L’Occidente è sempre più dipendente dalla Cina, eppure si ostina a proiettare su di essa pregiudizi e semplificazioni. Oggi più che mai è necessario conoscere la sua vera anima. Il filo prezioso della lingua cinese svela i misteri passati e presenti del drago asiatico. La Cina e il suo espansionismo spaventano l’Occidente. Si teme però solo ciò che non si conosce, e l’unico modo per capire il gigante dell’economia globale è avvicinarsi alla sua quintessenza: la lingua. Vero legame identitario, anche al di fuori dei confini nazionali, il cinese riflette le evoluzioni di una cultura millenaria e rappresenta uno strumento di potere fondamentale. Con acume e ironia, Thekla Chabbi descrive i pregiudizi alla base dell’incontro fra Oriente e Occidente, decostruisce frasi, decifra giochi semantici per sottolineare valori e modalità di pensiero, come ad esempio il particolarissimo concetto di tempo. Dagli insospettabili riti confuciani alle antiche poesie della dissidenza, dalla corsa agli armamenti alla sorveglianza dei social network, fino alla censura legata all’epidemia del Coronavirus, il libro svela gli abissi del passato e del presente della Cina. Molteplici piani di lettura si intersecano in un’architettura solida, in cui grammatica e sintassi scoprono la struttura della società, rendendoci parte di una straordinaria ricchezza culturale e di una logica troppo spesso considerata inafferrabile.
Thekla Chabbi, scrittrice e traduttrice, è un’autorevole sinologa tedesca, formatasi a Treviri e a Nanchino. È autrice del romanzo Ein Geständnis(2018) e coautrice, insieme a Martin Walser, di due opere letterarie. Ha tradotto in tedesco i romanzi del maggiore scrittore cinese contemporaneo Li Er. Per il suo manuale di cinese Liao Liao (2009) ha vinto il premio Friedhelm-Denninghaus-Preis.
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