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LEGNO SACRO

 


Autore LIU Qingbang (刘庆邦)
Editore ObarraO Edizioni, Milano.
Prima edizione 2012
Pagine 132
Titolo originale Shen Mu 神木)
© 2000 Liu Qingbang
Originale in cinese
Traduzione (dal cinese) di Barbara Leonesi
N. ISBN 978-88-97332-20-6

«Il carbone ha un'anima?» domanda un po' sorpreso Wang Feng.
«Eh, tu non capisci... certa che il carbone ha un'anima. Molto tempo fa, in queste regioni, il carbone non veniva chiamato carbone: sai come lo chiamavano?»
Non lo so. » «Lo chiamavano "legno sacro”.»


Un romanzo crudo e realistico ambientato nel mondo delle miniere cinesi di carbone, un settore lucrativo ai confini della legalità, basato sull'assenza di sicurezza e sullo sfruttamento di milioni di contadini che cercano di sfuggire alla miseria.
I due minatori Song Jinming e Tang Zhaoyang hanno imparato negli anni a trarre profitto da questo perverso sistema. Adescano i braccianti con la promessa di un lavoro, si presentano al padrone di una cava clandestina dichiarandosi parenti, poi una volta scesi nel pozzo simulano un incidente mortale e riscuotono il risarcimento per la perdita del familiare. "Spenta la lampada, laggiù tutto diventa nero come la pece, ancora più nero della notte più nera: Ti nessuno può vedere se alzi la mano per uccidere qualcuno. [...] In fondo al pozzo non ci sono né dèi né demoni, è un luogo lontano da tutto, dalla terra e dal cielo." Ma con il giovane Wang Feng qualcosa sembra andare storto. Così come nei neri pezzi del carbone si cela un'anima, sepolti sotto il più duro cinismo forse sopravvivono ancora dei sentimenti umani.

LIU QINGBANG (Henan, 1951). Dopo nove anni di lavoro in miniera, diventa giornalista per il «China Coal Report» e inizia a pubblicare romanzi ispirati a vicende reali ambientate nelle miniere e nelle campagne della Cina contemporanea. È vicepresidente dell'Associazione Scrittori della città di Pechino. Con Legno sacro ha vinto il premio Lao She nel 2002. Da questo romanzo Li Yang ha tratto il film Blind Shaft, Orso d'argento al Festival del Cinema di Berlino nel 2003.

 

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