VITE
MINIME
Autore |
Acheng |
Editore |
Theoria, Roma-Napoli |
Collana |
Letterature |
Prima edizione |
settembre 1991 |
Pagine |
94 |
Traduzione (dal cinese) di |
Maria Rita Masci |
Una vena ilare e tragicomica attraversa le novelle che compongono questo libro di
Acheng: esse raccontano in modo rapido e incisivo le storie di piccole e umili esistenze
marchiate dal sistema, dai tempi di Mao ai nostri giorni. Acheng fissa la sua lente su
esseri semplici e qualunque, ne coglie i tic e le manie, fruga nella loro vita quotidiana,
entra nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle sezioni di partito. In questa bizzarra
microepopea non cè spazio per le grandi sovversioni: gli eroi di Acheng, anime
sperdute nel gigantesco ingranaggio del Potere, non si sognano di combattere a viso aperto
il regime. Le loro trasgressioni, minime o grandiose che siano, assomigliano alle
stramberie dei pazzi: spesso sono semplici «atti mancati», lapsus, sintomi, stranezze e
fissazioni di poveri diavoli che esprimono così il malessere che li opprime. Cè il
maniaco della pulizia perseguitato dalla «sporcizia» dei superiori; cè il
«responsabile delle sedie» in un ufficio tentacolare; cè luomo che non fa
che guardare, e guarda tutto, per incamerare immagini nel caso venisse di nuovo messo in
carcere: Oppure cè il candore e la coerenza di chi si rifiuta di venire riabilitato
perché rivendica la libertà di essere un «comunista di destra», o di chi mantiene una
moglie e una concubina, e viene ora additato come modello di «unità e stabilità».
Acheng, nato in Cina nel 1949, vive a Los Angeles
dal 1987. Dello scrittore Theoria ha pubblicato Il re degli scacchi (1989), Il
re degli alberi (1990), Il re dei bambini (1991), Vite minime (1991), Diario
veneziano (1994), Strade celesti (1994).
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