SHANGHAI SUITE
racconti
Autore |
Bao Tianxiao, Zhang
Tianyi, Liu Na'ou, Mu Shiying, Ye Lingfeng, Shi Zhecun |
Editore |
Atmosphere libri, Roma |
Prima edizione |
2014 |
Traduzione (dal cinese): |
Barbara Leonesi, Luca
Pisano, Stefania Stafutti, Caterina Viglione |
N. ISBN |
978-88-6564-100-2 |
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I primi decenni del XX secolo costituiscono un momento straordinariamente felice per la produzione letteraria cinese e per quella di Shanghai in particolare. La "Parigi d'Oriente" è la grande metropoli delle concessioni straniere, un crocevia vivacissimo di avventurieri, di artisti, di intellettuali impegnati, di belle donne, di imprenditori, di perditempo e di miliardari gigolò, è, insomma, un luogo alla moda dove la programmazione cinematografica coincide spesso con quella di New York. Ma è anche una città di miseria estrema, di ingiustizia e di ineguaglianza. I temi, il linguaggio, la sensibilità personale e artistica degli scrittori dell'epoca sono assai vicini a noi, più vicini forse di quanto non accada per gli autori della Cina contemporanea. L'ironia graffiante che percorre il racconto
Il signor Hua Wei potrebbe essere applicata senza nessuna difficoltà a una serie di personaggi più o meno oscuri della scena italiana, "professionisti" della politica senza arte né parte. Allo stesso modo gli scrittori "di successo", affamati di quattrini, che affollano inutilmente i nostri
talk show, sono buoni sodali de Le sofferenze del Salsiccia. Entrambi i personaggi escono dalla penna di Zhang Tianyi (1906-1985), uno dei grandi della letteratura del Novecento, a tutt'oggi del tutto sottovalutato. Lo scintillio fasullo dei locali alla moda, contrapposto alle vicende umane spesso drammatiche delle persone che li frequentano, talvolta loro malgrado, è un altro tema molto frequentato dagli scrittori dell'epoca, fra cui in particolare Mu Shiying (1912-1940, Cinque al night club). Li comprendiamo perfettamente quando volgono lo sguardo a una sessualità torbida e repressa (Mu Shiying in La donna di platino), o incerta e inutilmente conclamata (Ye Lingfeng, 1905-1975, de La numero 7) così come quando mettono a nudo una disperazione esistenziale celata da un cinismo di facciata (Liu Na’ou, 1905-1940, di Scarti, o Bao Tianxiao, 1875-1973, de La cortigiana malata) o, ancora, quando trasferiscono magistralmente nella scrittura le piccole frustrazioni innocue della quotidianità di mariti, impiegati, amanti, come nei racconti di Shi Zhecun, (1905-2003). Questi autori appartengono al numero dei prediletti dal cielo, capaci di parlare al cuore e all'intelletto degli uomini, in qualunque tempo e a qualunque latitudine.
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