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I BRIGANTI

I Briganti

Autore -
Editore Einaudi, Torino
Prima edizione 1956 (ultima edizione 1995)
Pagine 700
Traduzione (dal tedesco) di Clara Bovero
Titolo originale Die Räuber vom Liag Shan Moor
A cura di Franz Kuhn
Prefazione di Martin Benedikter
Titolo in cinese Shui Hu Zhuan
Titolo in inglese The Water Margin / All Men are Brothers (nella traduzione di Pearl S. Buck)

I Briganti è uno dei quattro grandi romanzi classici dell’antica Cina. Quella che ci viene narrata è l’avventurosa epopea di cui è protagonista una specialissima, festosa banda. Invincibili in campo aperto, diabolicamente astuti nella guerriglia, temerari nel pericolo, spietati nella vendtta, questi 108 masnadieri non sono soltanto uomini d’arme e di rapina. Cavalieri d’un semplice e generoso ideale essi accorrono fulminei là dove l’ingiustizia opprime i deboli e gli inermi, o ovunque ci sia da far roteare la spada contro la corruzione che avvelena la vita pubblica; sempre disposti, d’altra parte, tra una battaglia e l’altra (e alcune, come quelle nella palude, sono capolavori di furberia militare) a concedersi solennissime sbronze in compagnia di spiritosi bricconi. Ai funzionari del Celeste Impero sorpresi a leggere questo libro le autorità del tempo sospendevano lo stipendio per molti mesi; e questo accanimento della censura indica meglio di ogni lungo discorso critico la straordinaria vitalità polemica dell’opera. Fiumana tumuoltuosa e colorita di forze elementari: le armi, l’amicizia, la libertà, la sfida baldanzosa ai colpi del destino. I briganti sono l’esempio più famoso di un genere di romanzo cinese che, tra l’eroico e il picaresco, si può avvicinare alla poesia di gesta fiorita nell’occidente feudale.

Il volume è illustrato con stampe popolari cinesi che ben rispecchiano, nella loro pirotecnica allegria, l’anima eroica e gradassa dei briganti della palude di Liangshan.

 

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