IL
SIMBOLISMO COSMICO
Autore |
Autori Vari, a cura di Beniamino
Melasecchi |
Editore |
ISIAO, Roma |
Prima edizione |
2006 |
Pagine |
288 |
N. ISBN |
88-85320-52-X |
Più che simboli, il palo della capanna, il foro fumario, il bastone totemico, il taotiP cinese, la struttura e la collocazione dell'altare vedico, la ziqqurat babilonese, gli arredi del Santissimo nel Secondo Tempio, etc., studiati non solo e non tanto nella prospettiva comparatista, si rivelano come la riproduzione, nelle umane proporzioni, di eventi e fenomeni cosmici, nel contesto di una scienza in cui osservazione e misurazione, guidati dall'istinto dell'immaginazione, miravano a fare dell'Alto e del Basso, del cosmo e della terra, quell'unica realtà in cui l'uomo potesse ordinatamente condurre la sua esistenza.
Circostanza irripetibile - e non solo perché quasi tutti scomparsi -
quella che vide in Roma, nel 1955, l'orientalista, tibetologo e indologo, Giuseppe Tucci
(1894-1984), gli storici delle religioni Mircea Eliade (1907-1986), HenriCharles Puech
(1902-1986) e Geo Widengren (1907-1996), l'antropologo Claude Lévi-Strauss
(1908-), l'etruscologo Raymond Bloch (1914-1997), l'ebraista e cristianista jean Daniélou
(1905-1974), 1'africanista Marce] Griaule (1898-1956), il sinologo Carl Hentze
(1883-1975), riuniti in un convegno sul «Simbolismo cosmico dei monumenti religiosi».
Nonostante la varietà delle scuole di cui erano l'espressione, o addirittura i fondatori, questi maestri esponenti di spicco di una generazione irripetibile di studiosi ebbero l'occasione, ritrovandosi intorno ad un medesimo e significativo argomento, di confermare il comune impegno per il rinnovamento della Storia delle Religioni, prima di loro confinata entro troppo angusti limiti.
Per la prima volta in edizione italiana, il libro ne raccoglie i contributi che, a distanza di cinquant'anni, mostrano di mantenere intatte freschezza ed attualità di pensiero.
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