Non solo intrighi di
palazzo, storie kung-fu (gongfu) ed epopee militari. Il cinema cinese,
quello di ieri e quello di oggi, offre tematiche, modalità espressive,
scelte stilistiche e linguaggi molto vari, ma poco noti a chi frequenta
le sale italiane. Per scoprirli, e per guardare alla settima arte cinese
da angolazioni nuove, l’Istituto Confucio dell’Università degli
Studi di Milano ha in programma una serie di iniziative tutte
dedicate al cinema cinese: da conferenze con esperti a proiezioni di
lungometraggi, dalla visione dei documentari più recenti all’analisi
delle pellicole più antiche.
I primi appuntamenti
avranno per protagonisti il cinema cinese degli albori, da una parte, e,
dall’altra, uno dei generi più interessanti del panorama
cinematografico contemporaneo: il documentario indipendente.
IL CINEMA CINESE DEGLI
ALBORI
Mercoledì 28 aprile
Fabio Scarselli, esperto di
cinema orientale, ripercorrerà con il pubblico la storia del cinema
cinese delle origini, dall’agosto del 1896 (data della
prima proiezione in Cina) fino alla fondazione della Repubblica
popolare, nel 1949. Una storia affascinante e pionieristica, che vede
protagonista la città di Shanghai: area di concessioni straniere dove
appassionati americani ed europei introdussero la nuova arte in un clima
di fermento culturale e sociale. Ecco allora le prime proiezioni nelle
case da tè ma anche i tentativi dei governanti di bandirle, la nascita
di società di produzione miste e la realizzazione di corti e
lungometraggi con troupe e cast cinesi e non solo.
Negli anni Trenta, il
cinema di Shanghai raggiunge la piena maturità, con pellicole tuttora
considerate capolavori del realismo cinese. Le immagini di quella Cina
– urbana, borghese, ricca – saranno però rinnegate dal Partito
comunista cinese. Dal 1949 il cinema inverte la rotta: le pellicole
devono rispondere alle esigenze comunicative della nuova leadership,
lavorare nel settore diventa una scelta politica. Le ragioni dell’arte
devono piegarsi a quelle del governo.
Aprirà la conferenza una
raccolta di immagini tratte dalle pellicole del cinema delle origini.
Ad aggiungere
fascino alla serata sarà la location prescelta: gli spazi suggestivi
del Cineforum del Circolo Familiare di Milano (www.cineforumdelcircolo.it),
già promotore di rassegne inedite che hanno contribuito a introdurre i
milanesi al cinema cinese e alla sua storia.
L’incontro si terrà
il 28 aprile 2010 alle ore 21.00 al Cineforum del Circolo
Familiare in viale Monza 140, Milano (MM 1 Turro). Ingresso
libero.
IL DOCUMENTARIO
INDIPENDENTE
A una delle espressioni
più promettenti del cinema cinese di oggi, il documentario
indipendente, sono invece dedicate le proiezioni in programma mercoledì
5 e giovedì 6 maggio, all’interno della quarta edizione di
DocuCity, rassegna/festival di documentari internazionali dedicati al
tema delle città realizzata nel Polo di Mediazione Interculturale e
Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione
con il CTU, la Biblioteca del Polo, la Sede di Via Noto, lo IED, il
Comune di Sesto San Giovanni e l’Istituto Confucio dell’Università
degli Studi di Milano, che ha anche curato la sezione dedicata alla
Cina.
Il 5 maggio
saranno proiettate due pellicole ambientate nel mondo metropolitano
(rispettivamente Pechino e Canton): Bumming in Beijing – The Last
Dreamers di Wu Wenguang (1990, 70’) e Floating Life di
Huang Weikai (2005, 93’).
Bumming in Beijing filma
le vite, le discussioni e le opere di giovani artisti, scrittori,
registi e intellettuali (oggi famosi) nella Pechino del 1989, l’anno
della strage di piazza Tian’anmen. Ammassati in locali minuscoli negli
hutong (vicoli) della città vecchia, i protagonisti si dibattono
tra il proprio fermento creativo e la pesantezza del controllo da parte
del governo.
Il lavoro di Huang
Weikai, invece, segue per tre anni, dal 2002 al 2005, la vita di un
cantante venuto dalla campagna in città per cercare fortuna. Con lui,
si segue la corsa della metropoli verso la modernità, ma anche le
vicende di un artista che lotta per emergere, che si innamora e che
viene arrestato perché non ha lo hukou, il permesso di residenza
necessario in Cina per vivere altrove rispetto al proprio luogo d’origine.
Il 6 maggio
saranno le campagne cinesi le protagoniste dello schermo, con i
documentari The Sun in Winter di Zhao Gang (2002, 76’) e Villagers
Documentary Films di Wu Wenguang (2005, 99’).
The Sun in Winter,
ambientato nella provincia del Sichuan, teatro del tragico terremoto del
2008, racconta l’esistenza dei contadini di un piccolo villaggio e
della loro lotta per raggiungere la felicità. La telecamera segue i
protagonisti nelle lunghe riunioni per discutere i loro problemi e
votare i leader locali, ma si apre anche sugli incantevoli paesaggi
della Cina rurale.
In Villagers
Documentary Films i contadini sono allo stesso tempo oggetto e
soggetto delle riprese. Dopo una breve formazione, il regista ha
affidato la cinepresa agli abitanti di villaggi di diverse zone del
Paese perché ciascuno filmasse la propria vita e la propria storia. Il
documentario a più voci è così un collage sperimentale che conduce
negli angoli più disparati della Cina e nel cuore della realtà di
questi registi non professionisti.
La selezione dei
documentari è a cura della sinologa Silvia Pozzi.
Le proiezioni si
terranno il 5 e 6 maggio 2010 dalle ore 16.00 alle ore 19.00 nell’Aula
magna del Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione dell’Università
degli Studi di Milano, piazza Montanelli 1, Sesto San
Giovanni (Milano). Ingresso libero.
Per informazioni:
Tel. 02-50321675
(lunedì – venerdì, dalle 10.00 alle 13.00)
info.confucio@unimi.it
www.istitutoconfucio.unimi.it
Fabio Scarselli,
laureato in Lingue e Civiltà Orientali all’Istituto Universitario
Orientale di Napoli con una tesi sulla Storia del cinema cinese degli
anni ’50, si occupa di cinema da molti anni, collaborando con società
di produzione e distribuzione cinematografica. Ha iniziato studiando
cinema all’Istituto Paolo Valmarana di Bassano del Grappa, diretto da
Ermanno Olmi, e ha continuato la sua ricerca teorica e pratica sulla
storia e sulla produzione cinematografica, prima alla Beijing Film
Academy di Pechino, in seguito con il Master EMAM, che gli ha permesso
di lavorare per varie società di distribuzione nazionali e straniere
nella selezione e successiva acquisizione di titoli per la
distribuzione.
CONTATTO PER I
GIORNALISTI:
Emma Lupano
Tel. 335.7835402
emma.lupano@unimi.it
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