del comunismo sulla vita della gente. Il primo volume della trilogia ha vinto nel 2011 il Samuel Johnson Prize for Non-Fiction, il più prestigioso premio per la saggistica britannica; nel 2014 il secondo è stato selezionato per il Premio Orwell e l’ultimo, nel 2017, per il PEN Hessell-Tiltman Prize.
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